Chiesa di San Gottardo in Corte

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GRANDE MUSEO DEL DUOMO E CHIESA DI SAN GOTTARDO IN CORTE
“L’INFINITA ENERGIA DEI GRANDI CANTIERI DEL DUOMO
NEGLI SCATTI DI ALESSANDRO GANDOLFI PER NATIONAL GEOGRAPHIC ITALIA
(2015 - 2016)”
24.11.2016 – 28.02.2017
Il Duomo di Milano non è un semplice monumento.
È un viaggio meraviglioso che inizia nelle cave di Candoglia, all’imbocco della della Val d'Ossola e termina
lassù, in cima alla città, con la Madonnina. In mezzo c'è un affollato mondo di cavatori, scalpellini,
falegnami, architetti e uomini di fede che da sei secoli guidano una macchina perfetta. Puntuale e compatta
come quel marmo grigio e rosa che nel 1387 i Visconti donarono alla Veneranda Fabbrica perché erigesse la
chiesa gotica più bella di sempre.
Abilmente tagliata, la pietra arriva ancora da lì. Un tempo i blocchi seguivano il Ticino e i navigli ad Usum
Fabricae Operis; oggi scendono in città lungo l'Autostrada dei Laghi per essere consegnati ai marmisti del
cantiere di Via Brunetti, creatori sapienti di statue, guglie e doccioni. Perchè il Duomo non è immutabile ed
eterno come lo sognò il duca Gian Galeazzo; il suo marmo è solido ma dopo decenni di intemperie inizia a
sbriciolarsi e muore. Se ne accorgono gli operai della Veneranda Fabbrica che lo ispezionano di continuo con
i loro martelletti, arrampicandosi ovunque e colpendo piano.
Gli elementi usurati vanno sostituiti e altri elementi scolpiti ex novo, senza sosta, in un ideale laboratorio
infinito che rinnova di continuo il proprio organismo.
“Qui si lavora nel segno della qualità” mi ha confessato un operaio della Fabbrica, “perchè quello del Duomo
è un cantiere che guarda all'eternità”.
Alessandro Gandolfi
“Il Duomo non è un semplice monumento, ma
un viaggio meraviglioso”: questa riflessione è
alla base del percorso per immagini realizzato
da Alessandro Gandolfi, fotoreporter di
Parallelozero, in oltre un anno di scatti a stretto
contatto con gli operai dei Cantieri della
Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, i
sapienti artigiani e tutte le figure professionali
che operano e vivono ogni giorno all’interno del
laboratorio infinito della Cattedrale, prezioso
scrigno di emozioni e bellezza artistica, frutto
del cammino del popolo milanese nella storia.
L’allestimento, essenziale e ben integrato con le partizioni architettoniche della Chiesa di San Gottardo in
Corte, è quello di un reportage, un set fotografico con quadri di uguale dimensione e altezza che
raccontano per sezioni la Fabbrica di oggi e l’infinita energia dei suoi Cantieri, l’impegno di chi, da quasi
sette secoli, continua nell’instancabile opera di preservare la Cattedrale per affidarla alle future
generazioni.
La mostra è idealmente partita secondo un principio tematico.
All’interno del percorso del Museo, due scatti della facciata del Duomo di giorno e durante il grande evento
di video mapping “Pietra e Preghiera” promosso dalla Veneranda Fabbrica il 9 ed il 10 luglio 2015, in
occasione del semestre di Expo, anticipano il percorso all’interno della chiesa così strutturato:
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Il Duomo, simbolo di Milano nel mondo e meta ogni anno di circa 6 milioni di fedeli e di
visitatori
Le Attività Culturali della Veneranda Fabbrica del Duomo
I tre Cantieri: le Cave di Candoglia, il Cantiere Marmisti, il Cantiere Duomo
La vita della Cattedrale ed il Rito Ambrosiano
Viste panoramiche dall’alto e prospettive suggestive del Duomo
Gli scatti nei Grandi Cantieri della Fabbrica, presenti fra le colonne della chiesa, nelle immediate vicinanze
dell’affresco di scuola giottesca, si propongono di documentare l’origine e la storia del marmo di Candoglia:
un marmo unico per la bellezza delle cromie, sfumato dalle molteplici venature che ne evidenziano
antichità e dolcezza; un marmo anche molto
delicato che, soggetto all’attacco degli agenti
atmosferici, nei secoli si deteriora e perde di
consistenza. Le Cave di Candoglia, ad uso
esclusivo della Veneranda Fabbrica per
concessione di Gian Galeazzo Visconti, signore
di Milano, sono le uniche “sorgenti” della pietra
della Cattedrale e vero
“negativo del Duomo” - come le ha definite
Luigi Alfieri nell’articolo pubblicato sul numero
di luglio 2016 di National Geographic Italia.
Attraverso alcuni scatti, si svela tutto il fascino
di questo mondo: dall’estrazione del marmo fra le montagne della Val d’Ossola, affacciate sul Lago di
Mergozzo, al trasporto in città dei blocchi, che un tempo seguivano il corso del Toce, del Ticino e dei Navigli
sui barconi, oggi l’Autostrada dei Laghi su mezzi pesanti per essere poi consegnati al Cantiere Marmisti di
Via Brunetti. Qui, sapienti artigiani lavorano o sostituiscono i singoli pezzi seguendo i dettami e le tecniche
di antica tradizione.
Infine, i Cantieri sul Monumento, dove operai altamente specializzati lavorano con grande competenza e
senso di responsabilità per eternare la straordinaria bellezza della Cattedrale, per affidarla così alle nuove
generazioni.
La Chiesa di San Gottardo in Corte
Quando il Consiglio d'Amministrazione della
Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano
approvò il grande restauro della Chiesa di San
Gottardo in Corte, vi era la forte preoccupazione
di completare l’intervento in tempo per Expo
2015, poiché questo importante cantiere si
aggiungeva agli altri diciotto già in opera sul
Monumento. L’accordo sottoscritto con il
Comune di Milano e l’Arcidiocesi il 17 marzo
2014 affidava infatti allo storico ente fondato da
Gian Galeazzo Visconti nel 1387 il compito di
provvedere a tale difficile incarico. Affrontare un
problema così impegnativo in pochi mesi significava avviare la grande macchina del cantiere per giungere al
restauro totale della Cappella Palatina e delle sue pertinenze, partendo proprio dalle fondamenta della
chiesa. Un poderoso intervento durato soli nove mesi.
Ogni giorno ha donato la riscoperta di emozioni celate dal tempo: la chiesa ritrovava una luce splendida e
riaffermava la sua dimensione di luogo così fortemente legato alle radici di Milano.
Il 5 maggio 2015, la Chiesa di San Gottardo in Corte ha spalancato le proprie porte alla città.
Di origine trecentesca, Cappella Palatina del Palazzo prima ducale, poi Reale, la Chiesa è contraddistinta
dallo splendido campanile “delle ore” su cui fu installato il primo orologio pubblico della città e da cui prese
il nome la zona circostante, da allora detta “Contrada delle Ore”.
Al suo interno è conservato il monumento
sepolcrale di Azzone Visconti, signore di Milano
per volere del quale la Cappella fu eretta intorno
al 1336 e con il restauro del 2015 si è svelato un
segreto tesoro di arte e fede, ossia l’affresco di
scuola giottesca raffigurante la Crocifissione.
La Chiesa di San Gottardo è oggi parte
dell’itinerario di visita del Grande Museo del
Duomo, dove si espongono mostre temporanee
di arte contemporanea, in una linea ideale di
continuità fra passato, presente e futuro, tra
religiosità e cultura.