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Mercoledì 23 Novembre 2016
PRIMO PIANO
IL GRUPPO ALZA IL PAYOUT. PER IL PROSSIMO ESERCIZIO DIVIDENDO ATTESO TRA 22 E 23 CENT
Enel, più cedole col nuovo piano
Presentate a Londra le linee strategiche per i prossimi tre anni. Il gruppo ridistribuisce gli investimenti
a beneficio delle reti e prepara buyback fino a 2 miliardi. Verso uscita dalla Russia. Titolo +3,1%
di Angela Zoppo
ENEL
R
idistribuzione degli investimenti con il sorpasso
delle reti sulle rinnovabili; payout più elevato;
riduzione del costo dell’indebitamento; rifinanziamento
dei bond per 12,4 miliardi di
euro ed emissioni green per
compensare i rischi ambientali; buyback fino a 2 miliardo di
euro; acquisizioni in America
Latina. Sono questi i capisaldi
industriali e finanziari del piano Enel 2017-2019, presentato
ieri a Londra dall’amministratore delegato Francesco Starace
insieme con tutta la prima linea
del gruppo. Positiva la reazione
degli investitori, il titolo ieri è
salito del 3,1%.
Tante le novità contenute nelle
linee strategiche e altrettante
quelle annunciate a margine
dal top manager, come la possibilità di cedere l’intera Enel
Russia (si parla di un’offerta
di Inter Rao), oppure la sola
maxi-centrale Reftinskaya
Gres. Invece nessuna ipotesi
di cessione di Endesa. Il tema è talmente ricorrente che
Starace ci ha scherzato sopra.
«Ogni anno in autunno accadono tre cose: la migrazione
degli uccelli, il mio compleanno e l’interesse dei fondi
per Endesa. E noi ogni volta
spieghiamo loro che non abbiamo nessuna intenzione di
cederla», ha detto l’ad.
L’indebitamento è atteso
per fine anno a 37,2 miliardi
di euro, 1 miliardo al di sotto
dell’obiettivo iniziale, grazie ai minori costi dell’ormai
compiuta riorganizzazione
societaria in America Latina e
al cambio euro-dollaro. Il cfo
Alberto De Paoli ha detto che
l’obiettivo è mantenere il livello stabile negli anni di piano,
e quindi a circa 38 miliardi di
euro per 2017 e 2018, per poi
scendere a 37,5 miliardi nel
2019, con un rapporto tra indebitamento netto ed ebitda in
calo di circa un punto l’anno,
da 2,5 nel 2016 a 2,2 nel 2019.
Il costo del debito è previsto
in riduzione dal 5% attuale al
4,7% nell’arco di piano. Quei
tre punti in meno comportano
un risparmio addizionale di circa 300 milioni. La lettura del
capitolo Capex merita attenzione. Apparentemente la nuova cifra non si discosta molto
dalla precedente, perché la riduzione è di circa 300 milioni
di euro da 21,2 miliardi ai 20,9
miliardi del piano aggiornato,
nei quale la voce «manutenzione» è invariata a 8,5 miliardi di
euro. Sono invece gli investimenti destinati alla crescita ad
assorbire quella riduzione, pas-
quotazioni in euro
4,2
4,0
3,8
IERI
3,6
3,4
Francesco
Starace
3,76 €
+3,13%
22 ago ’16
22 nov ’16
AGGIORNAMENTO DEL PIANO ENEL 2017-2019
Piano aggiornato 2017-2019
Strategie
◆ Bond
Piano precedente 2017-2019
Rifinanziam. per 12,4 mld di €, emissioni green bond
Rimborso per 8 miliardi di €
◆ Pay-out
65% dell’utile ordinario al 2017, 70% al 2018-2019
60% al 2017, 65% al 2018-2019
◆ Investimenti
20,9 miliardi di euro, di cui 12,4 mld per la crescita
21,2 mld di cui 12,7 per la crescita
◆ Capex reti
5,8 miliardi di euro
4,6 miliardi di euro
◆ Capex rinnovabili
7,3 miliardi di euro
5,2 miliardi di euro
Acquisto minority e reti di distribuzione
Semplificazione societaria
◆ Latam
◆ Buy-back
Fino a due miliardi di euro
GRAFICA MF-MILANO FINANZA
sando da 12,7 a 12,4 miliardi
di euro, e la distribuzione per
settori presenta delle differenze
nette: su tutte il sorpasso delle
reti sulle rinnovabili. Se prima
alle energie verdi erano destinati ben 7,3 miliardi, adesso la
cifra scende a 5,2 miliardi di
euro a beneficio del settore reti, che rispetto ai precedenti 4,6
miliardi passa a 5,8 miliardi di
euro. Il resto, circa 1,4 miliardi
di euro, è diviso tra retail (600
milioni) e generazione termica
(800 milioni).
Gli obiettivi finanziari preve-
dono per il 2017 un utile netto
ordinario di 3,6 miliardi (con
ebitda di 15,5 miliardi), che
salirà a 4,1 miliardi nel 2018 e
a 4,7 nel 2019 (rispettivamente
con 16,2 e 17,2 miliardi di ebitda). Su questi numeri si basa la
prospettiva di crescita del divi-
Acea fa tre acquisizioni nel settore idrico per 25 mln
di Barbara Pianese
il 100% di Severn Trent Italia e indirettamente il
64% di Umbriadue Servizi Idrici e l’80% in Iseco.
cea fa shopping. La multiutility romana ha fir- Acea già possiede il 34% di Umbriadue Servizi
mato i contratti preliminari per tre acquisizioni Idrici tramite Crea Gestioni e di conseguenza la
nel settore idrico in Italia centrale per un totale di partecipazione salirà al 98%. Severn Trent Itaquasi 25 milioni. Le tre operazioni non erano in- lia progetta, costruisce e gestisce impianti per la
depurazione delle acque reflue (in
cluse nei target indicati
nel piano industriale al
campo sia civile sia industriale) e
impianti per la potabilizzazione del2020. Nel dettaglio, dal
le acque. Umbriadue Servizi Idrici è
gruppo Veolia la società
invece responsabile del servizio idriacquisirà per 22 milioni il 100% di Idrolatina,
co in 32 Comuni umbri coprendo
il fabbisogno di 230 mila abitanti.
che a sua volta detiene
Iseco si occupa della gestione e della
il 49% di Acqualatina,
manutenzione degli impianti di desocietà gestore dell
purazione ed esegue la raccolta, il
servizio idrico integraAlberto
to di 35 Comun laziali
trasporto e lo smaltimento di rifiuti
Irace
urbani e speciali.
con un bacino di circa
Il closing delle operazioni
270 mila utenti e una
ACEA
rese note ieri è soggetto alle
rete di 3.500 km. Il
quotazioni
in
euro
12,5
condizioni sospensive tipirestante 51% del capitale di Acqualatina
che per iniziative simili. Da
quest’estate il primo socio
resterà nelle mani dei
11,5
privato di Acea (controllata
Comuni dell’Ambito Territoriale Ottimale4 del Lazio
dal Comune di Roma con il
IERI
10,5
51%) è il gruppo francese
Meridionale. Sempre da Veolia l’ex
9,99
€
Suez, che è salito dal 12,4
municipalizzata romana acquisirà
+0,65%
al 23% rilevando una quota
poi per 2 milioni di euro il 19,2% di
9,5
Gestione Esercizio Acquedotti Lucda Francesco Gaetano Cal22 ago ’16
22 nov ’16
tagirone, sceso al 5% del
chesi (Geal). Visto che Acea detiene
gruppo romano.
già il 28,8% di Geal attraverso Crea,
la partecipazione salirà ora al 48%. La società Da segnalare infine che ieri a Piazza Affari il
acquisita ha oltre 40 mila utenti, 600 km di acque- titolo Acea ha terminato le contrattazioni in
dotti e 200 km di rete fognaria. Infine il gruppo rialzo dello 0,65% a 9,99 euro per azione. (riSevern Trent cederà ad Acea per 400 mila euro produzione riservata)
A
dendo, con un payout 2017 al
65% dell’utile netto ordinario
(era il 60% nella precedente
versione del piano) e che poi
salirà al 70% nel 2018 e 2019
(dal 65% previsto in precedenza). A valere sul prossimo
esercizio, perciò, agli azionisti
andrà l’importo più elevato tra
un dividendo minimo di 21
centesimi per azione e quello
basato sul nuovo payout.
Tornando alle altre stime finanziarie, nei numeri del settore retail sono incluse le stime
della completa liberalizzazione
del mercato, da luglio 2018,
con un aumento dell’ebitda
del 20% a 3 miliardi di euro
nel 2019, che rispetto alle stime del piano precedente rappresenta una crescita del 40%.
Enel conta di mantenere la
sua attuale quota del 50% sul
mercato libero. Nei prossimi
tre anni sono previste anche
dimissioni per circa 3 miliardi
di euro, ma il piano comporta
anche l’acquisizione di partecipazioni di minoranza in America Latina. Allo stesso tempo
verrà valutata un’operazione di
riacquisto di azioni proprie fino
a un massimo di 2 miliardi che
dovrà essere approvata dall’assemblea annuale degli azionisti
nel 2017, la stessa che dovrà
nominare il nuovo consiglio
di amministrazione dell’Enel.
Sull’argomento cariche Starace ha smentito qualunque suo
interesse per altre aziende.
L’aggiornamento del piano ha
incontrato il favore del mercato.
Le reazioni degli analisti infatti
ieri sono state tutte positive e il
titolo Enel a Piazza Affari ha
terminato le contrattazioni con
un rialzo del 3,13% a 3,76 euro
per azione. Banca Imi stima il
dividendo 2017 a 0,23 euro per
azione con un dividend yield
del 6%. Anche Banca Akros ha
promosso il piano giudicandolo alla portata del gruppo. Per
Icbpi «il dividendo 2017 potrebbe essere di un centesimo
più elevato rispetto al minimo
fissato dalla società di 0,21
euro». Equita Sim sottolinea
che il piano industriale «conferma sostanzialmente i target
di ebitda, che però scontano il
deconsolidamento di una parte
del business Usa (lunedì è stato
raggiunto un accordo con GE
per una sussidiaria di Enel Green Power North America, ndr)
e pertanto sono superiori alle
nostre stime e al consensus».
Più prudente Mediobanca,
che sul titolo Enel conferma
il giudizio neutral con target
price a 4,2 euro. (riproduzione
riservata)
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