Grillo grida al golpe per coprire lo scandalo delle firme false

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Transcript Grillo grida al golpe per coprire lo scandalo delle firme false

Così l’alta moda ha copiato il look
del rock e delle controculture. Dai mod
ai punk fino agli hipster: un serbatoio di
trovate. Lo racconta in un libro lo storico
del costume Guarnaccia
Scateni P. 12
Fondata da
Antonio Gramsci
nel 1924
Questo giornale
ha rinunciato
al finanziamento
pubblico
l
€1,40
Anno 93 n. 305
Giovedì, 24 Novembre 2016
unita.tv
Eppur Sì muove
l Iscritti di Anpi e sindacato, Macaluso e Barca: in tanti contro le derive populiste e per le riforme
l Renzi: col No via libera agli inciuci. E Berlusconi già si prenota per rientrare al governo P. 2-4
Io, operaio Fiom
voto per
cambiare
Allarme Ue: perché continuare a morire di smog? P. 9
S
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Zingaretti: «Il No porterebbe
a un vuoto pericoloso»
Maria Zegarelli
Graziano Martinelli
ono un operaio
metalmeccanico, sono
iscritto alla Fiom dal 1980,
lavoro in siderurgia, alle
acciaierie di Piombino e
sono membro della Rsu.
Ho 30 anni di militanza sindacale che
mi ha visto parte attiva durante tutto
il passaggio dalla siderurgia pubblica
a quella privata Lucchini, Severstal,
Commissariamento dello
stabilimento ed ora Aferpi e proprio
partendo da questa mia esperienza
che ho deciso il 4 dicembre di votare
Sì al referendum costituzionale.
Durante questi anni ho vissuto in
prima persona il disagio e le grandi
difficoltà di chi mi ha delegato a
rappresentarlo. E purtroppo ho
vissuto e vivo personalmente un
disagio immenso vedendo come
troppo spesso gli impegni presi e le
soluzioni faticosamente concordate
poi non sono stato rispettati e
realizzate. E questo mentre nell’attesa
abbiamo visto passarci davanti il
tempo e crescere la consapevolezza
che un sistema complesso e
burocratico trova sempre il modo per
rinviare, rimandare e non risolvere le
questioni. Ci hanno detto e ripetuto
che ci vuole pazienza e calma. Ma
calma e pazienza, dopo un po’, si
trasformano in due aggettivi che chi si
trova in difficoltà non può più
ascoltare, non deve più sentire .
Per questo voterò Sì, proprio
perché sono sicuro che con la vittoria
del Sì arriverà chiaro e forte il
messaggio che debba essere
finalmente scardinato quel sistema
burocratico che non permette a
nessuno di portare a termine gli
impegni presi. Un sistema di cui la
cattiva politica si fa forte e anzi lo
alimenta così crea una scusa per non
rispondere delle sue azioni, se ci
fermiamo un momento a riflettere
credo che davvero coloro che più di
altri hanno necessità di un paese dove
c’è meno burocrazia e più velocità
nelle scelte e nelle leggi sono i
lavoratori e le aziende. I loro bisogni e
necessità non possono aspettare i
tempi del bicameralismo perfetto. La
tecnologia e l’innovazione hanno reso
tutto più fluido, semplice e veloce, ma
alcuni per paura di perdere privilegi
acquisiti cercano di impedire che
questa sia portato nelle scelte
politiche.
Trovo impensabile ad esempio il
mantenimento del Cnel, un
organismo che mai è riuscito a dare
un contributo nella soluzione delle
criticità nel mondo del lavoro pur
essendo pieno di ex sindacalisti.
Anche perché non capirò mai
come possiamo noi che tutti i giorni
lottiamo economicamente per
raggiungere la fine del mese non
essere d’accordo con il contenimento
dei costi della politica.
L’INTERVISTA
«È vero, c’è chi urla e sarebbe meglio abbassare i toni, ma vedo una grande passione e un grande coinvolgimento sui
temi di questo referendum e da persona
di sinistra non posso che considerarlo
un fatto positivo». Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, si tiene da
sempre a debita distanza dalle polemiche politiche. E in barba ai sondaggi, dice che il clima nel Paese, non è detto che
sia quello che raccontano osservatori e
opinionisti. «Più ci si avvicina al referendum, più si entra nel merito e meno c’è
da aver paura per le sorprese dall’urna».
Segue a pag. 3
Da Sturzo
al Sì
I destini
della sinistra
Emma Fattorini
Marcelle Padovani
D
ì, la sinistra francese è
disperata, e spesso per
motivi analoghi a quelli
che distruggono la sinistra
italiana.
P. 11
MANOVRA
ALEPPO
Padoan: meno
tasse per oltre
23 miliardi
L’infanzia
violata
dalla guerra
Di Giovanni P. 7
Grillo grida al golpe per coprire
lo scandalo delle firme false
S
ire che i toni si siano fatti
aspri, estremi, è ormai un
eufemismo. Agli insulti
sembra inusuale rispondere con un
ragionamento pacato.
P. 4
De Giovannangeli P. 8
Staino
l Si allargano le inchieste che mettono nei guai i 5 Stelle
Avvisi di garanzia a Palermo, indagati a Bologna
Quattro indagati a Bologna e dieci a
Palermo. La raccolta firme per le liste
elettorali, in casa 5 Stelle, è un sistema come minimo malato. Situazioni
poco chiare che si ripetono con una
frequenza preoccupante. Su cui però
i vertici 5 Stelle fanno finta di non vedere e parlano d’altro. A cominciare
da Beppe Grillo che al di là del consueto “chi sbaglia paga” s’è messo a
gridare al “golpe”per provare a distogliere l’attenzione su fatti gravi e circostanziati che gettano un’ombra
scura su un movimento che doveva
essere diverso da tutti gli altri partiti.
E Invece...
Fusani P. 5
L’INTERVISTA
Bonaccini:
vaccini
obbligatori
per difendere
i bambini
Comaschi P. 6
Radar Al Maxxi di Roma una mostra antologica su Letizia Battaglia, cronista dell’immagine Lombardo P. 14