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GIOVEDì 24 NOVEMBRE 2016
Intervista al direttore d'orchestra
Duccio Bertini e alla cantante jazz
spagnola Susana Sheiman
CRISTIAN PEDRAZZINI
[email protected]
SPETTACOLINEWS.IT
"A day in Barcelona" è il nuovo disco di Duccio Bertini & Susana Sheiman,
una delle migliori voci jazz di Madrid accompagnata dalla Big Band
diretta dall'arrangiatore, compositore e direttore d'orchestra fiorentino.
Al disco, registrato al Medusa Estudio di Barcelona e mixato da Andrea
Benassai presso il Sonoria Recording Plant di Prato, hanno partecipato:
Raúl Reverté (sax alto, clarinetto), Guim García-Balasch (sax alto, flauto),
Vicent Macián (tenor sax), Gabriel Amargant (sax tenore, clarinetto),
Jaume Badrenas (sax baritono, clarinetto basso), David Pastor, Paul
Evans, Leo Torres, Sergio García (trombe), Vicent Pérez, Tomeu Garsias,
María Astallé (tromboni), Tom Warburton (contrabbasso), Álex Conde
(pianoforte), Jean Pierre Derouard (batteria), Nan Mercader
(percussioni), Yeray Hernández (chitarra), Pere Bardagi (violino, viola),
Manolo Martinez del Fresno (violoncello). La direzione e gli
arrangiamenti sono a cura di Duccio Bertini mentre tutti brani sono
cantati da Susan Sheiman con la straordinaria partecipazione di Toni
Solàal sax tenore.
"A Day in Barcellona", il vostro nuovo progetto discografico, uscito lo
scorso 14 ottobre, è una sintesi fra equilibrio e originalità, come sono
stati scelti i brani che lo compongono?
Duccio: La scelta del repertorio si è basata sulla convinzione che un
lavoro del genere tenesse conto soprattutto delle caratteristiche vocali
di Susana Sheiman e del suo rapporto con l'orchestra. Susana è una
cantante dotata di un timbro molto intenso, che si fonde molto bene
con le molteplici sonorità della Big Band. Per questo abbiamo
privilegiato brani che non solo fossero tra i meno conosciuti della
tradizione jazz, ma che avessero anche la peculiarità di esaltare le sue
doti.
Susana: C'erano alcuni brani che già erano stati arrangiati da Duccio
tempo fa, e altri gli decidemmo assieme affinché ci fosse un equilibro
oltre che una varietà di tempo e di tematiche.
Come è stato lavorare assieme a questo progetto? E con Toni Solà?
Susana: E' sempre un piacere collaborare con Duccio, che è molto
preciso e ordinato nel suo modo di lavorare, ma allo stesso tempo
considero impegnativo il lavoro con Big Band e ancor di più ottenere da
un'orchestra la giusta concentrazione e il necessario affiatamento.
Creare un ambiente di lavoro favorevole è sempre un aspetto che non
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tutti possono ottenere facilmente. Per quanto riguarda Toni Solà e David
Pastor, è stato fin da sito molto spontaneo come sempre, dal momento
che siano tutt'e tre degli ottimi amici.
Duccio: Susana è una cantante dalla grande spontaneità ed sempre un
gran piacere poter collaborare assieme. Abbiamo condiviso molte delle
nostre idee e il lavoro si è svolto in maniera eccellente tra di noi.
La musica di questo album è suonata magistralmente da un'orchestra
composta da alcuni dei migliori musicisti della scena jazz spagnola,
come vi sei trovati a lavorare con questa formazione?
Duccio: Nel corso degli ultimi anni ho maturato una grande esperienza in
fatto di orchestre jazz, e questo non solo per quanto riguarda gli aspetti
musicali, ma che per tutto ciò che la gestione di una grande formazione
comporta. In questo album, tutto è stato veramente di altissimo livello. E
quando si verificano queste condizioni, lavorare è sempre un piacere e,
di conseguenza, la musica che viene prodotta si manifesta in maniera
molto spontanea.
Susana: I musicisti si sono mostrati fin da subito molto disponibili, e
credo che senza questa qualità sia veramente difficile fare musica. In
ogni caso, il nesso che ha unito i musicisti è stata senza dubbio la figura
di David Pastor, prima tromba dell'orchestra, musicista dalle ottime
qualità umane e ciò ovviamente è una garanzia che tutto sarebbe
andato per il meglio.
Il repertorio di quest'album comprende brani con arrangiamenti più
tradizionali, mentre altri più moderni, ascoltandolo mi han colpito
"You've Changed", "E.S.P" e l'omaggio a Duke Ellington "African Flower"
parlatemi di come siete riusciti a dar loro un'interpretazione così unica?
Susana: Parlando con Toni Soli, era saltato fuori l'idea di cantare "You've
Changed" e lo proposi a Duccio, dal momento che stavamo cercando
assieme una ballad per il disco. Negli altri due brani gli arrangiamenti di
Duccio sono meravigliosi, soprattutto in "African Flower", dove fin da
subito l'atmosfera creatasi ti trasporta in una dimensione che può fare
propria.
Duccio: Ho sempre considerato "You've Changed" come una delle ballad
più belle ed intense dell'intero repertorio jazz e quando Susana mi
propose il brano, mi sembrò fin da subito una bellissima idea. Prima di
scrivere
l'intero
arrangiamento
ho
cominciato
a
riflettere
sull'introduzione del brano perché volevo creare fin da subito la giusta
atmosfera per l'interpretazione di Susana. Per la parte dei soli, la scelta
ricadette immediatamente sul sassofonista catalano, Toni Solà, perché
era l'unico che secondo noi poteva dare la giusta atmosfera al brano.
Diverso è stato il discorso per "African Flower", perché volevo utilizzare
la voce in maniera meno convenzionale, ovvero come se fosse un
strumento da aggiungere ai colori offerti dal tessuto orchestrale.
Dopo il successo dello scorso 16 Ottobre a Barcellona al Jamboree Jazz
Club è previsto un live in Italia?
Duccio: Stiamo organizzando una presentazione del disco in Italia con
una big band locale, e credo che se le intenzioni iniziali saranno
confermate potremo dire che sarà per la prossima primavera.
Susana: Non vedo l'ora di poter cantare in Italia, paese dove ancora non
mi sono esibita.
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