Il DNA conferma: i resti trovati sull`Ascensione sono di Di Silvestre

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giovedì 24 novembre 2016
Il DNA conferma: i resti trovati sull'Ascensione sono di
Di Silvestre
I resti ossei carbonizzati, ritrovati lo scorso 16 novembre sul monte dell'Ascensione, appartengono a
Demetrio Di Silvestre. La prova del DNA eseguita dal professor Adriano Tagliabracci ha comparato i
campioni ematici rinvenuti accanto ai resti con un tampone prelevato al figlio del piastrellista,
confermando lo stesso codice genetico. Proseguono, intanto, senza sosta le indagini da parte dei
carabinieri, che stanno setacciando la vita dell'uomo, apparentemente irreprensibile, alla ricerca di
una crepa, una fenditura che possa condurre alla soluzione del giallo. Amicizie, contatti, lavoro e
vita privata: nulla è trascurato, nulla rimane intentato. Dalle prime ipotesi sembrerebbe che l'uomo
sia stato irretito in una trappola. Ma da chi? E, soprattutto, perché? Questi i nodi che gli inquirenti
dovranno sciogliere nelle prossime ore. Intanto i carabinieri del Ris continuano nella ricerca di
tracce, impronte, disattenzioni lasciate dagli assassini che potrebbero portare ad una rapida
risoluzione del caso. Al momento, una delle ipotesi più accreditata è quella che Di Silvestre possa
aver "sconfinato" in ambiti pericolosi, forse pestato i piedi a qualcuno di pericoloso. Le modalità
dell'omicidio farebbero pensare ad un "esempio", più che ad un'esecuzione.