Cari Parrocchiani, Sono Don Mario e vi scrivo dalla comunità

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Transcript Cari Parrocchiani, Sono Don Mario e vi scrivo dalla comunità

Domenica 20 Novembre
FESTA DI CRISTO RE DELL’UNIVERSO
Sito Web:http: //donboscogenova.org/parrocchia/
E-mail: [email protected]
Tel: 0106469501 Fax 010 0987356
ORARIO DELLE SANTE MESSE
Feriali 6,40
9
18
Festivi 9 – 10,30 – 12 – 18,00
ORARIO DELL’ORATORIO
Lunedì – Venerdì 16 - 19
Sabato
16 - 18,45
e-mail [email protected]
Cari Parrocchiani,
Sono Don Mario e vi scrivo dalla comunità salesiana di Vallecrosia dove risiedo. Qui
siamo otto confratelli e l'Opera è composta dalla Parrocchia, dall'Oratorio e dalla
scuola CFP (centro di formazione professionale). Io sto bene. Ho iniziato le mie cure,
in particolare una dieta “ferrea” e la ginnastica ogni giorno. Certo ho un po' di
nostalgia della comunità di Sampierdarena che ho lasciato, ma spero di aver fatto una
scelta che mi aiuterà per il futuro, soprattutto per il bene dei
giovani e dei miei fratelli. Sempre più sento che e' il
Signore che guida le nostre vite. Se ripenso alla mia vita mi
accorgo che tante volte il Signore mi ha preso per mano e
mi ha guidato negli incroci che la vita presenta, tenendomi
lontano dal male e accompagnandomi verso traguardi che
realizzano i tuoi desideri e la tua felicità. Impariamo a
lasciarci guidare dal Signore. Ho avuto occasione di parlare
col vostro nuovo parroco, Don Carlo. Un salesiano di
grande esperienza e saggezza, che vi aiuterà a vivere da
buoni cristiani e a costruire una bella comunità. Termino
con una riflessione sul tempo liturgico che stiamo vivendo.
Con la festa di Cristo Re termina l'Anno Liturgico e si
chiudono le “Porte Sante”. Ma quale porta si chiude?
Chiudiamo la porta di quella vita “vecchia” che ci siamo
lasciati alla spalle, celebrando il Giubileo della
Misericordia, chiudiamo la porta dei nostri difetti, dei nostri
limiti, dei nostri peccati e lasciamo aperta la porta del cuore
nuovo che il Signore ci ha donato col suo perdono, una
porta spalancata al Signore e ai fratelli. Leggete dal libro
dell'Apocalisse 3,20:” Ecco, Io sto alla porta e busso. Se
qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò
da lui, cenerò con lui ed egli con me”. Vieni Signore Gesù,
la nostra porta è già aperta!
Un saluto a tutti, nessuno escluso e sempre un ricordo
(reciproco) nella preghiera.
Don Mario
Lunedì
Martedì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
21 Novembre Ore 17.00 in oratorio riunione genitori catechismo ragazzi della cresima (5 elementare)
22 Novembre Ore 17,00 Catechesi biblica per adulti, nei locali della San Vincenzo
Ore 17.00 in oratorio riunione genitori catechismo ragazzi della comunione (4 elementare)
24 novembre Ore 21,00 secondo incontro sulla Amoris Laetitia
25 Novembre ricorre il 156 anniversario della morte di Mamma Margherita
26 Novembre giornata nazionale della Colletta Alimentare presso i Supermercati raccolta di alimenti
da donare ai centri di distribuzione come la S. Vincenzo Parrocchiale
Ore 16,00 riunione delle ex-allieve delle F.M.A. Presso l’oratorio dei piccoli
Ore 17,00 conferenza “italiano anch’io” a cura della Sant’Egidio (vedi locandina)
27 Novembre Prima Domenica di Avvento
Il Gruppo GEDB Cuccioli è in gita
Vangelo di Luca (23, 35-43)
Questa domenica non è solo la domenica conclusiva dell’anno liturgico, ma anche
dell’anno giubilare della Misericordia, che Papa Francesco ha voluto celebrare per
insegnarci, ancora una volta, che è l’Amore di Dio, portato per tutti quelli che lo
sapranno accogliere, a salvarci. Il vangelo ci racconta oggi l’ultimo atto di una
storia iniziata con Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden. Satana li aveva tentati,
come serpente insidioso, sull’albero del paradiso terrestre contro la volontà di Dio:
gli uomini avrebbero potuto essere potenti come il loro creatore! Così Adamo ed
Eva si erano persi nel loro peccato e avevano cominciato la loro storia su questa
terra. Ora sull’albero della croce Cristo infligge a Satana un colpo mortale: salva
l’uomo da quel peccato originale. La sua passione avrà una conclusione eccezionale: uno dei due ladroni, crocifissi
accanto a lui, confessa i propri peccati e soprattutto riconosce che Gesù è Re! Gesù allora gli assicura: “Oggi sarai con
me in paradiso”. Adamo aveva chiuso a tutti gli uomini le porte del paradiso, ora Cristo, vincitore del peccato, della morte
e soprattutto di Satana, apre le porte di una vita eterna, pronta per tutti! E in mezzo a tutto l’odio, a tutta la rabbia, a tutta
la malvagità, c’è chi in Gesù riconosce Dio. E’ un malfattore, uno che sembra lontano mille miglia da Dio, ma è l’unico che
lo riconosce e lo rispetta. E Gesù allora lo porta con sé, come il buon pastore che, ritrovata la pecora perduta, se la carica
sulle spalle per riportarla a casa. Questa mi sembra la Buona Notizia: le porte dell’Amore di Dio sono aperte, anzi sono
spalancate per tutti coloro che vi vogliono entrare al di là di tutto quello che possono aver fatto. Non esistono casi
impossibili, situazioni irrimediabili: l’Amore vince tutto. Ma allora in fondo io ho paura di non essere abbastanza forte per
credere! Nel brano di oggi ci sono un sacco di dubbi, domande, derisioni … Eppure se leggiamo con un po’ di sincerità ci
accorgiamo che in realtà siamo noi quelli che stanno lì intorno alla croce, delusi, sconcertati davanti a quell’uomo su cui
avevamo puntato tutte le nostre speranze. Noi ci aspettiamo un Dio che ci faccia oltrepassare ogni limite, ci eviti ogni
male, ci liberi da tutto quello che ci opprime. E mentre la logica della nostra storia sembra avanzare solo per esclusioni,
separazioni, respingimenti alle frontiere, io sento che la logica di Dio avanza per inclusioni, per abbracci, per accoglienza.
Allora forse c’è un barlume di speranza che nell’Amore infinito che accoglie tutti, anche quelli che hanno sbagliato,
possiamo trovare anche noi chi ci dice: “Oggi sarai con me in paradiso”.
MERCATINI DI NATALE
Cari amici,
Partecipare alla vita del don Bosco significa essere parte attiva del progetto di don Bosco
rivolto al bene dei giovani, soprattutto quelli più svantaggiati. Da generazioni la storia,
attraverso il carisma dei Salesiani, chiama molti a condividere il cammino per la
realizzazione della crescita educativa dei ragazzi. Oggi la storia siamo noi, un noi
composto da tanti io che guardano nella stessa direzione. L’associazione Il Nodo sulle
Ali del Mondo sta cercando di creare una rete di collaborazione tra le varie realtà dell’Opera, attraverso uno scambio
reciproco, di esperienza, al fine di realizzare piccoli progetti a favore delle attività giovanili. A tal fine, per il periodo
natalizio, propone a tutti i gruppi di partecipare alla vendita di sapone, copiosamente donatoci, il cui ricavato andrà
all’oratorio E’ un modo per fare comunione per i nostri giovani, per essere parte attiva di una Chiesa viva che guarda al
cuore ed ai bisogni dei ragazzi, che necessitano di testimoni credibili. Di seguito potrete trovare il calendario delle attività
proposte dall’associazione, a cui potrete partecipare dando la vostra disponibilità
Date dei banchetti natalizi:
4 dicembre: S. Messe delle ore 9,00-10.30-12,00
8 dicembre: S. Messe delle ore 9,00-10.30-12,00
10-11 dicembre: piazza modena ore 14-18
15-16-17-18 dicembre: via cantore ore 14-18
17 dicembre: via rolando 14-18
18 dicembre: S. Messe delle ore 9,00-10.30-12,00
È possibile inserire la propria disponibilità
- in tempo reale sul link
https://doodle.com/poll/6spx22ykrsq6b8k7
- direttamente ad Anna Belluco 3345627625, Romana Pian 3316894989 Michele Acampora 3801860066
Raccolta Alimentare Straordinaria
Come già annunciato la settimana scorsa durante le Sante
Messe la nostra Associazione si trova in un momento di
grave difficoltà perché mancano generi di prima necessità
per la distribuzione alle famiglie bisognose della nostra
Comunità.
Annualmente distribuiamo 16000 chili di alimenti per un
totale di 2500 pacchi annui.
Le persone attualmente registrate sono circa 900 e
cerchiamo di seguirle con fraterna cura fornendo loro
alimenti e non solo.
Gran parte degli alimenti vengono forniti dal Banco
Alimentare che il 26 Novembre organizzerà la consueta raccolta ma sino ad allora i nostri scaffali rimarranno vuoti.
Per non mandare deluse le aspettative dei nostri fratelli più sfortunati Vi preghiamo di aiutarci con una donazione di:
• Riso
• Latte a lunga conservazione
• Olio
• Zucchero
Se ci aiuterete anche con una sola confezione di questi alimenti siamo convinti riusciremo a soddisfare le primarie
difficoltà di tante famiglie in grave stato di disagio. Chi volesse contribuire con questi generi di prima necessità può
consegnarli in Sacrestia o nell’apposito cesto posto vicino all’altare.
Fare gratuitamente qualcosa con passione e con dedizione è importantissimo, perché si riscopre il significato di comunità,
di collettività condivisa e ci aiuterà a proseguire nella nostra opera a fianco della Famiglia Salesiana, un’opera iniziata
141 anni fa nel lontano 19 NOVEMBRE 1875.
Con l’occasione ricordiamo che svolgiamo le nostre attività nella sede di Via Rolando nei locali messi a disposizione
nella struttura dei Salesiani con le seguenti attività:
Centro di ascolto: Martedì e Giovedì dalle 9 alle 11
E' l'ambito dove le persone in difficoltà possono incontrare volontari per ascoltarle e accompagnarle nella ricerca di
soluzioni ai propri problemi.
Guardaroba: Mercoledì dalle 9 alle 11
Distribuzione abbigliamento di seconda mano a quanti ne fanno richiesta. Con gli abiti donati dai parrocchiani serviamo
circa 1500 utenti. Abiti e accessori sono raccolti nei giorni di Mercoledì e Giovedì dalle ore 9 alle ore 11. (Non si
raccolgono: indumenti sporchi, tappeti, abiti da cerimonia)
Pacchi Viveri: Giovedì dalle 9 alle 11.
Vengono distribuiti alle famiglie in difficoltà generi alimentari. Chi volesse contribuire con generi di prima necessità non
deperibili può consegnarli in Sacrestia o nell’apposito cesto posto vicino all’altare.
Visite domiciliari: I volontari mettono a disposizione parte del loro tempo per offrire momenti di
amicizia e fraternità consapevoli che ogni volta che si incontra una famiglia bisogna mettersi al loro
servizio seguendo l’insegnamento:
“Tutto quello che avete fatto ad uno di loro l’avete fatto a me”.
Con riconoscenza,
Società San Vincenzo De Paoli Conferenza San Giovanni Bosco e San Gaetano di
Genova Sampierdarena
A
c u r a d i “ Il N o d o S u lle A li d e l M o n d o
O n lu s "
Storia della Cristianità Medio Orientale
Editto di Costantino e Concilio di Nicea
Durante l’Impero Romano la Chiesa non era mai stata libera di professare il proprio credo, infatti, si era passati da
periodi di tolleranza a periodi di persecuzione del Cristianesimo di cui, l’ultima, fu la grande persecuzione di
Diocleziano.
Con l’Editto di Milano, promulgato dall’Imperatore Costantino nel 313 d.C., la persecuzione terminò in Occidente
mentre in Oriente ebbe fine solo con la sconfitta di Licinio nel 324 d.C.
La Chiesa, finalmente libera, si dette così un’organizzazione basata su gruppi di diocesi ove, a capo, vi era un
patriarca: le città patriarcali erano cinque Roma per l’Occidente, Costantinopoli (da poco capitale imperiale),
Antiochia, Gerusalemme e Alessandria d’Egitto.
Questo tipo di organizzazione fa in modo che la Chiesa possa affrontare al meglio le dispute teologiche (in questa
fase l’Arianesimo) ma la spinta propulsiva a dirimere queste questioni viene dall’imperatore Costantino che indice il
primo concilio ecumenico quello, appunto, di Nicea.
Nicea viene convocato per dirimere la questione ariana e condannare l’eresia di Ario e, da questo sforzo, nasce
anche il Credo, ovvero la professione di fede che si recita ancora oggi in Chiesa nel quale vengono fissati i primi
dogmi.
Nicea, come concilio, è quindi la tappa fondamentale per tutto il futuro teologico e dottrinario della Chiesa
A cura di Giovanni Marotta per Associazione Il Nodo- Sulle ali del mondo
QUARTO INCONTRO LABORATORIO SULLA “LAUDATO SI”
Venerdì 11 novembre all’Istituto Don Bosco siamo arrivati all’ultimo dei quattro
incontri sulla “Laudato si”.
Davide Penna, in poche pennellate, sintetizza il percorso fin qui svolto, ricordando
l’obiettivo, fatto nostro, di Papa Francesco: occorre “prendere dolorosa coscienza,
osare trasformare in sofferenza personale quello che accade al mondo e così
riconoscere qual’é il contributo che ciascuno può portare”. Nell’ottica della visione di
una “ecologia integrale” sono emersi tentativi e proposte, che hanno interpellato
tutti i partecipanti
Questa volta è Don Massimiliano Moretti, Cappellano del lavoro, Parroco di Santa Zita e Coordinatore del percorso
diocesano di formazione politica, ad aiutarci nell’approfondimento dei capitoli quinto e sesto della “Laudato sì”. Al di là
dei contenuti, colpisce la passione con cui Don Massimiliano affronta i temi caldi oggi sul tappeto. Forte denuncia dei gravi
mali del nostro tempo (tecnocrazia, consumismo, cultura dello scarto), ma anche forte appello alla speranza che si radica
nell’impegno a vivere in sobrietà e umiltà, nell’avere coscienza di essere custodi e non “creatori”. Ricorda che “la Politica
è la carità più alta” e che “possiamo portare l’Amore nella vita sociale diventando noi stessi ostie consacrate per il
mondo”.
Il dialogo che segue è molto vivo, partecipato e appassionato.
Si riprendono i temi di una autorità politica mondiale, auspicata dal Papa, e della corruzione anche dei valori che inquina la
nostra cultura. Si ricorda la necessità di condividere le piaghe della natura e della società entrando in relazione con esse e
l’importanza di recuperare la storia forte di Genova per valorizzare la sua vocazione di città aperta e accogliente.
Di fronte a problemi complessi e interconnessi, che oggi il mondo ci pone, occorre diffidare dalle soluzioni semplici e
immediate: è necessaria invece l’apertura al nuovo, ponendoci nell’atteggiamento di imparare. Il Papa si appella alla
dimensione personale e locale per lanciare un messaggio alla politica delle alte sfere, invitandoci ad investire nelle
relazioni. Coscienti che la cultura dello scarto è la radice della nostra crisi, occorre avere il coraggio di investire nella
cultura del dono.
Don Massimiliano rileva che l’attuale è un momento di passaggio in cui c’è sì, lo smarrimento, ma anche tanta voglia di
mettersi in moto, di costruire reti. Dobbiamo avere coscienza che i nostri schemi sono superati e che non dobbiamo avere
paura di sbagliare nel cercarne di nuovi. Il pericolo più grande, ricorda, è quello della omologazione, di rassegnarci al
“pensiero unico”.
L’incontro si conclude con la proposta di capitalizzare il lavoro fin qui svolto per elaborare una sorta di traccia sui punti di
forza dell’Enciclica da sottoporre ai prossimi candidati alle elezioni comunali.
Maria Luisa Anselmo