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1. pinuccio
Il “faccendiere” barese, Alessio Giannone, in arte “Pinuccio” di Striscia la Notizia interviene
al convegno sulle Teorie critiche all’ideologia della comunicazione Web2Society affermando
che ormai da tempo non mette più sue informazioni personali sul web “Il potere è per chi
gestisce il web, chi è fuori, non per chi appare”. Pinuccio, con la sua solita e irriverente
comicità, ha paragonato le testate giornalistiche, parallele ad alcuni partiti politici, agli
utenti di Facebook che pubblicano contenuti in voga per avere like e visualizzazioni. Così un
fatto diventa completamente diverso e al limite della realtà a seconda di chi lo ha scritto,
facendosi una sorta di “guerra di notizie”, tutto ciò crea nei lettori sfiducia e confusione. Il
comico racconta di come tra i primi ad adottare la tecnica delle notizie “al limite” (vere e
non vere) sia stato proprio il Movimento 5 Stelle con TzeTze e come questo modello sia stato
poi seguito da tutti gli altri partiti. “Sto analizzando i vari gruppi sul referendum e ho visto
come è facile influenzare una bacheca inventando profili falsi. Oggi il web è una provincia
voluta, gestita da una capitale non conosciuta che immette delle cose a cui la gente crede
perché si fida e non hanno la possibilità di discussione” certo non è da sottovalutare che
queste “province” sono blocchi di voti e quindi le testate giornalistiche hanno creato vere e
proprie barriere di tifo che si scontrano sempre e non si incontrano mai.
Inoltre, il comico critica aspramente l’atteggiamento dei rappresentati del Governo e dello
Stato italiano che permisero la copertura delle statue durante la visita di inizio anno del
presidente iraniano Hassan Rohani a Roma, raccontando come poi le rappresentanti donne
italiane, in visita in Iran, hanno messo il velo.
La sudditanza ideologica al denaro iraniano e la mancanza di reciprocità resero ridicola
l’Italia agli occhi del web.