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Anno XII - n.43 - 23 novembre 2016
Racchette da Davis:
ecco la sfida finale
Da Del Potro a Cilic e Coric,
gli attrezzi di chi vuole la Coppa
Pag.22
Dai Masters i numeri 1 di oggi e di domani
Londra consacra Andy
Murray, l’ultimo dei Fab 4.
Milano nel 2017
con le Next Gen Atp Finals
ci dirà chi è pronto
a succedergli...
Pag.4 e 7
Il riscaldamento giusto
in 3 mosse da 5 minuti
Ecco che cosa fare sempre
prima del match o dell’allenamento
Pag.20
GLI ALTRI CONTENUTI
Prima pagina: 2017, non vediamo l’ora Pag.3
New balls, please! Pag.5 - Focus: Reilly Opelka
Pag.10 - I numeri della settimana Pag.11 - Il tennis
in tv Pag.13 - Terza pagina: La Grande Sfida 5 Pag.14
In Italia: quote FIT 2017 Pag.16 - In Italia: Serie A1,
sesta giornata Pag.17 - Paddle: Mondiali 2016 Pag.19
Regola del gioco: se le palline sono sbagliate... Pag.24
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Piacere di guidare
prima pagina
2017: non vediamo l’ora
di
Enzo Anderloni
I
n questo 2016 c’è ancora da gustarsi una finalona di Coppa Davis
super caliente tra Croazia e Argentina all’Arena Zagreb (il gigante di
Tandil Juan Martin Del Potro contro
Marin Cilic, il campanile di Medjugorie, e gli altri bombardieri come Coric
e Karlovic), eppure non vediamo l’ora
che arrivi il 2017. Perché i fatti e gli
annunci degli ultimi giorni lo prefigurano ricchissimo di sfide lanciate e di
domande in attesa di risposta.
Quelle che non mollano - L’annuncio più bello l’hanno fatto le nostre
due inossidabili campionesse, Roberta
Vinci e Francesca Schiavone: le vedremo ancora in campo. Per Francesca,
che parte da n.102 una stagione che
la vedrà compiere 37 anni, si tratta soprattutto di un’orgogliosa e stuzzicante scommessa con se stessa. Roberta
Vinci, che di anni ne farà solo 34 e affronta il tour da n.18 senza la pressione di una finale degli Us Open da difendere, può ancora davvero regalarci
molto, in fatto di spettacolo (con la
sua classe da Federer in gonnella) e di
risultati. Gran confusione regna ai vertici del tennis femminile: il rovescio
tagliato di Roberta può fare ancora a
fettine un sacco di rivali.
Quello che torna - A proposito di
Federer (che di anni ne farà 36), il
suo ritorno, da lunga pezza annunciato per la Hopman Cup di Perth
DIRETTORE
Angelo Binaghi
COMITATO DI DIREZIONE
Angelo Binaghi, Giovanni Milan,
Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini,
Massimo Verdina
DIRETTORE RESPONSABILE
Enzo Anderloni
ai primi di gennaio, era già un forte
motivo di interesse per l’incipit del
2017 (vincerà un altro Slam?). Quello
che è successo ai vertici della classifica nei mesi che Roger si è preso
per rimettersi perfettamente in sesto, aumenta parecchio la curiosità.
Anche perché i due suoi storici rivali,
quelli che più l’hanno fatto soffrire,
mostrano di avere la testa altrove.
Che testa avrà Djokovic? - Non siamo più abituati a pensarlo come n.2. E
già questo sarebbe motivo di curiosità alla ripartenza del circuito. Ma soprattutto non siamo abituati a vedere
Novak Djokovic seguito da un mental
coach, qualcuno lo definisce guru, con
scritto “amore e pace” sulla maglia. Dopo la stesa che si è fatto rifilare nella
finale di Londra da Murray, sembrava
quasi sollevato. Come se quel n.1 che
si portava addosso da 122 settimane
fosse diventato un enorme peso. Nel
2017 compirà 30 anni: avrà voglia di
fare tutti i sacrifici che servono per
provare a risollevarlo?
Che testa avrà Nadal? - Pare che
solo a Monte-Carlo vedremo che cosa ha davvero in testa Rafa Nadal. La
notizia non sarebbe nuova: quello è
il torneo che ha sempre segnato il
vero inizio della stagione nadaliana, quella sul “rosso”. In questo caso
coincide con la piena fioritura della
nuova capigliatura che Rafa si è fatto
trapiantare in una clinica madrilena.
Dopo aver scoperto che Agassi perse
COORDINAMENTO REDAZIONALE
Angelo Mancuso
SUPER TENNIS TEAM
Antonio Costantini (foto editor),
Amanda Lanari, Annamaria Pedani
(grafica)
FOTO
Getty Images, Archivio FIT, Antonio
Costantini, Angelo Tonelli
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Giovanni Di Natale, Max Fogazzi,
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Piero Valesio
A CURA DI
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3
3
la finale del Roland Garros 1990 contro Andres Gomez perché aveva paura di perdere in campo il toupè che il
fratello Mike gli aveva artigianalmente affrancato con mollette e forcine,
nulla ci può più stupire in fatto di tricologia tennistica. Ma questo lavoro
sull’estetica da parte di un gladiatore
tutto sostanza come Rafa porta a pensare che anche lui cominci ad avere la
testa altrove. Almeno in parte.
Fab Four addio? C’è la Next Gen - Il
2017 si annuncia dunque come il probabile momento della svolta. Se il n.1
rimarrà quasi sicuramente sulle spalle
di “Ringo Starr” Andy Murray almeno
fino alla vigilia di Wimbledon, i punti
di domanda sugli altri tre Beatles del
tennis (Roger, Rafa e Nole) autorizzano a pensare che ci sia spazio per la
spallata dei pretendenti più a ridosso,
Milos Raonic e Kei Nishikori su tutti.
Dietro spingono i Thiem, i Kyrgios i
Pouille, avanguardia di quella Next Generation che vedrà i migliori esponenti sfidarsi a fine stagione a Milano in
un nuovo Masters dedicato. Sono loro,
i probabili protagonisti delle Next Gen
Atp Finals, quelli che ci incuriosiscono di più in prospettiva. Per esempio
Alexander Zverev, n.24 assoluto, che
quest’anno ha già vinto un torneo e
battuto Federer, Wawrinka e Berdych.
O Borna Coric, che da venerdì gioca
la finale di Coppa Davis. Star del futuro? Danno l’idea che il 2017 potrebbe
diventare il loro e il nostro presente.
Tutto nuovo e bello da scoprire.
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pubblicati, non si restituiscono.
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dell’ 8 gennaio 2004
La rivista è disponibile
in formato digitale sui siti www.
federtennis.it e www.supertennis.tv
e spedita via newsletter. Per riceverla
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circuito mondiale
Master & Commander
Andy Murray vince la prima finale del Masters con in palio il n.1 del ranking.
È la consacrazione: schivato l’ultimo assalto di Djokovic. Ecco come,
in una stagione divisa a metà con il serbo, la sfida decisiva l’ha stravinta lui
da
Londra, Alessandro Mastroluca
Getty Images
foto
D
unblane regna. Si sprecano le
prime volte nella domenica
che trasforma in leggenda la
storia di Andy Murray. La sua
prima finale al Masters, la prima nella
storia del torneo che decide il numero
1 del mondo. Il primo trionfo lo rende
anche il primo britannico a chiudere
l’anno in vetta al ranking. È festa per
due a Dunblane, con Jamie che forma
la miglior coppia di doppio insieme a
Soares: mai due fratelli avevano comandato insieme le due classifiche.
Il volto della vittoria
Mentre la O2 Arena esplode nell’applauso probabilmente più forte mai riservato qui a un tennista, Murray riserva al pubblico il suo volto da vittoria,
quell’espressione quasi dubbiosa, mai
davvero felice, ai limiti della sorpresa
per essere riuscito davvero a ribaltare
i pronostici, a regalarsi un sogno, una
felicità a lungo inseguita dall’altra parte dell’arcobaleno.
4
Nell’aria elettrica della casa dei Maestri, dentro una Londra dickensiana,
fredda e piovosa ma già illuminata
per Natale, è Novak Djokovic a perdere la finale prima ancora di essere lo scozzese a vincerla. La differenza di lucidità nelle scelte e negli
schemi di interpretazione ne fanno
un trionfo dell’intelligenza, la superiorità della mente su un fisico piegato, almeno all’apparenza, da una
settimana di corse e affanni. L’uomo simbolo degli “ice bath”, i bagni
nell’acqua ghiacciata che forse servono e forse no a ridurre la produzione di acido lattico, scalda la O2
come nessuno. E dimostra, anche a
Djokovic, che le risorse sbiadite di
spirito competitivo vanno cercate
altrove, non negli abbracci, nella pace e nell’amore dei guru.
Eroe per un... anno
Il cuore di Murray rallenta, ma la testa
cammina in un buio dipinto d’azzurro, mentre l’immortale David Bowie
si unisce al coro di chi ha capito che
sì, si può fare di più e si può essere
circuito mondiale
eroi (Heroes), per un giorno, per una
notte, per una stagione. Nella prima
edizione da un decennio senza Nadal
e Federer, la O2 Arena si è mostrata in
tono un po’ minore, con una sezione
chiusa per la prossima costruzione di
un’area commerciale e un pubblico più
freddo e distratto del solito.
Molto movimento nell’impianto ma
anche non pochi posti vuoti sulle
tribune per i doppi e perfino per i
singolari. Murray è anche l’unico
che abbia fornito, prima della finale,
prestazioni all’altezza della storia,
dello spirito di un torneo cui sempre
più spesso i giocatori arrivano con
poche energie e motivazioni, portafoglio a parte.
new balls, please!
Lendl, le barzellette e il musone
Oggi è il doppio di se stesso
Formula... d’esportazione?
Djokovic, e non c’è da stupirsi alla
luce dell’esibizione con Goffin, ha
difeso il tanto vituperato format, il
round robin che De Villiers volle anche nel circuito (e fu un fallimento
annunciato). Vorrebbe esportarlo
anche alle Olimpiadi, Nole, con tutti
gli effetti collaterali e il rischio di vedere partite inutili, seppur strapagate sia in termini di prize money che
di biglietti (fino a 70 sterline per un
doppio e un singolare, anche se del
tutto ininfluente).
La stagione di Raonic
La settimana della O2 Arena, su una superficie che è la seconda più veloce in
calendario, esacerba, se mai ce ne fosse
ancora bisogno, il solco che resiste fra
quel che resta dei Fab Four e il resto del
mondo tennistico. Il vorrei ma non ancora posso di Raonic, che pure chiude
con merito da numero 3 la sua miglior
stagione di sempre ne dà una misura
evidente, lampante. Ha quasi battuto
Djokovic, ma non ha messo la “prima”
sulle palle break che avrebbero potuto
cambiare la storia almeno del primo
set. Ha giocato, per atteggiamento, tigna, testa, la sua miglior partita in semifinale contro Murray. Ma al di là del
record per la partita più lunga al meglio
dei tre set nella storia del Masters, gli
resta il match-point sfuggito forse più
per paura che per voglia nel tie-break
del terzo. E una strada tracciata per
fare l’anno prossimo l’ultimo decisivo
passo avanti, con o senza la presenza
preziosa di McEnroe.
di
PIErO VALESIo, direttore SuperTennis
A ben vedere Ivan Lendl è uno dei misteri più imperscrutabili del tennis moderno. E fors’anche
dello sport nella sua totalità. Nessuno più di lui incarna la figura di un Giano bifronte; nessuno più
di lui suggerisce l’idea di essere il doppio di se stesso, Schnitzler ci avrebbe scritto un saggio e ovviamente la compianta buonanima di Kubrick ci avrebbe girato un film. Chi è davvero Ivan Lendl?
Judy Murray, madre dei figli che sono di fatto i reggenti del tennis contemporaneo, dice di lui: “Pensavo fosse un musone, uno poco incline ai sorrisi: invece è un allegrone, uno che in campo fa battute
e mette di buonumore”. A parte il fatto che risulta oggettivamente un po’ complicato immaginare
Ivan-strappa-sopracciglia che mentre sottopone Andy a un incessante lavoro sul lungolinea improvvisamente inizia a raccontare una barzelletta (“C’erano un tedesco, un americano e un italiano...”)
tale scenario fa a cazzotti con l’ultima immagine del Masters: con il corner di Murray che schizza
in piedi per festeggiare il successo del suo poulain e Ivan che resta ancorato al seggiolino manco
ci fosse avvitato. Impossibilità di esprimere emozioni o desiderio di nasconderle? Affiora sempre
il senso del doppio. Che non vuol dire doppiezza sia chiaro; ma piuttosto significa eterno tentativo
di conciliare due anime. Lui ferreo in campo che pare nascondere le sue morbidezze; lui assediato
dai tic quando era un giocatore (perché di tic veri e propri si trattava più che di una ritualità ante
litteram che doveva condurlo a una perfetta esecuzione del servizio) che insegna a un allievo che la
solidità interiore (non solo fisica) è alla base di ogni successo e riesce pure nell’intento. Lui, nato
nell’Est Europa comunista che diventa un perfetto conservatore americano.
Si potrebbe azzardare un’ipotesi: la creatività che Ivan non è mai riuscito a esprimere in campo è
diventata una griffe della sua vita. Questo suo ondeggiare fra elasticità e rigidità, fra sorriso e broncio,
fra metodo e barzellette lo eleva al ruolo di simbolo forse più di una vittoria a Wimbledon, obiettivo
che il nostro non ha mai raggiunto. Prima, da giocatore, era l’alter ego di McEnroe; figura interessante finché si vuole ma pur sempre alter ego. Ora pur nascondendo le sue emozioni quando Murray
vince il Masters, è diventato una figura primaria. Doppia ma primaria. Del resto tutto ciò che è doppio
è affascinante. Con buona pace di tutti quelli che ritenevano fosse uno noioso.
La strada degli altri
È la strada che deve prendere Stanislas Wawrinka, per dare continuità ai
5
circuito mondiale
picchi di rendimento Slam senza dare troppa continuità alle controprestazioni nei Masters 1000 (obiettivo
per il 2017, dice). Dovrà necessariamente essere la strada di Nishikori,
che contro Djokovic non ci ha nemmeno provato davvero: le 3 ore e 20
contro Murray ne avevano minato
certezze e soprattutto muscoli, un
gap che nel tennis iper-atletico di
questi anni si paga.
Non pensa di pagarlo invece Dominc Thiem. Ha chiuso la stagione
con 82 partite all’attivo, ha drenato
energie nella prima parte di stagione nella rincorsa alla Top 10 eppure, dice, non cambierà nulla l’anno
prossimo. “È solo questione di abituare il corpo e la mente a giocare
così tante partite. Sono sicuro che
reggerò meglio”, sostiene con la
convinzione di chi ha negli occhi
il blu (magari solo quello del suo
Chelsea) della gioventù.
E ora l’Atp guarda avanti
Intanto l’ATP guarda già al futuro,
al Masters dei giovani a Milano,
per guidare anche una transizione
non facile nell’era post Federer e
Nadal, con gli anni che si allungano per arrivare al top dopo i successi da junior. Sarà un’occasione
anche per testare novità di regolamento, si intuisce il coach in campo ma non solo, per avvicinare il
tennis ai gusti dei millennials. Un
vecchio pallino di Kermode (presidente dell’Atp, ndr), un tennis più
smart, più social, dal consumo più
immediato, con i testimonial ideali
di una rivoluzione. In queste Next
Gen Atp Finals che sanno di moderno e guardano al futuro.
Brillano le stelle su Londra:
curiosità dentro la 02 Arena
da
Londra, Alessandro Mastroluca
Nella settimana del Masters si sono visti tutti. David Beckham ha portato il figlio Romeo,
in un inappuntabile completo bordeaux, che è anche un provetto tennista e si è allenato
con Murray, lo “Young Pope” Jude Law è parso più innamorato che mai durante la finale
con la fidanzata Philippa. Kevin Spacey ha seguito più di un match di Murray, e si è alternato sugli spalti con le stelle della Premier League, da Mourinho a Mahrez a David Luiz.
Per l’ultima partita dell’anno si sono concessi al tennis e ai fotografi anche Ana Ivanovic
e Bastian Schweinsteiger. Alla O2 Arena, quest’anno, nessuno voleva mancare l’appuntamento con la storia.
L’invasione - Anche il Masters ha avuto il suo “prankster”. Un invasore “burlone” ha cercato, invano, di entrare in campo durante la semifinale fra Djokovic e Nishikori. Un po’ come
Rémi Gaillard, che nel 2002 si era finto un componente della Francia dopo il trionfo in Coppa Davis o Karl Power che riuscì a giocare anche un game sul Centrale di Wimbledon prima
di un match di Henman. L’invasore, innocuo, è stato comunque fermato prima di... invadere.
Il dolce Nole - Come ormai d’abitudine, all’ultima conferenza stampa dell’anno Novak
Djokovic offre pasticcini e cioccolatini ai giornalisti che ne hanno raccontato vittorie e
sconfitte, parole e omissioni, per tutta la stagione. Stavolta - specifica - sono anche senza
glutine. Prendete e mangiatene tutti.
Da sinistra, il giapponese Kei Nishikori (semifinalista a Londra), lo svizzero Stan Wawrinka e l’austriaco Dominic Thiem
6
circuito mondiale
A Milano l’X-Factor Atp
Durante il Masters di Londra è stata ufficialmente annunciata la sede
del nuovo evento che metterà a confronto le otto migliori giovani star
del circuito. Almeno fino al 2021 la “prossima generazione” passa dall’Italia
da
Londra, Angelo Mancuso
ATP e Getty Images
foto
C
hi prenderà il posto dei Fab
4? Chi tra i giovani emergenti del circuito Atp è già
pronto a comandare, a essere protagonista negli appuntamenti
che contano? L’Atp nel 2017 lancia
una classifica dedicata che culminerà con un grande evento finale: The
Next Generation Atp Finals, torneo
del tutto simile al Masters maschile,
ma riservato ai giocatori dai 21 anni in giù: per l’anno prossimo quelli
nati nel 1996 o più giovani. Per fare
subito due nomi Alexander Zverev
e Borna Coric, future stelle del circuito mondiale. Tanta roba. E non è
tutto, perché il torneo in questione
per i prossimi cinque anni a partire dal 2017 si giocherà in Italia, a
Milano per la precisione. L’ufficialità è arrivata sabato scorso in una
conferenza stampa dell’Atp che si
è tenuta all’O2 Arena di Londra, lo
splendido complesso che ha ospitato le Atp World Tour Finals 2016,
l’evento riservato agli otto migliori
giocatori dell’anno. L’Atp ha infatti
scelto di assegnare alla Federazione Italiana Tennis l’organizzazione
delle Next Gen Finals.
Un ritorno in grande stile
A Milano, val la pena ricordarlo, il
tennis del circuito maggiore Atp
manca dal 2005. Il capoluogo lombardo, che si è riscoperto meta turistica
grazie al traino dell’EXPO, ha sconfitto città importanti come Miami, Los
Angeles e soprattutto Città del Capo
(Sudafrica), tutte molto interessate
al progetto e che avevano avanzato la propria candidatura. Milano è
una città di respiro internazionale,
al centro dell’Europa e facilmente
raggiungibile grazie ai suoi due aeroporti (Malpensa e Linate) e quindi
di sicuro prestigio per una rassegna
che vedrà in campo i migliori talen-
La campagna dell’Atp per lanciare le Next Gen Finals di Milano (11-17 novembre 2017).
Accanto a Zverev, c’è lo skyline meneghino, il Castello Sforzesco e il Duomo; qui sotto,
il croato Borna Coric che nel week-end si gioca con la finale di Davis con la sua Croazia
Star di domani?
Campioni già oggi
Ecco chi avrebbe partecipato alle Next
Gen Atp Finals se fossero svolte già nel
2016 (in grassetto i giocatori che potranno partecipare anche nel 2017). Legenda:
nome, nazionalità, anno di nascita, posizione attuale nella Race Atp.
1. Nick Kyrgios (Aus) 1995 – 13
2. Alexander Zverev – Ger – 1997 – 24
3. Kyle Edmund – Gbr – 1995 – 45
4. Borna Coric – Cro – 1996 – 48
5. Karen Khachanov – Rus – 1996 – 52
6. Taylor Fritz – Usa – 1997 – 77
7. Daniil Medvedev – Rus – 1996 – 98
Questi invece sono i giocatori che parteciperebbero alle NextGen Atp Finals del 2017,
con la classifica attuale:
1. Alexander Zverev – Ger – 1997 – 24
2. Borna Coric – Cro – 1996 - 48
3. Karen Khachanov – Rus – 1996 – 52
4. Taylor Fritz – Usa – 1997 – 77
5. Daniil Medvedev – Rus – 1996 - 98
6. Hyeon Chung – Cor – 1996 – 104
7. Frances Tiafoe – Usa – 1998 – 108
7
circuito mondiale
ti del tennis giovanile mondiale. Si
giocherà nella settimana successiva
al Masters 1000 di Parigi-Bercy e precedente alle ATP World Tour Finals di
Londra, dal 7 all’11 novembre 2017.
Una data quanto mai appropriata
per attirare l’interesse di pubblico e
media. “Siamo lieti di portare questo
nuovo prestigioso evento a Milano,
in Italia – ha sottolineato il presidente dell’Associazione Giocatori Professionisti, il britannico Chris Kermode,
con al fianco un grande ex numero
uno, Stefan Edberg e una della giovani speranze del circuito, lo statunitense Frances Tiafoe – la prossima
generazione di giocatori sta prendendo slancio enorme e la manifestazione sarà una preziosa occasione
per le stelle del futuro che potranno
mostrare il loro talento davanti a un
palcoscenico mondiale. Abbiamo ricevuto il forte interesse di un certo
numero di città in tutto il mondo e
siamo lieti di collaborare con la Federazione Italiana Tennis in questa
nuova avventura. Sono certo della
risposta positiva di una città dalle
grandissime potenzialità come Milano”. Che già ospita due importanti
appuntamenti riservati agli junior
come il Trofeo Bonfiglio e il Torneo
Avvenire e diventerà così la capitale
mondiale del tennis giovane.
Il presidente Binaghi: “Riconosciute
le nostre capacità organizzative”
“Siamo orgogliosi della scelta compiuta dall’Atp di assegnare all’Italia e a Milano una manifestazione così importante e soprattutto nuova”. Così il Presidente della Federazione Italiana Tennis Angelo
Binaghi ha commentato la decisione dell’Atp di assegnare a Milano le Next Gen Atp Finals (il via nel
2017) ufficializzata a Londra. “Ospitare il torneo di fine anno che raggrupperà i migliori giocatori di
età inferiore di 21 anni è un riconoscimento delle nostre capacità organizzative - ha aggiunto Binaghi - capacità che hanno portato gli Internazionali d’Italia a diventare un evento di enorme successo,
oltre che amatissimo dai top player di tutto il mondo. Per il tennis italiano un altro motivo di grande
gioia che corona un decennio in cui tenniste e tennisti azzurri hanno colto successi di straordinaria
importanza. Ospitare le stelle che già oggi vivono di luce propria, ma che domani saranno i leader del
circuito risponde poi perfettamente alla filosofia della nostra Federazione: rivolgersi in primo luogo
ai giovani e ai giovanissimi, a coloro che già oggi si appassionano per i campioni che in un futuro
ormai prossimo diventeranno i primi protagonisti del circus. Una scelta di campo con la quale l’ATP
ha dimostrato la sua lungimiranza: l’idea di puntare fortemente sulla Next Generation è garanzia di
proseguimento del grande spettacolo tennistico nei prossimi anni. Con l’Expo Milano è stata città
leader nel presentare le risorse su cui la terra di domani potrà contare: ora è pronta a essere vetrina
delle risorse su cui potrà contare il tennis del futuro”. (a.m.)
Si gioca in Fiera
Sarà il polo fieristico di Milano-Rho,
a un passo dalla zona Expo, sede
della prima edizione del torneo e
vi prenderanno parte i migliori sette Under 21 della classifica Atp, più
una wild card da concordare fra gli
organizzatori e l’Atp. “Speriamo di
riservarla a un giocatore italiano - ha
detto il direttore degli Internazionali
BNL d’Italia Sergio Palmieri - magari
da decidere attraverso una prova di
qualificazione fra i nostri migliori otto under 21. Ma questo è un aspetto
che ovviamente andrà valutato con
l’Atp”. Al suo fianco Diego Nepi Molineris, direttore marketing del CONI:
“Il successo degli Internazionali BNL
d’Italia è stato decisivo. La scelta di
Milano è un riconoscimento alle nostre capacità organizzative, al nostro
know-how”.
Formula? Come a Londra
La formula del torneo sarà la stessa
delle Atp World Tour Finals: round
robin con due gironi da quattro e
semifinali incrociate tra i primi due
La conferenza stampa di lancio a Londra durante le Atp World Tour Finals
è stata presentata dal presidente dell’associazione dei giocatori Chris Kermode (sinistra);
in rappresentanza della Next Gen, lo statunitense Frances Tiafoe, classe 1998 (a destra)
classificati di ciascun raggruppamento. In palio non ci saranno punti per
il ranking mondiale, ma ci sarà un
ricchissimo montepremi: 1,25 milioni di dollari a riprova di quanto l’Atp
tenga alla manifestazione.
Il futuro è alle porte
È una delle prime mosse che l’Atp ha
studiato per il dopo Fab Four, un’età
dell’oro del tennis forse irripetibile:
il tennis ha bisogno di promuovere
i suoi giovani e far sì che se ne parli prima che diventino dei top player. E ha necessità di trovare nuovi
personaggi che catturino la fantasia
della fetta di pubblico più giovane.
“Per l’Atp si tratta di evento cruciale,
sarà la grande novità del 2017 - ha
8
aggiunto ancora Kermode - stiamo
lavorando da tempo al progetto che
coinvolge la Next Generation e siamo
certi che attirerà l’attenzione degli
appassionati. È una scelta che pagherà, ne sono certo”. Il torneo sarà anche l’occasione per sperimentare una
serie di innovazioni regolamentari
che saranno annunciate nei prossimi mesi, al fine di garantire la continua crescita di popolarità del tennis
professionistico maschile. “Questo
evento servirà come trampolino di
lancio per l’innovazione nel tennis.
L’obiettivo è rendere il nostro sport
sempre più attraente per attirare le
generazione future dei fan”, ha chiuso sempre Kermode. La città di Milano e l’Italia sono pronte.
focus
Reilly Opelka, sarà
lui il nuovo Isner?
È più alto di “Long John” di tre cm e con i suoi due metri e 11 ha appena
vinto il primo challenger in carriera. Ora gli addetti ai lavori cominciano
ad accorgersi di lui. Ma da junior aveva già vinto Eddie Herr e Wimbledon
di
Alessandro Nizegorodcew
Getty Images
foto
S
ervizio devastante, colpi potenti e sguardo da giocatore
vero. Dall’alto dei suoi 211
centimetri Reilly Opelka studia il circuito Atp e non vede l’ora
di farne parte. Nato in Michigan, ma
residente in Florida, il diciannovenne yankee ha conquistato a Charlottesville il primo titolo challenger
della carriera, entusiasmando anche
i più scettici tra gli addetti ai lavori
statunitensi. Vincitore a Wimbledon
Junior nel 2015, Opelka si candida al
difficile ruolo di “nuovo Isner”, che ricorda per doti balistiche e linguaggio
del corpo, nonostante sia addirittura
più alto di tre centimetri rispetto a
“Long John”.
Non solo è alto:
pesa un quintale
Nato a: St. Joseph, Michigan,
il 28 agosto 1997
Coach: Diego Moyano
Altezza: 211 cm,
Peso: 100 kg
Titoli Challenger:
1 (Charlottesville 2016)
Ranking: 208
Titoli Itf Under 18:
3 (College Park 2014, Eddie
Herr 2014, Wimbledon 2015)
Best Ranking Under 18:
4 (13 luglio 2015)
La storia - Reilly nasce a St. Joseph, nel Michigan, il 28 agosto del
1997. Inizia a giocare a tennis a 6 anni supportato e assistito da Tom Gullikson, già capitano di Coppa Davis
nella seconda metà degli Anni ’90. A
12 anni i genitori, George e Lynne,
decidono di trasferirsi in Florida, prima a Boca Raton e successivamente a
Palm Coast, dove il tennis di Opelka
prende realmente vita. A livello junior in pochi si accorgono di Reilly,
di certo non molto appariscente se
non per l’elevata statura, sino al dicembre 2014. Opelka disputa il prestigioso torneo under 18 Eddie Herr
e, senza perdere alcun set, trionfa di
fronte a tutte le alte sfere della USTA.
Il gigante di Palm Coast gioca poco
ma gioca bene: semifinale all’Orange Bowl, quarti al Roland Garros e,
soprattutto, la vittoria a Wimbledon
2015 in finale su Mikael Ymer.
Niente college - Dopo gli exploit
a livello giovanile fioccano le offerte
dai College NCAA. Da una parte la
University of Florida, dall’altra la USC
(University of Southern California).
Ma Reilly sceglie la terza via, quella
del professionismo. “Difficile dire se
sia la scelta giusta - racconta papà
George - ma dopo aver ascoltato tante persone influenti nel tennis, valutando tutti i ‘pro’ e i ‘contro’, Reilly
ha deciso di optare subito per il mondo Atp. A inizio 2016, quando ci si
aspetta un salto di qualità nei Futures o nei Challenger, Opelka sorprende tutti e, grazie a una wild card, si
presenta nel tabellone principale del
torneo Atp di Atlanta battendo Kevin Anderson e Donald Young prima
di arrendersi in semifinale proprio
a John Isner. A novembre il titolo a
Charlottesville, dove in finale supera il belga Ruben Bemelmans al tiebreak del terzo set. Il match point?
10
Ovviamente una prima vincente.
Maledizione da sfatare - Cresciuto nel mito di Juan Martin Del
Potro, Reilly Opelka ha però una maledizione da sfatare: dal 2000 a oggi
solamente due vincitori del torneo
under 18 dell’All England Club sono riusciti ad arrivare tra i Top 10
(Dimitrov e Monfils). Alcuni, tra cui
il nostro Gianluigi Quinzi, sono ancora alla ricerca del salto di qualità,
mentre molti si sono definitivamente
persi per strada come Valent, Reid,
De Bakker, Saville e Peliwo. Starà a
lui cercare di sfatare il tabù. “I giocatori così alti hanno bisogno di qualche anno in più per arrivare... in alto - spiega l’ex professionista Justin
Gimelstob - ma il talento di Reilly e le
sue potenzialità sono davvero molto
interessanti. Personalmente punterei
su Opelka a occhi chiusi”.
i numeri della settimana
2 Slam vinti? Niente n.1
I primi 25 del ranking Atp
di Giorgio Spalluto
foto Getty Images
6
i tennisti a non aver chiuso al numero 1
una stagione in cui avevano conquistato 2
tornei dello Slam. Quanto accaduto nel 2016
a Novak Djokovic, si era verificato
in precedenza solamente in 5 occasioni:
nel 1973 (Newcombe), 1977 (Vilas), 1978
(Borg), 1982 (Connors) e 1989 (Becker).
10 le nazioni rappresentate nella Top
10 di fine anno. Non era mai accaduto nella
storia del ranking Atp che i primi 10 al mondo
appartenessero a 10 nazioni differenti.
17 i tennisti che, da quando è stato istituito
il ranking Atp nel 1973, hanno chiuso
la stagione al numero 1. Andy Murray
è solamente il 4° a riuscirci nelle ultime
13 stagioni da quando nel 2004
è cominciata l’epopea degli altri 3 Fab 4.
10 i tornei Atp vinti nel 2016 salvando
match-point. Il titolo vinto da Murray
annullandone uno a Raonic in semifinale
a Londra, si aggiunge a quelli conquistati
da Bautista Agut (Auckland), Troicki (Sydney),
Klizan (Rotterdam), Thiem (Buenos Aires
e Stoccarda), Schwartzman (Istanbul),
Karlovic (Newport), Monfils (Washington)
e Wawrinka (Us Open).
3h38’ la durata della semifinale
vinta da Andy Murray su Milos Raonic.
Si tratta del match al meglio dei 3 set,
più lungo del 2016. È anche l’incontro più
lungo della storia delle Atp Finals, al termine
di una edizione che ha visto disputarsi
i 2 incontri più duraturi di sempre. Nella fase
a gironi il primato era stato battuto da MurrayNishikori chiusa in 3 ore e 21 minuti.
Pos.
Nome (nazionalità)
1
Andy Murray (GBR)
2
Novak Djokovic (SRB)
3
Milos Raonic (CAN)
4
Stan Wawrinka (SUI)
5
Kei Nishikori (JPN)
6
Marin Cilic (CRO)
7
Gael Monfils (FRA)
8
Dominic Thiem (AUT)
9
Rafael Nadal (ESP)
10
Tomas Berdych (CZE)
11
David Goffin (BEL)
12
Jo-Wilfried Tsonga (FRA)
13
Nick Kyrgios (AUS)
14 Roberto Bautista Agut (ESP)
15
Lucas Pouille (FRA)
16
Roger Federer (SUI)
17
Grigor Dimitrov (BUL)
18
Richard Gasquet (FRA)
19
John Isner (USA)
20
Ivo Karlovic (CRO)
21
David Ferrer (ESP)
22
Pablo Cuevas (URU)
23
Jack Sock (USA)
24
Alexander Zverev (GER)
25
Gilles Simon (FRA)
I primi 25 italiani del ranking Atp
Punti
12685
11780
5450
5315
4905
3650
3625
3415
3300
3060
2780
2550
2460
2350
2156
2130
2035
1885
1850
1795
1785
1780
1710
1655
1585
Le prime 25 del ranking Wta
Pos.
Nome (nazionalità)
1
Angelique Kerber (GER)
2
Serena Williams (USA)
3
Agnieszka Radwanska (POL)
4
Simona Halep (ROU)
5
Dominika Cibulkova (SVK)
6
Karolina Pliskova (CZE)
7
Garbine Muguruza (ESP)
8
Madison Keys (USA)
9
Svetlana Kuznetsova (RUS)
10
Johanna Konta (GBR)
11
Petra Kvitova (CZE)
12
Carla Suarez Navarro (ESP
13
Victoria Azarenka (BLR)
14
Elina Svitolina (UKR)
15
Timea Bacsinszky (SUI)
16
Elena Vesnina (RUS)
17
Venus Williams (USA)
18
Roberta Vinci (ITA)
19
Caroline Wozniacki (DEN)
20
Barbora Strycova (CZE)
21
Samantha Stosur (AUS)
22
Kiki Bertens (NED)
23
Shuai Zhang (CHN)
24
Caroline Garcia (FRA)
25
Daria Gavrilova (AUS)
11
Punti
9080
7050
5600
5228
4875
4600
4236
4137
4115
3640
3485
3070
3061
2895
2347
2252
2240
2210
2185
2170
2115
1977
1795
1765
1665
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
Rank.
40
49
88
123
127
172
174
182
183
206
212
229
253
269
275
285
292
294
326
338
362
367
379
427
453
Nome
Paolo Lorenzi
Fabio Fognini
Andreas Seppi
Thomas Fabbiano
Alessandro Giannessi
Stefano Napolitano
Federico Gaio
Luca Vanni
Marco Cecchinato
Matteo Donati
Lorenzo Giustino
Riccardo Bellotti
Salvatore Caruso
Filippo Volandri
Andrea Arnaboldi
Lorenzo Sonego
Alessandro Bega
Gianluigi Quinzi
Stefano Travaglia
Gianluca Mager
Edoardo Eremin
Matteo Viola
Walter Trusendi
Erik Crepaldi
Simone Bolelli
Punti
1090
945
655
484
475
331
329
320
319
263
249
235
208
190
186
175
170
168
147
141
126
125
117
93
85
Le prime 25 italiane del ranking Wta
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
Rank.
Nome
Punti
18
Roberta Vinci
2210
49
Sara Errani
1155
83
Camila Giorgi
769
102
Francesca Schiavone
642
147
Karin Knapp
398
238
Martina Trevisan
218
258
Jasmine Paolini
186
282
Jessica Pieri
165
295
Anastasia Grymalska
157
326
Georgia Brescia
128
336
Martina Caregaro
117
341
Camilla Rosatello
116
354
Martina Di Giuseppe
108
360 Giulia Gatto-Monticone 106
367
Cristiana Ferrando
103
377
Claudia Giovine
100
408
Angelica Moratelli
86
420
Nastassja Burnett
81
435
Corinna Dentoni
77
468
Alberta Brianti
66
489
Deborah Chiesa
62
511
Alice Balducci
57
523
Alice Matteucci
53
551 Anna Giulia Remondina
48
560
Bianca Turati
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il tennis in tv
Davis: finale da giganti
D
a una parte Juan Martin Del
Potro e Federico Delbonis.
Dall’altra, Marin Cilic e Ivo
Karlovic. Mai come in questa
occasione la finale di Coppa Davis, che
vede di fronte Croazia e Argentina a Zagabria tra 25 e 27 novembre, sarà una
questione tra giganti. SuperTennis vi
porterà all’interno della Zagreb Arena,
a Zagabria per l’appunto con le dirette
dei match. Si gioca sul veloce indoor,
dove i padroni di casa (completano il
team Coric e Dodig) provano a tenere
l’Insalatiera in Croazia per la seconda
volta nella storia dopo lo storico successo arrivato contro la Slovacchia nel
2005 (prima e unica finale per i croati).
Prima volta argentina?
Dall’altra parte delle barricate però,
quelle argentine, gli stimoli sono molti.
A partire da quelli che alimentano l’ennesima nuova carriera di Juan Martin
Juan Martin Del Potro con la sua
Argentina in diretta su SuperTennis
per la finale di Davis (Getty Images)
Del Potro, che con la sua Nazionale ha
sempre avuto un rapporto complesso,
fatto di alti e bassi. I sudamericani (nel
team anche L. Mayer e Pella) hanno giocato ben quattro finali nella loro storia,
ma non sono mai riusciti a mettere le
mani sul trofeo. L’ultimo confronto tra
le due nazioni risale a quattro anni fa, a
Buenos Aires per i quarti di finale: allora Delpo lasciò soltanto 4 game a Cilic
e si portò a casa il punto decisivo. Ma la
Croazia, che con gli Argentini ha perso
3 volte su 3, sogna tutt’altro lieto fine.
Giovedì Circolando va in Toscana
Tappa al Ct Giotto di Arezzo
Circolando fa tappa al Circolo Tennis Giotto di Arezzo con la quinta delle sei puntate previste per
la stagione 2016. La prima emissione andrà in onda giovedì sera a partire dalle 22.30. La città, il
club, la dirigenza, i maestri, la scuola e non solo. Tutto quello che c’è da sapere sui circoli d’Italia in
compagnia di Stefania Chieppa e Giorgio Galimberti, che come al solito ci porteranno alla scoperta
dei più prestigiosi “luoghi del tennis” in Italia attraverso immagini e interviste.
Tutti gli orari dei live della finale di Coppa Davis
Giovedì 24
Venerdì 25
06:30 Radwanska
vs Kuznetsova, WTA
Singapore RR
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - Goffin vs
Murray, Finale Coppa
Davis 2015
12:00 - Magazine
ATP 12:30 - Cilic vs
Gasquet, Coppa Davis
Croazia vs Francia SF
14:45 - Reloaded ATP
1000 Parigi Bercy
15:45 - Circolando TC
Triestino
16:15 - Tennis
Magazine
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - Magazine ATP
17:30 - Murray vs
Pella, Coppa Davis
Gran Bretagna vs
Argentina SF
19:30 - Cibulkova vs
Kerber, WTA Finals
Singapore
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - Preview
21:30 - Reloaded ATP
1000 Parigi Bercy
22:30 - Circolando CT
Giotto Arezzo Arezzo
23:00 - Murray vs Del
Potro, Coppa Davis
Gran Bretagna vs
Argentina SF
05:00 - Tennis
Magazine
05:30 - Magazine WTA
06:30 - Gavrilova vs
Halep, WTA Roma
2016
08:15 - Magazine ATP
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - Tennis
Magazine
09:30 - Edmund vs
Mayer, Coppa Davis
Gran Bretagna vs
Argentina SF
13:00 - Circolando CT
Giotto Arezzo
13:30 - Preview Finale
Coppa Davis
14:00 - LIVE COPPA
DAVIS Finale Croazia
vs Argentina
20:15 - Tennis
Magazine
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 1° singolare
(replica)
Sabato 26
00:00 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 2° singolare
(replica)
03:00 - Keys vs S.
Williams, WTA Roma
2016 Finale
04:30 - La Grande
Sfida 5 (replica)
07:45 - Tennis
Magazine
08:15 - Circolando CT
Giotto Arezzo
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 1° singolare
(replica)
11:30 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 2° singolare
(replica)
15:00 - LIVE COPPA
DAVIS Finale Croazia
vs Argentina
18:00 - Circolando CT
Giotto Arezzo
18:30 - WTA Finals
Singapore (replica)
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina Doppio
(replica)
Domenica 27
00:00 - Mladenovic
vs Pliskova, Fed Cup
2016 Finale
03:00 - Circolando CT
Giotto Arezzo
03:30 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 1° singolare
(replica)
06:30 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 2° singolare
(replica)
09:30 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina Doppio
(replica)
14:00 - LIVE COPPA
DAVIS Finale Croazia
vs Argentina
20:00 - Magazine
WTA
21:00 - News
21:05 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 3° singolare
(replica)
Lunedì 28
00:00 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 4° singolare
(replica)
02:30 - Tennis
Magazine
03:00 - Soderling
vs Federer, Roland
Garros 2016
05:00 - Reloaded ATP
1000 Parigi Bercy
06:00 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 1° singolare
(replica)
09:00 - Magazine
WTA
10:00 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 2° singolare
(replica)
13:00 - Circolando CT
Giotto Arezzo
14:00 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina Doppio
(replica)
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - Magazine
WTA
18:00 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 3° singolare
(replica)
21:00 - News
21:05 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 4° singolare
(replica)
Martedì 29
00:00 - Circolando CT
Giotto Arezzo
00:30 - Roddick vs
Federer Wimbledon
2009
05:00 - Keys vs
Strycova, WTA Roma
2016
07:00 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 3° singolare
(replica)
10:00 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 4° singolare
(replica)
13:00 - Magazine
WTA
14:00 - Finale Coppa
Davis Croazia vs
Argentina 1° singolare
(replica)
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - Circolando CT
Giotto Arezzo
17:30 - Cibulkova
vs Kerber, WTA
Finals Singapore RR
(replica)
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - Reloaded
Finale Fed Cup 2016
22:00 - Murray vs
Dimitrov, ATP 500
Pechino
Mercoledì 30
00:00 - Magazine
WTA
01:00 - Del Potro
vs Dimitrov, ATP
Stoccolma 2016
02:45 - Radwanska
vs Kuznetsova,
WTA Finals
Singapore 2016
05:30 - Circolando
CT Giotto Arezzo
06:00 - Finale
Coppa Davis
Croazia vs
Argentina 1°
singolare (replica)
08:45 - La Voce
delle Regioni
09:00 - Federer vs
Murray, Wimbledon
2012
12:45 - Tie Break
13:00 - Reloaded
Finale Fed Cup
14:00 - Finale
Coppa Davis
Croazia vs
Argentina 2°
singolare (replica)
16:45 - La Voce
delle Regioni
17:00 - News
17:05 - Lorenzi
vs Melzer, ATP
Kitzbuhuel (replica)
20:45 - La Voce
delle Regioni
21:00 - News
21:05 - Tennis
Magazine
21:30 - Magazine
ATP
22:00 - Finale Fed
Cup 2016 Francia
vs Rep. Ceca
Doppio
NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali
13
terza pagina
Il vecchio Mac esalta,
il “giovane” Tom esulta
È Thomas Enqvist, subentrato all’ultimo per l’assenza di Forget, il vincitore
della tappa italiana del Champions Tour. A Bari McEnroe cede in finale ma
continua a infiammare il pubblico. E Leconte vince la “maratona” con Muster
Thomas Enqvist, vincitore de La Grande Sfida 5 al servizio
durante la finale di Bari contro McEnroe (di spalle e a destra)
da
Bari, Riccardo Bisti
A. Costantini
foto
I
l padrone della Grande Sfida 5 è
un belloccio svedese che fino a
qualche giorno prima non pensava nemmeno di esserci. Ma poi
l’infortunio di Guy Forget ha aperto a
Thomas Enqvist la strada verso Bari.
Dei quattro protagonisti, era lui il più
giovane. E la sua freschezza fisica,
unita a una forma invidiabile, gli ha
permesso di portare a casa il titolo
battendo John McEnroe in una finale
molto interessante, soprattutto nel
secondo set. Nonostante i 15 anni di
differenza, il vecchio “Mac” si è ingegnato per trovare la chiave giusta. E
nel secondo set, per lunghi tratti, ci
era anche riuscito. Il 6-2 7-6 finale si
spiega così, con Enqvist che ha fatto valere la sua potenza per almeno
mezz’ora. Il suo servizio-bomba, veloce come negli anni d’oro, è stato
aiutato dalla superficie veloce e da
due break, al terzo e al settimo game.
I colpi impossibili
di Johnny Mac
Ma McEnroe ha l’agonismo dentro,
allora si è focalizzato sui suoi turni
di servizio e ha giocato alcuni punti
da urlo, aggrappandosi a slice radenti e alle volée che tutti conosciamo.
Nonostante un problema al piede destro (con tanto di intervento del fisioterapista sul 3-3), Mac ha trovato
l’inatteso break all’ottavo game ed è
andato a servire sul 5-3, in preda a
una vera e propria trance agonistica.
Sul 5-3 e 30-30, tuttavia, ha tentato
un’improbabile volée smorzata che
gli è rimasta sul nastro. Sul breakpoint, Enqvist gli ha stampato una
14
terrificante risposta di rovescio, come a voler sottolineare le gerarchie.
Il set si è poi concluso al tie-break,
dove McEnroe azzeccava il punto più
bello della partita, forse dell’intero
weekend. Scavalcato da un pallonetto dello svedese, “Super Brat” correva
all’indietro e si inventava un clamoroso rovescio spalle alla rete, stretto,
che mandava in visibilio il pubblico.
Da Bolzano a Bari
Ma la verità è che, oggi, Thomas
Enqvist è più forte di John McEnroe.
Gli è bastato alzare il volume del suo
tennis per chiudere e aggiudicarsi il
trofeo, a 24 anni dal suo primo titolo Atp, conquistato proprio in Italia,
a Bolzano, nell’ottobre 1992. I 400
punti destinati al vincitore, tra l’altro, potrebbero addirittura dargli la
qualificazione al Masters di Londra.
terza pagina
Henri Leconte (a sinistra) e Thomas Muster (qui sopra) hanno dato
vita al match più “spettacolare” con continue scenette e show
La Grande Sfida 5 è terminata con
una grande premiazione alla presenza delle istituzioni (sia politiche che
tennistiche) e degli ambasciatori del
nostro tennis, Lea Pericoli e Nicola
Pietrangeli. Sorrisi, abbracci, strette
di mano e tanta disponibilità per i
fans accorsi al Palaflorio per un evento che di “vintage” ha soltanto il nome. Perché lo spettacolo e - soprattutto - l’umanità che queste leggende
sanno trasmettere è ben diversa rispetto alle meraviglie un po’ robotiche del tennis moderno.
Leconte-Muster, che show!
Il terzo posto è andato a Henri Leconte,
bravo a superare Thomas Muster nella
“finalina”. Per il francese, amatissimo
dal pubblico per le sue gag, è stata una
bella soddisfazione: dopo tre sconfitte di fila (comprese le due dell’anno
scorso) è finalmente arrivato il primo
successo alla Grande Sfida. Ed è stato
un incontro molto divertente, con protagonisti i due “istrioni” dell’evento.
Sin dall’inizio, i due si sono scambiati scherzi e scenette simpatiche. Non
si contano, davvero, le situazioni che
hanno strappato un sorriso agli appassionati, accorsi in numero ancora
maggiore rispetto alla prima serata.
La partita è stata un susseguirsi di gag
e divertimento per tutto il primo set,
poi i due si sono presi una “pausa” nel
secondo prima di dare tutto nel super
tie-break finale, che ha sigillato il punteggio sul 7-5 3-6 11-9 per il francese,
capace di conquistare gli ultimi quattro punti, con annessi due match-point
annullati. In particolare, ha azzeccato
un incredibile passante di rovescio sul
9-8, salvo poi chiudere con una fiondata di dritto lungolinea.
Muster imita Nadal,
Leconte fa il verso a Mac
Ma vale la pena riportare alcune delle gag, solo per rendere l’idea del
clima: dopo che Muster aveva sbagliato una facile volée alta nell’ultimo punto del primo game, Leconte
lo ha preso a un cambio di campo
e gli ha... insegnato il movimento,
come fosse un maestro con l’allievo;
dopo uno scambio particolarmente
faticoso, Muster ha lasciato giocare
un punto a un giudice di linea. Ci
sono poi state le consuete imitazioni: l’austriaco ha scimmiottato i tic
di Rafa Nadal (proprio come la sera
prima), mentre Leconte ha imitato
McEnroe (che, per sua fortuna, non
era presente).
Smash, invasione
e abbraccio
Il punto più bello si è visto sul 7-5
2-1: Muster è stato scavalcato da
un pallonetto, ma è arrivato bene
sulla palla e ha tirato uno smash a
rimbalzo a tutta velocità: Leconte
si è difeso a rete con riflessi degni
di un ventenne, fino a che entrambi
si sono trovati a rete. A quel punto,
Muster ha fatto deliberatamente in-
vasione di campo, correndo ad abbracciare l’ex rivale. Leconte, in un
impeto di generosità, gli ha lasciato
un punto che gli sarebbe spettato. I
due si sono rivelati due “animali” da
esibizione: se Leconte aveva mostrato una certa predisposizione sin da
professionista, Muster è stato una
piacevole sorpresa.
La prima al Sud,
bilancio positivo
Si chiude qui, con un bilancio positivo, il primo esperimento de “La
Grande Sfida” nel Meridione. Il pubblico ha accolto con passione l’arrivo delle quattro leggende, senza
nascondere la sua preferenza per
John McEnroe ma mostrando un
grande affetto a tutti i partecipanti,
sommersi di richieste di foto e autografi sin da quando hanno messo
piede in Puglia. In fondo, “passione”
è la parola chiave di un evento che
ha contribuito a rilanciare la vivacità organizzativa in Italia. E forse
non è un caso che la Grande Sfida
5 si sia svolta in concomitanza con
l’ufficializzazione delle Next Gen
Atp Finals, che dall’anno prossimo
si giocheranno a Milano.
Il match più lungo?
Muster-Leconte
Tutti i risultati de La Grande Sfida 5 a Bari.
Semifinali: Thomas Enqvist (SWE) b. Thomas Muster
(AUT) 7-5 6-3, John McEnroe (USA)
b. Henri Leconte (FRA) 7-5 6-1.
Finale 3° posto: Henri Leconte (FRA) b.Thomas Muster (AUT) 7-5 3-6 11-9
Finale: Thomas Enqvist (SWE) b. John McEnroe
(USA) 6-2 7-6(4)
15
in italia
Cresce ancora tutto,
tranne le quote...
Nel 2017, per il terzo anno consecutivo, prezzi invariati per chi si tessera
FIT. Il movimento continua a salire: 313.431 tesserati, quasi 100 mila
agonisti e i tornei aumentano del 13,98%. Trend positivo anche per il paddle
L
a crisi si sconfigge investendo. Esattamente ciò che sta
facendo il movimento tennistico italiano che, per fortuna di tutti, in crisi certo non è, ma
si muove in un mondo in cui invece
le difficoltà aumentano. Le quote
federali per il 2017 resteranno
invariate. Per il terzo anno consecutivo, salvo piccole eccezioni, chi
si iscriverà alla Federtennis otterrà
la tessera allo stesso prezzo dell’anno precedente. Una scelta precisa
rivolta a tutti gli appassionati e anche un segno di ringraziamento per
tutti i tennisti che contribuiscono
con la loro attività quotidiana alla
crescita del nostro movimento. Il
tennis italiano, così come le altre
discipline come il beach tennis,
il tennis in carrozzina e il paddle
godono di ottima salute. Il paddle,
in particolare ha in pochi mesi raggiunto risultati estremamente positivi: 300 campi sul territorio nazionale e un numero di praticanti che
supera le diecimila unità, di cui oltre 2.600 tesserati agonisti.
Ecco quanto costa
fare la tessera FIT
Ecco lo specchietto dei costi delle tessere Fit
relative all’anno 2017. Da quella per i soci
non praticanti, a quelle agonistiche passando
per le non-agonistiche (giovanili e non).
- Socio (non praticante)
Tessere Non Agonistica:
- Under 16, 14, 12, 10
- Over 16
Tessere Agonistica Over 16:
- 1a e 2a cat. Classifica 2016
- 3a cat. Classifica 2016
- 4a cat. e NC. Classifica 2016
15€
10€
15€
60€
40€
30€
Dei 313.431 tesserati FIT, 97.442 sono agonisti: la tessera non-agonistica per gli adulti costa 15€,
per gli agonisti dai 30 ai 60€ secondo classifica (foto Costantini)
Fine ottobre, 313.431 tessere:
tennis sempre in crescita
Agonisti: si avvicina
quota 100 mila
Nonostante duri ormai da oltre un
decennio, non scema di intensità il
boom del tennis in Italia. Il nostro
sport ha ulteriormente rafforzato la
sua posizione di disciplina cresciuta
di più nel nostro Paese. Per numero
di praticanti, il tennis è attualmente
il quarto sport d’Italia, che diventa
il primo se si prendono in considerazione soltanto le discipline individuali anziché a squadre, come
certificato da una ricerca CONI-Istat.
Ai primi tre posti ci sono calcio, pallavolo e basket. Il tennis, inoltre,
potrebbe presto diventare il terzo
sport in assoluto scavalcando la pallacanestro: a fine ottobre è stata raggiunta la cifra record di 313.431 tesserati (a fine 2015 erano 306.826).
In aumento costante anche il numero dei tesserati agonisti, ormai
vicino alle centomila unità e specchio fedele dell’ottimo stato di salute del movimento. Sempre a fine
ottobre si è toccata quota 97.442
con un incremento del 4,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso
anno (erano 93.063). Già superato
il dato finale del 2015 quando erano state 93.453.
Cifre da primato, confermate
dall’aumento del numero dei tornei
organizzati in Italia.
Anche questo dato è in crescita costante: a fine ottobre 2015 erano
5.733, attualmente si è già arrivati
a quota 6.754 con un importante
incremento del 13,98%.
16
serie a1
Semifinali: dentro o fuori
Il Tc Crema raggiunge le big ai play-off ma pesca i campioni in carica
di Forte dei Marmi, che avranno il ritorno in casa. Park Genova e Tc Prato
si giocano l’altro posto in finale. Nel femminile: Genova-Cagliari e Torino-Prato
O
ra è tutta una questione di
dentro o fuori. Dopo i campioni in carica del Tc Italia
Forte dei Marmi e il Park
Tennis Genova, qualificatisi con un
turno d’anticipo, hanno staccato il
pass per le semifinali anche Tc Prato
e Tc Crema. Nel Girone 1, Prato è andato a vincere per 6-0 in casa del Tc
Triestino assicurandosi la leadership
con relativo accesso alle semifinali.
Dal canto suo l’Aniene Roma superando in casa per 5-1 lo Sporting Selva
Alta Vigevano ha consolidato il secondo posto che garantisce la permanenza diretta in Serie A1.
Nel Girone 4 invece tutto si è deciso nello scontro diretto fra Ct Massa
Lombarda e Tc Crema, con i lombardi che hanno scavalcato i romagnoli
proprio nell’ultima giornata centrando l’obiettivo semifinale grazie al successo per 4-2 firmato da Golubev, Ungur e Sinicropi. Nell’altro incontro, fra
due contendenti con la mente ormai
proiettata ai play-out salvezza, il Tc
Sinalunga è stato battuto in casa per
5-1 dal Due Ponti Roma.
Il filotto di Forte dei Marmi
Con un turno di anticipo i campioni
in carica del Tc Italia Forte dei Marmi
e il Park Tennis Genova si erano assicurati il primo posto nei rispettivi
gironi e quindi l’accesso ai play-off.
Non contenta la formazione versiliese ha centrato l’en-plein di successi
nel Girone 3 andando a vincere per
5-1 anche sui campi della ST Bassano, fanalino di coda e già certa di dover disputare i play-out. Stessa sorte
per l’AMP Pavia, sconfitta per 5-1 in
trasferta dal Tc Genova 1893, che
confermando la seconda posizione
nel raggruppamento resta in A1.
Con già in tasca il pass per la semifinale, il Park Genova (primo nel Girone 2) è
invece uscito sconfitto per 4-2 dalla trasferta romana contro il Tc Parioli, che si
è assicurato così la seconda posizione
nel raggruppamento e la salvezza diret-
Matteo Trevisan, portacolori del Tc Prato, protagonista del 6-0 a Trieste all’ultima giornata;
a destra, la ligure Cristiana Ferrando che milita nel Tc Cagliari e sfida Genova in semifinale
Torino supera il Parioli all’ultimo respiro
Girone 1
Tennis Club Cagliari - Club Tennis Ceriano 4-0
C. Ferrando (Ca) b. A. Moroni (Ce) 6-3 6-1, A. Matteucci (Ca) b. C. Melena (Ce) 6-2 7-5, A. Floris
(Ca) b. M. Campana (Ce) 6-0 6-0, C. Ferrando/A. Floris (Ca) b. A. Moroni/C. Melena (Ce) 6-1 rit.
Circolo della Stampa Sporting Torino - Tennis Club Parioli Roma 3-1
C. Rosatello (T) b. M. Caregaro (P) 6-2 6-0, M.A. Zmau (T) b. M. Di Giuseppe (P) 7-5 3-6 6-2, N. Burnett
(P) b. G. Casoni (T) 1-6 6-0 6-4, C. Rosatello/G. Casoni (T) b. M. Di Giuseppe/B. Lombardo (P) 7-5 6-3.
Classifica 12 (6) Tennis Club Cagliari, 11 (6) Circolo della Stampa Sporting Torino, 9 (6)
Tennis Club Parioli Roma, -1 (6) Club Tennis Ceriano (punto di penalizzazione per aver rinunciato
a giocare il doppio nell’incontro con il Parioli valido per la 4a giornata).
In grassetto le promosse alle semifinali. Le altre vanno ai play-out salvezza.
Girone 2
Tennis Club Prato - Tennis Club Genova 1893 4-0
C. Dentoni (P) b. A. Brianti (G) 4-6 6-2 6-1, M.E. Camerin (P) b. A. Balducci (G) 6-3 6-3, L.
Stefanini (P) b. B. Ivaldi (G) 6-2 7-5, L. Piccinetti/M.E. Camerin (P) b. A. Balducci/B. Ivaldi
(G) 1-0 rit.
Circolo del Tennis Castellazzo Parma - USD Tennis Beinasco 3-1
E.M. Lechemia (C) b. A. Grymalska (B) 1-0 rit., G. Gatto-Monticone (B) b. E.R. Terranova (C) 6-0
6-0, C. Nonnis Marzano (C) b. A. Turco (B) 4-6 7-6(5) 7-5, E.M. Lechemia/ E.R. Terranova (C) b.
G. Gatto-Monticone/C. Coletto (B) 6-2 7-5.
Classifica 14 (6) Tennis Club Prato, 12 (6) Tennis Club Genova 1893, 4 (6) USD Tennis
Beinasco, 4 (6) Circolo del Tennis Castellazzo Parma..
In grassetto le promosse alle semifinali. Le altre vanno ai play-out salvezza.
17
giovani
serie
a1
ta. Staccato definitivamente il Tc Schio
Arket (Vicenza), che ha battuto in casa
per 4-2 il Ct Palermo, per il quale i playout diventano ora un’ancora di salvezza. Ora spazio ai match dentro o fuori,
con la finale-scudetto in programma a
Montecatini il 10 e l’11 dicembre.
Donne: Cagliari a valanga
Definite, senza necessità del sorteggio
come formula impone, le semifinali del
campionato femminile. La sesta e ultima giornata della fase a gironi ha promosso Cagliari, Prato, Genova e Torino.
Domenica prossima nelle gare d’andata
delle semifinali il Tennis Club Genova
1893 (secondo nel Girone 2) affronterà in casa il Tennis Club Cagliari (primo nel Girone 1), mentre a Torino lo
Stampa Sporting (secondo nel Girone 1)
ospiterà il Tennis Club Prato, campione
in carica (primo nel Girone 2).
Andiamo con ordine. Nel Girone 1 hanno staccato il pass per le semifinali il
Tc Cagliari, che ha sconfitto in casa per
4-0 le lombarde del Ct Ceriano (MB), e
lo Stampa Sporting Torino, che si è imposto per 3-1 sul Parioli Roma. Le capitoline, prime in classifica insieme alle
sarde fino all’ultima giornata della fase
a gironi, dovranno così accontentarsi
di giocare i play-out.
Nel Girone 2 invece il Tc Prato ha scavalcato in extremis il Tc Genova 1893
in vetta alla classifica: le toscane
campionesse in carica si sono imposte per 4-0. Nell’altra sfida successo
a Parma del giovane team del Circolo del Castellazzo che ha battuto per
3-1 le piemontesi dell’USD Beinasco:
entrambe le formazioni saranno impegnate da domenica nei play-out per
provare a confermare la permanenza
nel massimo campionato a squadre.
Chiusa la fase a gironi, spazio dunque
alle semifinali e agli spareggi salvezza. La finale si giocherà invece il 9 e il
10 dicembre a Montecatini.
Ungur e Golubev decisivi per Crema
Nelle classifiche dei gironi: in grassetto le promosse alle semifinali; sottolineato resta in A1, le
altre ai play-out salvezza.
Girone 1
Circolo Canottieri Aniene - Sporting Club Selva Alta Vigevano 5-1
M. Berrer (V) b. G. Quinzi (A) 3-2 rit., M. Berrettini (A) b. F. Baldi (V) 6-7(8) 7-5 6-3, J. Berrettini (A) b. S.
Camposeo (V) 6-1 6-2, L. Scerrati (A) b. A. Bordone (V) 4-6 6-4 6-0, J. Berrettini/M. Berrettini (A) b. M.
Berrer/F. Baldi (V) 6-2 7-6, V. Santopadre/L. Scerrati (A) b. D. Dadda/A.R. Masera (V) 6-1 6-0.
Tennis Club Triestino - Tennis Club Prato 0-6
M. Trevisan (P) b. L. Giacomini (T) 7-5 6-2, J. Stefanini (P) b. M. Zorzin (T) 6-1 6-3, C. Donato (P) b. F.
Piscopello (T) 6-1 6-1, F. Iannacone (P) b. F. Olivo (T) 6-1 6-0, M. Crugnola/C. Grassi (P) b. L. Giacomini/M.
Zorzin (T) 7-5 6-4, F. Iannaccone/C. Donato (P) b. F. Piscopello/F. Olivo (T) 6-1 6-3.
Classifica 15 (6) Tennis Club Prato, 13 (6) Canottieri Aniene Roma, 7 (6) Sporting Club Selva Alta
Vigevano, 0 (6) Tennis Club Triestino.
Girone 2
Tennis Club Parioli Roma - Park Tennis Club Genova 4-2
A. Giannessi (G) b. M. Zekic (P) 6-4 1-6 6-4, G.M. Moroni (P) b. F. Nielsen (G) 6-4 7-5, M. Fago (P) b.
L. Prevosto (G) 7-6(0) 6-1, F. Bessire (P) b. A. Ceppellini (G) 3-6 6-0 6-3, M. Fago/G.M. Moroni (P) b. A.
Giannessi/A. Ceppellini (G) 3-6 6-1 14/12, F. Nielsen/L. Sorrentino (G) b. F. Bessire/F. Cobolli (P) 6-0 6-1.
Tennis Club Schio Arket - Circolo del Tennis Palermo 4-2
S. Caruso (P) b. L. Giustino (S) 4-6 6-4 6-2, A. Basso (S) b. O. Giacalone (P) 7-6(1) 6-3, C. Fortuna (P) b. P.
Pettinà (S) 7-5 6-3, M. Jurman (S) b. G. Passalacqua (P) 6-1 6-3, M. Jurman/M. Medda (S) b. A.Trapani/C.
Fortuna (P) 1-6 7-5 10/4, L. Giustino/A. Basso (S) b. O. Giacalone/S. Caruso (P) 6-4 6-2.
Classifica 13 (6) Park Tennis Club Genova, 10 (6) Tennis Club Parioli Roma, 8 (6) Tennis Club Schio
Arket, 2 (6) Tennis Club Palermo.
Girone 3
Tennis Club Genova 1893 - Associaz. Sportiva AMP Pavia 5-1
A.R. Collarini (P) b. E. Eremin (G) 6-2 6-1, M. Middelkoop (G) b. G. De Rossi (P) 6-1 6-2, F. Picco (G) b.
A. Comasco (P) 6-0 6-1, M. Siccardi (G) b. F. Chiesa (P) 6-2 7-5, F. Picco/A. Motti (G) b. A.R. Collarini/G.
De Rossi (P) 6-2 6-4, W. Barilari/M. Siccardi (G) b. R. Craviotto/A. Comasco (P) 6-2 2-6 10/5.
Società Tennis Bassano - Tennis Club Italia 1-5
F. Volandri (I) b. M. Bortolotti (B) 7-5 6-3, M. Viola (I) b. F. Salviato (B) 6-4 6-4, M. Marrai (I) b. T.
Gabrieli (B) 6-7(6) 6-4 6-2, W. Trusendi (I) b. M. Bedolo (B) 6-1 6-3, D. Giorgini/J. Calvani (I) b. T.
Gabrieli/C. Gabrieli (B) 4-6 6-4 10/7, M. Bortolotti/M. Moretto (B) b. A. Grasso/M. Mancini (I) 6-4 6-1.
Classifica 18 (6) Tennis Club Italia Forte dei Marmi, 10 (6) Tennis Club Genova 1893, 3 (6) Associaz. Sportiva AMP Pavia, 2 (6) Società Tennis Bassano.
Girone 4
Circolo Tennis Massa Lombarda - Tennis Club Crema 2-4
A. Golubev (C) b. S. Napolitano (M) 6-4 3-6 6-3, A. Ungur (C) b. S. Travaglia (M) 67(4) 6-2 6-3, R.
Sinicropi (C) b. S. Ramazzotti (M) 6-1 6-1, E. Bonin (M) b. A. Coppini (C) 6-2 6-2, E. Bonin/S. Travaglia (M) b. R. Sinicropi/A. Coppini (C) 7-5 6-1, A. Ungur/A. Golubev (C) b. S. Napolitano/J. Ocleppo
(M) 6-2 6-4.
Tennis Club Sinalunga - Due Ponti Roma 1-5
P. Starace (D) b. C. Perinti (S) 6-4 7-6(4), G. Di Meo (D) b. G. Galuppo (S) n.d., F. Teodori (D) b. D.
Olejniczak (S) 7-6(3) 6-4, C. Compagnone (D) b. A. La Cognata (S) 6-3 6-4, C. Perinti/P. Licciardi (S) b. S.
Tarallo/G. Di Meo (D) 2-6 5-4 rit., C. Compagnone/F.Teodori (D) b. M. Rampi/A. La Cognata (S) 6-1 6-3.
Classifica 14 (6) Tennis Club Crema, 13 (6) Circolo Tennis Massa Lombarda, 7 (6) Due Ponti Roma,
0 (6) Tennis Club Sinalunga.
Serie A1 maschile:
così in semifinale
Ecco gli accoppiamenti stabiliti dal sorteggio
di martedì 22 novembre. Nei match di andata
delle semifinali (domenica 27) il Park Genova
ospita il Tc Prato, mentre il Tc Crema riceve il
Tc Italia Forte dei Marmi campione in carica.
Per gli spareggi salvezza cominciano in trasferta l’AMP Pavia al Tc Sinalunga (SI), il Selva
Alta Vigevano al Ct Palermo, il Due Ponti Roma
al Tc Triestino e il Tc Schio Arket nel derby veneto all’ST Bassano. Tutte le gare di ritorno si
svolgeranno domenica 4 dicembre.
Il Tc Crema che ha sorpassato Massa Lombarda in vetta al girone 4 all’ultima giornata
18
paddle
Imbattibili “Maestros”
I campioni del mondo sono ancora loro, gli argentini. La Spagna vince il titolo
femminile. Italia sesta in entrambe le competizioni. Ecco come è andata
a Cascais, in Portogallo, la 13a rassegna iridata a squadre e a coppie
di
Gianpaolo Martire
R
isultati finali come da pronostici per i Mondiali di paddle
di Portogallo 2016. Sono stati i grandi favoriti a imporsi:
nella competizione maschile il podio
vede nell’ordine “Los maestros” argentini, poi spagnoli e brasiliani. Tra
le donne risultati vince la Spagna, seguono Argentina e Brasile. Dominio
latino insomma, come ampiamente
atteso, con alcune sorprese, tra cui le
nostre nazionali. Nel femminile Svezia quarta ed Italia ottima sesta, mentre nel maschile la predominanza sudamericana continua con Uruguay (4°)
e Paraguay (5°), interrotta soltanto dal
bellissimo sesto posto della nostra
nazionale, prima tra le Europee dopo
i marziani spagnoli, che pur partendo
leggermente sfavoriti sono stati a un
passo dall’imporsi nella finale contro
l’Argentina (2-1). Gli iberici Mieres/
Diaz hanno fatto fuori Allemandi/Silingo, poi Lamperti/C.Gutierrez hanno pareggiato i conti ai danni di Cepero/Lebron e infine, vero ago della
bilancia, è stato l’incredibile match
tra 4 dei 5 migliori al mondo con gli
argentini Belasteguin/Gutierrez a
imporsi su Diaz/Navarro per 6-4 3-6
7-5. Tra le donne meno equilibrio con
una nazionale spagnola “carro armato” con le tre coppie più forti del WPT
(Salazar/Marrero, Aleyeto/Aleyeto e
LLaguno/Amatrian) a imporsi nettamente per 6 sets a 0 nella disputa finale contro l’Argentina.
L’Argentina, favorita della vigilia, campione del Mondo a Portogallo 2016
Sopra, la coppia azzurra Cattaneo/Burzi impegnata a Cascais, in Portogallo;
sotto, i due italiani schierati contro il fortissimo duo argentino Bela/Gutierrez
Bilancio azzurro
Tornando alle nostre compagini,
grande soddisfazione per i commissari tecnici Sandrine Testud e Gustavo Spector, che hanno centrato i
propri obiettivi. Bisognava passare la
fase a gironi ed entrambi sono riusciti
nell’impresa. Gli uomini nelle qualificazioni si sono imposti sul Belgio dei
fratelli Rochus (ex pro Atp) e sulla temibile Francia, mentre le donne han-
no superato il Cile per garantirsi l’accesso ai quarti. Poi entrambe le compagini si sono sono fermate ai quarti
al cospetto dell’Argentina. Ottime
19
prestazioni comunque per le nostre
coppie, alcune inedite, che si sono alternate sul terreno di gioco: Serafino/
Palmieri, Capitani/Verginelli, Cervellati/Spizzica e Burzi/Cattaneo. Tra le
donne ottime Pollacci/Testud (coppia
fissa), mentre ad alternarsi e a ruotare sono state Pappacena, Camorani,
Lombardo, Celata e Moroni.
Ora il paddle mondiale si concentra
su Madrid, dove tra il 14-18 dicembre
c’è l’Estrella Damm Master Finals. In
Italia invece grande fermento per i
campionati italiani che si disputeranno a Roma nella stessa data. Per un
dicembre caldissimo.
19
personal coach
3 passi per accendere
bene il tuo motore
Scaldarsi è fondamentale e saperlo fare come si deve può fare la differenza.
Distinguiamo tra attivazione generale, attivazione speciale e attivazione
in campo con diversi esercizi da mettere in pratica in pochi minuti...
Gerardo Brescia, I.S.F. R.
Settore Tecnico Nazionale
foto Getty Images
di
lombardi
S
ullo scorso numero abbiamo
analizzato l’importanza della
fase di riscaldamento e di defaticamento. In particolar modo soffermandoci sui tre effetti positivi che ne derivano: effetti fisiologici
con l’incremento della funzionalità
enzimatica e della velocità delle reazioni; gli effetti psicologici relativi
all’aumento dell’attivazione nervosa
e della predisposizione allo sforzo
e gli effetti legati alla sicurezza per
prevenire eventuali traumi e infortuni. Questa volta ci focalizziamo su
tre passi fondamentali del processo
di attivazione.
1. Attivazione generale
Durata: 5 minuti circa
In questa fase è importante aumentare la temperatura muscolare con
esercizi generali a carattere prevalentemente aerobico. Va eseguita a
velocità controllata in uno spazio di
almeno 9, 10 metri. Ecco due esercizi
da eseguire cinque volte (ripetizioni)
ciascuno.
- Avviamento motorio: alternare
corsetta a ritmo moderato alle diverse tipologie di spostamento: corsa
avanti, indietro, laterale, passo incrociato avanti e indietro, il passo in
rullata, lo skip basso, la corsa calciata dietro, lo spostamento laterale bidirezionale, lo skip in avanzamento
laterale.
- Mobilità articolare: effettuare
esercizi per la mobilità dei polsi,
circonduzioni delle braccia avanti
e indietro, aperture laterali, movimento del servizio simulato, torsioni del busto, slanci frontali e laterali delle gambe, circonduzioni delle
caviglie, (molto utile in questa fase
aggiungere intra ed extra-rotazioni
del cingolo scapolare con elastico,
fondamentali nella prevenzione di
infortuni alla spalla).
2. Attivazione speciale
Durata: 5 minuti circa
Questa fase è più dinamica della precedente e si vanno a ricercare i movimenti tennistici veri e propri. Va
eseguita alla velocità di gioco in uno
spazio breve di 3, 4 metri. Ecco due
esercizi giusti.
- Spostamenti tecnici brevi: spostarsi in laterale e in avanti/indietro
simulando l’esecuzione dei colpi fondamentali con la racchetta. Ripetere
5 volte per ogni colpo.
- Rapidità piedi: eseguire lo skip
basso sul posto per due secondi, poi
effettuare uno split-step e spostamento a simulare l’esecuzione dei
colpi fondamentali. Ripetere 5 volte
per ogni colpo.
3. Attivazione in campo
Durata: 5 minuti circa
La terza e ultima parte del vostro
“warm up” si può svolgere in campo,
21
giocando dei punti su metà campo a
una buona intensità, così da innalzare i livelli “attentivi” e motivazionali
attraverso la competizione, portando
il livello di attivazione vicino a quello di gioco. Per farlo potete eseguire
un un tie-break a metà campo, va
benissimo il classico pittino, nelle
varianti che vi divertono e stimolano maggiormente. Terminata questa
fase prendetevi un paio di minuti di
pausa, bevete un sorso d’acqua e sarete pronti per entrare nella fase centrale del vostro allenamento.
racchette e dintorni
Croazia-Argentina,
Insalatiera e piatti... corde
In finale ci sono Cilic, Del Potro, Karlovic (gente altissima che picchia forte)
e Coric, giovane emergente, rapido, aggressivo. E poi Leonardo Mayer e Dodig,
Delbonis e Pella. Vediamo che racchette usano giocatori così diversi tra loro...
di Mauro Simoncini - foto getty images
A
rena Zagreb, venerdì 25 novembre, ore14.00: l’ora zero
di Croazia-Argentina, in palio la Coppa Davis 2016. Un
match rovente con grandi protagonisti: il recente esordiente al Masters
di Londra Marin Cilic, n.6 del mondo
e il grande emergente Borna Coric da
una parte, il colosso Juan Martin Del
Potro, grande rientrante, dall’altra,
l’uomo che quest’anno ha dimostrato di battere di nuovo chiunque, in
qualsiasi momento. Quando si arriva
così in fondo a una manifestazione i
meriti sono sicuramente degli uomini. Di un lavoro di squadra che oltre
ai giocatori coinvolge capitani, coach
privati, preparatori fisici, fisioterapisti e chi più ne ha più ne metta. Ma
anche gli attrezzi fanno la loro parte,
anche perchè più che in altri sport
hanno un ruolo fondamentale nella
prestazione.
Siamo dunque andati a vedere con
quale racchetta scenderà in campo
ognuno dei protagonisti, a scoprire
quali specifiche possono accomunarli
nelle scelte tecniche e quali invece li
differenziano nettamente.
Quelle dei numeri 1 - La
squadra di casa può contare sul
suo numero 1, Marin Cilic, reduce
da una chiaroscura prestazione in
quel di Londra al Masters Atp. Lo
spilungone (un metro e 98) gran
battitore, come l’altro campionissimo croato e suo ex allenatore Goran
Ivanisevic, ha scelto da tempo Head Prestige. Della famiglia storica
della casa austriaca Cilic è testimonial del modello Rev Pro, 300 grammi di peso (nella versione di serie),
accessibile, ma ovale mid da soli 93
A sinistra, Marin Cilic con la sua Head Prestige Rev Pro da 300 gr e ovale mid da 93’’;
A destra, Juan Martin Del Potro con la Wilson Burn Fst 95, profilo da 22 mm
pollici quadrati e sottile profilo da
20 millimetri. Se si aggiungono le
scontate personalizzazioni del giocatore in termini di peso e bilanciamento, sicuramente non un attrezzo accessibile a tutti, ma selettivo e
più votato al controllo che alla potenza. Cilic miscela poi sensibilità
e spinta con un armeggio ibrido:
Luxilon Big Banger Alu Power (calibro 1,25 mm) e budello Babolat VS
Touch (da 1.30 mm).
Dall’altra parte della rete un altro
marcantonio di 198 centimetri di al-
22
tezza, Juan Martin Del Potro e le
sue bordate di diritto. Sono conosciute non solo ai più attenti appassionati le “peripezie” di Delpo in quanto a
racchette; o meglio il suo dichiarato e
fedelissimo amore per la vecchia Wilson Six.One 95. Un attrezzo da oltre
330 grammi di peso senza corde, con
pattern 18x20 su un ovale da 95 pollici quadrati, insomma come si dice in
gergo una bella “mazza”. Il campione
di Tandil l’ha tenuta tra le mani molto
tempo oltre la sua uscita dal mercato. Adesso è testimonial della Wilson
racchette e dintorni
Burn Fst 95, poco più leggera, profilo
abbastanza sottile (22 mm), ufficialmente disponibile solo con schema
corde 16x19 (Del Potro mantiene la
sua preferenza per il più fitto 18x20).
Una cosa non ha mai cambiato l’argentino, il suo gommino anti-vibrazione, il famoso quadrifoglio che lo
ha accompagnato nella vittoria agli
Us Open targata 2009.
Il vecchio e il giovane - Il più
anziano dei convocati della finale di
Davis, il croato Ivo Karlovic (classe
1979) ha perso giusto un mese fa a
Stoccolma nei quarti proprio da Del
Potro. Nativo proprio di Zagabria, l’attuale numero 20 del ranking Atp (che
è stato 14 nel 2008) usa un altro storico modello di casa Head, Radical. L’ultima versione della Radical Pro possiede la nuova generazione - XT - del
Graphene: 310 grammi di peso (con
bilanciamento abbastanza “indietro”
a 31,5 cm), 98 pollici quadrati di ovale e profilo più marcato da 20-21 fino
ai 24 millimetri. Un attrezzo stabile e
sicuro, potente e non troppo difficile.
Il più giovane convocato delle due
squadre che si contenderanno l’insalatiera è il croato Borna Coric, nato nel
1996 anche lui a Zagabria. Lui si affida
ai giapponesi di Yonex con una Ezone
DR 98, specifiche simili alla Radical di
Karlovic: anch’essa 310 grammi di peso, ovale isometrico da 98 pollici quadrati, schema corde 16x19 e profilo variabile tra i 19 e i 24 mm. Una racchetta
agonistica equilibrata e versatile, ideale
proprio per fondocampisti di “ritmo”,
come il giovane astro nascente croato.
Le “argentine” - Gli altri due top
100 a disposizione del capitano argentino Orsanic sono Federico Delbonis e
Guido Pella. Il primo usa una Babolat
Pure Aero il modello di Nadal, agonistica da 300 grammi di peso e 100 pollici quadrati di ovale dal profilo consistente: grande spinta da dietro, maglie
larghe del pattern 16x19 per garantire
la massima resa delle rotazioni e nello
specifico del top. Non sarà il diritto del
miglior Rafa ma quello del mancino argentino può considerarsi parente stretto almeno in termini di pesantezza.
È mancino anche Pella, numero 59 Atp,
suo coetaneo (1990); utilizza una Wilson Blade 98 in versione 18x20. Una
racchetta con piatto midplus da 98 pollici quadrati, peso 304 grammi (senza
incordatura), da pochissimo disponibile nel nuovo modello CV che sta per
In alto, Borna Coric e la sua Yonex Ezone DR 98 da 310 gr; caratteristiche simili alla Head
Radical di Karlovic (qui sopra); a destra, gli altri argentini (dall’alto) Delbonis, Pella e Mayer
CounterVail, nuovo materiale che concede più energia e potenza al giocatore
(assorbendo più vibrazioni).
Le “armi” dei doppisti - Ivan
Dodig, il croato che ha partecipato
al Masters di Londra proprio in doppio, usa Head Radical come il suo
connazionale Karlovic ma in versio23
ne Mp (più leggera di 10 grammi e
poco più bilanciata verso la testa).
Anche Leonardo Mayer, che in doppio in coppia con Del Potro in semifinale aveva provato a sfidare i
Murray, si ispira in qualche modo
al più famoso compagno argentino
con una Wilson Burn Fst, dopo aver
utulizzato per un po’ una Wilson
ProStaff 97.
la regola del gioco
Le palline sbagliate
vanno sostituite?
Che cosa succede se, per errore, durante un torneo che dichiara di utilizzare
determinate palle ne vengono consegnate ai giocatori altre di modello
o marca differente? Qualche consiglio utile per tenere tutto sotto controllo
La situazione
Francesca deve giocare una partita
di singolare in un torneo Open individuale contro Alessia. Entrambe si
recano dal giudice arbitro, il quale
assegnando loro il campo - per errore - consegna loro un tubo di palle
che non è quello dichiarato nel regolamento del torneo.
Che cosa succede?
Sul punteggio di 3/2 15-15 Alessia
si accorge che le palline con cui
stanno giocando non sono quelle
che dovrebbero invece essere usate.
Quando ci si adegua?
A volte può succedere che arrivati
al torneo le palline che sono state
dichiarate per disputare quel torneo non siano disponibili per varie
ragioni, tra cui anche il fatto che
possono non essere state recapitate in tempo. In questo specifico
caso ci si adegua e si gioca comunque quel torneo con palline diverse
da quelle dichiarate, anche perché
questa condizione è valida per tutti
i giocatori iscritti.
Come si procede?
Per quanto riguarda invece il nostro
caso, si è trattato semplicemente di
un errore, di uno scambio, magari
dovuto alla confusione del momento presente in ufficio oppure semplicemente per pura distrazione.
Sicuramente, come abbiamo già vi-
sto in casi similari, interverrà uno
dei principi cardine del gioco del
tennis e cioè che il punto giocato
e terminato, resterà acquisito. Nel
momento specifico la decisione più
sensata sarebbe quella di continuare e ultimare la partita con le palline ormai già utilizzate fin dall’inizio della partita, in particolare
perché questa condizione vale per
entrambe le giocatrici impegnate, le
quali si trovano nella stessa medesima situazione.
Se i giocatori insistono
Nel caso in cui invece entrambi i giocatori di comune accordo volessero
utilizzare a ogni costo le palline così come dichiarato nel regolamento
del torneo, il suggerimento potrebbe essere quello di attendere di aver
giocato un numero pari di giochi e
provvedere alla sostituzione di tutte
le palline, in modo tale da aver fatto
giocare - e servire - entrambi i giocatori per lo stesso numero di giochi
con le palline non corrette.
Inviateci via mail le vostre domande...
I nostri esperti risolvono i vostri dubbi. Come? Semplicissimo: scriveteci all’indirizzo di posta elettronica [email protected] e spiegateci i vostri dubbi - o le vostre curiosità - di natura regolamentare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti del settore
arbitrale della Fit e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica numero per numero.
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