Archivio - Il Duomo si racconta

Download Report

Transcript Archivio - Il Duomo si racconta

ARCHIVIO DELLA VENERANDA FABBRICA DEL DUOMO DI MILANO
“UN SECOLO DI VITA INTORNO AL DUOMO”
IMMAGINI D’EPOCA DALLA FOTOTECA (1860-1970)
24.11.2016 – 28.02.2017
I Gruppo cronologico 1860-1910
1. Fotografo non identificato, Veduta della facciata, post. 1892
2. Franz Heyland, Palazzo di corte a Milano, 1860 circa
3. Fotografo non identificato, Visita alle Cave di Candoglia, 1903
4. Fotografo non identificato, Il Duomo visto dagli orti della città, 1890 circa
5. Achille Ferrario, Veduta delle terrazze del Duomo, 1883-1926 circa
6. Pompeo Pozzi, Veduta del Duomo con la torre campanaria, 1850-1866 circa
7. Icilio Calzolari, Cantiere Duomo. Maestranze in posa sui ponteggi, 1880 circa
II Gruppo cronologico 1920-1950
8. Fotografo non identificato, Veduta delle terrazze, 1920 circa
9. Fotografo non identificato, Donne in posa sulle terrazze, 1930-1940 circa
10. Fotografo non identificato, Bar sulle terrazze, 1920 circa
11. Fotografo non identificato, Donne in posa sulle terrazze, 1930-1940 circa
12. Antonio Paoletti, Operai al lavoro nella Cava Di Cornovo, 15 settembre 1938
13. Fotografo non identificato, Posa di un modello di gigante in sostituzione dell’originale
ammalorato, 29 luglio 1941
14. Fotografo non identificato, Restauro di un fianco del Duomo con allestimento del
cantiere, 1938
15. Fotografo non identificato, La facciata completamente restaurata, 7 aprile 1939
16. Antonio Paoletti, Il fianco sud del Duomo danneggiato dal bombardamento del 16 agosto
1943, 18 agosto 1943
17. Antonio Paoletti, Danni dei bombardamenti dell’agosto 1943, 18 agosto 1943
18. Fotografo non identificato, Il fianco sud del Duomo a riparazioni ultimate, 25 febbraio
1952
19. Antonio Paoletti, Laboratorio di marmisti scultori sul fianco sud del Duomo, 2 ottobre
1946
20. Antonio Paoletti, Falconatura di facciata danneggiata dal bombardamento del 16 agosto
1943, 18 agosto 1943
III Gruppo cronologico 1960-1970
21. Fotografo non identificato, Veduta di piazza del Duomo, 28 febbraio 1968
22. Fotografo non identificato, Scivolo di accesso al sagrato alto, 13 luglio 1968
23. Fotografo non identificato, Turisti sulle terrazze, 20 marzo 1967
24. Fotografo non identificato, I resti dell’antico battistero sotto il sagrato del Duomo, 8
settembre 1962
25. Fotografo non identificato, Visita al Duomo di monaci buddisti e induisti, 30 settembre
1977
26. Fotografo non identificato, La facciata in restauro, settembre 1972
27. Fotografo non identificato, Posizionamento del nuovo scheletro della Madonnina, 13
luglio 1967
28. Fotografo non identificato, La Madonnina, 31 luglio 1967
29. Alessandro Gandolfi, La facciata reinterpretata nell’epoca del digitale, 2015
TESTI INTRODUZIONE AI 3 GRUPPI CRONOLOGICI
Riproduzioni stampe d’epoca riguardo la vita intorno e sulla Cattedrale, divise in 3 gruppi
cronologici, ma esposte non in ordine cronologico progressivo
1860– 1910
Ancora negli anni ’60 dell’Ottocento si affacciava di fronte al Duomo un insieme di fabbricati noto come
Rione del Rebecchino che prendeva il nome probabilmente da un’osteria lì presente fin dal XVI secolo. A
dispetto della meravigliosa Cattedrale che sorgeva accanto, il Rebecchino godeva di una pessima fama ed
era frequentato borseggiatori e truffatori d’ogni genere, che approfittavano dell’intenso via vai di fedeli e
viaggiatori.
Ormai fatiscente, il Rebecchino fu demolito nel 1875. La piazza cominciò allora ad assumere la forma
attuale e la Cattedrale divenne testimone dell’irruzione della modernità nei suoi immediati dintorni: la
Galleria Vittorio Emanuele in ferro e vetro, completata nel 1878; la Centrale Termoelettrica del 1883, prima
nel suo genere nell’Europa continentale; il carosello dei tram elettrici dal 1892; i Grandi Magazzini Bocconi,
divenuti poi La Rinascente.
Mentre Milano cambiava rapidamente e gli orti che intervallavano il panorama urbano andavano
scomparendo per fare spazio alla città industriale, la Veneranda Fabbrica proseguiva senza sosta la propria
attività di costruzione e manutenzione della Cattedrale, continuando ad utilizzare il marmo di Candoglia,
estratto, fin dalle origini del Duomo, dalla cava donata alla Fabbrica stessa da Gian Galeazzo Visconti nel
1387.
1920 – 1950
Nel primo dopoguerra il Duomo, da sempre centro fondamentale della vita religiosa cittadina, svela un
nuovo volto: anche Milano, come le città d’arte italiane, si scopre infatti meta turistica. La salita alle
terrazze permette ai visitatori italiani e stranieri di osservare da vicino le migliaia di statue, altorilievi, decori
e di ammirare la città dall’alto.
Durante i bombardamenti del 1943 la Cattedrale, nonostante i provvedimenti di tutela adottati dalla
Veneranda Fabbrica, riporta diversi danni. La Madonnina, coperta da un panno grigioverde perché non sia
un punto di riferimento per i bombardieri nemici, assiste al dramma della città ferita. Tutti questi
rivolgimenti, però, non interrompono il lavoro dei marmisti, che nel cantiere allestito pochi anni prima sul
fianco meridionale del Duomo, si adoperano per riparare le parti danneggiate.
Con la costruzione dell’Arengario, la piazza assume l’attuale fisionomia e si conferma insieme teatro di tutti
i maggiori eventi cittadini e specchio dei mutamenti sociali e politici che si susseguono nel tempo: in epoca
fascista per alcuni anni vi si coltiva e si trebbia il grano e nel secondo dopoguerra è sede dei raduni dei
partiti di massa della Repubblica.
1960 – 1970
Con la fine del secondo conflitto mondiale e il successivo boom economico, riprende la vivace vita cittadina:
le automobili, in continuo aumento, arrivano ad essere parcheggiate fino a ridosso della Cattedrale.
Tornano, ancor più numerosi di prima, i turisti nella piazza e sulle terrazze e riprendono a pieno ritmo gli
imponenti lavori di restauro della Veneranda Fabbrica, che restituiscono l’originale luminosità alle
meravigliose sculture e agli ornati. Il Duomo della Milano industriale e nebbiosa scompare per svelare la
sorprendente varietà cromatica del marmo di Candoglia.
Anche la Madonnina, che dal 1774 protegge la città dal culmine della Guglia Maggiore, viene smontata e
ridorata ed il suo scheletro in ferro sostituito con uno nuovo, in acciaio inossidabile.
Ancora oggi rimane invariata la missione della Veneranda Fabbrica, impegnata da secoli nella tutela e nella
valorizzazione della Cattedrale milanese. In occasione della vetrina internazionale di EXPO 2015 tutto il
complesso monumentale del Duomo viene ulteriormente rinnovato, diventando uno dei poli di attrazione
turistica più importanti d’Italia.