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PROVINCIA DI UDINE
NOTIZIE PER LA STAMPA
------------------------------------------------------------------------------------------------ 16 novembre 2016
Camere di commercio, Fontanini: “Incomprensibile la posizione di
Pordenone che guarda al Veneto. Così si indebolisce il Friuli”
“La fuga della Cciaa di Pordenone verso il Veneto è inconcepibile. In questo modo le
categorie economiche della Destra Tagliamento indeboliscono ulteriormente il Friuli”. E’
intervenuto così oggi in occasione delle Premiazioni del Lavoro e del Progresso
Economico della Camera di Commercio di Udine, il presidente della Provincia di Udine
Pietro Fontanini in relazione alle forme di collaborazione avviate tra l’ente camerale di
Pordenone e le analoghe realtà di Treviso e Belluno. “Spiace davvero constatare questa
volontà, da parte di Pordenone, di stringere forme di collaborazione oltre regione
allontanandosi da Udine, alla luce dei nuovi scenari imposti dalla riforma delle Camere
di commercio. E’ davvero un brutto segnale per il Friuli – ha aggiunto Fontanini abbandonato anche dalla sua componente produttiva oltre che da quella politica per
effetto di un crescente neocentralismo che sta rafforzando e accrescendo Trieste.
Auspico che Pordenone riveda la sua posizione e accolga la disponibilità alla
collaborazione manifestata da Udine”.
Riguardo allo scenario economico e alle sue prospettive, Fontanini ha manifestato forte
preoccupazione per la situazione della Provincia di Udine che continua a perdere
imprese, quindi ricchezza e produttività. Nel terzo trimestre 2016, le imprese attive in
Friuli Venezia Giulia sono calate dell’0,6% ma spicca il -0,7% della Provincia di Udine.
Negli ultimi anni, la perdita di aziende in Provincia di Udine è quantificata in 1109 unità,
dato che fa balzare questo territorio in cima alla classifica. “Questa tendenza non si
arresta e deve indurre a nuove scelte di rilancio che partano da una chiara lettura e
interpretazione dei numeri – ha concluso il presidente - . La situazione è molto grave ed
è evidente a tutti: è necessario essere più realisti, smetterla con i luoghi comuni quali
“usciremo dalla crisi”. Servono, invece, valutazioni oggettive e meno buonismo”.