Rassegna Stampa `Famiglie e Lavoratori insieme

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sto tipo di attività, l’istituzione di un apposito registro alle Entrate e una clausola anti-evasione.
Sull’argomento interviene anche il viceministro
dell’Economia, Luigi Casero, che ammette le dif-
prestito annuo sarà di 13.116 euro (cioè il 78,45%
della pensione annua certificata dall’Inps). Su
questo prestito si pagherà il 4,7% sulla rata di pensione per ogni anno di anticipo. Di fatto a fronte
te ci aveva fornito un file
4 milioni di nominativ
mente senza indirizzi e r
telefonici per salvaguard
Mcl e Famiglie per il No
«Riforma pericolo per il Paese»
L’incontro.
Costalli: sono in gioco i concetti di persona e società
GIANNI SANTAMARIA
ROMA
n No per difendere il lavoro e la
famiglia. Un No motivato con i
pericoli per la coesione sociale da
parte di una cultura decisionista, efficientista e individualista. Ieri presso il
Church Village di Roma Movimento cristiano lavoratori e Comitato Famiglie per
il No hanno organizzato una manifestazione per ribadire la loro contrarietà a
questa riforma (non a tutte le possibili,
soprattutto se condivise). Con l’obiettivo
di «smascherare non solo l’idea di gestione politica dello Stato che si cela dietro la
propaganda a favore della riforma, ma anche le nuove concezioni di persona , società, libertà, sussidiarietà e soprattutto
bene comune che vi sono implicate».
Questa la «vera posta in gioco» secondo
Carlo Costalli, presidente di Mcl, che parla della riforma come «propedeutica alla
definitiva destrutturazione della nostra
società, proprio dalla destabilizzazione
dei suoi due cardini principali: la famiglia
e il lavoro». Una campagna che il movimento vuole portare anche all’estero. «Ci
metteremo a girare per l’Italia, da Milano
ad Agrigento. Ma anche negli altri Paesi,
perché il presidente del Consiglio fa il furbetto», annuncia. Eventi sono già in pro-
U
gramma a Bruxelles, in Argentina e a New
York, dove Mcl ha sedi.
Massimo Gandolfini, presidente del Comitato Famiglie per il No, parte proprio
dagli States per sottolineare - alla luce
del risultato delle presidenziali - lo «scollamento dell’establishment rispetto al
La manifestazione
a Roma delle due sigle
del laicato cattolico
Gandolfini: la Costituzione
non può essere in mano
al partito di maggioranza,
a rischio la democrazia
Al via una campagna
che toccherà anche l’estero
sentire della gente». In Italia si è visto con
le leggi sul divorzio breve e sulle unioni
civili e con altre che sono in discussione
in Parlamento e che le due organizzazioni temono che il nuovo assetto istituzionale possa far passare con più facilità.
Due gli esempi più volte citati: le propo-
ste di legge sull’omofobia e quella sulla
legalizzazione della cannabis. Ma non
solo. Si va dall’utero in affitto all’eutanasia, alla negazione della libertà educativa. Nel mirino di Costalli e Gandolfini
anche il Jobs act e la legge Fornero. In
nome della consonanza tra questione
antropologica e sociale. In sala, dove siedono centinaia di aderenti delle due
realtà del laicato cattolico, viene proiettato un video che si conclude con il monito: «Se passa il referendum la deriva etica in Italia sarà inarrestabile».
Gandolfini parla della Costituzione come
«casa comune, Carta dei valori» scaturita dalla sintesi di ideologie diverse. E che
non può «stare sotto i partiti». La riforma è «non solo autoritaria e accentratrice, ma terribilmente pericolosa per la
rappresentanza democratica». Gandolfini snocciola tutte le perplessità sulla
composizione e i compiti dei nuovi senatori, sui risparmi considerati irrisori,
sull’effettiva necessità di una semplificazione dell’iter legislativo in presenza
di una enorme produzione di norme nel
nostro Paese. Su tutto questo, denunciano le due organizzazioni, viene chiesto
un voto al buio. Di qui l’invito a tutti a leggere la riforma con la convinzione che
poi il voto non potrà che essere No.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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ĕ @ĕ PIAZZA GARIBALDI, OLANDESE PRESO DI MIRA: IN GALERA DUE BANDITI
a pagina 15
QUOTIDIANO D’INFORMAZIONE FONDATO NEL 1862
Poste Italiane S.p.A. Sped. abb.post. DL 353/2003
(conv. L. 46/2004) art. 1, comma 1, aut. 143/Atsud/Na
DOMENICA 13 NOVEMBRE 2016 • ANNO CLIV N.314 • NUOVA SERIE • € 1,20*
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A ISCHIA, CAPRI E PROCIDA EURO 1,30
CON IL “IL GOLFO” (SUPPLEMENTO OBBLIGATORIO)
OGGI E DOMANI CON IL “ROMA” LO “SPECIALE TUTTOSPORT”
www.ilroma.net
Allarme babygang al Vomero:
assalti a piazza Quattro Giornate
Il clan Di Lauro si è riorganizzato:
bloccati due narcos di hashish
Ragazzini “pattugliano” l’ingresso della metropolitana
I fratelli Niola al servizio dei figli di “Ciruzzo”
■ a pagina 16
■ a pagina 15 Raffaele Niola
CAMORRA Rosario De Stefano, coinvolto nell’omicidio di Pierino Esposito, accusa anche i Genidoni
Trema la Sanità, un altro pentito
Dopo Antonio Lo Russo crolla anche il “filatore” dei killer di Miano
LO SCRITTORE INCONTRA I PARROCI DEL RIONE
Folla per ascoltare Saviano,
striscione per contestarlo
■ alle pagine 12 e 13
_
NAPOLI. Quando Pierino
Esposito uscì di casa fu lui ad
indicare ai killer il tragitto che
avrebbe fatto con lo scooter.
Rosario De Stefano, uomo al
servizio del clan Lo Russo di
Miano, ha deciso di pentirsi. Ha
già accusato i boss che ancora
sono liberi al rione Sanità, dove ha vissuto fino allo scorso
mese, e i killer della strage del
circolo delle Fontanelle. «Conosco i nomi di chi ha fatto fuoco». Nelle sue dichiarazioni anche gli affari “sporchi” del clan
al centro di Napoli.
■ primo piano alle pagine 2 e 3
VIA DEI TRIBUNALI
Raid da Sorbillo,
danni al locale
Il pizzaiolo: forse
un avvertimento
■ a pagina 11
_ GRUMO NEVANO
Sgominata la gang
dei furti in casa,
bloccati in cinque
durante la fuga
__ Il corpo di Pierino Esposito
■ a pagina 35
CAIVANO
ASSEMBLEA SUD Il ministro Calenda lo gela: «La proposta non mi convince». Oggi Renzi a Napoli
Spot di De Luca: 200mila posti di lavoro
■ primo piano alle pagine 4 e 5
L’INTERVENTO
L’OPINIONE
LE PILLOLE
Porto, si riparte
con Spirito giusto
Da Craxi a Berlinguer, Il nostro No di autentici
da Trump al No a Renzi riformisti e riformatori
DI ALDO DE FRANCESCO
DI FRANCO IACONO
DI
«T
ero al Congresso socialista di Verona del 1984.
La platea ribolliva contro il Pci di Enrico Berlinguer,
che, personalmente, guidava la
delegazione comunista. La riempì di fischi. Bettino Craxi prese la
■ segue a pagina 47
parola
C’
essuno di noi contesta che
la nostra Costituzione abbia bisogno di una revisione. Non lo diciamo certo da oggi.
C’è bisogno di una riforma, ma
non di “questa” riforma costituzionale. E dire che tra il fare e il
■ segue a pagina 6
non fare
ornare nella mia città,
per servire la Repubblica, in un ruolo strategico per la promozione dello sviluppo economico del territorio, è
una responsabilità, alla quale
adempirò, secondo lo spirito costituzionale, ■ segue a pagina 47
CARLO COSTALLI
N
Vuole un lavoro,
tenta di aggredire
e minaccia di morte
il sindaco: arrestato
■ a pagina 36
_ GIUSTIZIA
Antonio Buonajuto
diventa presidente
della fondazione
Castelcapuano
■ a pagina 16
14/11/2016
Referendum costituzionale: Costalli (Mcl), “in ballo c’è molto di più” | AgenSIR
Il 4 dicembre, “in ballo c’è molto di più del referendum”‘. Ne è convinto
Carlo Costalli, presidente di Mcl (Movimento Cristiano Lavoratori), che ha
aperto questo pomeriggio a Roma un incontro organizzato insieme al
Comitato Famiglie per il no al referendum costituzionale. La linea scelta da
Mcl, ha precisato Costalli, è quella indicata dal cardinale Bagnasco e da
monsignor Galantino: “Informarsi personalmente al fine di avere ben
chiaro tutti gli elementi e la posta in gioco”‘. Secondo Costalli, il fine della
riforma Renzi-Boschi è quello di “introdurre il maggior tasso possibile di
decisionismo e efficientismo. È un pretesto per indebolire, umiliare i valori
della rappresentanza e della partecipazione. Politica, libertà, sussidiarietà
nella riforma nascono da una visione di società totalmente subalterna al
pensiero unico neo-illuminista, che vuole imporre una società liquida, dove
si perdono identità, valori e tradizioni del nostro popolo”.
http://agensir.it/quotidiano/2016/11/12/referendum-costituzionale-costalli-mcl-in-ballo-ce-molto-di-piu/
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Referendum costituzionale: Mcl e Comitato Famiglie per il no, “c’è bisogno di una riforma, ma non di questa riforma” | AgenSIR
“C’è bisogno di una riforma, ma non di questa riforma”‘. Lo ha detto Carlo
Costalli, presidente di Mcl (Movimento Cristiano Lavoratori), sintetizzando
la posizione del “no” al referendum, espressa questo pomeriggio a Roma da
Mcl e Comitato Famiglie per il no. “Il nostro è un no di riformisti e
riformatori”, ha precisato Costalli, secondo il quale “se vince il sì il rischio è
quello di un Paese indebolito, ostaggio di poteri senza volto”. “In nome del
decisionismo e della semplificazione della politica – ha denunciato Costalli
– si vuole costruire una vera dittatura della maggioranza che sarà
implementata grazie a una legge elettorale iniqua come l’Italicum”. Una
riforma, quella Renzi-Boschi, che per il presidente di Mcl è in sintesi “tutta
tesa alla disintermediazione e alla decostruzione delle comunità locali”. “L’establishment politico è scollato dal sentire
della gente”, ha aggiunto Massimo Gandolfini, presidente del Comitato Famiglie per il no, secondo il quale “la
Costituzione non può stare sotto i partiti, non può essere condizionata dal partito di maggioranza”.
http://agensir.it/quotidiano/2016/11/12/referendum-costituzionale-mcl-e-comitato-famiglie-per-il-no-ce-bisogno-di-una-riforma-ma-non-di-questa-riforma/
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Tutte le critiche di Costalli e Gandolfini alla riforma Renzi-Boschi della Costituzione - Formiche.net
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RASSEGNA STAMPA
ABBONAMENTI
RIVISTE
PALAZZI
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FELUCHE
EASY
AL VERDE
JAMES BOND
USA 2016
Tutte le critiche di
Costalli e
Gandolfini alla
riforma RenziBoschi della
Costituzione
\ Francesco
Gnagni
PORPORA
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‘ PORPORA
http://formiche.net/2016/11/13/tutte-le-critiche-di-costalli-e-gandolfini-alla-riforma-renzi-boschi-della-costituzione/
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Tutte le critiche di Costalli e Gandolfini alla riforma Renzi-Boschi della Costituzione - Formiche.net
Chi c'era e cosa si è detto alla manifestazione
organizzata da Massimo GandolÒni, leader del Family
Day, e da Carlo Costalli, presidente del Movimento
cristiano lavoratori.
“Il comitato famiglie per il No non nasce per un risentimento nei
confronti di Matteo Renzi, ma per il fatto che non si è tenuto
assolutamente conto del comune sentire degli italiani. E guardate come
sono andate a Ònire le elezioni negli Stati Uniti…”. È il commento
be×ardo con cui Massimo GandolÒni, il leader del Movimento del
Family Day, ha iniziato il suo discorso alla manifestazione, promossa
alla ex-Domus Pacis di Roma assieme a MCL – il Movimento cristiano
lavoratori di Carlo Costalli – per esporre le ragioni del “No alla riforma Ferr
costituzionale. “Quel voto ci dimostra che la cupola politica e partitica
di
Scara
oggi è terribilmente scollata rispetto al sentire della gente, la stessa
gente che ha manifestato a piazza san Giovanni. E come scrisse san
Giovanni Paolo II, per avere una sana identità dobbiamo avere
memoria del passato”.
LA SALVAGUARDIA DELLA FAMIGLIA COME ELEMENTO CENTRALE DEL
NO
L’obiettivo di GandolÒni è uno: salvaguardare la famiglia da ogni
possibile “deriva, anche lontana, di imposizione autoritaria e
centralista” della riforma di Renzi: “La richiesta che non è stata
rispettata è quasi banale: quello che si chiedeva era tutelare la famiglia,
garantire i diritti civili dedicati della persona ma evitare una
sovrapposizione tra i due, e quindi evitarne la conseguente confusione,
che ha una grave ricaduta pedagogica sui nostri Ògli e nipoti. Dietro
una legge che potrebbe essere scambiata per ordinaria c’è una vera
rivoluzione antropologica, ed è contro questa che si sono mobilitate
milioni di persone”. La disintermediazione infatti, che GandolÒni imputa Chi
tra gli obiettivi del disegno del governo Renzi, “mette all’angolo famiglia,
dell'
rappresentanze dei lavoratori, corpi intermedi e partecipazione del
Trump.
popolo”: “È stato imposto, attraverso la Òducia, un bavaglio
democratico. Questo tipo di governo non ci rappresenta, ed è lì
nascono i comitati della famiglie per il no”. Il medico, nato a Roma ma
http://formiche.net/2016/11/13/tutte-le-critiche-di-costalli-e-gandolfini-alla-riforma-renzi-boschi-della-costituzione/
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Tutte le critiche di Costalli e Gandolfini alla riforma Renzi-Boschi della Costituzione - Formiche.net
di famiglia bresciana, chiama in causa anche la vicenda di Radio Maria,
quella delle frasi pronunciate a proposito del terremoto, (bacchettato
dalla Santa Sede e sospeso dalla stessa Radio Maria): “Con la
strumentalizzazione delle parole di padre Cavalcoli – dice GandolÒni – si
vuole fare in modo che un ministro del culto, che in un paese
democratico dovrà avere libertà di espressione riguardo al proprio
credo religioso, non possa fare a×ermazioni prese dal Levitico o dalle
lettere di san Paolo”.
PER GANDOLFINI “VA BENE LA MANUTENZIONE MA COSÌ SI
IMBAVAGLIA L’ORGANO LEGISLATIVO”
Tuttavia da parte di GandolÒni vi sono anche spazi di apertura rispetto
a una modiÒca della carta costituzionale, ma non di certo alla riforma
oggetto del referendum: “Dopo 70 anni un po’ di manutenzione è
necessaria, è chiaro: ma questa riforma cambia 47 articoli, un terzo. AIvanka e Ti×any Trump, le
colpi di voti di Òducia, soprattutto per l’Italicum. E lì è stato fatto, anche
foto delle Òglie del nuovo
dal presidente Napolitano, un grande colpo di Stato”. L’intervento del
presid
leader del Family Day infatti va ben oltre la riforma, in gioco c’è una
contesa tutta politica: e non a caso subito sotto il palco, in prima Òla, si
vedono diversi esponenti politici ben attenti alle parole del medico: da
Gasparri a Giovanardi, da Quagliarello a Malan. “Vedendo l’iter
parlamentare delle unioni civili ci siamo resi conto che se in un
bicameralismo paritario come quello nostro di oggi una legge così
divisiva, e eticamente così sensibile, passa con l’imposizione del voto di
Òducia, cosa succederà domani?” si chiede GandolÒni. “Quando
l’esecutivo potrà imporre all’unica camera legislativa, magari utilizzando
l’articolo del voto a data certa o la clausola di supremazia bloccando
eventuali modiÒche del senato, signiÒca che può imbavagliare
letteralmente il potere legislativo; allora succederà che ogni disegno di
legge governativo diventerà una legge dello stato pochissimi giorni
dopo. E questo è un passaggio pericolosissimo”.
“COME PER I COSTITUENTI, LA RIFORMA NON È PREDA DI PARTITI MA
Ecco
VA CONDIVISA”, DICE GANDOLFINI
io
Allo stesso tempo però la chiave di lettura è anche storica: “I padri
costituenti, che dietro le spalle avevano i morti, il fascismo, le dittature,
sapevano che se si voleva rifondare dalla base lo Stato bisognava fare
delle formazioni valoriali di alto livello: la costituzione non può stare
sotto i partiti, non può essere il partito di maggioranza che impone la
riforma della costituzione”. Tirando in ballo, non a caso, un precedente
storico in particolare: “Era il 1923 e Mussolini convince Giacomo
Acerbo, un sottosegretario, a scrivere una legge nella quale viene dato
al partito vincente un bonus che gli garantisce la maggioranza assoluta
in parlamento. Cosa accade? Alle prime elezioni il partito fascista
utilizzando la legalità, e cioè il bonus della legge Acerbo, impone uno
stato di maggioranza tale per cui quella legge non verrà più applicata e
nascerà la dittatura. Questa è la realtà storica” chiosa il medico, che
conclude: “Lo storico Alessandro Visani parla di classico esempio di
suicidio della democrazia rappresentativa, perché fornì all’esecutivo lo
strumento principe che gli avrebbe consentito di introdurre le
innovazioni più traumatiche e lesive della legalità reale, escludendo per
i cittadini ogni possibilità di scelta”.
PIENA INTESA CON IL MCL DI COSTALLI: “LA RIFORMA DESTRUTTURA LA
NOSTRA SOCIETÀ”
http://formiche.net/2016/11/13/tutte-le-critiche-di-costalli-e-gandolfini-alla-riforma-renzi-boschi-della-costituzione/
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Tutte le critiche di Costalli e Gandolfini alla riforma Renzi-Boschi della Costituzione - Formiche.net
Tutte a×ermazioni, quelle di GandolÒni, che trovano poi il pieno
appoggio del presidente di Mcl Carlo Costalli, che a sua volta con toni
particolarmente allarmati ha attaccato più che direttamente il governo
Renzi: “La riforma Renzi-Boschi è propedeutica alla deÒnitiva
destrutturazione della nostra società, proprio a partire dai suoi due
cardini principali: la famiglia e il lavoro. Non c’è bisogno che ricordiNessun ev
quanto, al di là delle ipocrisia delle belle parole, abbia già fatto contro
di loro”. Puntando il dito in particolare contro la legge Cirinnà e il Jobs
act: “una riforma del lavoro liquida e neoliberista, basata su incentivi
temporanei che non appena sono stati dimezzati hanno fatto registrare
un crollo dei posti di lavoro”.
A
PER COSTALLI L’OPPOSIZIONE È TUTTA DI SENSO POLITICO
Il tuo indirizzo email
Anche se il punto centrale dell’attacco di Costalli, che riassume tutto il
senso della manifestazione, è “la speciÒca visione di futuro” che c’è
“dietro al confronto referendario”, che “non è la nostra e che
respingiamo con forza”, a×erma: “Non possiamo né vogliamo
accogliere l’invito del presidente Napolitano a focalizzare l’attenzione
sulle questioni di merito, tecnico-giuridiche”, ma piuttosto considerare
“l’enorme valenza politica di questo referendum”. “Abbiamo
approfondito la riforma, come consigliato dal cardinal Bagnasco –
continua Costalli – e così abbiamo capito qual è la vera posta in gioco”:
vale a dire “il senso politico della riforma, gli equilibri di potere che
consolida, e l’idea di società che innerva”. Quella società cioè
“totalmente subalterna al pensiero unico neo-illuminista, alla
F
colonizzazione mediatico-culturale, allo sfaldamento dei valori della
famiglia, del lavoro, della comunità, dell’identità, dei valori e delle
tradizioni del nostro popolo”. Massima apertura quindi, per Costalli,
elligen
#Int
chi “ha a cuore le garanzie costituzionali di sussidiarietà e integrità della
Leonardo
persona”: “Siamo qui in forza di una logica di potere”, contro la
“propaganda che ha voluto far passare quanti si oppongono alla
riforma come nemici dello sviluppo del Paese”: “Proprio noi che lo
ediÒchiamo ogni giorno, con la famiglia e con il lavoro”.
Tweet
5m
a
Chi so
Le foto di Massimo GandolÒni, l'anti Cirinnà del Family Day
8m
Incorpora
Bono, Costalli, Crepaldi, Galli e Topic parlano (anche) di Isis. Le foto
a
http://formiche.net/2016/11/13/tutte-le-critiche-di-costalli-e-gandolfini-alla-riforma-renzi-boschi-della-costituzione/
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La Discussione - Manifestazione a Roma di “Family Day” e “Mcl”
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Manifestazione a Roma di “Family Day” e
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Pubblicato in Attualità
11 Novembre 2016 di Giuseppe Picciano
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A una settimana dalla Leopolda, il Family
Day e il Movimento Cristiano lavoratori
rispondono al premier Renzi
organizzando una grande manifestazione
per sostenere il no alla riforma
costituzionale. I leader Massimo
Gandolfini e Carlo Costalli si rivolgono
infatti a tutto il variegato mondo cattolico e a tutte le storiche realtà impegnate nel
sociale per la costruzione del bene comune e invitano a guardare gli elementi
che uniscono e che sono la base per costruire politiche di collaborazione e di
impegno per rispondere alle sfide che minacciano la famiglia e i lavoratori
italiani.
L’appuntamento è per domani al “Church Village Hotel” (ex “Domus Pacis”), in
via di Torre Rossa 94, zona Aurelia, dove i promotori illustreranno le ragioni
della loro contrarietà alla riforma costituzionale. Parteciperanno molti esperti del
mondo del diritto e di esponenti della società civile. In questi giorni, l’iniziativa ha
assunto i connotati di un vero e proprio meeting aperto e inclusivo.Lo slogan è
“Mettiamoci insieme”. “Ci saranno sicuramente delle visioni diversificate ma
l’obiettivo comune è quello di salvaguardare la famiglia e fermare ogni deriva
che sa, anche solo lontanamente, di imposizione autoritaria e centralista”,
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afferma Gandolfini. Dice la sua anche Carlo Costalli, leader Mcl: “Questa riforma
emargina la famiglia e le rappresentanze delle categorie dei lavoratori
annullando i corpi intermedi e allontanando la partecipazione del popolo alle
decisioni che lo riguardano”. Perché, presidente Costalli, osteggiate con così
tanto vigore la riforma costituzionale? “In questi mesi – prosegue Costalli abbiamo assistito a una pervicace propaganda che ha voluto far passare quanti
si oppongono a questa riforma, non ad ogni riforma: ma a questa!, come
conservatori, nemici dello sviluppo del Paese. Ed è ben strano che questa
accusa venga rivolta a chi, come noi, lo sviluppo dell'Italia lo edifica ogni giorno:
facendo famiglia e vivendo con consapevolezza la frontiera del lavoro. Per
questo vogliamo essere massimamente inclusivi e aperti a quelle forze che
hanno a cuore le garanzie costituzionali della sussidiarietà e dell’integrità della
persona”.
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14/11/2016
Referendum costituzionale, il “no” di Comitato Family day e Mcl | Roma Sette
Referendum costituzionale,
il “no” di Comitato Family
day e Mcl
di Redazione online - Nov 9, 2016
Il 12 novembre il meeting al The Church Village Hotel, aperto a tutte le realtà impegnate nel
sociale. I leader: «Insieme contro derive autoritarie e centraliste»
Un vero e proprio meeting, «aperto e inclusivo». L’appuntamento è per sabato 12 novembre alle 15
al The Church Village Hotel, ex “Domus Pacis”, in via di Torre Rossa 94; a promuoverlo, il Comitato
del Family day e il Movimento cristiano lavoratori (Mcl), per illustrare le ragioni della loro
contrarietà alla riforma costituzionale, sulla quale gli italiani saranno chiamati a esprimersi nel
referendum del prossimo 4 dicembre. A schierarsi, i leader dei due movimenti: Massimo
Gandolžni per il Family day e Carlo Costalli per Mcl, che si rivolgono «a tutto il variegato mondo
cattolico e a tutte le storiche realtà impegnate nel sociale per la costruzione del bene comune»,
invitando a «guardare gli elementi che uniscono e che sono la base per costruire politiche di
collaborazione e di impegno per rispondere alle sžde che minacciano la famiglia e i lavoratori
italiani».
L’invito di Gandolžni: «Mettiamoci insieme: ci saranno sicuramente delle visioni diversižcate ma
l’obiettivo comune è quello di salvaguardare la famiglia e fermare ogni deriva che sa, anche solo
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lontanamente, di imposizione autoritaria e centralista». La “disintermediazione” promossa da
Renzi e messa nero su bianco nella riforma costituzionale «mette in un angolo la famiglia e le
http://www.romasette.it/referendum-costituzionale-il-no-di-comitato-family-day-e-mcl/
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14/11/2016
Referendum costituzionale, il “no” di Comitato Family day e Mcl | Roma Sette
rappresentanze delle categorie dei lavoratori – continua -; una deriva che annulla i corpi
intermedi e allontana la partecipazione del popolo alle decisioni che lo riguardano».
Sulla stessa linea il presidente del Movimento cristiano lavoratori Carlo Costalli. «Vogliamo essere
massimamente inclusivi e aperti a quelle forze che hanno a cuore le garanzie costituzionali della
sussidiarietà e dell’integrità della persona – dichiara -. In questi mesi abbiamo assistito ad una
pervicace propaganda che ha voluto far passare quanti si oppongono a questa riforma (non ad
ogni riforma: ma a questa!) come conservatori, nemici dello sviluppo del Paese . Ed è ben strano
che questa accusa venga rivolta a chi, come noi, lo sviluppo dell’Italia lo edižca ogni giorno:
facendo famiglia e vivendo con consapevolezza la frontiera del lavoro».
9 novembre 2016
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14/11/2016
Sì, no...boh! Laicato cattolico in ordine sparso
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Sì, no...boh! Laicato cattolico in ordine sparso
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San Lorenzo O'Toole
14
Nov
di Marco Guerra
11-11-2016
Politica
GLI SPECIALI
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“Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più
viene
dal
Maligno”.
Questo
passo
del
Vangelo
di
Matteo
offre,
involontariamente, la perfetta misura del dibattitto che sta animando e,
ancora una volta, contrapponendo, il variegato mondo cattolico italiano
rispetto al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.
Numerose infatti sono le realtà religiose, dell’associazionismo e del
laicato cattolico che si sono espresse su questo appuntamento cruciale
per la nostra Repubblica, senza tuttavia prendere posizioni nette rispetto
ad una riforma tesa a modificare la struttura della rappresentanza democratica e a eliminare la funzione dei
corpi intermedi.
Tra coloro che hanno evitato una scelta di campo c’è, per ovvie ragioni, la Conferenza episcopale italiana
(Cei). Il Presidente, il cardinale Angelo Bagnasco, ha ribadito che dai vescovi non verranno indicazioni di voto
e a questa linea si sono attenuti tutti i media della Cei e del Vaticano. Il cardinale Bagnasco ha però insistito
sulla necessità che i cittadini si informino e vadano a votare; l’arcivescovo di Genova ha quindi esortato le
persone a non accontentarsi del sentito dire, di opinioni o slogan, “ma si impegnino personalmente”.
Non si schiera nemmeno il Forum Famiglie; il presidente Gian Luigi De Palo ha precisato di “non voler
boicottare il referendum, senza però parteggiare” alla campagna per il voto. Un pronunciamento che si offre a
più interpretazioni dal momento che il boicottaggio, nei fatti, non è un opzione percorribile visto che il quesito
costituzionale non prevede alcun quorum dei votanti.
Ancora più criptico sembra essere il documento “Per recuperare il senso del vivere insieme” diramato da
Comunione e Liberazione guidata da don Julian Carron. Il testo chiede di andare “oltre la logica del disimpegno
e dello schieramento”. “Prima dei giudizi di merito – si legge -, nessuno può ignorare la vera urgenza del
momento: la necessità, che si è fatta strada negli ultimi anni, di una maggiore stabilità ed efficienza del
sistema politico a favore di migliori condizioni di vita per il cittadino e per il Paese”.
“Il nostro contributo: la bellezza di aprirsi all’altro”, si legge ancora nel documento che auspica che
“anche il referendum divenga occasione per ciascuno di scoprire la bellezza e la convenienza dell’aprirsi
all’altro, in un dialogo vero, senza preventivi arroccamenti e partiti presi, collaborando con chiunque si adoperi
nella ricerca di un meglio per tutti”.
Rifugge da ogni sostegno al Sì o al No anche il Movimento dei Focolari, che in sostanza stigmatizza lo
Video
scontro ideologico tra le fazioni in campo, e invita ad aprire una “fase costituente” fino al 2018 migliorando sia
la riforma costituzionale che l’Italicum.
Pochi ma dal peso rilevante i gruppi cattolici apertamente schierati per il Sì. Tra questi
si annoverano
le Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani), che in un documento stilato dalla presidenza spiegano che “le
direttrici di fondo della riforma siano del tutto positive e largamente condivise, e che, pertanto, una vittoria del
Sì potrà permettere il proseguimento di una stagione di riforme”. Per il Sì anche la Coldiretti, la maggiore
organizzazione di rappresentanza del mondo agricolo nata nel dopoguerra grazie all’impegno dei contadini
cattolici, e la rivista dei gesuiti Civiltà Cattolica, diretta da padre Antonio Spadaro, che ha definito “auspicabile”
il successo del voto d’autunno.
Variegato e corposo è invece il fronte cattolico per il No. A dare spessore giuridico a queste ragioni è
sicuramente l’attività profusa dal Centro studi Rosario Livatino. L’organizzazione di giuristi cattolici, che ha
come quadro di riferimento vita, famiglia e il diritto naturale, è intervenuta più volte anche sulle pagine della
Sulla persecuzione dei Cristiani,
testimoni di una PRESENZA
Nuova BQ, proprio per illustrare i passaggi più significativi della riforma costituzionale per sottolinearne i profili
più problematici, allo scopo di avvicinarsi alla scadenza del voto referendario avendo consapevolezza dei
contenuti delle modifiche, e lasciando da parte gli slogan.
Sulle posizioni del No troviamo anche i Comitati Dossetti, di Raniero La Valle e dell’ex presidente della
Consulta Valerio Onida; Alleanza cattolica, che in un nota dà indicazioni di votare No perché, fra le altre cose,
le competenze del Senato restano peraltro poco chiare e saranno causa di contenziosi davanti alla Corte
costituzionale; e di formazione cattolica è anche l’ex ministro della Giustizia e vicepresidente della Corte
SCHEGGE DI VANGELO
Quando fu vicino, gli domandò: «Che cosa
vuoi che io faccia per te?». Egli rispose:
«Signore, che io veda di nuovo!». E Gesù
gli disse: «Abbi di nuovo la vista! La tua
fede ti ha salvato». Subito ci vide di nuovo
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-si-noboh-laicato-cattolico-in-ordine-sparso-17995.htm
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14/11/2016
Sì, no...boh! Laicato cattolico in ordine sparso
Costituzionale Giovanni Maria Flick, secondo il quale “la riforma introduce una serie di errori che la rendono
un’insalata russa andata a male”.
e cominciò a seguirlo glorificando Dio. E
tutto il popolo, vedendo, diede lode a Dio.
(Lc 18,35-43)
Ma nell’ambito delle realtà cattoliche può essere considerato senza pari l’attività divulgativa svolta dal
Comitato organizzatore del Family day e dal Movimento Cristiano Lavoratori. Il movimento dei lavoratori
cattolici nacque negli anni’70 proprio da una scissione delle Acli perché in disaccordo con la deriva socialista
del cattolicesimo sociale italiano.
Negli ultimi 10-15, sotto la giuda di Carlo Costalli, Mcl è cresciuta moltissimo, fino a diventare una
grande realtà su tutto il territorio nazionale, con sedi in tutto il mondo, da Buenos Aires a San Paolo fino a New
Il caso Radio Maria? Un'operazione
della lobby gay
York e Toronto. Ed ora è impegnata a spiegare alle migliaia di suoi iscritti perché è necessario che votino No.
Secondo l’Mcl, la riforma prevede “l’apposizione di enormi tare sulle garanzie costituzionali e sullo stesso
funzionamento della democrazia italiana, cancellando con un colpo di spugna l’essenziale principio di
rappresentanza popolare” in quanto “con un parlamento mono-camerale e controllato da un solo partito il
governo avrà, infatti, il potere assoluto di smantellare ogni legge basata sul diritto naturale, senza dover
tenere conto del necessario dibattimento tra le forze politiche e sociali”.
Per il popolo del Family day guidato da Massimo Gandolfini l’opposizione alla riforma costituzionale è
diventata primaria fin dal giorno dopo l’approvazione del testo sulle unioni civili. Lo stesso premier Renzi in
uno dei tanti affondi contro Gandolfini disse che sarebbe andato a spiegare la riforma in ogni parrocchia. Ma a
Terremoto e castigo divino, tutto è
partito dal resoconto forzato e
tendenzioso di un giornalista
militante Lgbt, che ha trovato sponda
in Vaticano e anche nel governo, che
ha immediatamente sospeso i
contributi statali a Radio Maria.
Associazioni Lgbt querelano per
diffamazione padre Cavalcoli. E dal
Vaticano partono altri siluri contro tutti coloro che si
oppongono alla dittatura del gender.
distanza di qualche mese negli oratori e nei teatri delle chiese di ogni provincia italiana si sono visti solo i
vertici Comitato difendiamo i nostri figli. Dall’avvocato Simone Pillon al presidente di Generazione Famiglia,
Filippo Savarese, tutti si sono spesi in centinaia di incontri in ogni angolo della penisola, anche in pieno agosto,
partecipando a dibattiti di piazza, comizi e incontri in circoli privati.
Per far comprendere quanto la riforma costituzionale sia connessa alla deriva
antropologica, gli
- È LA MADONNA CHE VOGLIONO FAR TACERE, di
Riccardo Cascioli
- QUANDO IL CARDINALE BERGOGLIO PARLAVA
DI CASTIGO DI DIO (VIDEO),
esponenti del comitato sono soliti proiettare un video in cui la stessa senatrice dem Monica Cirinnà, madrina
delle unioni civili, spiega che con un parlamento sostanzialmente mono-camerale controllato esclusivamente
» Leggi l'articolo
di Riccardo Cascioli
dal Pd (grazie all’Italicum) sarà subito approvato un ddl sul matrimonio egualitario (che prevede anche
l’adozione per coppie delle stesso sesso) dopo che questo istituto giuridico sarà contenuto in ogni mozione del
prossimo congresso del Pd.
Insomma, come dicono pubblicamente gli stessi vertici del Pd, il parlamento diventerà un propaggine del
Nazareno e questo potere verrà utilizzato per completare la trasformazione del tessuto sociale italiano. Le
unioni civili sono infatti solo il capo fila di una politica tesa all’approvazione delle adozioni per tutti,
dell’eutanasia, dell’estensione della procreazione artificiale a coppie gay e single; delle leggi liberticide sulla
trans-fobia e omo-fobia, del divorzio express e della legalizzazione delle droghe.
Si tratta dunque di No ben motivato e ragionato, partendo dal quale Massimo Gandolfini e Carlo Costalli
si sono rivolti a tutto il variegato ambiente cattolico e a tutte le storiche realtà impegnate nel sociale, invitando
a guardare gli elementi che uniscono e che sono la base per costruire politiche di collaborazione e di impegno
per rispondere alle sfide che minacciano la famiglia e i lavoratori italiani.
Queste visioni diversificate ma dall’obiettivo comune saranno illustrate dalle due organizzazioni in un
grande evento sabato prossimo a Roma, alle ore 15, presso il The Church Village Hotel (ex “Domus Pacis”).
Per applicare Amoris laetitia nelle parrocchie “ci vorrà
tempo”
Un’iniziativa – garantiscono gli organizzatori – che sarà massimamente inclusiva e aperta a quelle forze che
hanno a cuore le garanzie costituzionali della sussidiarietà e dell’integrità della persona. Forse sarà proprio la
determinazione di chi vive ogni giorno la frontiera del lavoro e dalla famiglia a dare una nuova dimensione
all’impegno sociale dei cattolici.
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Sono gay e hanno votato Trump
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-si-noboh-laicato-cattolico-in-ordine-sparso-17995.htm
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14/11/2016
Il no di Family Day e Mcl al referendum: "La riforma mette all'angolo la famiglia" - In Terris - News on line
Il no di Family Day e Mcl al referendum: “La
riforma mette all’angolo la famiglia” Le ragioni
dell'opposizione alle modi che della
Costituzione spiegate durante un'affollata
manifestazione a Roma
Salvatore Caporale -
Nov 12, 2016
Non c’è soltanto l’opposizione al governo Renzi nel bagaglio di chi sostiene il no al
prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre. Ci sono anche motivazioni ben
più profonde e ragionate. Se ne è discusso oggi presso il “Church Village Hotel” (ex
Domus Pacis) durante il convegno promosso dal Comitato del Family Day e dal
Movimento Cristiano Lavoratori (MCL) che hanno illustrato le ragioni della loro
contrarietà alla riforma. Centinaia i partecipanti giunti da tutta Italia alla
manifestazione che ha visto i leader dei due grandi movimenti del laicato cattolico
fermi nell’esprimere un no ragionato “per fermare l’attacco ai principi della
sussidiarietà e della rappresentanza democratica”.
Una presenza variegata ma unita dall’opposizione a una riforma confusa e
contraddittoria. “Mettiamoci insieme: ci saranno sicuramente delle visioni diversificate
ma l’obiettivo comune è quello di salvaguardare la famiglia e fermare ogni deriva che
sa, anche solo lontanamente, di imposizione autoritaria e centralista” ha detto
Massimo Gandolfini, leader del Family Day, spiegando che la “disintermediazione”
tanto propugnata da Renzi e messa nero su bianco nella riforma costituzionale
“mette in un angolo la famiglia e le rappresentanze delle categorie dei lavoratori;
una deriva che annulla i corpi intermedi e allontana la partecipazione del popolo alle
decisioni che lo riguardano”.
Sulla stessa linea il presidente del Mcl, Carlo Costalli: “Vogliamo essere inclusivi al
massimo e aperti a quelle forze che hanno a cuore le garanzie costituzionali della
sussidiarietà e dell’integrità della persona. In questi mesi – ha aggiunto – abbiamo
assistito ad una pervicace propaganda che ha voluto far passare quanti si oppongono
http://www.interris.it/2016/11/12/106528/cronache/italia/106528.html
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14/11/2016
Il no di Family Day e Mcl al referendum: "La riforma mette all'angolo la famiglia" - In Terris - News on line
a questa riforma (non ad ogni riforma: ma a questa!) come conservatori, nemici dello
sviluppo del Paese. Ed è ben strano che questa accusa venga rivolta a chi, come noi,
lo sviluppo dell’Italia lo edifica ogni giorno: facendo famiglia e vivendo con
consapevolezza la frontiera del lavoro”. In nome del decisionismo e della
semplificazione della politica, è la sintesi delle posizioni del Family Day e del Mcl, si
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vuole costruire una vera dittatura della maggioranza che sarà implementata grazie
ad una legge elettorale iniqua, come l’Italicum.
Autore Ospite
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14/11/2016
Costalli e Gandolfini insieme per il No: CDNF in campo con mondo del lavoro - IntelligoNews - quotidiano indipendente di informazione
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Home > Uova Fresche di Giornata
Costalli e Gandolfini insieme per il No: CDNF in campo con mondo del lavoro
28 ottobre 2016 ore 16:36, intelligo
Il grande evento del 12 novembre a Roma, alle ore 15.00, presso il The Church Village Hotel (ex “Domus Pacis”), in
via di Torre Rossa 94 (zona Aurelia), promosso dal Comitato del Family Day e dal Movimento Cristiano Lavoratori
(MCL) per illustrare le ragioni della loro contrarietà alla riforma costituzionale, ha già raccolto numerose adesioni di
esperti del mondo del diritto e di esponenti della società civile.
L’iniziativa ha assunto i connotati di un vero e proprio meeting
aperto e inclusivo. I leader dei due movimenti, Massimo
Gandolfini (Family Day) e Carlo Costalli (MCL), si rivolgono
infatti a tutto il variegato mondo cattolico e a tutte le storiche
realtà impegnate nel sociale per la costruzione del bene comune,
ed invitano a guardare gli elementi che uniscono e che sono la
base per costruire politiche di collaborazione e di impegno per
rispondere alle sfide che minacciano la famiglia e i lavoratori
italiani.
“Mettiamoci insieme: ci saranno sicuramente delle visioni
diversificate ma l’obiettivo comune è quello di salvaguardare la
famiglia e fermare ogni deriva che sa, anche solo lontanamente, di
imposizione autoritaria e centralista”, afferma Massimo
Gandolfini, spiegando che la disintermediazione tanto propugnata
da Renzi e messa nero su bianco nella riforma costituzionale
“mette in un angolo la famiglia e le rappresentanze delle categorie
dei lavoratori; una deriva che annulla i corpi intermedi e allontana
la partecipazione del popolo alle decisioni che lo riguardano”.
Sulla stessa linea il presidente del Mcl, Carlo Costalli: “Vogliamo essere massimamente inclusivi e aperti a quelle forze
che hanno a cuore le garanzie costituzionali della sussidiarietà e dell’integrità della persona. In questi mesi – prosegue
Costalli - abbiamo assistito ad una pervicace propaganda che ha voluto far passare quanti si oppongono a questa riforma (non
ad ogni riforma: ma a questa!) come conservatori, nemici dello sviluppo del Paese . Ed è ben strano che questa accusa venga
rivolta a chi, come noi, lo sviluppo dell'Italia lo edifica ogni giorno: facendo famiglia e vivendo con consapevolezza la
frontiera del lavoro".
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TAGS: MCL, FAMILY DAY, CRISTIANO LAVORATORI, COSTALLI GANDOLFINI, COMITATO PER IL NO
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nemici della famiglia"
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e puri e ai tiepidi”
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14/11/2016
REFERENDUM: NO DAI CATTOLICI CHE NON ALZANO BANDIERA BIANCA
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REFERENDUM: NO DAI CATTOLICI CHE NON ALZANO BANDIERA BIANCA
REFERENDUM: NO DAI CATTOLICI CHE NON ALZANO BANDIERA
www.rossoporpora.org – di GIUSEPPE RUSCONI –– 12 novembre 2016
BIANCA
–
b
Il Family Day e il Movimento Cristiano Lavoratori (MCL) uniti in un NO chiaro e motivato a una riforma costituzionale che propugna la dittatura
della maggioranza in nome di una presunta maggiore efficienza istituzionale. Gravemente indeboliti i corpi intermedi, intaccato pesantemente il
principio della sussidiarietà. La Riforma espressione di un disegno antropologicamente rivoluzionario. Gli interventi di Massimo Gandolfini e Carlo
Costalli alla manifestazione di Roma di sabato 12 novembre.
b
Quanto più ci si avvicina al voto popolare sulla riforma costituzionale Renzi-Boschi, tanto più cresce la mobilitazione dei fautori e dei
contrari alla proposta. Lo constatiamo anche al baretto sotto casa a viale XXI Aprile, il bar Valerioti, in cui Francesco ci saluta la mattina
ricordandoci di votare SI (perché altrimenti, “quand’è che si cambierà mai?”), mentre qualche avventore fa subito notare che “della riforma
mi interessa poco, Renzi la deve pagare per le unioni civili” e altri ancora aggiungono “e anche per l’invasione degli immigrati”. In questi
ultimi giorni, poi, dopo la vittoria di Donald Trump nelle elezioni presidenziali statunitensi, i timori dei favorevoli si sono ingigantiti e le
speranze degli oppositori rafforzate. I sondaggi danno costantemente in vantaggio i NO: se è vero che in giro si respira un’aria grama per il
governo Renzi, saremmo comunque ancora molto prudenti sull’esito finale. Come osservava l’immortale Giovanni Trapattoni, “non dire
gatto se non ce l’hai nel sacco”.
I servi sciocchi e incattiviti del politicamente corretto. b La vittoria del magnate americano ha provocato grande nervosismo tra quella
cosiddetta élite intellettuale che gli elettori a stelle e strisce hanno affondato insieme con la cricca Clinton-Obama-Soros-lobby abortista e
lgbt, cui si erano appiccicati perfino i petrolieri Bush oltre che gran parte del ‘jet set’ a partire dalle note Madonna e Lady Gaga. In Italia, tra i
cosiddetti ‘obamiani’ e ‘clintoniani’ -b i famosi opinion leader con la puzza al naso e il disprezzo incorporato - all’incredulità hanno fatto
seguito penosi piagnistei e democratico livore. Solo per fare un paio di esempi, su Repubblica di venerdì 11 novembre il noto Corrado Augias,
scrutando la carta elettorale statunitense, ha scoperto che tra “due esigue strisce democratiche a est e a ovest”, si estendeva “il grande mare
repubblicano”. Attenti, però: “Restano cioè ai democratici le due zone di più elevato livello culturale”. Ma quant’è bravo come perdente il
noto luminare Augias! Subito sotto ecco un altro opinion leader, il noto Michele Serra, che con la solita penna soave, lieve, misericordiosa
sentenzia: “Mi sento in diritto di aggiungere che considero (…) la vittoria di Trump sintomo solo in parte di nuovi disagi, e in parte molto
cospicua della revanche anti-Obama del peggior vecchiume reazionario di una tragica, deprimente America bigotta, ignorante e maniaca
delle armi”. Non merita il noto Serra un premio al livore? Da notare che nello stesso numero di Repubblica il fondatore, l’odierno
bergogliano Eugenio Scalfari, prima di riferire dell’ultima conversazione con papa Francesco, scrive a proposito di quanto accaduto negli
Stati Uniti: “E’ un grande evento avvenuto in un grande Paese democratico con procedure democratiche”. C’è chi rileva una differenza di
tono con quanto scritto poche pagine più in là dai noti Augias e Serra?
Torniamo adesso al voto del 4 dicembre e alla mobilitazione delle due parti in causa. Se martedì 8 novembre (rubrica ‘Italia’) abbiamo
ampiamente riferito del dibattito del giorno precedente alla LUISS con i costituzionalisti Ceccanti (SI) e Lanchester (NO), i politici Malan
(NO) e Tonini (SI) e la Garrula ministra Maria Elena Boschi (apparsa in gran forma), eccoci adesso a dare testimonianza della
manifestazione in favore del NO, che è stata promossa sabato 12 novembre dal Family e dal Movimento Cristiano Lavoratori (MCL) a Roma,
presso la (ex) Domus Pacis. Diciamo subito che tra gli oltre duecento delegati e referenti presenti nell’ auditorio del Centro Congressi è
emersa chiara la determinazione di combattere con vigore la ‘buona battaglia’ perché il futuro democratico del Paese non sia pregiudicato
da una riforma a tratti sgangherata e sostanzialmente autoritaria, potenzialmente molto pericolosa per i principi antropologici su cui si è
sviluppata la nostra società. E’ una riforma che, in base alle esperienze fatte negli ultimi due anni con il governo Renzi, apre ulteriormente
le porte a una deriva antropologica che, se concretizzata, trasformerebbe il popolo italiano in una massa informe, costituita di individui
privi di identità, facilmente manipolabile dai poteri finanziario-ideologici mondiali (sempre, naturalmente, che Trump non riesca o non
voglia frenarne il tristo attivismo).
b
CARLO COSTALLI (MOVIMENTO CRISTIANO LAVORATORI): IL GOVERNO RENZI HA OPERATO
INCESSANTEMENTE CONTRO LA FAMIGLIA E IL LAVORO
L’incontro si è aperto con la proiezione di un video eloquente (“Un bel giorno apparve Matteo il Rottamatore…), in cui si evidenziano le tappe
di un percorso governativo sempre più preoccupante anche per il laicato cattolico, fino alla fiducia posta sulla legge delle cosiddette ‘unioni
civili’.b E ai continui tentativi di minare irresponsabilmente i fondamenti etici della nostra società. Nel video compaiono lo Spavaldo con le
sue dichiarazioni contraddittorie, la Garrula ministra quando per due volte annuncia la fiducia in Parlamento (tra le forti proteste leghiste),
Monica Cirinnà con i suoi auspici deliranti di uno Stato con un solo partito che decide senza perder tempo in dibattiti inutili la rivoluzione
antropologica voluta dal governo dello stesso colore.
Introdotti da Filippo Savarese (Generazione famiglia, già Manif pour tous Italia), la parola è passata prima a Carlo Costalli (presidente del
Movimento cristiano lavoratori/MCL) e poi a Massimo Gandolfini (coordinatore del Comitato ‘Difendiamo i nostri figli’ promotore dei
Family Dayb del 20 giugno 2015 a piazza San Giovanni e del 30 gennaio 2016 al Circo Massimo). Ambedue hanno ricevuto numerosi applausi
a scena aperta. In sala anche i senatori Gasparri, Giovanardi, Quagliariello e Malan e la deputata Roccella, ringraziati dal palco per il loro
forte impegno nella battaglia parlamentare in difesa dei principi non negoziabili.
Carlo Costalli ha evidenziato che la scelta del NO non è frutto di vendetta contro il governo Renzi. Del resto non è il NO ad avere
personalizzato l’appuntamento elettorale. Se, come dice il presidente del Consiglio, la scelta è tra speranza e cinismo, “il cinismo non è
dalla parte del NO”. Da laici cattolici, “dobbiamo avere il coraggio di assumerci le nostre responsabilità”.
http://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/643-referendum-no-dai-cattolici-che-non-alzano-bandiera-bianca.html
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14/11/2016
REFERENDUM: NO DAI CATTOLICI CHE NON ALZANO BANDIERA BIANCA
IL NO alla Riforma è chiaro, netto, ben motivato e trova le sue radici anche in quanto il governo Renzi ha fatto fin qui “contro la famiglia e
contro il lavoro”, “destabilizzando” ambedue. Basti pensare alla “protervia” del Governo nell’ignorare le grandi manifestazioni di massa del
Family Day, puntando imperterrito e a qualsiasi costo all’approvazione della sciagurata legge Cirinnà. Pessimi i risultati dell’azione
governativa anche in materia di lavoro: il tanto pubblicizzato Jobs Act ha provocato meno assunzioni e più licenziamenti né ha
minimamente intaccato la disoccupazione. Di questo però il Governo pare preoccuparsi poco, ha affondato Costalli, impegnato com’è “a
salvare i banchieri toscani, di Arezzo e di Siena”.
Nessuno contesta, ha rilevato il presidente dell’MCL, che la Costituzione abbisogni di una revisione: “Ma non vogliamo che siano limitati
gli spazi di libertà della società e delle autonomie locali”. Dietro la Riforma Renzi-Boschi si intravvede l’avanzare di quel “pensiero unico
che aggredisce ogni ambito della vita per trasformare la società in senso individualista e relativista”. C’è tra i fautori del SI chi si spinge a
mettere in dubbio l’opportunità del suffragio universale: tra gli altri Giorgio Napolitano, cui la platea ha dedicato il primo dei tre applausi
ironici ricevuti nel pomeriggio dall’ex-presidente della Repubblica.b
b
MASSIMO GANDOLFINI (FAMILY DAY): IL GRANDE RISCHIO CHE UN ‘SI’ LEGITTIMI PER VIA
PARLAMENTARE IL SOVVERTIMENTO DEI PRINCIPI DI CIVILTA’ SU CUI SI FONDANO LE NOSTRE
COMUNITA’
b
Anche Massimo Gandolfini ha sottolineato che il NO alla Riforma “non è mosso da sentimenti di vendetta”, anche se il Governo Renzi se n’è
infischiato dei due Family Day che hanno coinvolto consistenti masse popolari. Purtroppo, ha rilevato Gandolfini, come negli Stati Uniti
anche in Italia troviamo una “cupola politica terribilmente scollata dal sentire della gente”. b Sulle cosiddette ‘unioni civili’ il Governo ha
scelto di “imbavagliare il confronto democratico”, di “imporre” al Parlamento la sua linea relativista: “Ci si può meravigliare poi se
sentiamo che questo Governo non ci rappresenta?”
Gandolfini ha poi citato una serie di provvedimenti adottati parzialmente o in fieri che il Governo mostra di avere a cuore: la revisione
della Legge sulle adozioni (si va verso le “adozioni per tutti!” come s’è lasciata sfuggire in un impeto di entusiasmo la Garrula ministra
dopo l’approvazione della Cirinnà?); la legge Scalfarotto (“contro l’omofobia e la transfobia”), un provvedimento liberticida fermo al Senato
che già la nota lobby vorrebbe utilizzare contro padre Cavalcoli, “strumentalizzandone schifosamente le parole dette a Radio Maria
(applauso della platea per il religioso domenicano); la legge sull’eutanasia, così da raggiungere “Olanda e Belgio” nei loro disumani deliri; il
‘divorzio express’ (in Spagna un divorzio ogni quattro minuti, in Danimarca basta un clic); la legalizzazione delle droghe ‘leggere’
(irresponsabile quanto dice Roberto Saviano: nei Paesi che hanno liberalizzato la marjiana il contesto sociale si è molto deteriorato… “La
famiglia italiana, già travolta da mille problemi quotidiani– si è chiesto qui Gandolfini – ha proprio bisogno della legalizzazione della
cannabis?”). Per sintetizzare, si vuole destabilizzare la famiglia, trasformare la persona in individuo, disgregare la società civile: “Una follia
totale”. Votando SI, il rischio diventa reale che tutto questo accada.
Entrando nel merito della Riforma, Massimo Gandolfini ha contestato tre punti sempre evidenziati dai favorevoli. Primo punto: la
migliore governabilità. Già c’è stato un anticipo di quanto potrà accadere nell’iter parlamentare antidemocratico imposto per far approvare
la legge Cirinnà: “Immaginate cosa potrà succedere se la Riforma entrasse in vigore!”. Gandolfini qui ha ricordato come la democrazia
italiana si sia suicidata nel 1923 approvando la legge Acerbo, basata sul premio di maggioranza e grazie alla quale il partito nazionale
fascista ha potuto aprire legalmente le porte alla dittatura.
Secondo punto: la semplificazione legislativa. A tal proposito Gandolfini ha ricordato che invece tutto si complica, ad esempio per quanto
riguarda la competenza nella discussione delle leggi: basti pensare che l’art. 70 della Costituzione passerebbe da 9 a 373 parole, l’art. 71 da 44
a 171, l’art. 72 da 190 a 379.
Terzo punto: una migliore distribuzione delle competenze tra Stato e Regioni grazie al nuovo Senato. Su questo punto Gandolfini ha
osservato che la nuova Camera sarà di nominati e non di eletti (“violando così la ‘sovranità popolare’ iscritta nell’art 1 della Costituzione);
perdipiù non si sanno le modalità della nomina; i nominati poi rappresenteranno più i loro partiti che le loro regioni ( a differenza grande
del Bundesrat tedesco); le cinque Regioni a statuto speciale sono escluse dalla Riforma (do ut des?); i risparmi sono irrisori.
Gandolfini, richiamando le parole di Benedetto XVI sul dovere di ogni cattolico di non rassegnarsi a “leggi intrinsecamente ingiuste”, ha
invitato il mondo cattolico all’unità nella difesa della dottrina sociale della Chiesa, in questo caso nell’ambito soprattutto di vita, famiglia,
lavoro (“Il Jobs Act ha portato la povertà in Italia”, “Se c’è una legge che fa schifo, è la legge Fornero”).
Conclusione appassionata con le parole di Martin Luther King: “Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo
diventerete se non farete nulla per cambiarla.” Il Family Day e il Movimento Cristiano Lavoratori si ritroveranno per un grande appuntamento
di popolo sabato 26 novembre a Verona (piazza Cittadella, adiacente a piazza Bra, ore 10), a una settimana da un voto la cui importanza per
la società italiana va molto al di là del SI o del NO a una serie di norme di legge.
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14/11/2016
Tutte le critiche di Costalli e Gandolfini alla riforma Renzi-Boschi della Costituzione
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Tutte le critiche di Costalli e GandolÒni alla riforma Renzi-Boschi della Costituzione
Tutte le critiche di Costalli e Gandolžni alla riforma Renzi-Boschi
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della Costituzione
BY REDAZIONE EASY NEWS PRESS AGENCY ON 13/11/2016
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“Il comitato famiglie per il No non nasce per un risentimento nei confronti di Matteo Renzi, ma per il fatto che non
si è tenuto assolutamente conto del comune sentire degli italiani. E guardate come sono andate a Ònire le elezioni
negli Stati Uniti…”. È il commento be×ardo con cui Massimo GandolÒni, il leader del Movimento del Family Day, ha
iniziato il suo discorso alla manifestazione, promossa alla ex-Domus Pacis di Roma assieme a MCL – il Movimento
cristiano lavoratori di Carlo Costalli – per esporre le ragioni del “No alla riforma costituzionale. “Quel voto ci
dimostra che la cupola politica e partitica di oggi è terribilmente scollata rispetto al sentire della gente, la stessa
gente che ha manifestato a piazza san Giovanni. E come scrisse san Giovanni Paolo II, per avere una sana identità
dobbiamo avere memoria del passato”.
LA SALVAGUARDIA DELLA FAMIGLIA COME ELEMENTO CENTRALE DEL NO
L’obiettivo di GandolÒni è uno: salvaguardare la famiglia da ogni possibile “deriva, anche lontana, di imposizione
autoritaria e centralista” della riforma di Renzi: “La richiesta che non è stata rispettata è quasi banale: quello che si
chiedeva era tutelare la famiglia, garantire i diritti civili dedicati della persona ma evitare una sovrapposizione tra i
due, e quindi evitarne la conseguente confusione, che ha una grave ricaduta pedagogica sui nostri Ògli e nipoti.
Dietro una legge che potrebbe essere scambiata per ordinaria c’è una vera rivoluzione antropologica, ed è contro
questa che si sono mobilitate milioni di persone”. La disintermediazione infatti, che GandolÒni imputa tra gli
obiettivi del disegno del governo Renzi, “mette all’angolo famiglia, rappresentanze dei lavoratori, corpi intermedi e
partecipazione del popolo”: “È stato imposto, attraverso la Òducia, un bavaglio democratico. Questo tipo di governo
non ci rappresenta, ed è lì nascono i comitati della famiglie per il no”. Il medico, nato a Roma ma di famiglia
bresciana, chiama in causa anche la vicenda di Radio Maria, quella delle frasi pronunciate a proposito del
terremoto, (bacchettato dalla Santa Sede e sospeso dalla stessa Radio Maria): “Con la strumentalizzazione delle
parole di padre Cavalcoli – dice GandolÒni – si vuole fare in modo che un ministro del culto, che in un paese
democratico dovrà avere libertà di espressione riguardo al proprio credo religioso, non possa fare a×ermazioni
prese dal Levitico o dalle lettere di san Paolo”.
PER GANDOLFINI “VA BENE LA MANUTENZIONE MA COSÌ SI IMBAVAGLIA L’ORGANO LEGISLATIVO”
Tuttavia da parte di GandolÒni vi sono anche spazi di apertura rispetto a una modiÒca della carta costituzionale, ma
non di certo alla riforma oggetto del referendum: “Dopo 70 anni un po’ di manutenzione è necessaria, è chiaro: ma
questa riforma cambia 47 articoli, un terzo. A colpi di voti di Òducia, soprattutto per l’Italicum. E lì è stato fatto,
anche dal presidente Napolitano, un grande colpo di Stato”. L’intervento del leader del Family Day infatti va ben
oltre la riforma, in gioco c’è una contesa tutta politica: e non a caso subito sotto il palco, in prima Òla, si vedono
diversi esponenti politici ben attenti alle parole del medico: da Gasparri a Giovanardi, da Quagliarello a Malan.
“Vedendo l’iter parlamentare delle unioni civili ci siamo resi conto che se in un bicameralismo paritario come quello
nostro di oggi una legge così divisiva, e eticamente così sensibile, passa con l’imposizione del voto di Òducia, cosa
succederà domani?” si chiede GandolÒni. “Quando l’esecutivo potrà imporre all’unica camera legislativa, magari
utilizzando l’articolo del voto a data certa o la clausola di supremazia bloccando eventuali modiÒche del senato,
signiÒca che può imbavagliare letteralmente il potere legislativo; allora succederà che ogni disegno di legge
governativo diventerà una legge dello stato pochissimi giorni dopo. E questo è un passaggio pericolosissimo”.
“COME PER I COSTITUENTI, LA RIFORMA NON È PREDA DI PARTITI MA VA CONDIVISA”, DICE GANDOLFINI
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Tutte le critiche di Costalli e Gandolfini alla riforma Renzi-Boschi della Costituzione
Allo stesso tempo però la chiave di lettura è anche storica: “I padri costituenti, che dietro le spalle avevano i morti, il
fascismo, le dittature, sapevano che se si voleva rifondare dalla base lo Stato bisognava fare delle formazioni
valoriali di alto livello: la costituzione non può stare sotto i partiti, non può essere il partito di maggioranza che
impone la riforma della costituzione”. Tirando in ballo, non a caso, un precedente storico in particolare: “Era il 1923
e Mussolini convince Giacomo Acerbo, un sottosegretario, a scrivere una legge nella quale viene dato al partito
vincente un bonus che gli garantisce la maggioranza assoluta in parlamento. Cosa accade? Alle prime elezioni il
partito fascista utilizzando la legalità, e cioè il bonus della legge Acerbo, impone uno stato di maggioranza tale per
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cui quella legge non verrà più applicata e nascerà la dittatura. Questa è la realtà storica” chiosa il medico, che
conclude: “Lo storico Alessandro Visani parla di classico esempio di suicidio della democrazia rappresentativa,
perché fornì all’esecutivo lo strumento principe che gli avrebbe consentito di introdurre le innovazioni più
traumatiche e lesive della legalità reale, escludendo per i cittadini ogni possibilità di scelta”.
PIENA INTESA CON IL MCL DI COSTALLI: “LA RIFORMA DESTRUTTURA LA NOSTRA SOCIETÀ”
Tutte a×ermazioni, quelle di GandolÒni, che trovano poi il pieno appoggio del presidente di Mcl Carlo Costalli, che a
sua volta con toni particolarmente allarmati ha attaccato più che direttamente il governo Renzi: “La riforma RenziBoschi è propedeutica alla deÒnitiva destrutturazione della nostra società, proprio a partire dai suoi due cardini
principali: la famiglia e il lavoro. Non c’è bisogno che ricordi quanto, al di là delle ipocrisia delle belle parole, abbia
già fatto contro di loro”. Puntando il dito in particolare contro la legge Cirinnà e il Jobs act: “una riforma del lavoro
liquida e neoliberista, basata su incentivi temporanei che non appena sono stati dimezzati hanno fatto registrare un
crollo dei posti di lavoro”.
PER COSTALLI L’OPPOSIZIONE È TUTTA DI SENSO POLITICO
Anche se il punto centrale dell’attacco di Costalli, che riassume tutto il senso della manifestazione, è “la speciÒca
visione di futuro” che c’è “dietro al confronto referendario”, che “non è la nostra e che respingiamo con forza”,
a×erma: “Non possiamo né vogliamo accogliere l’invito del presidente Napolitano a focalizzare l’attenzione sulle
questioni di merito, tecnico-giuridiche”, ma piuttosto considerare “l’enorme valenza politica di questo referendum”.
“Abbiamo approfondito la riforma, come consigliato dal cardinal Bagnasco – continua Costalli – e così abbiamo
capito qual è la vera posta in gioco”: vale a dire “il senso politico della riforma, gli equilibri di potere che consolida, e
l’idea di società che innerva”. Quella società cioè “totalmente subalterna al pensiero unico neo-illuminista, alla
colonizzazione mediatico-culturale, allo sfaldamento dei valori della famiglia, del lavoro, della comunità, dell’identità,
dei valori e delle tradizioni del nostro popolo”. Massima apertura quindi, per Costalli, a chi “ha a cuore le garanzie
costituzionali di sussidiarietà e integrità della persona”: “Siamo qui in forza di una logica di potere”, contro la
“propaganda che ha voluto far passare quanti si oppongono alla riforma come nemici dello sviluppo del Paese”:
“Proprio noi che lo ediÒchiamo ogni giorno, con la famiglia e con il lavoro”.
Fonte: Formiche.net
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14/11/2016
Europa Popolare
12 novembre: lavoratori e famiglie per il no alla riforma costituzionale
Una giornata in difesa della democrazia e della partecipazione.
L’evento che sabato 12 novembre ha riunito a Roma un migliaio di aderenti del movimento Cristiano Lavoratori e
Comitato del Family Day per dimostrare la contrarietà di famiglie e lavoratorib allab riforma costituzionale,b
rappresenta un salto di qualità,b momento di grande rilievo della campagna referendaria. Una giornata in difesa
della democrazia e della partecipazione. E’ la prima volta, da quando è stato indetto il referendum,b che
rappresentanze qualificate e accreditate deib corpi intermedi esprimono la loro opinioneb con una forte presa di
posizione .b Il confronto e la discesa in campo di rappresentanti partiticibb e di esponenti del mondo accademico o
giuridicob hanno fino ad oggi indicato le diverse opinioni politiche o culturalib su un progetto di riforma che andrà
ad incidere sulla presenza istituzionale. Con la manifestazione del MCL e del Comitato del Family Day anche
dirette espressioni della società hanno avuto modo di esprimere il loro disagio, il loro No,bb per un cambiamento
che restringe o annulla valori o interessi sui quali si fonda il loro ruolo sociale. Carlo Costalli Presidente del
Movimento Cristiano Lavoratori ha spiegato beneb che l’iniziativa , nelle spirito delle indicazioni espresse dai vertici
della CEI di ricercare una “informazione corretta” sulla “posta in gioco” con la riforma , ha intesob chiarire cheb le
intenzioni decisioniste ed efficientiste della nuove normeb tendono ad annullare i valori della partecipazione e della
rappresentanzab che costituiscono l’anima della democrazia e della promozione umana. In secondo luogob la
riforma – lo rivela il sostegno espresso da interessati ambienti a livello internazionale -b indirizza le istituzioni verso
una subalternità alla concezione neo illuminista , un pensiero unicob cheb annulla identità, valori , tradizioni, cioè
una deriva antropologica, limitativa del suffragio universale, ostile verso i corpi intermedi, che porta al predominio
della finanza sull’economia realeb e per la crescita del profittob sull’occupazione . Il MCL, secondo Costalli, non
critica la riforma per una logicab di potere, ma la rifiuta per l’assalto che essa rivolge alla positiva anomalia italiana,
attraverso un indebolimento del Parlamento ad opera di poteri che pesano e condizionano la partecipazione .
Massimo Gandolfini, Presidente del comitato Difendiamo i nostri figli ha espresso innanzitutto l’immediata
sintonia con Costalli in una iniziativa che risponde alla esigenza di impedire una riforma che indirizzerebbeb ancora
di più il governob sulla strada già percorsa con la legge Cirinnà. Per la cuib approvazione il premierb hab negato il
confronto democratico,b ha imposto la disciplina di partito e la fiducia su norme di carattere etico , fermandob
anche quegli emendamenti cheb tutelavano lab obiezione di coscienza per gli amministratorib e preparando la
stradab ai successivi interventi, già annunciati da esponenti del Pd,b perb le legge sulle adozionib che comprenderà
l’utero in affitto , l’eutanasia , il divorzio express e la legalizzazione delle droghe leggere. L’efficientismo su cui si
basa la riforma costituzionale darà più poteri all’ Esecutivo, riducendo quelle capacità di riflessione e di
ponderatezza che la partecipazione del Senato realizzava nel procedimentob legislativo.bbb
Gandolfini ha, poi,b sottolineato il rischio di trovarci in un parallelismob di esitib con la legge Acerbo che spianò la
strada alla dittatura, mentre il verticismo rispetto alle autonomie regionali, si verificab con ilb passaggio alla
competenza esclusiva delle materieb previste dal titolo V e dallab clausola di supremazia stataleb che, tuttavia,
escludono , per ragioni solo politiche, le prerogativeb delle regioni a statuto speciale. L’impegno dei cristiani e dei
cattolici in particolare risponde alla esigenza di una difesa di principib irrinunciabili che non possono essere resi
vulnerabili da una vendita delle democraziab per una presunta efficienza. Il valore eccezionale dell’iniziativa del
MCL e del Comitato famiglie per il No, coraggiosamente voluta da Costalli e Gandolfini, alla quale erano presentib
alcuni esponenti politici impegnati in comitati per il No,b si evidenzia soprattutto nel voler riaffermare
l’indispensabile ruolo del cattolicesimo sociale sulle questioni istituzionali e che non ha avuto modo di esprimersi
nel ridottissimo confronto parlamentare portato avanti senza il coinvolgimento delle commissioni che avrebbero
dovuto aprirsi al contributo dell’associazionismo e con procedure che hanno annullato il dibattito, conb voti di
maggioranza ottenuti con sollecitazioni trasformiste. Il pensiero cattolicob ebbe un ruolo decisivo alla Costituente e
il suobb fermento culturale e propositivo diede vita ad un sistema politico fondato sulla partecipazione, il rispetto dei
corpi intermedi ed una rappresentanza politica in sintonia con la pluralità dell’Italia. Il giusnaturalismo cattolico ha
sempre dato all’Italia un contributo eccezionaleb da Capograssi a Ambrosini, da Gonella a Mortati,b da Cotta a
Paolo Grossi,b insieme a tanti altri .b E’ a questa tradizione culturale , sociale e politica che l’iniziativa del 12
novembre ha voluto riferirsi per far ascoltare agli italiani una voce disinteressata, vera e reale,b che ha inteso fare
chiarezza su norme costituzionali che mettono a rischio e condizioneranno la qualità della democrazia e il suo
stesso futuro.
Pietro Giubilobbbbbb
http://www.eupop.it/PAGES/news.cfm?news_ID=2127
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