scarica l`articolo in formato pdf

Download Report

Transcript scarica l`articolo in formato pdf

VENERDì 18 NOVEMBRE 2016
Dal 24 al 27 novembre 2016 al
Teatro Vascello di Roma, il
Balletto di Roma in "Futura Ballando con Lucio" - Danzando
sulle canzoni di Lucio Dalla
ANTONIO GALLUZZO
[email protected]
SPETTACOLINEWS.IT
Tra storie e poesie di uomini e sogni, tra mondi e racconti di ieri e di
sempre, la canzone di Lucio Dalla incontra i volti e i colori della danza di
oggi. Il Balletto di Roma, rappresentante eccellente della migliore forma
coreografica italiana e dei più innovativi slanci creativi contemporanei,
omaggia e ricorda il poliedrico artista bolognese con uno spettacolo
originale di musica, danza, canzoni e parole.
FUTURA, ballando con Lucio è il frutto di un incontro di idee ed
emozioni, tra la nostalgia di un'amicizia spezzata dal tempo e la memoria
di una voce resa eterna dal mondo. Sono i compagni di una volta e gli
ammiratori di sempre a portare in FUTURA il ricordo più vivo del
musicista dai guizzi di genio, del cantautore ironico e poeta,
dell'improvvisatore eclettico e instancabile. Roberto Costa, musicista,
compositore e arrangiatore, nonché storico collaboratore e amico di
Lucio Dalla, ricostruisce, appositamente per la produzione del Balletto di
Roma, un nuovo percorso di note e parole, tra le tracce indelebili di
canzoni indimenticate e i frammenti di una voce sfuggita al tempo.
Grazie alla collaborazione di Sony Music e per gentile concessione dei
cugini di Lucio Dalla, ad impreziosire la costruzione musicale di Costa
saranno gli estratti sonori ricavati da alcuni multitraccia originali delle
canzoni di Lucio. La colonna sonora di FUTURA ballando con Lucio darà,
a tratti, alla complessità degli arrangiamenti missati da Dalla una nuova
suggestione, lasciando che la sola voce di Lucio o un unico pianoforte
riempiano di emozioni i silenzi di un mondo di palcoscenici senza Lucio.
Collaborazione e amicizia legano all'artista bolognese anche Giampiero
Solari, regista, drammaturgo, autore teatrale e televisivo di grande
esperienza e successo, il quale affida la sua idea dello spettacolo alle
abili e profonde mani della coreografa e regista romana Milena Zullo.
Insieme, scelgono di condurci lungo un viaggio unico e ininterrotto che
naviga tra ricordi antichi e nuove suggestioni, storici accordi e moderne
influenze. Tra le parole delle canzoni di Lucio, su cui si basa la
coreografia, si riscopre lo sguardo di un collezionista di immagini e vite
che osservava la gente e ne incorniciava le storie. Alle suggestioni di uno
sguardo irregolare sulla vita, la coreografia affida la rappresentazione di
canzoni disordinate che appartengono a tutti. Tra frammenti di versi e
personaggi di un circo pop, il racconto dei mille fragili eroi di piazza trova
in FUTURA ballando con Lucio il proprio palcoscenico di immagini,
movimenti, luci e costumi. È la danza a trasformare la rete sonora di note
e parole per i versatili e plastici danzatori del Balletto di Roma in
Pag. 1 / 2
immagini e visioni antiche che riemergono tra scenari moderni e
sensazioni nuove, in un dialogo attivo e costante tra corpi flessuosi e
suoni vibranti. Cammina lungo il filo dell'emozione il lavoro di un'autrice
che sceglie di immergersi nelle più umane profondità di onde musicali
avvolgenti e che scopre, tra le orme dei ricordi sonori, la spinta originaria
di sentimenti e corpi. La sensibilità immaginifica di Zullo accoglie i
simboli e le microstorie di un mondo di amanti e periferie e lascia che
parole e significati scorrano liberi tra le più spontanee gestualità del
quotidiano e le più intime espressioni di emotività impreviste. Rinuncia e
fugge, la coreografa, dall'impossibile e didascalica rappresentazione di
un patrimonio collettivo di storie e sceneggiature e affida alla materia
umana dei racconti di Lucio il compito di muovere le anime e i corpi dei
suoi danzatori. Si muoveranno, tra le scenografie di Giuseppina
Maurizi, persino gli oggetti di uno spazio cangiante, in mezzo alle lune, le
scale, specchi di un'umanità che ride, piange, manifesta e sogna. Sarà la
danza stessa l'espressione di un incanto tra musiche e parole generatrici
di racconti. E in quell'incanto, danzeranno i protagonisti del Balletto di
Roma, scoprendosi figli di quegli amanti che sognavano il domani oltre i
muri del presente (Futura, 1980). Ballano, ballano, i ballerini del Balletto
di Roma, tra la commozione e la tenerezza di uomini che amano "sotto
un cielo di ferro e di gesso" (Balla balla ballerino, 1980), incontro a treni di
felicità provvisorie (Felicità, 1988) e in equilibrio su scale di musica e vita
(Tutta la vita, 1984).
Restano al loro posto le stelle dei sogni, ad attrarre sguardi e speranze di
umanità rumorose, a scongiurare la caduta di polvere d'universo su una
terra privata del battito.
Vincerà sempre il coyote mentitore sulla più bella delle stelle e sempre
trionferà la fantasia di un grido terreno sul morente splendore di un
adagio celeste (Il coyote, canzone con testo di Roberto Roversi,
1973). FUTURA, ballando con Lucio non è solo l'omaggio e il ricordo di un
artista geniale che ha attraversato decenni di storie, eventi e parole. È,
più di tutto, la fotografia di un mondo che appartiene a tutti, lo specchio
di una società indaffarata e normale che guarda al cielo per fuggire e
cerca carezze per restare. Siamo tutti noi, i protagonisti del volo tra le
altezze vocali e i disegni cantati di Lucio: gli stessi che popolarono il suo
mondo di versi, gli stessi che ne accolsero il sorriso tra piazze e città, gli
stessi che sempre ne ricorderanno la voce.
Così Milena Zullo, regista e coreografa dello spettacolo, lo
racconta: "Futura...ballando con Lucio è un'occasione ed insieme
desiderio di lasciarsi cullare dal mondo di Dalla: una giostra dal sapore
antico e modernissimo nella quale uomini, piccoli eroi ed anti-eroi
dall'inchiostro inciso sulla carta si liberano danzando nell'aere, sospinti
dalle note del loro cantastorie. Mi sono commossa e continuo a
commuovermi ascoltando la sua multiforme voce, con la quale Lucio è
capace di far vibrare tante corde dell'animo e quando trattieni tra le
labbra le sue parole, ti accorgi che esse sono scivolate via nella musica e
si sono infilate nella tua memoria come piccole gemme da esplorare ed
esplorare ancora, e che dipanandosi con umiltà ti raccontano quello che
sono e molto altro ancora. Ho provato con l'aiuto di molti che l'hanno
incontrato, conosciuto, vissuto ed attraverso la sua opera sento anch'io
d'averlo incontrato conosciuto e vissuto, certo non so quanto io ne sia
stata capace, ma sono certa di averlo fatto con sentito rispetto ed
autentico desiderio di rendergli omaggio"
Pag. 2 / 2