Associazione a delinquere, rapine ed estorsioni: 6 arresti nel Salento

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Transcript Associazione a delinquere, rapine ed estorsioni: 6 arresti nel Salento

venerdì 18 novembre 2016
Operazione "Serpe": sgominate due bande dedite a
rapine ed estorsioni
Operazione dei carabinieri della compagnia di Gallipoli: sgominate due organizzazioni a delinquere
dedite alle rapine a mano armata ad esercizi commerciali ed alle estorsioni iai parcheggiatori
abusivi.
Sgominate nel Salento due organizzazioni criminali dedite alle rapine a mano armata ai danni di
esercizi commerciali ed alle estorsioni ai parcheggiatori abusivi di Lecce, Copertino e comuni
limitrofi.
Al termine dell'operazione denominata "Serpe" - dal nome dal "Vicolo Serpe" di Copertino, luogo
strategico dei sodali della banda - i carabinieri della compagnia di Gallipoli hanno assicurato alla
giustizia 6 persone.
L'indagine ha portato alla luce l'esistenza di due distinti gruppi, operanti nei comuni di Lecce,
Copertino, Monteroni, Porto Cesareo, Salice Salentino e Surbo, facenti capo rispettivamente a
Francesco Nestola, di Copertino, detto "Mpuddria", e Massimo Signore, di Lecce, conosciuto come
"Zio Massimo". Entrambi pregiudicati e conosciuti per la loro vicinanza alla criminalità organizzata
leccese, erano finiti nei guai il primo, Nestola, per estorsione e stupefacenti, mentre il secondo,
Signore, era già pluripregiudicato per ricettazione, delitti in materia di armi e stupefacenti.L'indagine
ha preso il via dopo due rapine dello scorso maggio, commesse a Copertino e Monteroni a distanza
di un'ora dall'altra. Le immediate indagini portarono all'arresto in flagranza di reato di uno degli
indagati, oltre al ritrovamento della Fiat Stilo usata per i colpi, e del denaro, provento di una delle
due rapine. Gli investigatori cercarono poi il collegamento tra le due rapine e le altre commesse in
precedenza, sempre con le stesse modalità, ovvero a mano armata, portate a segno tra novembre e
dicembre 29014. In quel caso furono colpite una ricevitoria lotto e un negozio di scommesse a Porto
Cesareo e Salice Salentino. Grazie ai filmati di videosorveglianza e dei tabulati telefonici, i militari
sono riusciti a trovare conferme del collegamento, atribuendo ad un'unica banda i colpi.
Le intercettazioni, grazie ad una microspia piazzata in un'auto in uso alle persone controllate, hanno
poi confermato l'esistenza di un'associazione per delinquere dedita alle rapine a mano armata, in
particolare utilizzando pistole e fucili a canne mozze. Oltre ad accertare le responsabilità dei
componenti, i carabinieri hanno anche ricostruito l'organigramma della banda. All'interno difatti vi era
una precisa ripartizione dei ruoli, oltre ad un collaudato modus operandi, contraddistinto da accurato
studio dell'obiettivo e basi di appoggio per eludere le investigazioni.
I riscontri sono arrivati anche grazie alle attività investigative dei Carabinieri di Copertino, che
portarono anche nell'aprile dello scorso anno all'arresto in flagranza di reato per detenzione di una
pistola clandestina di tre degli indagati, impegnati a preparare la successiva rapina.
Come accertato dai carabinieri, il "boss" della banda era Francesco Nestola, promotore ed
organizzatore dell'associazione: era lui a cooptare i complici con i quali formare il gruppo di
rapinatori, dirigendolo e coordinandolo, e partecipando, quanlche volta, ai colpi.
Le intercettazioni hanno poi fatto anche scoprire l'esistenza di una seconda banda, con a capo
Massimo Signore, dedita alle estorsioni ai parcheggiatori abusivi. Il gruppo criminale in particolare
taglieggiava e controllava i parcheggiatori dell'Ospedale "Vito Fazzi" e Piazza Libertini di Lecce,
dell'Ipercoop e della Fiat Autostat di Surbo. A far partore le indagini specifiche, la denuncia di una
delle vittime. Le estorsioni erano rivolte ai parcheggiatori abusivi con minacce ed intimidazioni. Il
"pizzo" da pagare era di non meno di 100 euro a settimana.
L'operazione prende il nome dal "Vicolo Serpe" di Copertino, ove gli associati erano soliti
incontrarsi per le direttive delittuose, sito nel centro storico di quella Municipalità tra un dedalo di
viuzze e abitazioni in parte in stato di degrado ed abbandono.