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XI Convegno AIS
Disuguaglianze, Giustizia, Equità nel contesto globale
Verona 10-12 novembre 2016 Polo Zanotto - Viale dell’Università
CALL FOR PAPERS
Culture della sostenibilità,
equità nel contesto globale
Sezione Processi e Istituzioni Culturali
Abstract (max 800 caratteri)
Il concetto di sostenibilità fu introdotto nel 1972 con l’intento dichiarato di "far sì che lo sviluppo
potesse soddisfare i bisogni dell'attuale generazione senza compromettere la capacità di quelle future di
rispondere alle loro" (Rapporto Brundtland, 1987). Nel dibattito successivo si sono contrapposte
culture della sostenibilità molto diverse fra loro fino a giungere al concetto di “sostenibilità
responsabile”. Attualmente la riflessione su questo termine travalica i confini dell’ambientalismo e della
tutela del territorio, per investire ed interpellare valori e stili di vita in tutti gli ambiti della nostra vita. Si
accettano abstracts sui seguenti temi: consumi e riuso; moda e culture d’impresa; arti, cinema e
musica; immaginari mediali e virtuali; informazione e reti; comunicazione pubblica e politica;
comunicazione sociale e pubblicitaria.
Descrizione lunga
“Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.”
(Proverbio del popolo navajo)
Il concetto di sostenibilità fu introdotto per la prima volta nel 1972, durante la prima conferenza ONU
sull’ambiente e fu teorizzato compiutamente nel rapporto Brundtland (1987) intitolato “Our common
future”. Gro Harlem Brundtland, a quel tempo Primo Ministro norvegese, era il presidente di quella
commissione e definì lo sviluppo sostenibile come: “processo di cambiamento tale per cui lo
sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l'orientamento dello sviluppo tecnologico e i
cambiamenti istituzionali fossero resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali". Nei decenni
successivi emerse chiaramente come la sostenibilità fosse destinata a rimanere un concetto limitato, se
non coniugato a quello di responsabilità. La sostenibilità responsabile può comportare un mutamento
culturale di vaste proporzioni che porta a ribellarsi alle logiche degli imballaggi, dello spreco energetico,
dell’accumulo indiscriminato dei rifiuti, della mobilità estrema e forzosa, delle bottigliette d’acqua di
plastica e dei loro tappi che finiscono nello stomaco degli albatros. Si tratta di ripensare ad una sorta di
AssociazioneItalianadiSociologia
SedeLegaleeSegreteria:c/oUniversitàLaSapienza-viaSalaria,113-00198Roma|CF:97017900586
Tesoreria:c/oDipartimentodiScienzeSociali,UniversitàFedericoII-V.coMontedellaPietà,1-80138Napoli
fax:+39(0)[email protected]
nuovo patto cooperativo che metta al centro la sostenibilità responsabile di tutte le scelte. Esiste una
gerarchia dei desideri e delle volontà che colloca al centro le generazioni attuali e che occulta le altre
posizioni, ma le generazioni future non sono da pensarsi in astratto: sono costituite dai figli dei nostri
nipoti. E’ pensando a loro che dobbiamo prenderci cura di questo pianeta.
A partire da questa riflessione si chiede alle colleghe e ai colleghi interessati di proporre contributi che
la approfondiscano all'interno dei seguenti ambiti di studio e di ricerca: consumi e riuso; moda e
culture d’impresa; arti, cinema e musica; immaginari mediali e virtuali; informazione e reti;
comunicazione pubblica e politica; comunicazione sociale e pubblicitaria.
La Sezione PIC ringrazia l’artista brasiliana Bia Simonassi.
Scadenza della call e modalità di invio
I colleghi e le colleghe interessati a presentare un paper sono invitati ad inviare un abstract di circa 500
parole all’indirizzo: [email protected] entro il 30 giugno 2016. Riceveranno conferma di
accettazione entro il 31 luglio 2016.
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Referenti da contattare (nominativi e mail/telefono)
Prof. Anna Lisa Tota, [email protected]
Prof. Domenico Secondulfo, [email protected]
Prof. Marialuisa Stazio, [email protected]
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