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17 novembre 2016 delle ore 11:02
Biennale Arte 2017. Dirk Braeckman, e le sue
fotografie monumentali, rappresenteranno il
Belgio in laguna
«Sento la mia partecipazione alla Biennale di
Venezia come una vittoria per la fotografia
belga, che non ha mai avuto una vasta
piattaforma internazionale nell'ambito delle arti
visive. Al giorno d'oggi ognuno è in grado di
scattare buone fotografie e le persone sono
realmente interessate solo ai risultati finali. Mi
oppongo a questa tendenza sottolineando
l'esplorazione del mezzo. Le mie foto sono
come bombe inesplose, cariche e piene di
energia repressa». Così Dirk Braeckman, in
merito alla sua nomina come rappresentante del
padiglione del Belgio alla 57esima Biennale di
Venezia. Dopo le passate edizioni con artisti
come Vincent Meessen o Berlinde De
Bruyckere, è ora - per il Ministero alla Cultura
belga - di queste fotografie monumentali che
non dicono nulla, ma suggeriscono intere storie.
Braeckman creerà una nuova serie di immagini
per la Biennale, adattando la loro presentazione
all'architettura del padiglione. Sul piatto i temi
della produzione di massa e dello stesso
consumo di immagini. Da comunicato, poi, si
legge che sia Dirk Braeckman, che la curatrice
Eva Wittocx, lavoreranno per "creare un senso
di tranquillità nel padiglione belga, consentendo
ai visitatori di concentrare la loro attenzione
sulle immagini". E dopo Venezia Braeckman
(nato nel 1958), sarà presentato nei primi mesi
del 2018 in una doppia mostra al Bozar di
Bruxelles e all'M-Museum di Leuven, dove
Wittocx è Senior Curator dal 2009.
Dirk Braeckman, 27,1 / 21,7 / 045/2014 , 2014.
Per gentile concessione di Zeno X Gallery,
Anversa
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