Daniela Poggiali, la Procura la indaga per un altro

Download Report

Transcript Daniela Poggiali, la Procura la indaga per un altro

Daniela Poggiali, la Procura indaga l'infermiera di Lugo per un
altro omicidio
Giovedì 17 Novembre 2016
Nei giorni scorsi l'ex infermiera ha ricevuto l'atto di fine indagini, preliminare alla richiesta
di rinvio a giudizio per la morte di un altro paziente, deceduto nel marzo del 2014, il 94enne
Massimo Montanari
Daniela Poggiali
Daniela Poggiali, l'ex infermiera dell'ospedale Umberto I di Lugo, in carcere con una condanna in primo grado all'ergastolo
per l'omicidio della 78enne Rosa Calderoni con una iniezione di potassio, potrebbe aver ucciso più volte. È quanto ipotizza
la Procura di Ravenna, che qualche giorno fa ha notificato alla donna, attualmente detenuta a Bologna, l'atto di fine
indagini, preliminare alla richiesta di rinvio a giudizio, per l'omicidio volontario di Massimo Montanari. Lo riporta il Resto
del Carlino di oggi, con un articolo a firma di Lorenzo Priviato.
L'uomo, un 94enne di Conselice, era stato il datore di lavoro dell'ex convivente della Poggiali e quando aveva deciso di
licenziarlo, nel 2009 lei gliel'aveva giurata: "State attenti te e Montanari - avrebbe detto a quel tempo alla segretaria dell'uomo,
negli uffici della ditta che opera nel settore metallurgico - di non capitarmi tra le mani, perchè io vi faccio fuori".
Massimo Montanari era stato ricoverato nel marzo del 2014 all'Umberto I di Lugo per problemi cardiaci e nonostante un
parziale miglioramento del quadro clinico, tanto che avrebbero dovuto dimetterlo la mattina seguente, è deceduto la
notte del 12 marzo 2014. Pare che la Poggiali abbia quella notte insistito con la collega di turno per sostituirla nella
somministrazione della terapia insulinica ai pazienti di quel settore, che non era di sua diretta competenza. Con questa scusa,
riporta il Resto del Carlino, sarebbe entrata nella stanza di Montanari e gli avrebbe somministrato sostanze
farmacologiche, secondo l'accusa, cloruro di potassio, in dose sufficiente a causargli la morte.
La procura contesta così all'ex infermiera quattro aggravanti: i motivi abietti, per aver dato seguito alla minaccia di morte
proferita nel 2009, la premeditazione, per essersi procurata il farmaco (azione per la quale dovrà rispondere anche di
peculato), l'utilizzo in dosi non terapeutiche e l'abuso di potere inerente la sua qualifica di infermiera.
Per l'altra decina di morti sospette, avvenute quando di turno si trovava la Poggiali, la Procura chiederà l'archiviazione,
ritenendo di non avere elementi sufficienti per procedere.
Cronaca
Faenzanotizie.it