2016-11-12-Corriere della Sera

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Corriere della Sera Sabato 12 Novembre 2016
BS
Primo piano Ambiente e salute
I numeri
QUANTITATIVI DI NITRATI NEGLI ACQUEDOTTI
ANALISI ATS SU ACQUEDOTTI DI 164 COMUNI NEL 2015
(dati in milligrammi per litro)
RICERCHE
MICROBIOLOGICHE
2014
Azzano Mella
Barbariga
Brandico
Castegnato (1)
Chiari (2)
Corzano
Dello
Lograto
Longhena
Maclodio
Mairano
Orzivecchi
Paderno F. (3)
Passirano
Rovato (4)
Travagliato (5)
Trenzano
(1)
(2)
(3)
(4)
(5)
42
44
47
44
40
46
45
43
47
41
47
45
45
45
44
50
40
2016
37/43
30/44
7
44/48
43/48
43/48
40/46
40/42
7
40/42
28
pozzo Cavour e pozzo Pip
zona S. Pietro e Santellone
rete idrica Pozzo Brana (20% del totale)
Pozzo Duomo
Pozzo Mulini
40/43
44
40/44
42/45
45/48
38/44
COMUNI
Azzano Mella
Barbariga
Bedizzole
Bovegno
Castrezzato
Collio
Dello
Gardone Val Trompia
Ghedi
Leno
Manerbio
Montichiari
Mura
Coliformi
Coliformi-E.coli-Enterococchi
Coliformi-E.coli-Enterococchi-Clostridium p.
NUMERO CAMPIONI
NON CONFORMI
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
COMUNI
2
5
3
 Con le
nomine dei Cda
di Linea
Gestioni e di
alcune società
controllate si
completa il
rinnovo degli
Organi Sociali
di Lgh, la
multiutility che
comprende
anche Cogeme,
e di cui il 51%è
stato rilevato
da A2A.
Presidente di
Linea Gestioni
è Cristina
Carminati;
consiglieri
Vanessa
Capogrosso e
Pietro Bonaldi.
Presidente di
MF Waste è
Fulvio Roncari,
consiglieri
Lorenzo
Zaniboni e
Elena
Maggioni.
Presidente di
Greenambiente
è Roberto
Venuti;
Consiglieri:
Franco
Smerieri e
Claudia Mensi.
il rinnovo delle
cariche
produce
significativi
risparmi: i
compensi si
sono ridotti di
oltre il 25%.
1
1
1
1
1
1
Quello messo peggio, come
è noto, è il Mella. Ricettacolo
degli scarichi industriali e civili
5
2
23. 096
microbiologiche
(41 non conformi)
Acquafredda
Bagolino
Cigole
Erbusco
S.Gervasio Bresciano
Soiano del Lago
Villachiara
2
2
2
50.167
chimiche
(10 non conformi)
1
1
1
1
1
2
Ferro
Solfato
3 Arsenico
Nitrito
Arsenico
Ferro*
Ferro
FIUMI
Seriola nuova di Chiari (Rovato)
Seriola Fusia Rovato
Strone Verolanuova
Fiume Mella (da Bovegno a Castelmella)
Faidana (Sarezzo)
Lembrio (Marcheno)
Agna (Vobarno)
Nichel, glifosate, terbutilazina
Cadmio, cromo, terbutilazina
Mercurio
Cadmio, nichel,
Nichel, piombo
Mercurio
Nichel
d’Arco
di Pietro Gorlani
Corsi d’acqua malati
2
*manganese
Sorgenti e fiumi
c’è da lavorare
L’acqua che nutre la Bassa (e
la provincia) è ancora malata.
Decenni di scarichi industriali
incontrollati, di reflui e pesticidi utilizzati nell’agricoltura intensiva, di depuratori assenti o
inadeguati in un terzo dei paesi, hanno ferito pesantemente
fiumi, fossi, falde. Negli ultimi
anni si sta correndo ai ripari:
per garantire acqua potabile si
realizzano pozzi sempre più
profondi, per arrivare laddove i
veleni dell’uomo non sono ancora giunti. E si installano impianti di filtraggio e trattamento (che incidono sui costi delle
bollette). Di pari passo anche
diverse aziende agricole stanno
contribuendo a diminuire il peso degli inquinanti con nuove
tecnologie (vedi il biogas). Ma
serviranno anni per vederne i
benefici. A provare la febbre
«all’oro blu» della Bassa è stata
Fondazione Cogeme onlus, che
ieri sera ha riunito a Quinzano
D’Oglio Arpa, Ats, i ventidue
sindaci della zona per la seconda serata del progetto «Pianura
sostenibile 2016-2018». Progetto pensato per «conoscere il
territorio e promuovere politiche innovative di gestione»
hanno ricordato il presidente
Gabriele Archetti ed il consigliere delegato al progetto Elvio
Bertoletti. «Occuparsi di monitoraggio ambientale significa
anche focalizzare l’interesse
sulle componenti ecosistemiche più rilevanti, come la risorsa idrica, fondamentale per il
mantenimento dell’eccellenza
produttiva agricola. Ma vanno
scongiurati effetti negativi sulla salute» ha detto il responsabile scientifico del progetto, il
rettore Maurizio Tira.
E.coli
E.coli-Enterococchi
Clostridium p.
NUMERO CAMPIONI
NON CONFORMI
Nuvolento
Palazzolo sull’Oglio
Pertica Alta
Pertica Bassa
Pezzaze
Prevalle
Sarezzo
Sulzano
Tavernole
Tignale
Tremosine
Vobarno
Fonte: Ats e A0B2 - Ats Brescia
Le nomine
Coliformi-E.coli
Enterococchi
della Valtrompia, dove manca
ancora un depuratore (i cantieri a Concesio inizieranno solo
nel 2019). Ad illustrare le criticità è stato il dirigente Arpa
Sergio Resola: ha ricordato come anche diversi suoi affluenti
non sono messi bene; nella
roggia Faidana e nel Gobbia a
La schiuma del Mella
Un episodio di inquinamento del
fiume Mella, che dalla Valtrompia
(ancora priva di depuratore) arriva
nella Bassa, dove viene utilizzato
per irrigare i campi. il suo stato
ecologico è tra i peggiori d’Italia.
Arpa ieri ha però ricordato le tante
altre criticità della provincia
Nitrati negli acquedotti
arginati con nuovi pozzi
Pesticidi e metalli nei fossi
che faticano a guarire:
focus di Fondazione Cogeme
Sarezzo sono stati trovati nichel
e piombo; nel Lembro, a Marcheno, del mercurio. Va meglio
per l’Oglio: la chimica ammalora il 25% delle sue acque, anche
se, considerando lo stato ecologico, non si raggiungono gli
standard europei nell’ 85% dei
casi. Il perché è presto detto:
nella seriola Nuova di Chiari, a
Rovato, sono stati trovati nichel, tracce di glifosate e terbutilazina. Nella Seriola Fusia,
sempre a Rovato, c’è cadmio e
cromo oltre che terbutilazina.
Nello Strone a Verolanuova, fiume che dà nome all’omonimo
parco, c’è addirittura del mercurio. Il glifosate è stato trovato
anche nel Baioncello a Castrezzato, nella seriola Castrina a
Cazzago, nella roggia Vescovada a Rudiano. Il fiume meno inquinato risulta essere il Chiese,
anche se nel torrente Agna (Vobarno) è stato trovato nichel, e
del cromo a Barghe, Prevalle e
Montichiari. In cattivo stato anche il Garza a Castenedolo, avvelenato da un cocktail di metalli pesanti e pesticidi (dal cromo all’arsenico, dai tensioattivi
alla terbutilazina).
I dati Ats
 Ats ha
ricordato che
la vera criticità
per la Bassa è
rappresentata
dai nitrati,
causati dagli
eccessivi
spandimenti
zootecnici. I
sorvegliati
speciali sono
Barbariga,
Castegnato,
Dello, Lograto,
Muscoline,
Orzivecchi,
Passirano,
Rovato,
Corzano,
Paderno F.C.,
Travagliato
Rubinetti e nitrati
L’emergenza cardine in
La concentrazione degli inquinanti secondo Goletta Verde
Microplastiche record nel lago d’Iseo
I laghi del nord Italia sono invasi dalle
microplastiche. A dirlo sono i risultati dei
campionamenti di Legambiente condotti la
scorsa estate: il problema non è solo di mari e
oceani, anche le acque dolci presentano
allarmanti concentrazioni di frammenti di
plastica inferiori ai cinque millimetri. Sono
tossiche per i pesci, ma se ne nutrono loro
malgrado, e se gli animali finiscono nei nostri
piatti diventano un problema anche per
l’uomo. Il lago d’Iseo ha una densità media di
40.396 particelle per chilometro quadrato, il
Garda di 25mila. Le microplastiche sono
Scorci Il Sebino
visto dall’alto
frammenti di materie plastiche
prevalentemente presenti negli imballaggi e
nei prodotti per l’igiene personale. Cotton fioc,
assorbenti, packaging di caramelle e di
fazzoletti andrebbero buttati nel cestino ma
troppo spesso finiscono negli scarichi di casa.
Frammentandosi, diventano microplastiche e i
pesci non le distinguono dal plancton. Il
problema riguarda anche gli scarichi
industriali delle aziende che trattano plastica,
dove talvolta finiscono scarti di produzione.
Vittorio Cerdelli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
un’ottantina di comuni della
Bassa sono i nitrati. La causa a
monte è da individuare nell’eccessiva presenza di azoto, dovuta ai reflui zootecnici, ai
concimi chimici, all’insufficiente depurazione delle fogne. Tutti gli acquedotti della
provincia vengono controllati
da Ats: su 70mila analisi l’anno
i parametri non conformi sono
pochissimi (lo 0,06% del totale) e vengono comunicati tempestivamente ai gestori. È il caso dell’inquinamento da coliformi ed enterococchi, ritrovati nel 2015 in 25 paesi: i valori
rientrano nella norma aggiungendo un po’ di cloro in più.
Questo non basta per i nitrati:
servono pozzi più profondi
(quelli realizzato da A2A a
Brandico e da Aob2 a Paderno
e Travagliato) e costosi impianti di denitrificazione, «come quelli installati da Aob2 a
Castegnato, Travagliato, Corzano o Orzivecchi», ha ricordato ieri l’ingegner Mauro Olivieri, direttore tecnico di Aob2:
senza questi impianti l’acqua
sarebbe fuorilegge. Nitrati che
sono sorvegliati speciali di Ats
ancora in una dozzina di comuni, ha sottolineato il suo direttore sanitario Fabrizio Speziani.
In 8 comuni della provincia
vanno abbattuti anche metalli
presenti naturalmente nel sottosuolo (ferro, manganese, arsenico). La sfida futura riguarderà i pesticidi, i cui composti
chimici hanno raggiunto anche la seconda falda, come dimostrato dall’ultimo report di
Ispra. Ats ha assicurato che negli acquedotti non vengono
mai superati i valori di legge.
Non viene però cercato il glifosate: non c’è alcuna norma europea o nazionale che lo preveda. E in Italia solo le Arpa di
Lombardia e Toscana si sono
attrezzate per scovarlo.
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