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CORSO DI AGGIORNAMENTO
IL METODO PERFETTI NEL RECUPERO POST-ICTUS
Acerenza, 21-25 novembre 2016
ABSTRACT
Il Metodo Perfetti è un approccio riabilitativo che nasce intorno agli anni '60 dal genio italiano del
Prof. Carlo Perfetti.
Nasce in Italia la migliore risposta riabilitativa agli esiti di ictus, emiplegia e spasticità.
Numerose sono le denominazioni attraverso le quali ci si riferisce al Metodo Perfetti, infatti nel
corso degli anni si è passati dal “controllo sequenziale progressivo” all’Esercizio Terapeutico
Conoscitivo fino alla più recente Riabilitazione Neurocognitiva.
Le intuizioni del Prof. Carlo Perfetti che hanno dato vita al Metodo Perfetti, hanno determinato
una svolta nel contesto riabilitativo, specialmente all’interno della riabilitazione post ictus.
Fino alla nascita del Metodo Perfetti, la riabilitazione dell’ictus cerebrale e dell’emiplegia, si
riduceva al rinforzo muscolare e alla stimolazione dei riflessi.
Il Metodo Perfetti traduce in riabilitazione ed in esercizi, lo sviluppo ed il progresso delle
conoscenze in ambito medico-scientifico, considerando finalmente anche i processi cognitivi per il
recupero del movimento.
Ogni tecnica, metodica o metodo riabilitativo, compreso il Metodo Perfetti, nasce da quello che è
il contesto scientifico all’interno del quale è inserito.
Infatti il rinforzo muscolare nei confronti del recupero dell’emiplegia e degli esiti da ictus è il
risultato delle conoscenze e della comprensione del movimento che individuavano nel muscolo,
l’unico elemento responsabile della produzione del movimento. L’idea che i muscoli fossero gli
elementi fondamentali per la produzione del movimento nasceva intorno al 1700 insieme agli
straordinari studi di Galvani e Duchenne sulla contrazione muscolare e sulla corrente elettrica.
Circa 100 anni dopo, intorno al 1800, le conoscenze sul movimento fecero un grande salto in
avanti, grazie al premio nobel Charles Sherrington, che dimostrò l’estrema importanza dei riflessi
neuromotori per la produzione del movimento.
ll movimento non era più solo possibile attraverso la contrazione muscolare, ma anche attraverso
la regolazione dei riflessi neuromuscolari. Da questa strepitosa scoperta nascevano quelle tecniche
riabilitative che precederono il Metodo Perfetti come: Bobath, Kabat e Vojta, che si svilupparono
intorno al 1950. Secondo queste tecniche definite neuromotorie, per recuperare il movimento era
necessaria la stimolazione dei riflessi neuromuscolari.
Quello che ha permesso la nascita del Metodo Perfetti è la rivoluzione scientifica che stava
investendo molti dei campi del sapere medico-scientifico e che finalmente permetteva di
comprendere il movimento in modo più completo.
Nel mondo della Neurofisiologia ad esempio, gli studi nei confronti del movimento, cominciavano
ad essere eseguiti sui soggetti svegli e quindi in grado di dimostrare l’estrema importanza dei
processi mentali e cognitivi nei confronti del movimento e del comportamento.
Nel frattempo gli studi del Prof. Carlo Perfetti sancivano definitivamente che il recupero degli esiti
di un ictus e dell’emiplegia, passa attraverso il recupero dei processi cognitivi alterati dalla lesione.
Ad oggi appare chiaro uno dei fondamenti del Metodo Perfetti, che un ictus danneggia il cervello e
le sue funzioni e non i muscoli, per questo la riabilitazione deve essere indirizzata anche sul
recupero delle funzioni cerebrali e cognitive e non solo sui muscoli e sui riflessi.
Purtroppo ancora oggi la riabilitazione soffre di un certo ritardo e spesso ancora vengono proposti
approcci riabilitativi superati come il rinforzo muscolare e le tecniche neuromotorie.
Per questo anche i risultati ed i successi riabilitativi sono spesso scarsi, perché pazienti che dopo
un ictus presentano gravi deficit di attenzione, di apprendimento, di memoria e di percezione
vengono trattati solo dal punto di vista muscolare e passivo, determinando inoltre la nascita di
problematiche secondarie come la spasticità.
Gli esercizi del Metodo Perfetti invece sono studiati per stimolare e sviluppare insieme al
movimento anche i processi cognitivi del paziente, la percezione, l’attenzione e la capacità di
risolvere i problemi: elementi necessari per un recupero di qualità.
PROGRAMMA
Lunedì 21/11/2016
Lezioni teoria
8:00 Apertura lavori- registrazioni corsisti
8:30 Introduzione al corso
9:00 Introduzione alla riabilitazione neurocognitiva 1: principi base
10:30 coffee break
10:45 Introduzione alla riabilitazione neurocognitiva 2: principi base
13:00 pausa pranzo
14:00 Paziente emiplegico sinistro
15:00 Paziente emiplegico destro
16:00 Funzione presa e deambulazione
17:30 chiusura lavori
Martedì 22/11/2016
Lezioni
8:00 Ripasso
8:30 La cartella riabilitativa
10:00 coffee break
10:15 Esercizi presa e deambulazione
12:00 Immagine motoria
13:00 pausa pranzo
14:00 Sessione pratica
17:30 Chiusura lavori
Mercoledì 23/11/2016
Lezioni
8:00 Ripasso
8:30 Plasticità del sistema nervoso
10:00 coffee break
10:15 Le funzioni del tronco
11:30 Diaschisi
13:00 pausa pranzo
14:00 Sessione pratica
17:30 Chiusura lavori
Giovedì 24/11/2016
Lezioni
8:00 Ripasso
8:30 Dolore neuropatico
10:00 coffee break
10:15 Il paziente cerebellare/ il paziente frontale
11:30 Linguaggio metafora e modellamento
13:00 pausa pranzo
14:00 Sessione pratica
17:30 Chiusura lavori
Venerdì 25/11/2016
Lezioni
8:00 Ripasso
8:30 Confronto tra azioni
10:00 coffee break
10:15 Luoghi comuni da evitare
11:30 Teleriabilitazione
13:00 pausa pranzo
14:00 Sessione pratica
17:30 Questionari gradimento e apprendimento
18:00 Chiusura lavori