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COMUNICATO STAMPA
Torino, 14 novembre 2016
Contro la tratta: dalla Giunta regionale un milione di euro a sostegno delle vittime
Un milione di euro a sostegno di progetti volti all'emersione, identificazione
precoce, protezione e inclusione socio-lavorativa delle vittime di tratta e
sfruttamento. L'atto di indirizzo che impiega risorse del Piano Operativo Regionale del
Fondo Sociale Europeo è stato approvato durante la seduta della Giunta regionale di
questa mattina.
L'obiettivo è quello di rafforzare gli strumenti a disposizione della Regione Piemonte
per sostenere il progressivo inserimento e reinserimento nel contesto sociale e
lavorativo di donne vittime di tratta. Lo sfruttamento della prostituzione è un fenomeno
che in Itala è in forte crescita. Le donne coinvolte sono in particolare di origine nigeriana,
romena e albanese, ma il numero verde nazionale contro la tratta ha censito lo
sfruttamento di ben altre 72 nazionalità.
Alcuni dei provvedimenti che potranno essere messi in atto in seguito
all'approvazione del documento da parte della Giunta regionale saranno: attività
specifiche volte a intercettare e coinvolgere le vittime; di affiancamento e sostegno alla
persona durante tutto il percorso integrato; azioni psico-socio educative di motivazione e di
enpowerment; assistenza sanitaria e psicologica; supporto e tutela legale anche al fine di
ottenere il permesso di soggiorno; corsi di formazione di breve o media durata; servizi volti
a individuare e validare le specifiche competenze comprese quelle linguistiche e
professionali; attività finalizzate a favorire la conciliazione dei tempi per la partecipazione
al percorso integrato.
L'assessora all'Immigrazione e alle Pari Opportunità della Regione Piemonte ha
voluto mettere in evidenza come un provvedimento del genere potrà incidere
positivamente nel contrasto alla criminalità organizzata che è alla base dello sfruttamento
delle donne vittime di tratta. Il fenomeno è in crescita e sta mutando nella sua forma: oggi
è sempre più alto il numero di donne che viene costretta a prostituirsi in luoghi chiusi
rendendo ancora più difficili le operazioni di polizia contro gli sfruttatori. L'atto di indirizzo
approvato è uno strumento che guarda alle vittime, ma anche alla rete regionale che opera
quotidianamente contro il fenomeno e che deve essere sostenuta, sempre più lavorando
ad una forte connessione con la rete di accoglienza delle richiedenti asilo.
Per l’assessora al Lavoro e Formazione professionale della Regione Piemonte il
valore del provvedimento risiede nella sua capacità di integrare in un’unica misura
politiche diverse - pari opportunità, lavoro, formazione professionale, politiche sociali - con
l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale di una fascia di popolazione particolarmente
vulnerabile. Sostenere le persone vittime di tratta e grave sfruttamento attraverso non
soltanto attività di natura socio-assistenziale, psicologica o di tutela legale, ma anche
attraverso percorsi formativi volti a consolidare, ad esempio, le competenze linguistiche e
professionali, significa aiutarle a ritrovare l’autonomia personale e favorirne il pieno
reinserimento sociale e lavorativo riducendo, al tempo stesso, il rischio di ricadere in
circuiti di sfruttamento, spesso di carattere criminale.
L'Assessore alle politiche sociali, casa e famiglia della Regione Piemonte ci tiene a
sottolineare che la deliberazione è un atto dovuto per perseguire una società fondata sui
valori di equità, non discriminazione e responsabilità sociale. Il frutto del lavoro congiunto
di queste settimane ha prodotto una particolare attenzione verso gli aspetti della vita del
soggetto vittima di tratta, da perseguire con urgenza: emersione dallo stato di
sfruttamento, autonomia personale, dignità individuale e piena inclusione sociale. Le
associazioni che tutti i giorni affrontano sul territorio questo problema avranno così uno
strumento in più per continuare l'importante servizio di umanità.