Le infezioni batteriche non vanno sottovalutate. Né la

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Transcript Le infezioni batteriche non vanno sottovalutate. Né la

La clinica
L
e malattie infettive rappresentano ancora un importante problema sanitario nel mondo e in Italia, in particolare
le forme dovute ai batteri in grado di
determinare devastanti malattie quali
sepsi, meningiti, polmoniti e infezioni gravi (infezioni batteriche invasive). Negli ultimi anni si è purtroppo molto allentata, da parte dei medici, del
mondo sanitario in generale e di conseguenza anche
della società civile e della politica, l’attenzione verso
le malattie infettive ritenendole erroneamente un
problema superato, di marginale importanza, non
meritevole di investimenti e programmazione. Per
molte patologie frequenti e spesso a evoluzione favorevole, si è ritenuta persino inutile la determinazione dell’eziologia (gastroenteriti, polmoniti). Per
altre patologie, meno frequenti (sepsi, meningite), la
ricerca dell’eziologia rappresenta ancora oggi un
problema in molte realtà sanitarie. Per queste ultime
la lacuna diagnostica ha contribuito, soprattutto in
passato, alla sottostima della reale incidenza delle
malattie batteriche invasive. L’errata percezione della “scomparsa” delle malattie infettive, un sistema di
notifica lacunoso che evidenzia solo una parte della
casistica e la “mancata” diagnosi sono tra i motivi
della leggerezza con la quale la popolazione si confronta con le vaccinazioni, ma soprattutto del preoccupante calo delle coperture vaccinali. È motivo
di grande amarezza e rammarico doversi ancora
confrontare con un importante numero di casi di
infezioni batteriche gravi da Streptococcus pneumoniae, Haemophilus influenzae, Neisseria meningitidis responsabili di malattie gravi, sempre estremamente impegnative sul piano assistenziale, in grado
di esitare frequentemente con danni rilevanti sulla
La novità: aggiornata
la terza edizione
del Calendario
Pochi giorni prima che questo numero di
“Pediatria” andasse in stampa è stata
presentata, il 28 settembre, al Ministero della
Salute l’edizione 2016 del Calendario per la
vita. Rispetto alla precedente edizione (2014)
si segnalano delle novità:
¢ l’offerta del dTpa (difterite-tetano pertosse)
in gravidanza per proteggere il neonato dalla
pertosse;
¢ l’offerta del vaccino antimengococco di tipo
B alle categorie a rischio appartenenti alla
fascia di età tra i 12 e i 49 anni;
¢ la raccomandazione della vaccinazione
antinfluenzale nel corso del secondo-terzo
trimestre di gravidanza;
¢ il coinvolgimento dei pediatri di libera scelta
che potranno somministrare almeno la
prima dose di vaccino antirotavirus a partire
dalla sesta settimana di vita del neonato in
occasione dei bilanci di salute previsti in
maniera omogena su tutto il territorio
nazionale secondo modalità da realizzare
nelle singole regioni.
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Il Calendario vaccinale per la vita 2016 può
essere scaricato dal sito www.sip.it
Pediatria numero 6 - settembre 2016
Le infezioni
batteriche
non vanno
sottovalutate.
Né la
copertura
vaccinale
Alberto Villani
Vicepresidente SIP
salute e sulla qualità di vita, ma anche di determinare il decesso del soggetto affetto.
Vengono notificati in Italia circa 1000 casi/anno di
infezioni batteriche gravi dovute a Streptococcus
pneumoniae, con una mortalità che varia da circa il
15% in età evolutiva a oltre il 40% tra le persone
anziane. Molto più alta è l’incidenza di patologie
meno gravi, otite e polmonite, ma che impattano
Il Calendario
vaccinale per la vita
Dalla proposta scientifica
alla pianificazione sanitaria
L
a Società Italiana di Pediatria (SIP) si è impegnata insieme alla Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) e con le Federazioni
che rappresentano le cure primarie nel
bambino (FIMP) e nell’adulto (FIMMG) nell’elaborazione di un calendario vaccinale che è divenuto un importante riferimento per gli operatori, ma soprattutto per le Istituzioni: il Calendario per la vita. Il Ministero della Salute e
l’Istituto Superiore di Sanità hanno condiviso
e validato i contenuti scientifici del Calendario
per la vita, in particolare la seconda edizione
(2014), facendone un documento di riferimento
in termini di politica sanitaria. Mai, come in
questi ultimi anni, la collaborazione tra le Istituzioni e le Società Scientifiche è stata così in-
La clinica
significativamente
sulla qualità della vita, sulla spesa sanitaria e in
termini di costi sociali. La vaccinazione diffusamente praticata ridimensionerebbe drasticamente questi numeri con
benefici enormi per i singoli e per la società.
L’Hemophilus influentiae ha rappresentato per anni
l’esempio del successo di una corretta campagna
vaccinale che ha avuto inizio nel 1995 riducendo,
fino quasi a estinguere, i casi di infezioni batteriche
gravi. Purtroppo, negli ultimi 5 anni anche questo
germe sta riapparendo come responsabile di patologie gravissime e i casi, quantunque ancora limitatissimi, sono purtroppo quasi raddoppiati, a conferma dei rischi enormi connessi alla diminuzione
della copertura vaccinale.
La Neisseria meningitidis è quella più frequentemente al centro dell’attenzione mediatica. Dei 13 sierogruppi, sono 6 quelli che causano sepsi e/o meningite (A, B, C, W, X e Y). La disponibilità di vaccini sicuri ed efficaci ha determinato un cambiamento
importante nell’epidemiologia delle infezioni gravi
da meningococco con una drastica riduzione delle
forme dovute al meningococco C (con l’eccezione
della regione Toscana). La disponibilità di vaccini
contro la meningite da sierotipo B e del vaccino quadrivalente A C W Y, qualora venissero praticati diffusamente come previsto nel Calendario per la vita,
consentirebbe di poter ottenere la quasi scomparsa
delle infezioni gravi da meningococco.
È necessario
mantenere alta l’attenzione
verso le malattie infettive,
che sono tutt’altro che superate
e per le quali esiste un ottimo
strumento di prevenzione: la vaccinazione
La Società Italiana di Pediatria è impegnata nel
mantenere viva l’attenzione sulle infezioni batteriche gravi migliorando la sensibilità verso una corretta e documentata diagnosi, in modo da poter
disporre di dati attendibili e reali, e verso una radicata cultura vaccinale nel mondo sanitario, ma
¢
anche nella popolazione.
Dal 2017 le vaccinazioni indicate
nel Calendario per la vita rientreranno
nei LEA (livelli essenziali di assistenza)
e dovranno essere applicate
in tutte le Regioni
tensa e produttiva, in particolare in tema di vaccinazioni. Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità sono stati positivamente determinanti e come SIP non possiamo che essere
grati per l’eccellente collaborazione avuta in questi ultimi anni
nell’interesse della salute e del benessere di tutti i bambini.
Le vaccinazioni rappresentano un importante strumento per la
tutela e la promozione della salute di tutti i cittadini, ma l’attuale
organizzazione della Sanità in Italia ha reso ancor più disomogenea l’assistenza sanitaria accentuando differenze e iniquità. In
particolare nel campo della prevenzione, soprattutto in tema di
vaccinazioni, l’Italia è caratterizzata da una variabilità disarmante nell’offerta vaccinale, con situazioni molto diverse da regione
a regione, ma purtroppo, addirittura, all’interno della stessa Regione, dello stesso distretto, della stessa azienda sanitaria. Il Calendario per la vita ha rappresentato un richiamo molto importante alla necessità di dover garantire a tutti i cittadini, in particolare a tutti i bambini, il diritto di usufruire delle vaccinazioni
che il mondo scientifico e professionale raccomanda a tutela della salute. Purtroppo, sebbene il Calendario per la vita sia stato
pubblicato e quindi in questo modo certificato come scientificamente valido e divulgato tra i professionisti, sebbene abbia avuto
riconoscimento da parte del Ministero della Salute e dell’Istituto
Superiore di Sanità, esso è stato accettato e applicato solo in alcune regioni, mentre è totalmente ignorato in altre. Dal 2017 le vaccinazioni, così come indicate nel Calendario per la vita, rientreranno tra i LEA (livelli essenziali di assistenza) e dovranno quindi necessariamente trovare applicazione in tutte le regioni italiane, e come SIP non possiamo che auspicare che quanto indicato
nel Calendario per la vita trovi, appunto, in ogni regione, completa applicazione, in particolare per tutti i bambini. In tempi di
grande attenzione alla spesa sanitaria e alla qualità delle prestazioni erogate non è più ammissibile dover impegnare risorse
nell’assistenza a pazienti affetti da patologie prevenibili dalle vaccinazioni come la pertosse, il morbillo, la varicella, le infezioni
batteriche gravi e tutte le altre patologie per le quali sono disponibili vaccini sicuri, efficaci, economici, protettivi.
Il calendario vaccinale non può essere discrezionale nelle singole regioni, ma deve trovare equa e completa applicazione in
tutto il territorio nazionale: le scarsissime risorse necessarie per
una completa attuazione rappresentano una spesa irrisoria,
tranquillamente sostenibile. È la politica a dover fare la sua parte con autorevolezza, senza nascondersi dietro improponibili e
¢
poco credibili alibi economici. (a.v.)
Pediatria numero 6 - settembre 2016
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