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17 novembre 2016 delle ore 01:02
Fino all'11.XII.2016

Provoke
Le Bal - Parigi
"Provoke tra contestazione e performance la
fotografia in Giappone tra il 1960 e il 1975” è
una mostra fotografica innanzitutto, e di ottima
fotografia in bianco e nero, documentaria sì ma
senza rispettarne i rigidi canoni. Istintiva,
licenziosa e sensuale questa, spingendo
l'aspetto performativo della macchina fotografica
restituisce con mirabili cliché la grande storia
di quegli anni. Un titolo illustrativo per questa
mostra in corso a Le Bal, spazio anticonformista
e giovane della Parigi d'oggi, che accoglie
inoltre una pluralità di eventi satellite come
un'imperdibile rassegna sul cinema sperimentale
giapponese degli anni 60' e un ricco dibattito
sulla rivista Provoke, previsto durante la fiera
novembrina Paris Photo. Uno spazio espositivo
aperto alla riflessione e alla formazione,
dedicato all'immagine documentaria in tutte le
sue forme (fotografia, video e cinema), accoglie
nelle sue sale la storia per immagini non di una
manifestazione ma di una moltitudine di rivolte
giapponesi spesso violente e dolorose, queste
mettono a nudo l'ingiustizia e l'indifferenza nei
confronti dell'ambiente e della sua popolazione,
per lo più meno abbiente. Diverse le serie
fotografiche, queste restituiscono immagini
forti e senza concessioni in cui risaltano
l'espressività dei visi e dei comportamenti di
manifestanti che si oppongono alle forze
dell'ordine, il tutto catturato tra i bagliori della
notte. Poiché è di notte che la maggior parte
degli scontri avevano luogo. E nell'oscurità
queste foto riportano i punti luce che
catturandolo deflagrano il movimento disordinato
della gente. La foto qui rimpiazza le parole per
trasmettere momenti irripetibili e cruciali della
storia di un paese.Tra le serie Okinawa,
Okinawa, Okinawa (1969) di Shōmei
Tōmatsu che traduce l'impatto rovinoso
della base americana di Kadena, impiantata
sull'isola di Okinawa, sulla società tradizionale
nipponica. Il soggetto è esplorato anche da
Osamu Nagahama con la serie L'isola dalle notti
torride e senza fine (1972), attraverso i suoi
cliché narra la stretta relazione tra lo
spiegamento militare e lo sfruttamento delle
donne attraverso la prostituzione. Travolgente
è il movimento contestatario che ha coinvolto
inizialmente studenti, operai ma soprattutto
agricoltori tutti uniti contro la costruzione
dell'aeroporto di Narita e la conseguente
espropriazione di centinaia di contadini dalle
loro terre. Movimento documentato in sette film
realizzati dal celebre cineasta militante
Shinsuke Ogawa di cui possiamo vedere qui
presentato il quarto dal titolo Sanrizuka - Gli
Agricoltori della Seconda Fortezza (142 min, b
& w, 16 mm).
Siamo nel 68', nel clou delle lotte studentesche,
quando Ogawa apre una nuova strada al modo
di fare documentari. Il regista infatti con il suo
staff si spostò a Sanrizuka, presso Narita, per
prendere parte alla lotta a fianco ai contadini e
filmare al contempo la protesta, che come vuole
mostrarci a poco a poco viene abbandonata
dagli studenti e dai mass media lasciando gli
agricoltori soli. Ogawa filmando la disperazione
e la determinazione di quella gente, ci
restituisce una cronaca approfondita di una lotta
per la sopravvivenza. Vedi la costruzione di
tunnel che collegavano tra loro le cosiddette
fortezze, questi permettevano ai manifestanti di
sottrarsi alle forze dell'ordine; una tattica questa
che si ispirava ai combattimenti dei Viet Cong.
Il movimento studentesco ed operaio del '68 è
stato in generale molto violento in Giappone,
la sua eredità è ancora visibile nella società
nipponica odierna. Una storia lunga e violenta,
di oltre quindici anni, quella che si disloca lungo
il percorso dell'esposizione che include un
grande momento dedicato ad una delle riviste
più emblematiche della storia della fotografia
giapponese, Provoke appunto. Ispirata al libro
New York (1954-1955) del fotografo William
Klein, apparso in Giappone nel 1956, e al suo
ruolo di fotografo che ritrae il caos della società
urbana in un flusso spazio-temporale
frammentato, la rivista che verrà pubblicata tra
il 1968 e il 1969, guarda anche a Roland
Barthes, Antonin Artaud e Jean-Luc Godard.
Con una grafica accattivante e innovativa, le
seducenti immagini stampate, dallo stile
definito "are-bure-boke" in giapponese ovvero
grezzo, sfocato e sgranato, parlano senza
cronologia del complesso rapporto tra
fotografia e linguaggio, tra arte e resistenza,
queste traducono l'esperienza dell'artista che
"registra meccanicamente la sua presenza nel
mondo" (n.d.r). La risposta ci viene dalla
prefazione del primo numero della rivista
firmata dai fotografi Yutaka Takanashi e
Takuma Nakahira, dal critico Kōji Taki
e dal poeta Takahiko Okada. Il fotografo Daido
Moriyama raggiungerà la rivista a partire dal
secondo numero."Oggi, in questo momento
preciso, la parola sta perdendo le sue certezze
(...) Come fotografi dobbiamo cogliere i
frammenti di questa realtà che non può essere
restituita dal linguaggio esistente (...). Ecco
perché con coraggio diamo a Provoke il
sottotitolo di materia per provocare il pensiero."
L'esposizione presenta, pagina per pagina, i tre
numeri della rivista, a cui si aggiunge il librotestamento di Provoke dal titolo Per cominciare,
abbandoniamo il mondo delle pseudo certezze
(1969), in cui Koji Taki dichiara che le foto sono
la prova stessa dell’incompiutezza del mondo
e dell'esecrazione del corpo alla ricerca di
nirvana inaccessibile. La mostra presenta
inoltre la serie For a language to come di
Takuma Nakahira, Accident di Daido
Moriyama e Towards the city di Yutaka
Takanashi. Fa parte del percorso espositivo la
performance Shelter Plan, filmata e concepita
dal collettivo artistico sperimentale Hi Red
Center, ma anche la serie Shashin no Shashin
(Fotografia di fotografia, 1972-1973) di
Jirō Takamatsu e Xerox Photo albums di
Nobuyoshi Araki. La mostra è stata concepita
da Le Bal con l'Albertina di Vienna, il
Fotomuseum di Winterthur e l'Art Institute of
Chicago, ed è stata curata da Diane Dufour e
Matthew Witkovsky con Duncan Forbes e
Walter Moser. Livia de Leoni mostra visitata il
14 settembre
Dal 14 settembre all'11 dicembre 2016 Provoke
Le Bal 6, impasse de la défense 75018 Parigi
Orari: dal mercoledì al sabato 12-20, domenica
11-19 Info: www.le-bal.fr
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