Acerra (napoli): sorella di un boss assassinato l`anno scorso

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Transcript Acerra (napoli): sorella di un boss assassinato l`anno scorso

17/11/2016
Acerra (napoli): sorella di un boss assassinato l'anno scorso possibile obiettivo di una
sparatoria avvenuta stanotte
17/11/2016 - Suonano nella notte al citofono della vedova di un pregiudicato ucciso un anno fa e poi dalla strada
sparano all'impazzata, mentre la donna nel frattempo è andata ad affacciarsi al balcone. Alcuni proiettili finiscono a
terra, altri si conficcano nella finestra di un alloggio al pian terreno in cui abita una famiglia che pare sia del tutto
estranea a queste storiacce. È il resoconto di una notte di paura ad Acerra, di spari e minacce in città. Sotto tiro,
secondo quanto riferito dalla polizia, è finita la vedova di un pregiudicato, Adalberto Caruso, detto Ignazio a mpechera,
freddato a 57 anni con un solo colpo di pistola alla testa il 19 settembre del 2015, a pochi passi da casa sua, ubicata in
via Volturno, mentre stava seduto su una panchina di piazzetta San Pietro, uno slargo nel centro storico. Un omicidio
che fece rumore perché poche ore prima l'arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, durante l'omelia di San Gennaro
aveva lanciato l'appello affinché tacessero le armi. Gli investigatori stanno tentando di capire se l'obiettivo della
sparatoria di ieri notte fosse la vedova di Caruso oppure qualche altro componente della famiglia. La donna è una
sorella del boss detenuto Giovanni Lombardi. In piena notte alcuni tizi non ancora identificati hanno citofonato a casa
sua. Le hanno detto qualcosa al citofono, lei si è affacciata al balcone e poi è iniziata la sparatoria. Il commando ha
sparato prima in aria, verso il balcone della vedova, e poi sul palazzo di fronte, all'altezza di un alloggio al piano terra.
Tre colpi di calibro 9 per 21 si sono conficcati in una napoletana, la protezione di ferro di una finestra. Gli altri proiettili,
tre, forse quattro, sono finiti a terra, sull'asfalto. Secondo quanto riferito dagli inquirenti la famiglia che abita nella casa
colpita non c'entra niente con questo episodio. A ogni modo è stata una fortuna che non sia accaduto nulla. Le
protezioni di ferro delle finestre dell'alloggio in cui si sono conficcati i proiettili erano chiuse ed hanno retto molto bene.
Chi ha sparato si è dileguato in pochi secondi. Difficile poter identificare gli autori di questo raid. Intanto si continua a
indagare sull'omicidio di Adalberto Ignazio Caruso, che aveva precedenti per spaccio ed estorsione. Un delitto
eseguito in modo praticamente perfetto. La famiglia Caruso-Lombardi è di quelle sotto osservazione da queste parti.
Una delle più recenti operazioni che hanno interessato questo gruppo è stata messa a segno dalla polizia a febbraio,
quando è stato arrestato - dagli uomini del vicequestore Antonio Cristiano - e poi condannato per detenzione di droga,
Cuono Lombardi, ritenuto persona di spicco nonché fratello della vedova Caruso. In precedenza il 26 gennaio del
2015 i militari avevano arrestato la sorella del boss Giovanni, Maria Lombardi, 55 anni. Maria è una vedova di mafia,
moglie di Michele Ferrara, un affiliato di punta del clan, ucciso nel 2000. A gennaio insieme a Maria Lombardi erano
finiti in manette tre personaggi di Arzano e di Casandrino, che stavano portando a casa della donna 1600 pacchetti di
bionde illegali. Nell'ottobre precedente sempre i carabinieri arrestarono per violazione della sorveglianza speciale un
altro affiliato, Raffaele Iorio. Nel 2002, infine, la squadra mobile arrestò Valentino Lombardi, uno dei fratelli, cognato di
Caruso. Le accuse: estorsione e usura ai danni di imprenditori edili di Acerra. (Il Mattino)