Comunicato Stampa - Diocesi San Marco

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Comunicato Stampa
Circa le notizie apparse su un sito web in data odierna riguardanti il nostro
Vescovo si precisa quanto segue:
Il 10 novembre scorso il Presidente della Giunta Regionale ha tenuto un
incontro pubblico a San Marco Argentano, su invito del sindaco Virginia Mariotti,
tenutosi nel Piccolo Teatro Urbano II, attiguo al Seminario Vescovile e vi hanno
partecipato diversi Sindaci del comprensorio.
Il Vescovo ha ritenuto doveroso portare il suo saluto al Presidente Oliverio
(anche perché conterraneo e amico di famiglia), giungendo in aula alle ore 19,30
dopo che l’incontro, iniziato alle ore 17,30, si avviava alla fase conclusiva.
Solo perché invitato dal Sindaco a prendere posto accanto al Presidente, (perchè
l’aula era gremita) ne ha potuto ascoltare l’intervento conclusivo, con la
presentazione di quanto il Governo Regionale ha in cantiere nel prossimo futuro per
lo sviluppo di questo territorio, utilizzando le risorse europee.
Il Vescovo ha accettato l’invito a rivolgere un saluto ma ha colto l’occasione
soprattutto per ringraziare il Governatore e la sua Giunta per alcune soluzioni ad
altrettanti problemi sorti nel corso dell’anno. In particolare egli ha fatto riferimento
alla crisi delle Terme di Guardia Piemontese, che rischiavano la chiusura, mentre la
stagione termale è stata non solo garantita ma prolungata di quaranta giorni. Ciò è
stato possibile anche grazie all’interessamento discreto e fattivo di mons. Bonanno,
cui, a vertenza risolta, è stata partecipata la soddisfazione da parte della Giunta
Regionale, dalla Presidenza della Sateca (Società che gestisce gli impianti termali) e
dagli operatori, tutelati nel loro lavoro.
Il Vescovo sa bene inoltre che non è suo compito dare orientamenti ai suoi
fedeli in materia di consultazione referendaria: ne offenderebbe la libertà e la dignità.
Al Vescovo compete invece di essere “maestro di Verità” come, per esempio
nel caso della sua stessa vicenda giudiziaria, richiamata ancora una volta
impropriamente dal citato sito web.
E’ quindi doveroso riportare quanto il dispositivo della sentenza del Tribunale
penale di I Grado testualmente dice: “​Letto l’art. 530, comma 2 c.c.p., assolve
l’imputato dal delitto ascrittogli con riferimento alla condotta di
rivelazione nei confronti di Spadafora Francesco perché il fatto non
sussiste​”; (altro che aver “spifferato” notizie riservate al confratello! ndr);
Ai sensi, poi, degli articoli 533 e 535 c.p.p. mons. Bonanno è ritenuto colpevole per
aver chiesto la collaborazione di due legali che hanno contribuito gratuitamente a
reperire i documenti riguardanti il sacerdote come richiesto dalla Procura di
Cosenza, condannato per questo a “​20 giorni di reclusione, commutati in
un’ammenda di € 5.000, con la sospensione condizionale della pena e la
non menzione della stessa nel casellario giudiziale​”.
Il Vescovo, ritenendo pertanto di aver operato sempre nella ricerca della
verità ed aver collaborato, mediante l’acquisizione documentale al buon esito
dell’indagine, ha interposto appello avverso la citata sentenza presso la Corte di
Appello di Catanzaro, così come la Legge garantisce ad ogni cittadino nei tre gradi di
giudizio.
San Marco Argentano, 12.11.2016
Il direttore Ufficio Comunicazione Sociale
Dott. Umberto Tarsitano