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PROVINCIA DI UDINE
NOTIZIE PER LA STAMPA
------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 17 novembre 2016
Buona Scuola, un avvio tra luci e ombre
Oggi in Provincia il bilancio della legge 107/2015 a un anno dell’entrata
in vigore
Da una parte l’assunzione di molti docenti (2000 in Fvg tra organico ordinario e
potenziato), le maggiori risorse per il funzionamento degli istituti e per l’edilizia
scolastica, i progetti di alternanza-scuola lavoro, la formazione per i docenti. Dall’altra,
una dotazione di personale Ata insufficiente e un’assoluta assenza di valutazione della
loro importanza, un aggravio di burocrazia per le segreterie amministrative, l’irrisolto
problema della carenza di presidi di ruolo, nessuna attenzione per il ciclo dell’infanzia.
Sono le luci e le ombre che stanno caratterizzando l’avvio della “Buona Scuola”, la
riforma dettata dalla legge 107/2015. E proprio su punti di forza e di debolezza si è
articolato l’incontro promosso dalla Provincia di Udine che ha coinvolto dirigenti
scolastici, i dirigenti amministrativi, i rappresentanti sindacali della scuola. A introdurre
il dibattito, moderato dalla giornalista del Messaggero Veneto Giacomina Pellizzari, il
presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini che ha ricordato l’attenzione
dell’Ente nei confronti della scuola. “Un attenzione ripagata dalle continue ottime
performance dei nostri istituti di cui auspichiamo di occuparci ancora nei prossimi
mesi”. Pietro Biasiol, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale ha riconosciuto nella
carenza di attenzione sul personale Ata una delle lacune della riforma che ha però il
pregio di aver stabilizzato molti docenti precari attraverso l’esaurimento delle Gae ed
inoltre aver dato l’opportunità di inserimento a tanti neo laureati attraverso i concorsi.
Certo l’impatto non è stato agevole, tanto che si è riscontrato un aumento dei ricorsi in
relazione alle assegnazioni, procedure che hanno aumentato a dismisura il lavoro
burocratico degli uffici. A riassumere l’impatto della riforma dal punto di vista dei
presidi, le due dirigenti scolastiche Elisabetta Zanella (istituto comprensivo di San
Daniele e reggente all’isis Manzini della stessa località) e Lucia Chiavegato dell’Isis
Paschini-Linussio di Tolmezzo. “E’ stata una corsa contro il tempo” hanno detto
riconoscendo la notevole mole di lavoro aggiuntiva correlata alla riforma che si è
intersecata anche con le opportunità offerte dai progetti europei. Hanno manifestato
perplessità anche sulla suddivisione del territorio provinciale in tre ambiti: il primo da
Tricesimo a Tarvisio, il secondo corrispondente al perimetro urbano di Udine e il terzo al
Medio e Basso Friuli. Drammatico il problema delle reggenze per i presidi a scavalco tra
due istituti. Completamente sottovalutato secondo Luca Gervasutti (presidente
Associazione Nazionale presidi di Udine), il sottodimensionamento del personale Ata che
deve essere potenziato applicando il principio dell’organico dell’autonomia prevedendo
anche la formazione. Maddalena Venzo dell’Associazione Disal (dirigenti scuole
autonome e libere) ha posto in evidenzia la difficoltà attuale a individuare un docente
vicario che affianchi il dirigente. Arianna Zanello della Gilda ha definito questo anno di
rodaggio “annus horribilis”; al di là del dato positivo delle 90 mila assunzioni “una
riforma di questa tipologia non era necessaria”, il commento di Natalino Giacomini (Cgil)
mentre Mauro Grisi (Snals) ha espresso preoccupazione in merito a una possibile
aziendalizzazione della scuola che deve mantenere la sua funzione formativa. “Non deve
diventare un centro da affidare a un super dirigente magari nominato dalla politica”, ha
auspicato. Don Igino Biffi direttore del Bearzi ha evidenziato pregi e difetti della norma
applicata alle scuole paritarie. Nelle sue conclusioni, l’assessore provinciale
all’istruzione Beppino Govetto ha rimarcato il grande lavoro svolto dai dirigenti in
questo anno e la necessità di rafforzare queste figure incrementando il loro staff.
Govetto ha sottolineato come il convegno odierno abbia evidenziato la necessità di
ulteriori confronti costruttive per tutti gli operatori della scuola. “La Provincia, prossima
al passaggio di consegne continua a essere riferimento delle istituzioni scolastiche del
suo territorio cogliendo l’importanza della necessità di un confronto tra gli addetti ai
lavori su una tematica così rilevante e attuale qual è la riforma della nostra scuola”.