Amministrative, Conte: “Basta con le stesse facce

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giovedì 17 novembre 2016
Amministrative, Conte: “Basta con le stesse facce: Otranto
L'avvocato e presidente di Nuovi Orizzonti rompe l'immobilismo del dibattito cittadino: "Torniamo a
discutere per dire no al governo dei soliti noti". E incalza: "Chi ha voglia di futuro, può puntare su di
noi".
Uscire dalla rassegnazione del "pensiero unico", dall'immobilismo del dibattito cittadino, per aprire a
risorse nuove e rompere le logiche dei "soliti noti" e delle stesse facce. È questa l'idea di Andrea
Conte, avvocato e già candidato alle scorse amministrative con la lista "Nuovi Orizzonti", per
Otranto, la città salentina chiamata nella prossima primavera al voto per il rinnovo del consiglio
comunale e finita, dopo una serie di evoluzioni politiche delle forze in campo, in uno stato di
appiattimento generale, con la disgregazione dei partiti storici e la difficoltà a trovare alternative al
progetto di una lista unica e trasversale, su cui si discute da mesi seppur in maniera informale.
Il "dopo" Luciano Cariddi, sindaco uscente, si starebbe risolvendo nella composizione di un unico
fronte, composto dall'uscente gruppo di maggioranza e da quello di opposizione, intorno alla figura
del fratello del primo cittadino, l'ingegnere Pierpaolo Cariddi da proporre alla città per la guida di
Palazzo Melorio: e tra parziali conferme e mugugni interni all'amministrazione, col Pd che vorrebbe
discutere del metodo d'individuazione del candidato sindaco e mal sopporta l'allargamento del fronte
agli avversari delle ultime competizioni elettorali, lo scenario che si sta proponendo è quello di uno
stallo evidente, in cui i singoli soggetti si confrontano esclusivamente sul proprio favore o sul riserbo
rispetto all'opzione unica. Addirittura la sensazione, in qualche caso, è che il passaggio alle urne sia
subìto come una scomoda "interruzione" della situazione già esistente.
Proprio contro questa percezione ormai diffusa, l'avvocato Conte sente di dover proporre alcune
riflessioni, che sono frutto di quelle corali dell'associazione che presiede e che ha rappresentato,
nell'ultimo quinquennio, l'unica "voce fuori da un coro muto", come precisa, "in una realtà
politico-sociale per certi versi anestetizzata".
Conte ammette di aver riscontrato in molti il senso di rassegnazione, una mancanza di slancio verso
un futuro da immaginare migliore e la difficoltà pratica ad esprimere dentro questo contesto "idee e
progetti che valgano a cambiare una realtà economica e sociale stagnante": "Ma mi rifiuto –
spiega – e respingo questo stato d'animo. Otranto a mio avviso è, ancora, capace di
esprimere nuove energie, sia in termini di volti nuovi che di competenze e spirito di servizio: non
dobbiamo lasciare campo libero a chi pensa che il bene pubblico sia il proprio profitto economico
con corrispondente altrui danno, ma rilanciare il principio che perseguendo il bene pubblico si
migliori la qualità di vita di tutti noi".
"Dobbiamo ricominciare – prosegue - a pensare ad una società non fondata su di un
rapporto clientelare e feudale, ma di uomini e donne, liberi di scegliere come vivere e quale
contributo dare alla nostra comunità, e dall'altra, esigere che chi è chiamato ad amministrare
condivida le scelte ed assicuri le condizioni affinché ognuno possa concorrere in maniera
trasparente e paritaria alla vita economica e sociale".
Nella sostanza, Conte chiede un "cambiamento radicale", che "deve necessariamente maturare
attraverso un dibattito ed una discussione all'interno della comunità". Il suo intervento, dunque,
nasce proprio per sollecitare i cittadini "a far sentire la propria voce e le proprie idee", "a non
rassegnarsi a pensare che ad amministrare il nostro futuro debbano essere sempre le solite
persone ,o forse sarebbe più corretto dire le solite famiglie".
"Chi ha voglia di scommettere sul proprio futuro – conclude - sappia che potrà contare su di
noi per dar voce e corpo alle tante istanza di rivincita che, siamo sicuri, covano sotto la cenere".
Mauro Bortone