la cultura produce e realizza sogni, sostanza della vita

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L’ECO DI BERGAMO
29
LUNEDÌ 14 NOVEMBRE 2016
CulturaeSpettacoli
[email protected]
www.ecodibergamo.it
L'INTERVISTA PIETRO CITATI. Critico letterario, scrittore di romanzi,
saggi e biografie, illustra il suo nuovo libro «Sogni antichi e moderni»
«LA CULTURA PRODUCE
E REALIZZA SOGNI,
SOSTANZA DELLA VITA»
FRANCESCO MANNONI
a cultura, i sogni, possono
aiutarci anche in questi
tempi caotici, nella critica
situazione internazionale
in cui crisi economica, migrazioni e guerre stanno fiaccando
l’umanità?
Il critico Pietro Citati ha una
«ricetta» semplice ma che, se
applicata correttamente, può
dare ottimi risultati: «La cultura
in questi tempi calamitosi può
aiutarci in due modi: producendo sempre più sogni che sono la
sostanza della nostra vita e realizzando senza fine questi sogni».
Una speranza confermata da
«Sogni antichi e moderni»
(Mondadori, 398 pp. 22 euro),
il nuovo libro in cui Pietro Citati
- senz’altro il maggiore critico
italiano oltre che finissimo
scrittore di romanzi, saggi e biografie -, nei 55 brevi saggi che
contiene compie un approfondimento minuzioso della cultura di tutti i tempi.
Suddiviso in sei parti («In
cielo e in terra», «Visioni di
Dio», «Lo spettacolo del mondo», «Immagini della morte»,
«Verso Nietzsche» e «Il Passeggero Clandestino»), il libro raduna la consistenza chimerica
della vita e attraverso i sogni le
vicende del mondo s’innervano
per specifiche considerazioni
che diventano analisi sociale,
politica e letteraria in cui la religione, la filosofia e la psicanalisi
svolgono ruoli di aggregazione
che affianca sacro e profano,
scienza e storia. Attraverso i mi-
L
ti e le leggende degli antichi Greci e le parole di Chateaubriand,
Jane Austen, Balzac, Stendhal,
Flaubert, Nietzsche, Checov,
Conrad, Virginia Woolf e tanti
altri dai quali sprizza la logica
che unifica sogno e ragione, Citati valuta il mondo e ne interpreta aneliti e sentimenti.
Professor Citati, com’è avvenuta la
scelta degli scritti da includere in
questo saggio?
«I pezzi che compongono le sei
parti del libro sono stati scelti
fra i saggi e gli articoli che ho
scritto negli ultimi quindici anni. Ne ho buttati via molti e ne
ho riscritti altri. Il principio che
ho seguito è quello di comporre
una storia dell’universo, a cominciare da Israele che attraversa il pianeta, e poi il mondo
romano, quello medievale e, tramite la pittura del Cinquecento,
Seicento, Settecento e dell’Ottocento, sono arrivato fino ai giorni nostri. L’ultimo personaggio
di questo mosaico è una figura
simbolica: Dietrich Bonhoeffer,
un grande teologo protestante
che venne ucciso dai nazisti nel
1945».
libro dove si parla dei sogni dei
tempi classici, come possiamo
ricostruirli dai testi antichi, e
dei sogni analizzati da Freud. In
Freud sono tutta un’altra cosa,
anzi, per la realtà sono due cose:
da un lato i sogni che ritrova nei
suoi pazienti, alcuni grandi, bellissimi; altri sogni invece che
analizza sempre più interessato
ma che non sempre risultano
belli come supponeva».
Quanto è stato lungo e periglioso il
viaggio dei sogni da Omero a Freud?
«L’analisi dell’inconscio. C’è
una parte razionale: se noi vogliamo scoprire ciò che è stato
l’inconscio moderno non dobbiamo leggere Freud e Jung, ma
Proust e Kafka. Freud e Jung,
sia pure in ruoli diversi e opposti hanno consumato un’immensa quantità di inconscio
che alla fine è stato trasformato,
razionalizzato, spesso falsificato; e per questo nei loro scritti
resta pochissimo inconscio autentico».
Il libro di Citati analizza il viaggio dei sogni da Omero a Freud. Nella
foto, Sigmund Freud con due nipotini nel 1923 SIGMUND FREUD MUSEUM
«Sì, è proprio così. Il suo pensiero era completamente imbevuto
dell’idea di incarnazione: quella
cristiana era una religione della
vita, del corpo, della terra. Era
un uomo che ascoltava la parola
di Gesù, ma era controllato dalla
Gestapo. Il Sinodo nazionale luterano del settembre del 1933 fu
dominato dai “Cristiano-tedeschi “. Due mesi dopo ventimila
di loro si riunirono a Berlino con
bandiere e striscioni che dicevano: “Un solo Reich. Un solo Popolo. Una sola chiesa”. Il 15 aprile 1943 Bonhoeffer fu arrestato
dalla Gestapo e rinchiuso nel
carcere militare di Tegel. Il 2
febbraio 1945 fu condannato a
morte. All’alba del 9 aprile fu
impiccato».
Sogni antichi e moderni: c’è differenza?
«Il titolo si rifà a un capitolo del
Qual è ancora la forza o, se vuole, la
luce dei sogni omerici?
«I sogni omerici sono quasi dei
racconti. Il sogno più bello della
letteratura greca e occidentale
credo sia quello di Achille nel
ventitreesimo libro dell’“Iliade”. Disteso sulla riva del mare,
Achille sogna Patroclo che gli
parla, e questo sogno è una storia intera. Non possiamo dire se
l’immagine di Patroclo svanisca
Dipinti e poesia nella mostra
curata da Franco Buffoni
Gallarate
Al Museo d’arte, in occasione
del 50°, l’esposizione «Ritmo
sopra a tutto» che abbina
diversi linguaggi creativi
Il MA*GA di Gallarate
(Va), tra i più riconosciuti e attivi
musei italiani di arte contemporanea, compie mezzo secolo. E
lo festeggia con una mostra originalissima, dal titolo «Ritmo
sopra a tutto» (fino al 5 febbraio
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2017). A curarla è un poeta, tra i
più autorevoli oggi in Italia:
Franco Buffoni (Premio Viareggio 2015 con la raccolta «Jucci»),
già professore di letteratura inglese presso l’Università di Bergamo, all’inizio degli anni ’80. La
mostra indaga le implicazioni
tra arte visiva e scrittura e snoda
il proprio percorso lungo un territorio di confine tra diversi linguaggi creativi. «L’arte e la scrittura che ne conseguono – scrive
Franco Buffoni nella prefazione
al catalogo – divengono simili alla crescita dell’individuo, che
perviene alla scoperta di sé, della
propria entità, dell’entità del
mondo, e soprattutto di quel “da
dove a dove” che costituisce
l’elemento primo e propulsore
di qualsiasi ricerca o “queste”».
Così, accanto al dipinto «Vegetazione» di Ennio Morlotti,
con la sua densa materia pittorica, troviamo i versi intensi di
Vittorio Sereni («Perché quelle
piante turbate m’intenerisco-
Particolare del dipinto di Emilio Scanavino
no?»), e, ancora, la poesia di Cesare Pavese fa da contrappunto
ai corpi geometrici di Mario Sironi e quella di Mario Luzi alle
forme astratte di Emilio Scanavino, mentre «La Libellula» di
Amelia Rosselli dialoga con i colori di Nino Di Salvatore («Fluisce tra me e te nel subacqueo un
Agisce ancora ai nostri giorni l’antica matrice del sogno del pensiero
greco?
«Al giorno d’oggi è una cosa un
po’ diversa. La psicanalisi greca
è veramente imbevuta di sogni
e i sogni sono coerenti; nella
psicanalisi con Freud ma anche
con Jung, nell’analisi dei sogni
non c’è il brivido del miraggio,
dell’abbaglio, del delirio potremmo dire. La suprema realtà del sogno è rimasta negli
scrittori: nei sogni
raccontati
da
Proust e Kafka soprattutto».
«È stato lunghissimo, con molte
incarnazioni, e si è completamente rovesciato e trasformato.
Alla fine dell’Ottocento, dopo
molti secoli, Freud e Jung tornarono, come i greci, a
occuparsi soprattutto dei sogni, quasi
fossero l’unica strada per scoprire la verità. “L’interpretazione dei sogni” è attraversato da una
fitta serie di citazioQuando il sogno si trani e di allusioni letduce in scuola, inseterarie, Sofocle, Vir- Pietro Citati, critico
gnamento?
gilio, Shakespeare, letterario e scrittore
«Non più oggi, malGoethe, che rivelano
grado la psicanalisi.
come l’immersione onirica ri- Solo nei tempi antichi, il sogno
svegliasse il fortissimo senso era un insegnamento e per gli
mitico di Freud».
studiosi scuola di perfezionamento».
Lei dice che negli scritti di Freud e
Jung è rimasto poco inconscio autentico: che cosa l’ha sostituito?
Simbolico perché ci porta ai giorni
nostri, alle violenze che sempre attraversano il mondo?
perché Achille si risveglia, o fugga via perché l’apertura che connette i vivi e i morti si è improvvisamente chiusa per qualche
misteriosa ragione. I sogni moderni invece sono spezzettati,
suddivisi, e bisogna ricostruirli».
chiarore/ che deforma»). Questa mostra ci rivela come le più
affascinanti ricerche sulle immagini dal secolo scorso a oggi
non appartengano solo alle specificità innovative dei grandi
pittori, ma anche e soprattutto
all’ibridazione dei linguaggi, che
artisti e poeti hanno saputo atti-
Le sue pagine sul Corano sono molto
interessanti: perché, secondo lei,
contiene al suo interno la Torà
ebraica e i Vangeli cristiani?
«Perché il Corano si propone di
ereditare e di essere la continuazione della Torà ebraica e dei
Vangeli Cristiani. Il Corano eredita in parte minore anche la
religione pagana. Il Corano è una
sorta di grande pozzo dove va a
finire tutta la storia passata».
Arte e fede come contagiano e influenzano il mondo onirico?
«Nel mondo onirico non c’è arte;
c’è fede, ma completamente trasformata in sogno, ed è diventata altro».
Questo libro è una sorta di summa
del suo pensiero critico?
«Non credo. È uno dei libri a cui
tengo di più come quelli su
Proust e su Kafka, ma anche
questo è una parte del mio lavoro, un libro come tanti altri che
ho scritto».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
vare spesso confrontandosi tra
loro. La contaminazione è avvenuta non solo tra linguaggi diversi, ma anche all’interno dello
stesso linguaggio. Se nelle arti
visive troviamo il diffuso uso di
pratiche e mezzi multimediali e
spesso pittura e scultura non sono più distinguibili, così in letteratura sempre più frequenti negli ultimi anni sono le commistioni tra poesia e prosa, come
spiega Buffoni nel catalogo. Da
qui il titolo di questa mostra, che
sembra rifarsi a quanto affermava Dylan Thomas: «Il ritmo è il
respiro dell’universo». Perché
dal ritmo dipende tutto. A cominciare dal tempo, dove, come
ci spiega il curatore, «il ricordo è
verso il futuro».
Corrado Benigni