USI Sfide vecchie e nuove per le ONG

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GIORNALEdelPOPOLO
LUNEDÌ 14 NOVEMBRE 2016
USI
in collaborazione con il
CORRIERE DEL TICINO
Sfide vecchie e nuove per le ONG
+
luganese 7
Assise Criminali
Spacciavano coca
Importante simposio sabato scorso all’Università organizzato dalla FOSIT. Presente lungo il Cassarate
anche Nestlé, che ha espresso dubbi sull’iniziativa «per multinazionali responsabili» Quattro a processo
Alessio von Flüe
zxy Sabato all’USI si è parlato di aiuto
pubblico allo sviluppo, nell’ambito di
un simposio organizzato dalla FOSIT
(Federazione delle ONG della Svizzera Italiana). La moderazione è stata
affidata a Nicola Lüönd, giornalista
RSI. A dare il via alle danze è Pietro
Veglio, presidente della FOSIT, ricordando due temi fondamentali: quello della vigilanza nei settori in cui la
Svizzera ha una posizione di leadership e, in stretto legame, la fiscalità
internazionale. «Trovare una coerenza perfetta – ha detto Veglio – è impossibile; ma si può sempre migliorare». La seconda a prendere la parola è Elisabeth von Capeller, vice-direttrice e capo della Cooperazione
con l’Europa dell’Est e la Comunità
degli Stati Indipendenti (DSC). La
coerenza è per lei la gestione dei conflitti d’interesse. Il lavoro deve essere
sinergico in un mondo globale, dove
il DSC non è l’unico organo decisionale ma lavora con altri enti e, sempre di più, con i privati. Claudio Tognola, capo Divisione Comunità degli Stati Indipendenti (DSC), ricorda
le difficoltà dell’ONU nel far rispettare i diritti umani dai privati. Si deve, a
suo avviso, migliorare la coerenza
delle politiche internazionali. È poi il
turno di Marina Carobbio, che rileva
come la Commissione delle finanze
abbia proposto di tagliare altri 100
milioni alla cooperazione e l’aiuto
allo sviluppo. «Si ha la tendenza – afferma Carobbio – di tagliare sulla cooperazione allo sviluppo in favore
dell’immediato aiuto umanitario, ma
senza una politica a lungo termine i
problemi non si risolvono». Nella sua
conclusione spende qualche parola
in favore dell’“Iniziativa per multinazionali responsabili”, depositata lo
scorso 10 ottobre, che chiede norme
vincolanti per le imprese in modo da
proteggere i diritti umani e l’ambiente. Non è dello stesso avviso Fabio
Regazzi, che afferma: «Io credo nella
responsabilità individuale. Non deve
essere lo Stato a dettare le regole che
devono seguire le imprese». Ricorda
che non c’è per forza una contraddizione tra i “buoni” affari e gli affari
“buoni”, che la Svizzera attua le direttive ONU e che un aumento della
burocrazia porterebbe a un aumento
dei costi. La strada da seguire è, in
conclusione, quella della sensibilizzazione: a decidere sarà, in ultima
analisi, il mercato. L’intervento conclusivo è di Christian Frutiger, Global Head of Public Affairs del Nestlé
Group. Frutiger espone le politiche
aziendali di Nestlé, che favoriscono
l’educazione, l’approvvigionamento
dell’acqua, le pari opportunità, ecc.
parallelamente al programma per i
diritti umani. Questo dimostra l’im-
patto che una multinazionale può
avere, pur ragionando anche in base
ai propri interessi. Quanto all’iniziativa sulle multinazionali afferma:
«L’idea è buona, il contenuto problematico. Il problema è che invertono
le cose – le imprese, secondo l’iniziativa, devono dimostrare di non aver
commesso reati. In realtà dovrebbe
essere lo Stato a dimostrare che ne
hanno commessi». Nello spazio dedicato alle domande interviene an-
che Dick Marty, criticando la posizione di chi appoggia il principio
dell’autoregolamentazione, a suo avviso fallimentare. In conclusione la
conferenza sembra essere solo un
assaggio delle discussioni che in futuro si accenderanno, soprattutto attorno all’“Iniziativa per le multinazionali responsabili”. Discussioni
che, vista quest’anteprima, si prospettano roventi.
ANniversario per la Casa anziani di Sorengo
NotizieFLASH
Consiglio d’amministrazione
Nomine ai vertici
della Monte Lema SA
zxy Cambio della guardia per tre
membri del Consiglio d’amministrazione della società Monte Lema
Sa dove, come riporta il Foglio Ufficiale di venerdì, sono ufficialmente
entrati a farne parte con diritto di
firma a due, Piero Marchesi sindaco
di Monteggio, Eolo Alberti sindaco
Bioggio e Dante Morenzoni in rappresentanza di Alto Malcantone. Gli
stessi sono stati nominati lo scorso
8 novembre, sono subentrati ai dimissionari Rudy Vanetta di Cademario, Fabrizia Toletti di Monteggio
e Mario Tamborini di Lugano e
completano il Consiglio d’amministrazione del sodalizio presieduto
da Fabio Amadò in cui siedono Antonio Galli (vice presidente), Nicola
Stempfel, Nicola Brivio, Kaspar Weber e Fabio Crivelli (membri).
ISCRIZIONI APERTE
I Volontari Luganesi
cercano nuove reclute
Le prime 30 primavere Al Pagnolo
zxy Sono trenta le candeline sulla torta della casa anziani Al Pagnolo
di Sorengo. Il traguardo è stato festeggiato venerdì alla presenza del
vescovo di Lugano Valerio Lazzeri, che ha celebrato una Santa Messa, e del consigliere di Stato Paolo Beltraminelli. Nella foto, al centro
con Beltraminelli e Lazzeri, il direttore Daniele Geiser. Attorno, i di(Foto Crinari)
pendenti premiati per gli anni di servizio.
SUPSI
Pianificazione scolastica
Sorgerà a Serocca il terzo liceo
zxy La terza sede del Liceo del Luganese si farà a Serocca d’Agno. Così ha deciso il
Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) nell’ambito della
pianificazione scolastica del comprensorio Luganese. L’obiettivo è quello si sgravare le due sedi esistenti un terzo liceo permetterà infatti di ridistribuire la popolazione scolastica in modo che ogni struttura possa ospitare 600-650 giovani (ora i liceali del Luganese sono in totale circa 1.830). Secondo quanto reso noto sabato
dal quotidiano LaRegione, si tratta di una scelta che ha voluto tenere conto anche
della mobilità e della provenienza degli studenti. Il Dipartimento diretto da Manuele Bertoli sta valutando assieme alla Sezione della logistica quali aree sfruttare: se
quello attualmente occupata dalla scuola media oppure il terreno accanto. Occorrerà in ogni caso introdurre una piccola variante di Piano regolatore.
ORIGLIO «Se pattinate, lo fate
zxy Il Corpo dei Volontari Luganesi è
alla ricerca di giovani reclute che
vogliono aderire allo storico gruppo
militare, guardia d’onore del Municipio di Lugano. In particolare occorrono giovani da adibire a tamburini, i quali, oltre che dotati di
una nuova fiammante divisa, riceveranno gratuitamente una particolare istruzione. I requisiti principali per far parte del Corpo sono i
seguenti: cittadinanza svizzera,
possesso dei diritti civili, buona
condotta e ottima condizione fisica.
Si accettano adesioni anche da giovani domiciliati fuori del Comune
di Lugano. Per iscrizioni chiamare
lo 079/211.69.82.
zxy È un traffico di almeno 646 grammi di cocaina, stroncato la scorsa primavera nel quartiere di Pregassona, quello di cui si parlerà nel
corso di un procedimento fissato per martedì
22 novembre davanti alla Corte delle Assise
criminali di Lugano. Alla sbarra compariranno quattro nigeriani, un 24.enne, un 36.enne,
un 26.enne e un 27.enne: per tutti l’accusa è di
infrazione aggravata alla legge federale sugli
stupefacenti e contravvenzione alla stessa.
I fatti risalgono al periodo compreso tra il 2009
e la prima parte dell’anno in corso. Tutti erano
stati fermati il 4 maggio nell’ambito di un grossa
operazione di polizia che era stata condotta dai
servizi antidroga della Cantonale in stretta collaborazione con le forze dell’ordine della Città
di Lugano.
L’intervento era scattato a seguito di una segnalazione e dopo che erano stati tenuti sotto controllo diversi noti tossicodipendenti della zona.
Dagli appostamenti eseguiti dagli agenti si era
arrivati a individuare l’appartamento di Pregassona occupato dal quartetto e dove, in seguito
alle perquisizioni, erano stati rinvenuti complessivamente oltre 250 grammi di «neve»
pronti per essere venduti.
L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore generale Antonio Perugini, aveva evidenziato come buona parte del traffico avveniva
lungo il fiume Cassarate, mentre successive
indagini avevano confermato come lo stesso
fosse in atto da diverso tempo. Le ricostruzioni effettuate sulla base anche degli interrogatori di diversi acquirenti, avevano poi permesso di stabilire un quantitativo di stupefacente
trafficato superiore al mezzo chilogrammo.
Alcuni degli imputati, tutti incensurati in
Svizzera e nessuno richiedente l’asilo e tutti
domiciliati oltre confine, avrebbero nel frattempo già ammesso le proprie responsabilità
sebbene per dei quantitativi di stupefacente
più limitati.
Il procedimento avrà luogo senza la partecipazione di assessori giurati e stando alle
previsioni dovrebbe durare almeno un paio
di giorni. La Corte sarà presieduta dal giudice Amos Pagnamenta (giudici a latere Giorgio Carlo Bernasconi e Brenno Martignoni
Polti). All’accusa ci sarà il sostituto procuratore generale Antonio Perugini, mentre la
difesa sarà sostenuta dagli avvocati Stefano
Genetelli, Stefano Pizzola, Massimo Quadri
red./CDT
e Sabrina Aldi.
Dignità e diritti umani
nei progetti sanitari
zxy Oggi dalle 17.30 alle 20 al Dipartimento economia aziendale, sanità
e sociale SUPSI (aula 107), in via
Violino 11 a Manno, serata pubblico sul tema «Dignità e diritti delle
persone, un aspetto fondamentale
dei progetti sanitari nei paesi in via
di sviluppo», con la proiezione del
film «Le invasioni barbariche» di
Denys Arcand. Partecipa l’oncologo
Franco Cavalli.
Neve Il quantitativo di droga trafficato ammonta almeno a 646 grammi.(Foto Crinari)
Ticinese in manette
a vostro rischio e pericolo» per furti notturni nei negozi
zxy Dopo aver valutato nuovamente delle alternative, il Municipio di Origlio ha preso atto che
non ce ne sono e dunque anche
quest’anno ha deciso di decretare il divieto di pattinare sul laghetto, qualora ghiacciasse
nell’ormai imminente stagione
fredda. «Purtroppo non esistono alternative alla prassi seguita
in questi ultimi anni: quella cioè
di decretare il divieto di accesso
e di pattinaggio sul laghetto di
Origlio», ha sostenuto il Municipio in una nota. Alla base di
questa decisione ci sono parecchie considerazioni, in primis lo
spessore del ghiaccio, che non è
mai uniforme. Infatti anche nei
momenti meno sfavorevoli vi
sono sempre zone pericolose.
Senza contare poi che il clima
subalpino è caratterizzato da
forti e repentini cambiamenti di
temperatura, che possono alterare, nel volgere di poche ore le
caratteristiche del ghiaccio.
Dunque la predisposizione di
misure di soccorso in caso di
rottura del ghiaccio pone problemi quasi insolubili. Oltretutto i mezzi di fortuna consigliati
per incidenti che coinvolgono
singole persone (scala, pertiche,
ecc.) non bastano certamente
per dare garanzie sufficienti in
caso di incidenti che dovessero
coinvolgere più persone. Però,
ha concluso l’Esecutivo, «purtroppo l’autorità comunale e
l’autorità patriziale devono constatare con rammarico di non
poter imporre con la forza il divieto di accesso e di pattinaggio.
Questo fatto non deve però far
nascere equivoci: chi infrange
questi divieti lo fa a proprio rischio e pericolo».
Lavena
Inchiesta
A inchiodare l’uomo
i filmati di una
videocamera di
sicurezza.
(Foto Archivio)
zxy Ha 36 anni, è originario del
Canton Ticino e non ha una fissa dimora, l’uomo arrestato a fine ottobre a Lavena Ponte Tresa, con l’accusa di aver commesso un paio di furti, rubando tra
l’altro dei contanti frutto di una
raccolta fondi a favore delle popolazioni terremotate del centro Italia.
Il ticinese, come riporta la stampa d’oltre confine, era stato fermato il 31 ottobre scorso dai carabinieri della città di confine
che lo avevano sorpreso in sella
a un motorino con targa elvetica
risultato rubato qualche giorno
prima nel Luganese, con addosso degli arnesi da scasso. Trattandosi di un personaggio noto
alle forze dell’ordine, i carabinieri hanno deciso di approfondire i motivi della sua presenza
in territorio italiano.
Le indagini hanno permesso subito di collegare il 36.enne a un
furto avvenuto nella notte del 20
ottobre ai danni di un negozio di
parrucchiere, da dove erano stati tra l’altro rubate alcune centinaia di euro destinate ai terremotati. A inchiodare l’uomo sarebbe stato il filmato dell’impianto di videosorveglianza:
successive perquisizioni effettuate nella stanza di un vicino
albergo dove il ticinese aveva
trovato alloggio, hanno infatti
permesso ai carabinieri di ritrovare gli indumenti che il 36.enne indossava al momento del
furto. A quest’ultimo, nel frattempo portato al carcere di Varese con l’accusa di furto aggravato, è poi stato attribuito anche
un altro furto notturno, commesso ai danni di un esercente
di Lavena Ponte Tresa. red/CDT.
«Se arriva
il sacco colorato,
moltiplicatore giù»
Borradori
zxy Il sindaco di Lugano, Marco Borradori, non sosterrà il referendum contro la
tassa sui rifiuti cantonale (tassa sul sacco
compresa), ma, ha spiegato a LiberaTV,
cercherà una soluzione di compromesso.
«A mio avviso – ha affermato – a Lugano
bisognerebbe considerare politicamente
l’ipotesi di una parziale compensazione
della nuova tassa con una lieve riduzione
del moltiplicatore d’imposta. In questo
modo il Municipio e il Comune darebbero un segnale di attenzione e di comprensione alla cittadinanza». Anche il fautore
del provvedimento, il consigliere di Stato
(leghista) Claudio Zali, nel suo intervento
in Gran Consiglio a sostegno della tassa
sul sacco generalizzata, aveva detto che i
Comuni potranno decidere di ridurre il
moltiplicatore per compensare integralmente o parzialmente il nuovo balzello.
«Ne discuteremo in Municipio – ha concluso Borradori - ma personalmente ritengo che questa potrebbe essere una
soluzione che mette d’accordo tutti».