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IL CLASSICO A CONFRONTO SUL FUTURO DELL’EUROPA
Sulla due giorni di convegno “Lavoriamo per l’Europa: Diritto al futuro”, a Bergamo, antefatto alla
partecipazione al concorso “Giovani idee” 2016/17, presente una delegazione della III A del Liceo Classico,
ha aleggiato il fantasma di Donald Trump, il fantasma e la paura. Tutti, gli organizzatori, gli ospiti
importanti, i ragazzi chiamati ad illustrare i loro prodotti per il concorso, hanno sì parlato di Europa, di
errori e prospettive, di delusioni e necessità di cambiare rotta, ma con la sensazione di stare in una svolta
della storia, in cui ad essere in gioco non sono più solo i diritti delle nuove generazioni, ma la democrazia
stessa. “La rabbia e l’insicurezza dei popoli vanno rispettati – ha detto nel suo saluto il sindaco di Bergamo,
Giorgio Gori – ma la riposta non deve essere il populismo, quanto ricostruire un’Europa migliore di come è
stata in questi anni, più inclusiva,
più capace di rispondere ai bisogni
delle persone”.
Concetto sviluppato e rimarcato
nell’intervento del docente della
Bocconi, prof. Antonio Villafranca,
chiarissimo nell’individuare la crisi
economica, letta come effetto del
capitalismo,
e
il
fenomeno
migratorio, ciò che alimenta i
populismi. “L’Europa è schiacciata
da
queste
dinamiche
e
i
nazionalismi insorgenti non hanno
senso, nessuna nazione può pensare di trovare da sola una soluzione”. Nessuno dei relatori ha nascosto le
fragilità dell’Europa così com’è, ma allo stesso tempo tutti hanno affermato che fuori di essa, senza di essa,
sarebbe il baratro.
A farlo capire al meglio il ritorno di studenti che il concorso “ Giovani Idee” lo vinsero dieci anni fa, nel
loro bilancio di giovani cresciuti e formati nell’Europa ci sono gli Erasmus, la facilità di circolazione, i periodi
di studio o di lavoro
all’estero, di contro alla
precarietà ed alla perdita di
alcune sicurezze. E poi la
deputata europea Rosz
Thun, che pur evidenziando
le difficoltà di un Parlamento
fatto di deputati di ventotto
paesi, con tante lingue ed
alfabeti ed interessi difficili
da mettere d’accordo, ha
affermato :“Litighiamo, ci
scontriamo, ma alla fine
votiamo ed io non dimentico
che invece i nostri nonni per
risolver le stesse questioni si
sparavano addosso”.
Nelle difficoltà, nelle battute d’arresto, negli ostacoli indesiderati, si reagisce, perché scadere nella
rabbia cieca, nel lamento, nella individuazione di un colpevole esterno, sarebbe peggio.
Lo sa bene Martina Caironi, alfiere della squadra italiana alle Paraolimpiadi di Rio de Janiero, medaglia
d’oro nei 100 mt, ospite della prima giornata. Martina ha esordito guardando negli occhi i tanti ragazzi, di
tutta Italia, di tante parti d’Europa: “Avevo 18 anni come voi quando un incidente mi ha portato via una
gamba e poca esperienza per affrontare una cosa così, ma la vita è solo una e va vissuta al massimo, con le
risorse che ci sono; trovate il vostro obiettivo e non abbiate paura di cercare le vostre risorse per arrivare,
tenendo conto che è il percorso che vale, se lo si è fatto con onestà e accogliendo gli altri”.
Soddisfatti Martina, Mario, Federica e Doriana, delegazione del Liceo Classico di Molfetta, che hanno
presentato la loro idea per il concorso, di aver vissuto una due giorni intensa e formativa con studenti di
quaranta scuole italiane, più altre da Belgio, Ungheria, Polonia, Romania, Spagna ed Albania.