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Anno XII - n.42 - 16 novembre 2016
Gli otto del Masters
dalla racchetta ai piedi
Attrezzi, corde, abbigliamento
e calzature in campo a Londra
Pag.22
Finali Fit-Tpra: mai visti gli amatori così
Il ritratto
degli otto
campioni
di un circuito
con oltre
42 mila
partecipanti
Pag.18
Perché la Fed Cup
è ancora ceca
Battuta la Francia. E Karolina
Pliskova è pronta a fare Slam
Pag.4
Non perderti McEnroe
Il più forte dei vecchi
Scopri a Bari (e in tv) come fa
a battere tutti quelli più... giovani
Pag.10
Napolitano è una cima
sulle Dolomiti
21 anni, un metro e 96, vince
a Ortisei il suo primo Challenger
GLI ALTRI CONTENUTI
Pag.7
Prima pagina: Campioni di noi stessi Pag.3
New balls, please! Pag.6 - I numeri della settimana
Pag.8 - Il tennis in Tv Pag.12 - In Italia: Serie A1,
quinta giornata Pag.15 - Personal coach: attivazione
e defaticamento Pag.21 - La regola del gioco:
quando il fisioterapista va interrotto Pag.26
prima pagina
Campioni di noi stessi
di Enzo Anderloni - foto A.
Costantini
A
Londra sono in campo i
primi otto giocatori della
classifica Atp a contendersi un titolo che è una sorta
di Campionato del mondo. Lavorano
tutto il giorno, tutti i giorni per cercare di esprimere la massima prestazione. Quella che serve per essere
numeri 1 con la racchetta in mano.
A Napoli erano in campo ventotto protagonisti delle classifiche
Fit-Tpra, a contendersi i titoli assoluti nel mondo degli amatori.
Lavorano tutto il giorno, tutti i giorni. Punto. Perché sono dipendenti
o liberi professionisti, artigiani o
impiegati. Hanno una famiglia, dei
figli. E la passione per il tennis. Giocano quando possono, come possono. Per divertirsi ma anche per vincere. Perché lo sanno tutti, da Andy
Murray al sig. Rippa, n.12.140 nella
classifica tornei Fit-Tpra: la cosa
più divertente in assoluto che si
può fare con una racchetta in mano
è vincere quella benedetta (o maledetta) partita.
DIRETTORE
Angelo Binaghi
COMITATO DI DIREZIONE
Angelo Binaghi, Giovanni Milan,
Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini,
Massimo Verdina
DIRETTORE RESPONSABILE
Enzo Anderloni
Così per questa volta la foto più
grande in copertina ce l’ha uno di loro, uno dei nostri amatori di Napoli
(Andy, tu al massimo ci vai la prossima settimana, se vinci...) che nello
spirito di questo circuito, trattiamo
come un campione. Perché in effetti,
nel suo piccolo, lo è.
Chi ha vinto a Napoli, nei limiti delle sue possibilità, ha dato tutto e
ottenuto il massimo risultato. Esattamente come succederà domenica
alla O2 Arena di Londra. D’altra parte
come giocherebbero Djokovic o Murray se avessero cominciato a 25 anni,
da autodidatti, facessero il magazziniere o l’agente immobiliare, portassero in giro qualche chilo di troppo e
il loro allenamento consistesse in un
paio di partitelle settimanali con altri
amici altrettanto autodidatti? Forse
sarebbero andati anche loro in
campo a Napoli.
E ne sarebbero usciti da protagonisti,
giustamente premiati e festeggiati.
Grazie al circuito Fit-Tpra nel quale chiunque, davvero chiunque può
cominciare a muovere i primi passi
sul sentiero del tennis vero, quello
COORDINAMENTO REDAZIONALE
Angelo Mancuso
SUPER TENNIS TEAM
Antonio Costantini (foto editor),
Amanda Lanari, Annamaria Pedani
(grafica)
FOTO
Getty Images, Archivio FIT, Antonio
Costantini, Angelo Tonelli
HANNO COLLABORATO
Giovanni Di Natale, Max Fogazzi,
Andrea Nizzero, Gabriele Riva,
Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto,
Piero Valesio
A CURA DI
Sportcast srl
Via Cesena, 58 - 00182 Roma
[email protected]
3
3
delle partite, dei tornei, della classifica computerizzata. Non tutti si sono ancora resi conto della bellezza
di questa idea di competizione che
addirittura ha studiato tre diversi
livelli di gara per quel grande calderone di appassionati che è il mondo
dei non-classificati. Quelli che vengono ancor prima dei 4.6, 4.5, 4.4, i
gradini più bassi delle classifiche di
quarta categoria.
I termini hanno dell’esoterico: Limit45, Limit65... E in fondo è bello
così: quando si entra in un mondo
nuovo si impara anche un gergo,
un linguaggio per iniziati. Ma quei
termini indicano i diversi livelli di
gioco dai quali si può cominciare a
cimentarsi. E, per esempio, il Limit45
è perfetto per chi vuol provare a fare
il primo torneo della vita anche se si
sente fragile in tanti aspetti del gioco.
Napoli ha incoronato anche il più forte dell’anno tra i limit45: in assoluto
sicuramente un giocatore con tanti...
limit. Ma per quanto ci riguarda (e
lo riguarda), un campione. Uno che
i limiti è stato bravo a superarli. Un
campione di se stesso.
REALIZZAZIONE E IMPAGINAZIONE
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Manoscritti e fotografie, anche se non
pubblicati, non si restituiscono.
REDAZIONE E SEGRETERIA
Stadio Olimpico - Curva Nord
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Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004
dell’ 8 gennaio 2004
La rivista è disponibile
in formato digitale sui siti www.
federtennis.it e www.supertennis.tv
e spedita via newsletter. Per riceverla
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circuito mondiale
La forza della banda
Doveva essere un successo targato Kvitova e invece ha vinto il gruppo.
La Repubblica Ceca ha battuto la Francia conquistando il quinto trofeo nelle
ultime sei edizioni. E ora Karolina Pliskova sembra pronta... per uno Slam
di
Andrea Nizzero
Getty Images
foto
U
na breve premessa: ultimamente la tempistica della
finale di Fed Cup è stata,
quanto meno, un po’ sfortunata. Un anno fa, la finale di Praga si
apriva il giorno dopo gli attentati di
Parigi, commemorati durante questa
edizione con un minuto di silenzio.
Questa volta, sono state le drammatiche elezioni presidenziali americane a sottrarre ulteriore attenzione da
questo evento, che già normalmente ne meriterebbe senz’altro di più.
Perché si può discutere all’infinito di
e sulla Fed Cup, dei suoi pregi e dei
suoi difetti, ma è indubbio che la manifestazione finita ancora una volta
nelle mani della Repubblica Ceca di
Kvitova e Pliskova, ci abbia regalato
di nuovo uno spettacolo palpitante
e coinvolgente, come ogni anno. In
un periodo così complicato, è stato
Sopra, la festa ceca per la quinta Fed Cup
in sei anni dopo il 3-2 rifilato alla Francia
a Strasburgo. Qui, Karolina Pliskova,
finalista agli Us Open 2016
ancor più bello e importante assistere
a un week-end che esalta lo sport e le
donne, che ci hanno premiato con una
finale davvero spettacolare.
Delusione francese
Tutto ciò, almeno in questi primi giorni dopo l’incontro, sarà una magra
4
consolazione per le ragazze francesi e in particolare per Caroline
Garcia, a Strasburgo vero e proprio
faro della squadra padrona di casa.
Anche per il triste anniversario ricordato sopra, il team capitanato
da Amelie Mauresmo desiderava
ardentemente di riuscire a regala-
circuito mondiale
re un sorriso al proprio Paese. “Tristezza e delusione”: così ha risposto
Caroline Garcia, senza nascondersi
in giri di parole, a chi le chiedeva
come si fosse sentita dopo l’ultimo
match point. Anche se infine sconfitta, la 23enne di Lione è stata una
grande protagonista del weekend: le
sue due vittorie in singolare, contro
gli assi della Repubblica Ceca (Petra
Kvitova e Karolina Pliskova), avevano messo la Francia in una posizione
quasi insperata. Al contrario che contro l’Italia, però, non è bastato: anche
a causa di una Kiki Mladenovic non
brillante come la sua compagna, la
coppia di doppio dell’anno (secondo
la WTA) ha dovuto cedere in due set
molto lottati a Karolina Pliskova e
Barbora Strycova.
new balls, please!
Caro Djokovic, che ti succede?
Non ti riconosciamo più...
di
La nuova Caroline
Caroline Garcia (nella foto qui
sopra) esce diversa, e più completa come giocatrice, dal weekend di
Strasburgo: sarà un piacere, o così ci auguriamo, vederla sbocciare
definitivamente il prossimo anno.
È lecito attendersi un salto di qualità da questa talentuosa classe
1993 che, al di là degli exploit in
doppio, quest’anno ha vinto due
titoli in singolare e ha chiuso la
stagione con il suo best ranking al
numero 23.
PIErO VALESIo
- foto Getty images
Inutile girarci intorno: il Djokovic di questi tempi è il più sorprendente della sua storia e pure della
nostra. Succede che quasi non lo riconosciamo. Restiamo sorpresi davanti a certe sue espressioni
facciali che prima erano riservate ai secondi seguenti a un punto particolarmente faticoso finito male
per lui. Ma in quel caso si trattava di sfoghi agonistici, di momenti di recupero psicologico che si
concludevano prima che iniziasse il punto successivo. Invece da mesi ormai ci siamo trovati di fronte
a un Djokovic diverso ma non per questo particolarmente nuovo: un Djokovic con il volto appuntito,
con l’occhio spalancato e spesso aggressivo, con il sorriso che compare ma poi lascia improvvisamente
spazio a una arrabbiatura incipiente. Un Djokovic che si presenta a Bercy con il santone, che risponde
piccato alle domande di un giornalista in sala stampa a Londra, che pare privo di quella serenità di
fondo che ha fatto di lui il dominatore assoluto del tennis mondiale.
Niente da fare: non lo riconosciamo un Djokovic così. Questo Nole sembra appartenere a un’altra orbita,
a quella popolata da personaggi affetti dalla sindrome del gossip più che da campioni dello sport. Ed è
proprio questa discrepanza che destabilizza: cosa gli è successo? Perché da mesi ogni volta che lo si vede
scendere in campo si ha la sensazione che quella serenità di cui sopra che gli ha consentito di diventare
un super-campione sfuggendo pure dagli orrori della guerra sia scomparsa dal suo volto?
Secondo alcuni trattasi dolo di una fase di saturazione agonistica. Che poi sarebbe la trasposizione tennistica di quanto può succedere, in altri ambiti, a ciascuno di noi: quando arrivi a un punto
morto (non necessariamente in basso: nel suo in altissimo) e non sai più che pesci pigliare perché ti
dici: e adesso? Dove vado? Se ho scalato tutti gli ottomila del mondo che m’invento? Mi arrampico
sui grattacieli di Manhattan con una mano sola? Lo stesso binomio Becker-Vajda sembra essere
in crisi: i volti dei due coach paiono ricalcare, in molte occasioni, quello palesato dalla moglie Jelena in tribuna a New York: fissi, come lo sguardo spesso. Non urlano esplicitamente quei volti ma
verrebbe quasi da scomodare Munch, uno che di urla e grida interiori se ne intendeva, per dare una
forma artistica a quei volti e al disagio che sottendono.
Questo Djokovic è sorprendente, ma soprattutto è umano. Forse troppo umano, sosterrebbe Nietzsche.
Ma anche i superuomini dello sport talvolta succede di dover fare i conti con una umanità profonda
che tutto condiziona. In genere è una fase di crescita. Difficile prevedere oggi se il suo diritto viaggerà
di più e meglio dopo questa crisi: ma se ne uscirà Nole sarà più adulto, comunque.
Karolina Pliskova ora
è pronta per uno Slam
Per tutto il weekend l’atmosfera del
palazzetto francese è stata a dir
poco rovente, in senso puramente positivo, smorzandosi inevitabilmente solo nel finale. Peccato,
viene da dire di primo acchito: un
cambio nell’albo d’oro recente del-
5
circuito mondiale
la Fed Cup, dominato dalla squadra
di Petr Pala (ora il capitano più
vincente della storia della competizione, nella foto qui sopra)
con cinque delle ultime sei edizioni, avrebbe scosso un po’ gli equilibri e portato un po’ d’aria fresca.
Conta poco, anzi niente: per la seconda finale di fila e per il quarto
incontro consecutivo, la Repubblica
Ceca è riuscita a tenere i nervi saldi
e a portare a casa il doppio decisivo. Onore alle vincitrici, a Karolina
e alla sua volée altrettanto decisiva
sul 5-5 pari del secondo set (andatela a cercare, se ve la siete persa):
la gemella più forte ha appena vinto
il suo secondo grande trofeo, e vederla vincere uno Slam nella prossima stagione sarebbe forse meno
sorprendente del contrario. Non
c’è servizio migliore del suo (se si
esclude la Williams nelle giornate di
grazia), è saldamente nella Top10 e
il suo tennis, a tratti quasi violento,
può essere uno spettacolo.
Fissette dopo Clijsters, Halep e Azarenka
a Tirrenia con Sara Errani
Chi ricorda Simona Halep prima che avesse lavorato con Wim Fissette, non potrà che
essere molto soddisfatto della notizia annunciata lo scorso sabato da Sara Errani. L’ex
coach di Clijsters e Azarenka, tra le altre, ha cominciato a lavorare con lei al Centro
Tecnico Federale di Tirrenia durante il primo blocco di allenamenti in vista del 2017: 20
giorni di prova, per conoscersi e valutare l’opportunità di un percorso insieme. Il belga, nel
2014, riuscì a sistemare il servizio alla Halep, che con lui trovò la tranquillità necessaria
per diventare una campionessa. Storica, a suo modo, fu la straordinaria collaborazione
con la sua connazionale Kim Clijsters, di cui era sparring partner prima del suo primo
ritiro. Tornata come mamma nel 2009, nominò Wim come suo coach ufficiale: insieme a
lui vinse tre Slam prima di raggiungere la prima posizione mondiale. La buona notizia,
ad ogni modo, non è solo la splendida carriera di Wim, ma soprattutto la volontà di Sara
di investire ancora in una sfida ambiziosa e sicuramente impegnativa. Sara ripartirà tra
qualche settimana dal numero 49 del mondo, speriamo con Fissette al suo fianco, in quella
che sarà la sua quindicesima stagione da professionista. (Andrea Nizzero)
La favola di Barbora
In Garcia e Pliskova abbiamo visto
battersi (a fortune alterne) due delle più credibili candidate agli Slam
del prossimo lustro, ma non si
può non dedicare un tributo all’altra eroina del weekend, Barbora
Strycova (nella foto sopra a destra). La 30enne di Plzen ha sostituito all’ultimo Petra Kvitova, alle
prese con una frattura da stress al
piede. Barbora è scesa in campo con
la sua squadra in svantaggio 1-2 e
di fronte a una bolgia galvanizzata, ne è uscita con la sua quinta Fed
Cup sotto braccio e con gli avversari ammutoliti. Lei l’ha definita una
“fairytale”, e di favole ne abbiamo
un gran bisogno, di questi tempi.
6
focus
Napolitano, il nostro
gigante “all-court”
Gioca bene su tutte le superfici, compreso il veloce. Come a Ortisei, dove ha
vinto il primo titolo Challenger in carriera. Senza perdere un set e (dall’alto
dei suoi 196 cm) senza perdere un turno di battuta. Ora è best ranking: n.173
di
Alessandro Nizegorodcew
S
guardo deciso, colpi di inizio
gioco devastanti, aggressività
e fiducia nei propri mezzi. Una
ricetta vincente che risponde al
nome di Stefano Napolitano, l’all-court
player italiano. Il biellese, classe 1995,
ha conquistato a Ortisei il primo titolo
challenger della carriera disputando il
torneo perfetto: 12 palle break annullate su 12, nessun set perso e un livello tennistico da Top 100. “È stato un
anno importante - ha detto Napolitano
- che mi ha permesso di crescere sotto
tutti i punti di vista: tecnici, tattici e
mentali. Ho ancora qualche problemino fisico, una fastidiosa pubalgia, che
spero però di risolvere durante la preparazione invernale. Ortisei? Non mi
era mai capitato di vincere un torneo
senza perdere il servizio, è una sensazione bellissima”.
Cambio di rotta - Cresciuto con
il padre-coach Cosimo, ex prima categoria, e sotto la continua supervisione di Riccardo Piatti, Stefano
ha raggiunto dopo Ortisei la miglior
classifica di sempre. Una crescita continua ed esponenziale, che ha visto il
piemontese passare dal n.406 di fine
2015 all’attuale 173 Atp, con un incremento di ben 233 posizioni. All’ottimo lavoro svolto negli anni da papà
Cosimo si è aggiunto quello di coach
Cristian Brandi, che da 12 mesi segue
Napolitano con l’obiettivo di entrare
nei Top-100 Atp. “Dal punto di vista
tecnico abbiamo lavorato sul diritto - ha spiegato Brandi, che poco più
di un anno fa aveva portato al n.82
al mondo Marco Cecchinato - mentre
tatticamente ho chiesto a Stefano di
essere più aggressivo, cercare la rete
in maniera decisa. Anche al servizio è
migliorato molto, cosa che gli permet-
Nel 2012 è stato
Top 10 junior
Stefano Napolitano
Nato a: Biella, l’11 aprile 1995
Altezza: 196 cm; peso: 90 kg
Ranking: 173 (Best Ranking)
Best Ranking Under 18: 9
(16 gennaio 2012)
Titoli Challenger: 1
(Ortisei 2016)
Titoli Futures: 1 (Israele 2015)
Coach: Cristian Brandi e Cosimo
Napolitano (padre)
foto Atp Val Gardena
te di mettere pressioni agli avversari
nei loro turni di battuta”.
Il ‘Metodo Sfera’ - Il grande salto
di qualità è giunto però dal punto di vista mentale. “Da alcuni mesi lavoro con
lo psicologo Antonio Sacco - ha raccontato Napolitano -: ha portato nella mia
vita il ‘Metodo Sfera’. In pratica racconto le difficoltà e le emozioni che vivo
durante i match e, insieme, cerchiamo
di capire la maniera migliore per affrontarle. Sono molto soddisfatto di
questo metodo”.
aspetto del gioco, ma la strada è quella
giusta. Anche in allenamento riesce a
tenere altissima l’intensità per parecchio tempo, cosa che prima non avveniva”. Il 2017 dovrebbe partite dalle
qualificazioni del torneo Atp di Doha,
per poi proseguire con il tabellone cadetto degli Australian Open. Stefano
Napolitano è pronto a diventare una
solida realtà del tennis italiano.
All-Court - Il pregio di Napolitano,
che lo accomuna ad Andreas Seppi,
non è affatto comune in Italia: è la capacità di sapersi esprimere al meglio
su tutte le superfici. Ma quali dettagli
dovrà ancora migliorare il biellese?
“Stefano si sta esprimendo molto bene
anche in doppio - ha chiosato Brandi
- disciplina che gli ha permesso nel
2016 di vincere due challenger (San
Benedetto e Roma Due Ponti; ndr) insieme a Federico Gaio. Vorrei però che
provasse di più il serve & volley. Per il
resto si può e si deve migliorare ogni
7
Napolitano 2016:
2 Top 100 battuti
Record: 41 vinte, 30 perse. Top-100 battuti: 2
(Karen Khachanov, Dusan Lajovic)
Risultati Challenger: Vittoria Ortisei (duro indoor), Finale a Todi (terra), Semifinale a Ostrava (terra) e Biella (terra); quarti di fianle a Puebla (duro),
Sczcecin (terra) e San Benedetto (terra).
i numeri della settimana
Le 5 Fed Cup di Petra
I primi 25 del ranking Atp
di
Giorgio Spalluto
Getty Images
foto
5
le Fed Cup vinte da Petra Kvitova, unica
rappresentante ceca a essere stata sempre
presente nei 5 successi del team di Petr Pala
tra il 2011 e 2016. Kvitova sale al 4° posto tra
le plurivincitrici di sempre, dietro Chris Evert
(8), Billie-Jean King (7) e Rosie Casals (6).
30 i game del terzo set vinto da Karolina
Pliskova per 16-14 su Kristina Mladenovic
nel primo singolare tra Repubblica Ceca
e Francia. Le due si sono fermate a un passo
dal record assoluto di game in un set della
manifestazione, detenuto da Nathalie Tauziat
e Naoko Sawamatsu con un ultimo set da 32
game nel 1997 vinto dalla francese 17-15.
16 le edizioni consecutive di Fed Cup
vinte da un team europeo. 13 delle ultime
16 affermazioni sono state appannaggio
di appena 3 squadre: Russia e Italia
(4 titoli), Repubblica Ceca (5).
4
le vittorie consecutive della Repubblica
Ceca al doppio di spareggio. Il team di Petr
Pala, primo capitano della storia a vincere
5 Fed Cup, è stato costretto agli straordinari
nella finale del 2015 contro la Russia, e
in tutte le sfide del 2016 contro Romania,
Svizzera e Francia.
8
le nazioni differenti rappresentate
in questa edizione delle Atp Finals. Prima
di quest’anno l’unica volta in cui c’erano stati
otto atleti di otto nazioni differenti fu nel 1974
quando al Masters presero parte l’argentino
Vilas, lo spagnolo Orantes, lo statunitense
Solomon, il rumeno Nastase, lo svedese Borg,
il messicano Ramirez, l’australiano Newcombe
e il neozelandese Parun.
Pos.
Nome (nazionalità)
1
Andy Murray (GBR)
2
Novak Djokovic (SRB)
3
Stan Wawrinka (SUI)
4
Milos Raonic (CAN)
5
Kei Nishikori (JPN)
6
Gael Monfils (FRA)
7
Marin Cilic (CRO)
8
Rafael Nadal (ESP)
9
Dominic Thiem (AUT)
10
Tomas Berdych (CZE)
11
David Goffin (BEL)
12
Jo-Wilfried Tsonga (FRA)
13
Nick Kyrgios (AUS)
14 Roberto Bautista Agut (ESP)
15
Lucas Pouille (FRA)
16
Roger Federer (SUI)
17
Grigor Dimitrov (BUL)
18
Richard Gasquet (FRA)
19
John Isner (USA)
20
Ivo Karlovic (CRO)
21
David Ferrer (ESP)
22
Pablo Cuevas (URU)
23
Jack Sock (USA)
24
Alexander Zverev (GER)
25
Gilles Simon (FRA)
I primi 25 italiani del ranking Atp
Punti
11185
10780
5115
5050
4705
3625
3450
3300
3215
3060
2780
2550
2460
2350
2156
2130
2035
1885
1850
1795
1785
1780
1710
1655
1585
Le prime 25 del ranking Wta
Pos.
Nome (nazionalità)
1
Angelique Kerber (GER)
2
Serena Williams (USA)
3
Agnieszka Radwanska (POL)
4
Simona Halep (ROU)
5
Dominika Cibulkova (SVK)
6
Karolina Pliskova (CZE)
7
Garbine Muguruza (ESP)
8
Madison Keys (USA)
9
Svetlana Kuznetsova (RUS)
10
Johanna Konta (GBR)
11
Petra Kvitova (CZE)
12
Carla Suarez Navarro (ESP
13
Victoria Azarenka (BLR)
14
Elina Svitolina (UKR)
15
Timea Bacsinszky (SUI)
16
Elena Vesnina (RUS)
17
Venus Williams (USA)
18
Roberta Vinci (ITA)
19
Caroline Wozniacki (DEN)
20
Barbora Strycova (CZE)
21
Samantha Stosur (AUS)
22
Kiki Bertens (NED)
23
Shuai Zhang (CHN)
24
Caroline Garcia (FRA)
25
Daria Gavrilova (AUS)
8
Punti
9080
7050
5600
5228
4875
4600
4236
4137
4115
3640
3485
3070
3061
2895
2347
2252
2240
2210
2185
2170
2115
1977
1905
1725
1665
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
Rank.
40
49
88
124
126
173
174
182
206
207
213
228
263
266
274
286
291
293
297
337
363
376
387
427
453
Nome
Paolo Lorenzi
Fabio Fognini
Andreas Seppi
Thomas Fabbiano
Alessandro Giannessi
Stefano Napolitano
Federico Gaio
Marco Cecchinato
Luca Vanni
Matteo Donati
Lorenzo Giustino
Riccardo Bellotti
Andrea Arnaboldi
Filippo Volandri
Salvatore Caruso
Lorenzo Sonego
Alessandro Bega
Gianluigi Quinzi
Stefano Travaglia
Gianluca Mager
Edoardo Eremin
Walter Trusendi
Matteo Viola
Erik Crepaldi
Simone Bolelli
Punti
1090
945
655
484
475
331
329
319
263
263
249
231
194
190
183
175
170
168
165
141
126
117
112
93
85
Le prime 25 italiane del ranking Wta
Pos.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
Rank.
Nome
Punti
18
Roberta Vinci
2210
49
Sara Errani
1155
83
Camila Giorgi
769
100
Francesca Schiavone
642
144
Karin Knapp
398
235
Martina Trevisan
214
245
Jasmine Paolini
203
284
Jessica Pieri
165
294
Anastasia Grymalska
157
329
Georgia Brescia
128
339
Martina Caregaro
119
352
Camilla Rosatello
116
354
Martina Di Giuseppe
108
370 Giulia Gatto-Monticone 106
373
Claudia Giovine
100
373
Cristiana Ferrando
99
409
Angelica Moratelli
86
422
Nastassja Burnett
81
434
Corinna Dentoni
77
467
Alberta Brianti
66
503
Deborah Chiesa
58
507
Alice Balducci
57
508
Alice Matteucci
57
543
Gioia Barbieri
49
560
Bianca Turati
46
TEAM BABOLAT PRO PLAYERS MAY PLAY WITH A CUSTOMIZED OR DIFFERENT MODEL THAN THE EQUIPMENT DEPICTED.
*Except in Japan
(AUT)
BABOLAT - OFFICIAL TENNIS RACKETS, SHOES*, BAGS
AND ACCESSORIES OF THE CHAMPIONSHIPS, WIMBLEDON
Official
Supplier
BABOLAT – OFFICIAL RACKETS, STRINGS, BALLS, BAGS
AND ACCESSORIES OF THE FRENCH OPEN ROLAND-GARROS
terza pagina
Vecchio McEnroe?
È ancora il più forte
A 57 anni è il più anziano di tutti nel Champions Tour ma domina
il circuito. In campo a Bari un grande personaggio che batte
campioni che hanno oltre 10 anni meno di lui. Scopriamo perchè
di
Alessandro Mastroluca
Getty Images
foto
“H
ai detto che le emozioni sono sopravvalutate? Ma è una stronzata:
le emozioni sono tutto quello che abbiamo”. Mick Boyle
ha il volto segnato di Harvey Keitel
mentre disserta del senso della vita
e dell’età. La verità del protagonista
di Youth, riflessione di un Sorrentino
che ha inseguito la perversione della
leggerezza e trovato l’ispirazione allo spettacolo anche nello sport, si rispecchia nell’icona tennistica capace
di diventare più grande dello sport
stesso: John McEnroe. Da giovane, ha
segnato il passaggio all’era moderna con Lendl, Connors e Borg. Sedici
anni dopo l’ultima sfida a Wimbledon contro l’amico rivale che più ne
ha scandito la carriera, il ribelle con
una causa, il SuperBrat che ha visto
il rosso dei ricci diventare grigio, ha
scritto un’altra rivoluzione. Non giocavano da allora, in Gran Bretagna,
McEnroe e Borg. Ma il pubblico tornava alla Royal Albert Hall solo per
lui, solo per vederlo vincere il primo
Masters del Champions Tour.
Competizione - Da quel primo
Masters, McEnroe ha completamente
cambiato la storia del circuito delle
leggende. Non più spettacolo dopolavoristico, ma divertimento competitivo, senza lo stress della classifica e
dei punti da difendere certo. Vincere,
però, è un paradigma di vita che non
si perde con l’età, che non svapora,
può solo trasformarsi, cercare strade
nuove e nuovi limiti.
Nuovi orizzonti - “Mi sembra
inaccettabile non fare niente”, confessava. È un iperattivo, sempre con
10
terza pagina
WikiMcEnroe... over, la scheda
Nel Champions Tour, McEnroe (nato a Wiesbaden il 16 gennaio 1959) ha vinto oltre venti titoli. Ha
conquistato quattro volte il titolo al Masters Tennis, alla Royal Albert Hall di Londra (1997, 1998,
1999 e 2003) e conquistato per la prima volta il Jean Luc Lagardere Trophy a Parigi nel 2010. In
carriera pro ha vinto 77 tornei tra cui 7 del Grande Slam ed è stato n.1 del mondo per quattro stagioni consecutive, dal 1981 al 1981
la voglia di aprirsi nuovi orizzonti,
di percorrere strade non ancora tracciate. È il ritratto del “cinquasettenne
più energico che conosca”, parola di
Milos Raonic che l’ha voluto nel suo
staff per qualche mese, così da preparare meglio la stagione sull’erba, le
Olimpiadi e l’estate americana.
Show - “All’inizio il Champions Tour
era più uno show - ha ammesso David Law, che ne cura i rapporti con
i media alla CNN - ma i protagonisti
non sembravano più nemmeno atleti
e l’interesse non era alto. Poi è arrivato McEnroe e ha iniziato a batterli
tutti, sempre. Allora hanno iniziato a
rimettersi in forma”.
No globetrotters - Ora che ha
vinto quattro Masters e oltre venti titoli nel circuito, che ha dimostrato di
volere e di poter ancora vincere ben
oltre i cinquant’anni, di potersela giocare alla pari con il meglio della sua
generazione. “È vero, la gente vuole
divertirsi in queste occasioni - spiegava all’Associated Press -. Ma credo che
il pubblico desideri comunque vederci competere. Non è come andare a
vedere gli Harlem Globetrotters. Per
questo quando vado in campo voglio
ancora sentirmi capace di dare tutto,
ma il gap con gli ultimi arrivati nel
Champions Tour è aumentato”.
MacGenius - Non è lo stesso trovarsi di fronte Blake o Roddick, che
l’ha seguito anche nella carriera di
brillante commentatore per la tv. Perché il genio non si perde, non svapora con l’età. E quel suo tennis così
singolare, quel temperamento che
da giovane non ha voluto del tutto
tenere sotto controllo e che ancora
piace a chi ha diritto allo show anche
nostalgico, non passa mai di moda.
Vincere, dunque, prende solo nuove
destinazioni. Ma le emozioni restano
l’unica cosa che abbiamo.
Osserva e copia Johnny Mac
per dominare da Over
Osservare John McEnroe dal vivo è ancor oggi una grande occasione per rubare dei segreti tecnici e migliorare il
proprio tennis. Specie se non si è più degli under. Ecco tre chiavi vincenti del suo gioco , da non perdere:
1) Palla colpita sempre d’anticipo (così si sfrutta la velocità del colpo avversario, appoggiandocisi sopra),
2) Piedi sempre vicino alla linea di fondo (meglio dentro, si corre ancora meno),
3) Rotazioni limitate all’essenziale e ricerca fluida della massima profondità dei colpi (sfruttando anche una
bassa tensione delle corde, sotto i 20 kg).
4) Nel caso di McEnroe aiuta a fare la differenza ovviamente la qualità del servizio, che ancora è velenosissimo,
grazie a mille variazioni di angolo e rotazione che “the Genius”, pur imbiancatissimo nei capelli, nasconde ancora benissimo voltando la schiena all’avversario mentre carica la “botta”
N.B. La racchetta di John è la stessa di Andy Murray: una Head Radical Pro (piatto 98, 310 grammi di peso
nella versione di serie).
11
www.sofood.org
il tennis in tv
Bari: 4 leggende a colori
U
n poker da leggenda a Bari.
E, in diretta, sugli schermi
di SuperTennis Tv. Il canale
tematico della Federtennis
trasmetterà live le emozioni della seconda giornata di gara de La Grande
Sfida 5, che si disputa a Bari sabato
19 e domenica 20 novembre al Palaflorio, impianto di recente costruzione (inaugurato nel 1991) e di fresca
ristrutturazione (riaperto nel 2010).
I protagonisti? Campioni che hanno
fatto breccia nel cuore degli appassionati e che ancora oggi sanno bucare lo
schermo come John McEnroe ed Henri Leconte (già presenti nell’edizione
targata 2014), ma anche come l’austriaco Thomas Muster e l’altro francese Guy Forget.
L’Atp Champions Tour
Come per le edizioni 2014 e 2015,
La Grande Sfida fa parte del circuito
Il francese Henri Leconte con McEnroe,
Muster e Forget protagonista a Bari
e su SuperTennis Tv (Getty Images)
dell’Atp Champions Tour, il circuito
dei giocatori che hanno reso leggendario il nostro sport. Un tour senior
riservato ai campioni: vi possono accedere i soli tennisti che sono stati n.1
del mondo, che hanno giocato almeno una finale in un torneo del Grand
Slam o che hanno vinto la Coppa Davis. L’appuntamento, per chi non potrà godersi lo spettacolo direttamente
dagli spalti pugliesi, è per domenica
20 novembre in diretta a partire dalle
17. Ovviamente su SuperTennis Tv.
Una settimana dall’atmosfera di Davis
Ecco l’avvicinamento alla finalissima
Archiviata la Finale di Fed Cup, ecco che si pensa subito alla Coppa Davis. La Croazia di
Cilic e compagni ospita l’Argentina di nuovo targata Del Potro (25-27 novembre). In attesa
del week-end decisivo e dei relativi live, ecco una scorpacciata di match “d’avvicinamento”.
Dal recente successo di Andy Murray con la sua Gran Bretagna (in Belgio, nel 2015) alle
freschissime semifinali di Croazia e Argentina.
La Grande Sfida 5 in diretta domenica alle 17.00
Giovedì 17
Venerdì 18
03:00 - Fognini vs
Murray, Coppa Davis
2014 Italia vs Gran
Bretagna
06:15 - Finale Fed
Cup 2016 Francia vs
Rep. Ceca 2° Singolare
08:15 - Circolando TC
Triestino
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - WTA Finals
Singapore, Finale
10:00 - ATP 500
Vienna (replica)
12:00 - Finale Fed
Cup 2016 Francia vs
Rep. Ceca 3° singolare
13:30 - Circolando TC
Triestino
14:00 - Lajovic vs
Ward, Coppa Davis
2016
16:15 - Tennis
Magazine
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - Magazine ATP
17:30 - Nadal vs
Djokovic , ATP Roma
2012
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - Finale Fed
Cup 2016 Francia vs
Rep. Ceca 4° Singolare
23:00 - Federer vs
Murray, Wimbledon
2012
04:00 - Finale Fed
Cup 2016 Francia vs
Rep. Ceca 1° Singolare
06:00 - ATP 250
Stoccolma 2016
08:15 - Magazine ATP
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - Tennis
Magazine
09:30 - Finale Fed Cup
2016 Francia vs Rep.
Ceca Doppio
11:30 - Circolando TC
Triestino
12:00 - Reloaded ATP
1000 Shanghai
13:00 - ATP 500
Basilea (replica)
15:00 - Finale Fed
Cup 2016 Francia vs
Rep. Ceca 4° Singoalre
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - Doppio Serbia
vs Gran Bretagna,
Coppa Davis 2016
19:45 - Reloaded ATP
1000 Parigi Bercy
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - ATP 500
Vienna Finale (replica)
23:00 - Roddick vs
Federer, Wimbledon
2009
Sabato 19
04:00 - Finale Fed
Cup 2016 Francia
vs Rep. Ceca 2°
Singolare
06:00 - Tennis
Magazine
06:00 - ATP 250
Mosca 2016
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - Circolando TC
Triestino
09:30 - Reloaded ATP
1000 Parigi Bercy
10:30 - Finale Fed
Cup 2016 Francia vs
Rep. Ceca 4° Doppio
12:30 - Doppio
Coppa Davis Italia vs
Argentina
16:15 - Magazine ATP
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - WTA Finals
Singapore
19:00 - Finale Fed
Cup 2016 Francia
vs Rep. Ceca Doppio
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - ATP 500
Basilea Finale
(replica)
23:00 - Ivanisevic vs
Rafter, Wimbledon
2001
Domenica 20
01:00 - Nadal vs
Djokovic, ATP Roma
2014
03:30 - Reloaded ATP
1000 Parigi Bercy
04:30 - Soderling
vs Federer, Roland
Garros 2009
06:45 - Finale Fed
Cup 2016 Francia
vs Rep. Ceca Doppio
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - Magazine
ATP
09:30 - WTA Elite
Trophy Zhuhai Finale
(replica)
11:30 - Lajovic vs
Edmund, Coppa
Davis Serbia vs Gran
Bretagna
14:30 - Reloaded ATP
1000 Parigi Bercy
15:30 - Circolando TC
Triestino
16:00 - Finale Fed
Cup 2016 Francia vs
Rep. Ceca
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:00 - LIVE La
Grande Sfida 5
20:00 - Tennis
Magazine
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - WTA Finals
Singapore, Finale
23:00 - La Grande
Sfida 5 (replica)
Lunedì 21
03:15 - Tennis
Magazine
03:45 - Reloaded ATP
1000 Parigi Be
04:45 - Fognini vs
Nadal, USOpen 2015
rcy
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - Goffin vs
Edmund, Finale
Coppa Davis 2015
11:30 - La Grande
Sfida 5 (replica)
15:00 - Fognini vs
Monaco, Coppa Davis
2016
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - Coric vs
Gasquet, Coppa Davis
Croazia vs Francia SF
19:30 - Tennis
Magazine
20:00 - Magazine
WTA
21:00 - News
21:05 - Murray vs Del
Potro, Coppa Davis
Gran Bretagna vs
Argentina SF
Martedì 22
02:00 - Circolando TC
Triestino
02:30 - Federer vs
Zverev, ATP Halle
2016
04:30 - Magazine
WTA
05:00 - Babos vs V.
Williams, Wta Roma
2016
08:15 - Tennis
Magazine
08:45 - La Voce delle
Regioni
09:00 - Bemelmans
vs Murray, Finale
Coppa Davis 2015
12:30 - Cibulkova vs
Kerber, WTA Finals
Singapore
13:45- Edmund vs
Pella, Coppa Davis
Gran Bretagna vs
Argentina SF
16:45 - La Voce delle
Regioni
17:00 - News
17:05 - Magazine
WTA
18:00 - Fognini vs
Murray, Coppa Davis
2014
20:45 - La Voce delle
Regioni
21:00 - News
21:05 - Cilic vs
Pouille, Coppa Davis
Croazia vs Francia SF
23:45 - La Grande
Sfida 5 (replica)
Mercoledì 23
03:00 - Tennis
Magazine
03:30 - Bouchard
vs Kerber, WTA
Roma 2016
05:30 - Kia Trophy
Cagliari 2016
05:45 - Paire vs
Cilic, ATP 250
Marsiglia 2016
07:45 - Magazine
WTA
08:45 - La Voce
delle Regioni
09:00 - Doppio,
Finale Coppa
Davis 2015
12:00 - Svitolina
vs Kvitova, WTA
Elite Trophy Zhuhai
Finale (replica)
13:00 - Doppio,
Coppa Davis
Croazia vs Francia
SF
16:45 - La Voce
delle Regioni
17:00 - News
17:05 - La Grande
Sfida 5 (replica)
20:15 - Circolando
TC Triestino
20:45 - La Voce
delle Regioni
21:00 - News
21:05 - Tennis
Magazine 35
21:30 - Magazine
ATP
22:00 - Doppio,
Coppa Davis
Gran Bretagna vs
Argentina SF
NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali
13
serie a1
Ci sono i primi verdetti
Park Genova e Forte dei Marmi promossi con un turno d’anticipo ai play-off
Scudetto. Intanto il Tc Prato stecca e l’Aniene torna in corsa. Crema e Massa
Lombarda si giocano tutto all’ultima giornata. Grande equilibrio nel femminile
L
a quinta giornata del Campionato di Serie A1 maschile
di tennis ha regalato con un
turno d’anticipo la qualificazione in semifinale al Tc Italia
Forte dei Marmi e al Park Tennis
Genova, due delle grandi favorite
della vigilia.
Nel Girone 3 la quinta vittoria consecutiva per i toscani, campioni in
carica del Tennis Club Italia (con
Paolo Lorenzi vittorioso sia in singolare che in doppio) è arrivata liquidando in casa per 5-1 il Tc Genova 1893. E così i toscani si sono
garantiti l’accesso in semifinale.
Nell’altra sfida di giornata del raggruppamento è finito in parità lo
spareggio-salvezza tra i vicentini
della Società Tennis Bassano e l’Associazione Sportiva AMP Pavia.
Tc Prato, primo stop
Già in semifinale anche il Park Tennis Genova, che ha superato in casa
per 6-0 il Tennis Club Schio Arket
(Vicenza) assicurandosi così con
una giornata d’anticipo il primo
posto nel Girone 2. In questo stesso raggruppamento, infatti, dopo
due sconfitte consecutive, il Tc Parioli ha ottenuto solo un pareggio
casalingo contro il Circolo del Tennis Palermo fanalino di coda.
Nel Girone 1 invece prima sconfitta
in campionato per il Tc Prato battuto in trasferta per 4-2 dalla Canottieri Aniene trascinata da Gianluigi Quinzi e Matteo Berrettini. I
romani, secondi in classifica, hanno riaperto così il discorso qualificazione per le semifinali. Nell’altra
sfida, in pratica un altro spareggiosalvezza, rotondo successo dello
Sporting Club Selva Alta Vigevano,
che si è imposto in casa per 5-1 sul
Tc Triestino, quest’ultimo ancora a
secco di punti in campionato.
Tutto in bilico nel girone 4
Nel Girone 4 il Circolo Tennis Mas-
Gianluigi Quinzi, portacolori della Canottieri Aniene Roma, domenica ha portato a casa
due punti (singolare e doppio) contro il Tc Prato battendo il ceco Jan Mertl in due set
Big match: Cagliari e Parioli pareggiano
Girone 1
Club Tennis Ceriano - Circolo della Stampa Sporting Torino 1-3
C. Rosatello (S) b. A. Moroni (C) 4-6 6-2 6-2, J.M. Ozga (C) b. S. Chieppa (S) 4-6 6-1 7-5, G.
Casoni (S) b. C. Melena (C) 2-6 6-4 6-4, C. Rosatello/G. Casoni (S) b. J.M. Ozga/ C. Melena
(C) 6-3 6-2.
Tennis Club Cagliari - Tennis Club Parioli 2-2
A. Matteucci (C) b. M. Caregaro (P) 2-6 6-4 6-2, M. Di Giuseppe (P) b. C. Giovine (C) 6-4 6-2, A.
Floris (C) b. B. Lombardo (P) 6-3 6-0, M. Di Giuseppe/B. Lombardo (P) b. A. Floris/A. Matteucci
(C) 4-6 6-4 11/9.
Classifica 9 (5) Tennis Club Cagliari, 8 (5) Circolo della Stampa Sporting Torino, 6 (4) Tennis
Club Parioli, 0 (4) Club Tennis Ceriano.
Girone 2
Tennis Club Genova 1893 - Circolo del Tennis Castellazzo Parma 4-0
A. Balducci (G) b. I. Tcherkes Zade (P) 6-3 6-0, L. Samsonova (G) b. E.R. Terranova (P) 6-1 6-1,
B. Ivaldi (G) b. C. Nonnis Marzano (P) 6-2 6-1, A. Balducci/L. Samsonova (G) b. E.R. Terranova/
B.A. Gheorghiu (P) 6-1 6-2.
Tennis Club Prato - USD Tennis Beinasco 4-0
C. Dentoni (P) b. G. Gatto-Monticone (B) 6-0 2-1 rit., M.E. Camerin (P) b. F. Di Sarra (B) 5-7
6-3 6-3, L. Stefanini (P) b. A. Turco (B) 7-5 6-2, C. Dentoni/L. Stefanini (P) b. F. Di Sarra/A. Turco
(B) 6-2 6-3.
Classifica 12 (5) Tennis Club Genova 1893, 11(5) Tennis Club Prato, 4 (5) USD Tennis Beinasco, 1 (5) Circolo del Tennis Castellazzo Parma.
15
giovani
serie
a1
sa Lombarda, con Thomas Fabbiano a segno sia in singolo che in
doppio, si è confermato capolista
superando in casa per 5-1 il Due
Ponti Roma. Alle spalle del club romagnolo, vittoria anche per il Tennis Club Crema, che ha battuto per
5-1 il Tennis Club Sinalunga, ancora a secco di punti in campionato.
Domenica prossima si deciderà
tutto con lo scontro diretto al vertice per il passaggio in semifinale
(si gioca a Massa Lombarda).
Donne: regna l’equilibrio
Ancora tutto in equilibrio al termine della quinta giornata nel femminile. Finito in parità il match-clou
tra Tc Cagliari e Tc Parioli: a segno
per le sarde Alice Matteucci e Anna Floris, per le romane Martina
Di Giuseppe sia in singolare che in
doppio (al cardiopalma) con Beatrice Lombardo. Cagliari mantiene
così la testa del Girone 1 ma il Parioli è in attesa del prosieguo della
sfida della quarta giornata contro
Ceriano, programmato per mercoledì 16 novembre.
Proprio le lombarde del Ceriano
hanno perso in casa per 3-1 contro
lo Stampa Sporting Torino, rinviando ancora la possibilità di conquistare i primi punti in campionato e
con la testa già ai play-out.
Continua invece la sfida a distanza,
nel Girone 2, tra Tc Genova 1893 e
Tc Prato, separate in classifica da
un punto soltanto: le liguri hanno
battuto per 4-0 il Castellazzo Parma mentre le toscane, campionesse in carica (quest’anno in versione
tutta tricolore, senza cioè straniere
in organico), si sono imposte con
identico punteggio sulle piemontesi dell’USD Beinasco. Tutto rinviato
dunque allo scontro diretto di domenica prossima.
Forte dei Marmi trova anche Lorenzi
e fa 15 punti in 5 giornate
Girone 1
Sporting Club Selva Alta Vigevano - Tennis Club Triestino 5-1
M. Berrer (V) b. L. Giacomini (T) 6-0 6-1, G. Marson (T) b. M. Dotti (V) 6-2 6-4, S. Camposeo (V) b. F.
Piscopello (T) 6-0 6-0, A. Bordone (V) b. M. Flaborea (T) 6-1 6-2, S. Camposeo/A. Bordone (V) b. M.
Flaborea/F. Piscopello (T) 6-2 6-1, G. Rossanigo/A.R. Masera (V) b. F. Olivo/P. Pampanin (T) 6-0 6-1.
Circolo Canottieri Aniene - Tennis Club Prato 4-2
G. Quinzi (A) b. J. Mertl (P) 6-4 7-6(0), M. Berrettini (A) b. M. Trevisan (P) 6-3 6-3, J. Stefanini (P) b.
J. Berrettini (A) 3-6 6-3 6-1, L. Scerrati (A) b. C. Grassi (P) 6-2 6-4, M. Trevisan/J. Stefanini (P) b. J.
Berrettini/R. Di Nocera (A) 6-7(2) 6-3 10/8, M. Berrettini/G. Quinzi (A) b. J. Mertl/M. Crugnola (P) 7-5 6-1.
Classifica 12 (5) Tennis Club Prato, 10 (5) Canottieri Aniene Roma, 7 (5) Sporting Club Selva Alta
Vigevano, 0 (5) Tennis Club Triestino.
Girone 2
Park Tennis Club Genova - Tennis Club Schio Arket 6-0
A. Arnaboldi (G) b. P. Pettinà (S) 6-2 6-0, G. Naso (G) b. L. De Rigo (S) 6-1 6-2, A. Ceppellini (G) b. D. Savio
(S) 6-2 6-3, L. Sorrentino (G) b. D. Broccardo (S) 6-1 6-0, A. Arnaboldi/A. Ceppellini (G) b. P. Pettinà/M.
Bosa (S) 6-3 6-1, P. Ansaldo/G. Naso (G) b. D. Broccardo/L. De Rigo (S) 7-5 6-2.
Tennis Club Parioli Roma - Circolo del Tennis Palermo 3-3
S. Caruso (P) b. M. Zekic (R) 6-3 7-5, G.M. Moroni (R) b. O. Giacalone (P) 6-3 6-4, C. Fortuna (P) b. M.
Fago (R) 2-6 6-4 6-1, F. Bessire (R) b. A.Trapani (P) 6-1 6-3, M. Zekic/M. Fago (R) b. C. Fortuna/G. Passalacqua (P) 6-1 6-4, S. Caruso/O. Giacalone (P) b. F. Bessire/G.M. Moroni (R) 6-3 3-6 10/5.
Classifica 13 (5) Park Tennis Club Genova, 7 (5) Tennis Club Parioli, 5 (5) Tennis Club Schio Arket, 2
(5) Tennis Club Palermo.
Girone 3
Tennis Club Italia Forte dei Marmi - Tennis Club Genova 1893 5-1
P. Lorenzi (I) b. E. Eremin (G) 6-2 6-2, M. Middelkoop (G) b. F. Volandri (I) 7-5 4-6 7-6(7), M. Marrai
(I) b. F. Picco (G) 6-2 6-2, W. Trusendi (I) b. M. Siccardi (G) 6-0 6-0, M. Marrai/W. Trusendi (I) b. A.
Motti/F. Picco (G) 6-3 6-3, F. Volandri/P. Lorenzi (I) b. M. Middelkoop/M. Siccardi (G) 6-2 6-3.
Società Tennis Bassano - Associaz. Sportiva AMP Pavia 3-3
F. Skugor (P) b. M. Bortolotti (B) 7-5 3-6 6-0, R. Maiga (P) b. F. Salviato (B) 3-6 6-4 6-3,T. Gabrieli (B)
b. G. De Rossi (P) 6-1 7-5, M. Bedolo (B) b. A. Comasco (P) 6-4 6-1, M. Bortolotti/T. Gabrieli (B) b. F.
Chiesa/G. De Rossi (P) 6-0 6-4, F. Skugor/R. Maiga (P) b. F. Salviato/M. Bedolo (B) 6-1 6-4.
Classifica 15 (5) Tennis Club Italia Forte dei Marmi, 7 (5) Tennis Club Genova 1893, 3 (5) Associaz.
Sportiva AMP Pavia, 2 (5) Società Tennis Bassano.
Girone 4
Tennis Club Crema - Tennis Club Sinalunga 5-1
M. Donati (C) b. P. Licciardi (S) 6-1 7-6(5), A. Ungur (C) b. G. Galuppo (S) 0-0 rit., R. Sinicropi (C)
b. D. Bracciali (S) 6-4 1-6 6-3, A. Coppini (C) b. A. La Cognata (S) 6-2 6-2, P. Licciardi/D. Olejniczak
(S) b. A. Ungur/N. Remedi (C) 2-6 6-3 14/12, G. Menga/F. Mora (C) b. S. Malfetti/A. La Cognata (S)
6-1 6-1.
Circolo Tennis Massa Lombarda - Due Ponti Roma 5-1
T. Fabbiano (M) b. G. Di Meo (D) 3-6 6-3 6-1, S.Travaglia (M) b. L. Abbruciati (D) 2-0 rit., L. Azzaro (D)
b. S. Ramazzotti (M) 2-6 7-5 6-3, E. Bonin (M) b. F.Teodori (D) 6-3 6-4,T. Fabbiano/S.Travaglia (M) b.
F. Teodori/C. Compagnone (D) 6-1 6-0, E. Bonin/S. Ramazzotti (M) b. S. Tarallo/G. Di Meo (D) 6-1 6-2.
Classifica 13 (5) Circolo Tennis Massa Lombarda, 11 (5) Tennis Club Crema, 4 (5) Due Ponti Roma,
0 (5) Tennis Club Sinalunga.
Tc Parioli, ricorso
accolto: si prosegue
Accolto il ricorso del TC Parioli. Si recupererà
mercoledì 16 novembre l’incontro valido per
la 4a giornata tra Parioli e CT Ceriano (MB),
sospeso per pioggia sul parziale di 2-0 in favore del circolo romano e spostato sul campo di
riserva coperto in altra struttura. La sfida era
stata interrotta per problemi all’impianto di illuminazione dovuti al maltempo con il giudice
arbitro che aveva decretato la sconfitta a tavolino della squadra di casa per 0-4. L’incontro
riprenderà dal 2-0 in favore del Parioli.
Il Selva Alta Vigevano ha battuto il Tc Triestino condannandolo all’ultimo posto nel girone 1
16
circuito fit-tpra
Un Masters... da leoni
Napoli ha assegnato i titoli di fine stagione agli amatori con Valeria Russo
e Marco Restuccia a portarsi a casa i trofei Open. Grande festa e atmosfera
da Masters Atp per tutti i 28 presenti. Nomi, risultati e volti dei protagonisti
Il vincitore delle AWT
Finals 2016 al Cus
Napoli Marco Restuccia,
32 anni, romano
di Maria Grazia
Ciotola
foto A. Costantini
S
i è conclusa a Napoli con una
grande festa by-night la due giorni dell’AWT Finals Banca Generali,
che ha celebrato il grande evento
finale del circuito Fit-Tpra, l’universo
delle sfide del tennis amatoriale. Tutti a
festeggiare insieme, vincitori e sconfitti
il bel week-end partenopeo nel quale si
è giocato un vero e proprio Masters, in
una delle case del tennis della città, il
Cus Napoli di via Campegna (in collaborazione con il Rama Club).
Numeri da festeggiare
Durante la festa i ventotto giocatori del
Masters, leader del movimento amatoriale italiano, hanno cenato e ballato,
chi per ricordare, chi per dimenticare, gioie e delusioni vissute sui campi
durante il week-end. Enzo De Palo, responsabile nazionale Fit del Tpra, ha
illustrato l’evento, con i numeri di alto
livello di una stagione da incorniciare,
proiettando i programmi già al 2017,
anno in cui il circuito è avviato a superare ampiamente le attuali 42 mila
OPEN MASCHILE
OPEN FEMMINILE
Finale: Marco Restuccia b. Francesco Sentinella 9-6.
Finale: Valeria Russo b. Lara Brambilla 9-3.
Marco Restuccia, 32 anni
Chi è: romano, lavora nel marketing. Fidanzato
con Francesca da 10 anni, ha iniziato a giocare a
tennis con il padre con il quale, a 14 anni, prese
un ciclo di lezioni private. A 19 anni ha abbandonato il tennis per riprendere circa 10 mesi fa.
“La scalata al Master è cominciata in giugno,
con un torneo Fit-Tpra al Tennis Nazareth. Mi
alleno al Tc Nomentano con giocatori più forti di me: vorrei poter ambire a raggiungere la
2a categoria”.
Valeria Russo, 39 anni
18
Chi è: nata a Positano, oggi vive a Roma dove lavora come Funzionario dell’Agenzia delle
Entrate. È single e ha iniziato a giocare a tennis già a 10 anni e lo ha fatto con continuità
fino ai 18. Poi si è presa una lunga pausa e ha
ripreso dopo i 28 anni.
Conosce e frequenta il circuito Fit-Tpra dal
gennaio scorso, e quella ottenuta alle AWT Finals del Cus Napoli è fino a oggi la soddisfazione più grande raccolta nel circuito.
circuito fit-tpra
partecipazioni, numero record pronosticato con successo a inizio stagione
anche dal presidente della Federtennis
Angelo Binaghi, come ha ricordato al
microfono proprio De Palo. Poi, appunto, cena e ballo per chi aveva ancora
energie da spendere.
Atmosfera Atp
La due giorni dei giocatori alle AWT Finals è stata intensa, come da programma. Venerdì mattina l’arrivo a Napoli,
all’hotel Esedra, il quattro stelle che
negli anni ha ospitato tantissimi eventi internazionali tra cui anche l’Atp di
Napoli. All’accoglienza Max Fogazzi,
ideatore del modello Tpra, che ha consegnato ai partecipanti (6 donne e 22
uomini), la “Official Fight Card” dell’evento. In gara i vincitori dei tornei Master disputati nelle varie regioni, che
hanno conquistato con le unghie e con
i denti la partecipazione alle AWT Finals Banca Generali.
Le giornate napoletane a sorpresa sono
state però disturbate dal maltempo e
dal freddo, giunti anche in Campania.
Il primo giorno i giocatori hanno così
dovuto disputare molti match sui campi coperti del Rama Club per rispettare
il programma di gioco.
LIMIT65
LIMIT45
Finale: Daniele Puccini b. Mauro Sandrini 9-8.
Finale: Marco Bini b. Marco Salmaso 9-8.
Daniele Puccini, 41 anni
Chi è: proviene da Lucca, è ingegnere civile,
è sposato con Solange e ha tre figli (Giovanni,
Leonardo e Vittoria). Ha iniziato a giocare a
9 anni, poi ha lasciato il tennis per il calcio. 10
anni fa il ritorno alla racchetta. Ha conosciuto
l’universo Fit-Tpra nel 2015.
“Il circuito Fit-Tpra, la classifica e il sistema del
Power stimolano il mio desiderio di migliorare e
crescere sempre più, il prossimo anno vorrei qualificarmi per il Master AWT Categoria Open”.
Marco Bini, 46 anni
Chi è: vive a Lucca, è un dirigente Enti Locali.
Sposato con Maria, ha una figlia. A livello sportivo arriva dalle arti marziali, più precisamente
dal Karate (livello agonistico, cintura nera...).
“Gioco a tennis da 12 anni, da tre anni ho conosciuto il circuito Fit-Tpra che mi ha permesso
di giocare in modo continuo grazie all’organizzazione automatizzata e al web. Vincere
l’AWT Master Finals Limit45 è stata la mia
più grande soddisfazione tennistica”.
Open: vincono
Russo e Restuccia
Il venerdì, come tradizione delle AWT
Finals, si sono disputate le semifinali. Il
sabato è stata invece la volta delle finali
che hanno assegnato i titoli delle varie
categorie. Chi ha perso in semifinale,
comunque, ha potuto trattenersi a Napoli anche il sabato per partecipare alla
giornata di premiazione e alla grande
cerimonia conclusiva. Nonostante la
Qui, il vincitore del Limit45 Marco Bini, che gioca
con una protesi al braccio sinistro; a fianco, Daniele
Puccini; sopra, la coppia Colleoni/Pesenti
finalista del doppio maschile
19
circuito fit-tpra
Qui, Marco Salmaso,
finalista nel Limit45;
a destra, la vincitrice
Open Valeria Russo;
sotto, il n.1 del ranking
Fit-Tpra Davide Nervi;
a fianco, Giulio
Cavalli intervistato
da SuperTennis Tv
pioggia, il sabato delle Finals è stata
una giornata intensa e lunghissima.
Tanto che l’ultima sfida si è conclusa
dopo le ore 19. Una vera maratona di
tennis, finita con un match incredibile
del torneo Open con Marco Restuccia, di
Roma, che ha conquistato il titolo dopo
una lotta “all’ultima palla” su Francesco
Sentinella di Foggia (9-6 il punteggio).
Restuccia è stato il più forte del gruppo
e, ironia della sorte, era l’unico dei 28
partecipanti che non aveva fornito la
foto per il manifesto delle Finals. Così,
durante la premiazione ha dovuto fare “ammenda”, posando per i fotografi
e per le telecamere di SuperTennis Tv
proprio vicino al manifesto, indicando
con un dito lo spazio dove mancava la
sua immagine. Nella categoria in rosa
invece, l’Open femminile, grande protagonista è stata Valeria Russo di Roma
che ha superato Lara Brambilla di Milano in finale per 9-3.
I limit e i doppi
Nel torneo Limit45, categoria d’ingresso nel mondo Fit-Tpra, la vittoria
è andata a Marco Bini su Marco Salmaso, con un 9-8 tiratissimo e in rimonta. Doppi applausi per Bini, in grado
di giocare (e vincere) con una protesi
al braccio sinistro. In semifinale sono
arrivati Biagi e Di Marzo. Nel Limit65,
livello intermedio, vittoria di Daniele
DOPPIO MISTO
DOPPIO MASCHILE
Finale: Spadoni/Macchini b. Marcozzi/Husband 9-4
Finale: Chiadroni/Mariani b. Colleoni/Pesenti 9-3
Massimiliano Spadoni, 49 anni
Chi è: vive a Roma, lavora come informatico al
Ministero Affari Esteri ed è sposato con Loredana.
Ha iniziato a giocare nel ‘75 in modo sporadico e
con diverse interruzioni fino al 2010, da un anno è
entrato a far parte del circuito Fit-Tpra.
“La più grande soddisfazione è la vittoria agli Internazionali d’Italia Amatoriali”. Per il secondo
anno ha giocato le finali AWT e disputerà anche il
Master del Kia Trophy a dicembre.
Massimo Chiadroni, 51 anni
Chi è: romano, lavora in Rai. Sposato con Simona, ha due figli (Valentina e Fabio). Ha iniziato a
giocare nel 1974, si è riavvicinato intorno al 2000
e nel 2014 ha conosciuto il circuito Fit-Tpra. Ha
vinto in coppia con Livia Tripodi il doppio misto
agli Internazionali d’Italia Amatoriali.
“Il Tpra è una grande famiglia di amici, persone
che condividono una grande passione il cui obiettivo principale è il divertimento non l’agonismo”.
Antonella Macchini, 45 anni
Chi è: viene da Aprilia, provincia di Latina, è un’informatrice scientifica del farmaco e convive con
Alessandro. Ha iniziato a giocare a 36 anni, 9 anni
fa, ed è entrata nel circuito Fit-Tpra tre anni fa.
Per il terzo anno consecutivo si è qualificata al
Master AWT.
“L’universo Tpra ha rappresentato una grande
esperienza che mi ha permesso di conoscere molte
persone divertendomi nella condivisione della passione per il tennis”.
Marco Mariani, 42 anni
Chi è: romano, militare (è sottufficiale settore informatico), è sposato con due figli (Sara e Davide).
Ha iniziato a giocare a tennis da bambino, poi ha
interrotto l’attività con racchetta prematuramente
e ha poi ripreso a scendere in campo quattro anni
fa. “La soddisfazione più importante l’ho vissuta
con la vittoria nella tappa di Roma 2016 del Kia
Trophy”. È anche il secondo anno filato in cui vince il Royal Master di Latina per la qualificazione
all’AWT Final.
20
circuito fit-tpra
Piccini in finale su Mauro Sandrini 9-8,
entrambi di Lucca. Nel doppio Open
vittoria dei romani Massimo Chiadroni e Marco Mariani che hanno battuto
Marco Colleoni e Marco Pesenti di Bergamo 9-3. Nel doppio misto si sono
invece imposte Antonella Macchini e
Marco Spadoni, romani, su Adele Marcozzi e Maurice Husband per 9-4.
Verso il 2017
Qui, Antonella Macchini, vincitrice del Doppio Misto
con Massimiliano Spadoni. Sotto, la finalista Open
Lara Brambilla e il finalista Limit65 Mauro Sandrini.
In basso, i qualificati alle AWT Finals al Cus Napoli
Tanti gli ospiti della giornata conclusiva delle AWT Finals, tra questi
il consigliere federale Isidoro Alvisi,
che ha premiato i protagonisti dell’evento, insieme al neo-presidente del
Comitato regionale della Campania,
Giovanni Improta. Gradito ospite al
Cus Napoli anche Fabrizio Gasparini,
AD di FitServizi, già vice presidente
della Federtennis e bandiera del tennis napoletano Anni ’70-’80, benevolo
nei commenti del tennis “amatoriale”
giocato al Cus, lui, ex prima categoria,
uno dei più classici giocatori italiani
anni ’70: rovescio in back, gesti bianchi e diritto sempre piatto.
Tutti i partecipanti alla categoria Open
dell’evento napoletano saranno promossi con la classifica 4.1 per il 2017,
entrando così nell’agonismo vero e
proprio. È questo lo spirito Fit-Tpra:
amicizia e sfide sul campo per divertirsi e migliorare sempre. Uno spirito
che si respirava domenica mattina al
ritrovo per il saluto conclusivo all’Esedra, in una Napoli tornata finalmente
assolata e calda, con Enzo De Palo, Max
Fogazzi, Marcello Sportelli e Stefano
Stefana, la squadra organizzativa del
Tpra, che ha promesso che tornerà.
Magari nel 2017, proiettata verso la carica dei… 101 mila del Fit-Tpra.
21
personal coach
Allenamento, pre e post
da non sottovalutare
Attivazione e defaticamento sono due vere e proprie fasi dell’allenamento.
In particolare la prima determina importanti effetti positivi in termini
fisiologici, psicologi e legati alla sicurezza e alla prevenzione degli infortuni
di
Gerardo brescia, I.S.F. R. Lombardi
Getty Images
foto
A
ttivazione e defaticamento, questi sconosciuti... Molti tennisti
amatoriali, anche di buon
livello, trascurano le fasi di attivazione e defaticamento, ritenendo
siano un qualcosa di superfluo, o
magari addirittura di troppo evoluto per il loro livello, arrivando così
a supporre che rappresentino pure
uno spreco di tempo ed energia.
Quanto andremo qui a descrivere
non vuol certo essere un saggio
per puristi, ma si pone lo scopo di
dimostrare come sia l’attivazione
che il defaticamento non siano solo una specificità di atleti agonisti
o professionisti, bensì costituiscano due vere e proprie fasi dell’allenamento a tutti i livelli, poiché
in grado di determinare variazioni fisiologiche e neuromuscolari,
che implementano notevolmente
la prestazione, facilitano il recupero e aiutano a prevenire infortuni.
Analizziamole nel dettaglio.
Il bello del riscaldamento
È la fase preparatoria a quella centrale dell’allenamento. Consiste in
un’attività fisica prima di tipo generale, che interessa cioè grandi
gruppi muscolari non necessariamente associati all’attività che verrà svolta, poi di tipo speciale, dove
invece saranno coinvolti in maniera mirata i gruppi muscolari impegnati nell’attività specifica.
La sua intensità viene sviluppata
in modo crescente, il che significa
che si partirà da un livello moderato fino a raggiungere il livello di
gioco .
Tre effetti positivi
Come detto gli effetti positivi della
fase di attivazione si possono distinguere in fisiologici, psicologici e
legati alla sicurezza.
Gli effetti fisiologici consistono
in un incremento della funzionalità
enzimatica, con aumento di velocità delle reazioni, che si producono
grazie all’aumento della temperatura corporea; l’attivazione agevola
il metabolismo al punto da favorire
una minore produzione di lattato,
una maggiore attitudine al suo smaltimento e pertanto, una ritardata insorgenza dell’affaticamento; produce
inoltre un aumento della lubrificazione delle articolazioni e di conseguenza della loro mobilità e stabilità;
infine stimola l’attivazione del siste-
22
ma nervoso centrale aumentando
l’efficienza degli impulsi nervosi.
Gli effetti psicologici sono relativi all’aumento dell’attivazione
nervosa e della predisposizione allo sforzo, fino al punto di creare il
giusto atteggiamento mentale per
un allenamento performante.
Gli effetti legati alla sicurezza
infine, rappresentano il miglior
metodo per prevenire eventuali
traumi alle strutture osteoarticolari e muscolo-tendinee.
Nelle prossime settimane scenderemo nel dettaglio analizzando prima
tre tipologie di attivazione e successivamente altrettante tipologie
di defaticamento. Per far sì che né
l’una né l’altra vengano più sottovalutati da chi scende in campo.
racchette e dintorni
Gli otto del Masters
dalla racchetta... ai piedi
A Londra se ne vedono di tutti i gusti e colori: racchette nuove, un mix di
marchi emergenti e storici per abbigliamento e scarpe. C’è un solo testimonial
in “total look“. La scelta più condivisa? Incordatura ibrida, budello e monofilo
di
Mauro Simoncini
Getty Images
Foto
G
ran finale di stagione alla O2
Arena di Londra. Le curiosità
dei fans si rivolgono non solo al risultato agonistico ma
anche agli attrezzi, ai materiali e alle
tecnologie applicate alle nuove armi
degli otto migliori giocatori al mondo. Come alle loro divise in materiali
tecnici o alle calzature, sempre più
evolute. Se per i big del circuito Atp
è tempo del gala conclusivo della stagione 2016, per i comuni mortali tennisti dei club è invece già tempo di
allenamenti invernali e preparazione
per l’anno prossimo. E questo molto
spesso significa anche il momento
giusto per test e scelta di nuove racchette, scarpe, corde e quant’altro.
Non c’è miglior fonte di ispirazione
che il Torneo dei tornei, le Atp World
Tour Finals, il Masters di Londra, con
riuniti i primi otto del ranking 2016.
Vediamo come si vestono, che modello di scarpe indossano, quale racchetta usano e che corde scelgono. Con le
personalizzazioni del caso.
1 Stan, the man... total look
Unico caso sugli otto presenti al Masters il miglior svizzero del ranking
(ahimè per i fans di Re Roger Federer)
è l’unico ad avere un unico sponsor,
dalla testa ai piedi, i giapponesi di Yonex. La sua racchetta è una delle più
difficili del lotto: Yonex VCore Duel
G 97 pesa 330 grammi senza corde
(è la più pesante) e ha profilo sottile
da soli 20,5 millimetri. Solo il braccio di Stan la può “reggere”, ancora di
più se si monta un monofilo rigido e
“cattivo” come Rpm Blast di Babolat
(calibro 1,30 mm). Come detto sopra
Wawrinka indossa da qualche stagione anche completini (colorati, a volte
1
anche troppo: ricordate le braghette
“da bagno” della sua vittoria al Roland Garros?) Yonex e ha ai piedi le
nuove Sht Eclipsion, la solida scarpa
Yonex, per fisici robusti e spostamenti di un certo “peso”. A Londra le ha
presentate tutte nere, con completino abbinato abbastanza classico in
bianco e nero.
2 Milos ha il suo
“Nuovo Equilibrio”
Il bombardiere canadese quest’anno
ha perso in finale a Wimbledon contro il nuovo numero 1 al mondo Andy Murray. Le sue bordate al servizio
partono oramai da qualche anno da
una Wilson Blade 98, nella versione
con schema corde più fitto (18 vertica-
23
2
racchette e dintorni
3
li e 20 orizzontali). È un’agonistica di
controllo, dal peso non eccessivo (304
grammi) molto versatile e diffusissima
tanto nei circuiti Pro (uomini e donne)
quanto sui campi dei circoli.
In quanto a outfit, Milos è stato scelto qualche anno fa da New Balance
per il suo “sbarco” nel mondo del
tennis; lo storico brand statunitense
veste con i suoi tessuti tecnici e i colori vivaci l’allievo di Riccardo Piatti.
Il quale ai piedi ha le MC 996v2, un
modello comodo e leggero, colorato
per Londra in una sorta di rosa shocking fluo abbinato ai polsini; è la seconda edizione, ma già aveva riscosso successo all’esordio.
3 Nole nuova Speed,
davvero… Uniqlo
L’ex numero 1 del mondo ha presentato a Milano in occasione dell’evento “Djokovic & Friends” la nuova
versione della sua Head Speed Pro,
l’arma che lo ha condotto ai vertici
del ranking Atp. La novità è il materiale, Graphene Touch per migliorare
comfort e sensibilità. E’ una racchetta
agonistica selettiva: 310 grammi di
peso (con bilanciamento 31,5 cm) e
schema corde fitto 18x20 anche se
distribuito sui 100 pollici quadrati
di ovale. Nole fa montare (come Federer) un ibrido “reverse” cioè con
budello (VS Team da 1,25 mm) sulle
verticali e Luxilon Big Banger Alu Power (1,25 mm) sulle orizzontali. Per
quanto concerne il look, da alcuni
anni Djokovic è testimonial Uniqlo,
un’azienda giapponese che produce
e vende in realtà abbigliamento casual (e aprirà nel 2017 il primo negozio italiano a Milano). Ai piedi di
Djokovic infine le Adidas Novak Pro
4
(con il logo autografato su linguetta
ed esterno piede), parenti strette delle Barricade, ma realizzate dai tedeschi proprio in collaborazione con il
campione serbo.
4
Monfils, pittoresco
anche nel look
Gael Monfils ha fatto il suo esordio al
Masters a 30 anni; non è più un novellino del circuito, ma è comunque
un personaggio unico che fa impazzire i ragazzini di tutto il mondo ed
esalta con il suo stile e le sue giocate
estemporanee il pubblico di qualsiasi nazione o provenienza. Oltre ai
colpi non si può non dire in questo
caso che l’abito non faccia il monaco:
i giapponesi di Asics che da qualche
5
24
stagione ne sfruttano l’immagine si
sono sbizzarriti con colori e fantasie
davvero particolari. A Londra il transalpino si è presentato con una tecnica t-shirt in verde acqua e pantaloncini fantasiosissimi abbinati in blu e
verde acqua. Anche lui come Raonic
usa Wilson Blade 18x20. C’è già pronta la nuova versione 2017, con la tecnologia CV (CounterVail) per aumentare il comfort e concedere ancora
più potenza ed energia al giocatore.
5 Dominic Thiem
e la bianca Strike
Un altro esordiente alla O2 Arena è il
giovane austriaco Thiem, che in questa stagione ha sfoggiato per primo
la nuova versione della Pure Strike di
racchette e dintorni
Babolat, forse la più “cattiva” e selettiva racchetta della collezione dell’azienda francese. Dopo mesi di studi
su “ProjectOne7”, a settembre è stata
rivelata la nuova arma del giovane
austriaco: 305 grammi di peso, 98
pollici quadrati di ovale con profilo
variabile (21-23 mm). Si picchia forte
senza troppi fronzoli; Thiem lo fa con
incordatura ibrida in budello VS di
Babolat e monofilo Rpm Blast calibro
1,25 millimetri; appariscente e cool
anche la bag tutta bianca in tinta.
Il colosso tedesco Adidas lo veste (e lo
calza) in blu scuro con la linea Barricade, il cui nome richiama le storiche calzature: compatte, solide, toste, perfette per taglie forti e allenamenti intensi.
6
6
Andy Murray,
“sotto la corazza”... n.1
Nella sua Londra, da numero 1 del
mondo, Andy Murray prova a coronare la sua stagione con una grande
prestazione al Masters. Lo scozzese
non ha mai abbandonato la sua Head
Radical Pro, giunta alla più recente edizione con Graphene XT: una racchetta
di spinta, completa a tutto campo, accessibile a diversi livelli di gioco. 310
grammi di peso, ovale 98, profilo variabile da 21 a 23,5 millimetri e schema corde 16x19 (con corde in budello
VS Babolat calibro 1,25 mm per Murray). È invece la giovane azienda americana Under Armour che veste Andy: a
Londra tutto scuro in grigio/verdone e
nero; da qualche tempo anche con un
modello di calzature ad hoc. UA si è
fatta un nome nel mondo sportivo per
i suoi tessuti tecnologici e traspiranti nati come underwear tecnico per il
running e gli allenamenti atletici.
7
Tutti in... Fila per Cilic
Come il suo ex coach e connazionale
più illustre Goran Ivanisevic, Marin Cilic è un altro degli storici affezionati di
Head Prestige, il modello storico dell’azienda austriaca. Una racchetta non
facile soprattutto per l’ovale mid da
93 pollici quadrati della sua Rev Pro,
che pesa più dei 300 grammi di quelle che si trovano nei negozi grazie alle
personalizzazioni che tutti i Pro fanno
apportare ai loro telai. Anche il croato usa un armeggio ibrido Luxilon Big
Banger Alu Power (calibro 1,25 mm) e
budello VS Touch (da 1.30 mm).
La novità 2016 di Cilic è sicuramente
l’abbigliamento Fila, storica azienda
fondata nel 1911 in Piemonte (ora coreana con sede a Seul) dai tipici com-
7
8
pletini vintage in blu e bianco, con
sottili righe orizzontali degli ultimi
tornei. A Londra Marin si è presentato con una polo blu e un paio di pantaloncini con fantasie blu e gialle, tipo... boxer da bagno. Infine ai piedi il
croato indossa scarpe color argento
del suo vecchio sponsor, il colosso
cinese Li Ning.
8
Nishikori, anche
l’abito è giapponese
Key Nishikori si muove sempre in
punta di piedi, con discrezione e
compostezza anche nel campo. Lo
aiuta a contornare questa sobria ed
educata immagine anche lo sponsor giapponese che condivide con
il serbo Djokovic, Uniqlo. L’azienda
di abbigliamento casual ha scelto
25
per lui per il Masters di Londra una
polo rossa con pantaloncini blu e
logo aziendale su fondo rosso. Bandana immancabile (in blu) per Key e
scarpe rosse, anche per lui modello
Barricade di Adidas. Per quanto riguarda la racchetta, il giapponese ha
tra le mani una Wilson Burn 95, una
racchetta potente ma con ovale mid
da 95 pollici quadrati. Peculiarità la
lunghezza XL del telaio (oltre 69 centimetri), mezzo centimetro più delle
altre; Nishikori usa come corde un
ibrido tra budello Wilson 1,30 mm
e monofilamento Luxilon 4G da 1,25
mm di calibro.
Una curiosità: ora c’è anche una versione FST (con Fast Speed Technology)
della Burn 95, sempre adatta a picchiare da dietro senza troppe titubanze.
la regola del gioco
Quando il “fisio”
va interrotto...
Se un giocatore richiede un trattamento da 60 secondi (non un medical
time-out da 3 minuti), questo può essere protratto nel tempo nel caso
in cui l’avversario sia andato in bagno o si stia rifacendo il campo?
La situazione
Marcello sta disputando una partita di singolare su un campo in terra
battuta contro Alberto.
Che cosa succede?
Sul punteggio di 4-3, 30-30, Marcello si fa male e chiede l’intervento
del fisioterapista. Il quale giunge
sul campo, valuta il giocatore e decide che dovrà fargli un trattamento
di 3 minuti come da regolamento.
Si riprende a giocare
Il gioco riprende e il primo set si
chiude con il parziale di 6-3 in favore di Marcello. A questo punto
Marcello però richiede l’intervento
del fisioterapista per essere trattato solamente per la durata del cambio campo, come previsto dalle regole. Alberto nel frattempo, aveva
chiesto e ottenuto il permesso di
andare in bagno. Dopo 90 secondi,
momento in cui dovrebbe essere
chiamato il tempo (essendo al set
break), Alberto non è ancora tornato dal bagno e Marcello chiede che
sia concesso al fisioterapista di
continuare con il suo trattamento
finché Alberto non torni dal bagno.
Come si procede?
Come abbiamo visto in passato
quando un giocatore si fa male può
chiedere l’intervento del fisioterapista (se presente e se previsto).
A quel punto si ferma il gioco e si
chiama subito in campo il “fisio”:
dove direttamente effettuerà una
sua valutazione, dopo di che avrà a
disposizione 3 minuti per prestare
un trattamento medico al giocatore.
Altra regola generale sancisce che
un giocatore ha diritto anche a due
ulteriori “trattamenti medici” per
la stessa patologia ma della durata di 1 minuto ciascuno (durante
il cambio campo in pratica) anche
non consecutivi. Questi due trattamenti brevi possono anche essere
richiesti prima del trattamento medico di 3 minuti (oppure uno prima
e uno dopo).
Il “fisio” va fermato
In questi casi, il fatto che ci sia un
elemento in più che causi un ritardo nell’inizio della ripresa del
gioco (l’avversario in bagno, oppure ancora in un altro esempio il
tempo dedicato per rifare il campo), non potrà essere considerato
come un beneficio da concedere
al giocatore che viene trattato per
un tempo limitato al solo “cambio
campo”, altrimenti si rischierebbe
di agevolare troppo il giocatore
26
che benefici del trattamento. Di
conseguenza qualunque sia il ritardo che si dovesse verificare, il
fisioterapista dovrà essere fermato
non appena il tempo previsto per
il singolo trattamento del cambio
campo sia esaurito.
Inviateci via
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