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15 anni di
SPECIALE
k
ADOLESCENTI
INDICE
Introduzione Elena Vaccarella
e Francesca Cariola
5
Introduzione psicologa
dott.ssa Valentina Guarasci
6
SESSO E SALUTE
7
Fluid sex
8
Menarca, come spiegare le
prime mestruazioni a tua figlia
9
Adolescenti, a che età si può
cominciare a fare la ceretta?
11
Sport per l’infanzia: 7 consigli
del pediatra da non dimenticare mai!
12
BULLISMO
14
6 libri sul bullismo da leggere
insieme ai bambini
15
Cyberbullismo: nasce il primo centro
di supporto per le vittime
17
2
ALCOL E DROGA
19
Adolescenti e fumo, le e-cig
possono creare dipendenza tra
i giovani?
20
5 segnali per scoprire se un
adolscente fuma
22
Figli adolescenti e alcol: cosa
può fare la famiglia?
24
Figli adolescenti e prime uscite
serali, come regolarsi?
25
PSICOLOGIA
27
Tutte le tappe dello sviluppo
adolescenziale: cosa cambia anno
per anno
28
7 argomenti di cui è bene parlare
con gli adolescenti
30
Routine dell’addormentamento per
adolescenti, tutto quello che c’è
da sapere
32
Genitori e figli adolescenti: alcuni
consigli per gestire i conflitti
al meglio
34
5 modi per gestire la rabbia e
l’aggessività degli adolescenti
36
3
Adolescenti e abbandono scolastico,
cosa fare se vostro figlio vuole
lasciare la scuola
38
Adolescenti e vacanze: a che età
cominciare a viaggiare da soli?
40
6 frasi da non dire a un figlio
adolescente
41
Adolescenza, come riconoscere
i comportamenti a rischio
43
Adolescenti ribelli, 7 consigli
per farsi ascoltare
45
Figli adolescenti, le 7 cose che
un genitore dovrebbe sapere
47
Sindrome di Hikikomori e
dipendenza patologica da
internet e videogiochi
49
Adolescenti e tatuaggi, tutto quello
che devi far loro sapere per una
scelta consapevole
51
Figli adolescenti, che vogliono fare
tatuaggi e piercing, come
comportarsi
53
4
LE FONDATRICI
Sono passati 15 anni da quando abbiamo pubblicato il nostro primo articolo
su Donnaclick.it, un progetto nato da due donne, due mamme, desiderose
di creare una finestra sull’universo femminile a 360 gradi, e che ha saputo
crescere anno dopo anno, coinvolgendo esperti, autorevoli professionisti e
preziosi collaboratori, e diventando un punto di riferimento per oltre 2 milioni
di lettrici.
Con voi abbiamo parlato di salute e benessere, di tematiche strettamente
connesse all’attualità e alla società nella quale viviamo, ma anche di argomenti
più legati al vivere quotidiano come il matrimonio e la vita di coppia, hobby e
casa, moda, beauty e curiosità, cercando di intercettare le necessità di tutte
le donne, da quelle in carriera alle casalinghe, dalle fashion addicted alle super
sportive, dalle single per scelta alle amanti del velo bianco, sempre con un
occhio di riguardo alle tematiche che interessano tutte noi, la prevenzione
delle malattie legate alla femminilità, la violenza sulle donne, l’emancipazione
femminile e le pari opportunità.
Ma è alle mamme che vogliamo dedicare questo speciale per i 15 anni di
Donnaclick, non solo perché sono tantissime le mamme che seguono ogni giorno
i nostri articoli della sezione Mammaclick, ma anche perché nel 2001, quando
abbiamo lanciato il sito, abbiamo riscontrato un’ottima risposta per le categorie
gravidanza e maternità: l’idea di uno speciale dedicato all’adolescenza nasce
proprio come naturale evoluzione della crescita dei figli delle nostre lettrici.
Oggi, 15 anni dopo, le mamme del 2001 continuano a seguirci e affrontano
le “fatiche” di crescere i nuovi adolescenti, i millenials, che sempre prima si
trovano esposti al mondo esterno tra social network e movida precoce.
Il nostro speciale, redatto in collaborazione con la psicologa Valentina Guarasci,
vuole essere uno strumento che guidi i genitori nel rapporto con i figli, per vivere
al meglio questa delicata fase della crescita. Ci sembrava il regalo più adatto a
ringraziare le nostre lettrici del loro supporto, tanto importante quanto quello
che noi speriamo, cerchiamo, di dare loro ogni giorno con il nostro magazine.
Elena e Francesca
5
LA PSICOLOGA
L’adolescenza definita come “fase di crescita” è un importante momento di
passaggio dall’infanzia all’età adulta, è un periodo che potremmo definire di
metamorfosi sia fisica che psicologica. Numerosi sono i cambiamenti che ogni
ragazzo deve fronteggiare e in relazione a questi, può accadere che, l’adolescente
non si riconosca più nel bambino che era e deve iniziare a destreggiarsi nella
costruzione dell’adulto che sarà.
La strada tra il noto e l’ignoto alla ricerca di un nuovo e saldo equilibrio non è facile
da percorrere e per questo possono sorgere dei conflitti, conflitti che coinvolgono in
prima persona i genitori, i quali, talvolta, si trovano in difficoltà sia nel rapportarsi
con i propri figli sia nel far fronte alle loro nuove esigenze, peraltro ai loro occhi,
alle volte, non facilmente comprensibili.
Durante l’adolescenza, inoltre, il gruppo dei pari assume sempre più peso, le
amicizie cominciano ad avere un posto di rilievo e la cosiddetta “onnipotenza
genitoriale” diminuisce, modificando il ruolo della famiglia. Anche se in questo
periodo può essere impegnativo trovare un punto di contatto con un figlio
adolescente, che cerca di raggiungere una propria indipendenza e autonomia, un
genitore non dovrebbe mai dimenticare di dimostrarsi una presenza e un approdo
sicuro in cui il proprio figlio si possa rifugiare.
Mantenere un atteggiamento accogliente e di guida, anche autorevole, dove è
necessario, aiuta a gestire e ridimensionare preoccupazioni che spesso un figlio
adolescente vive come insormontabili. Sapere e sentire di poter chiedere aiuto nei
momenti difficili alla propria famiglia è fondamentale, soprattutto perché costruire
una propria identità e poi riuscire a capire come gestirla e come affermarsi nella
nostra società attuale non è semplice. Molto spesso accade, infatti, che per far ciò
i ragazzi inizino a mettersi alla prova, arrivando alle volte a spingersi oltre, vivendo
situazioni che poi si rivelano pericolose come l’abuso di alcol o di sostanze, la
sperimentazione di una sessualità precoce e non protetta, la guida pericolosa, le
restrizioni alimentari per seguire le mode del momento, eccetera.
Valentina Guarasci
6
SESSO E SALUTE
Il corpo che cambia e rivela nuove forme, gli ormoni che si risvegliano e portano nuove
consapevolezze nei confronti dei coetanei, ma soprattutto il delicato momento del
riconoscimento della propria identità sessuale: gli adolescenti vivono un momento di
difficile transizione tra l’infanzia e la vita adulta anche a livello fisico. Queste sono
anche le tematiche su cui i genitori cercano consigli per vivere serenamente la crescita
dei figli.
• FLUID SEX
• MENARCA, COME SPIEGARE LE PRIME MESTRUAZIONI A TUA FIGLIA
• ADOLESCENTI, A CHE ETÀ SI PUÒ COMINCIARE A FARE LA CERETTA?
• SPORT PER L’INFANZIA: 7 CONSIGLI DEL PEDIATRA DA NON DIMENTICARE MAI
7
SESSO E SALUTE
FLUID SEX
L’identità sessuale non è una proprietà, data dalla
nascita e mai più modificabile, ma un processo in
continuo divenire che tende alla definizione di una
coerente stabilità tra percezione di sé e proprio
sesso biologico. L’identità sessuale, perciò, può
anche essere definita “sessualità fluida”, o identità
sessuale fluida.
Alla base del concetto di identità sessuale fluida, c’è
l’esigenza, oggi più che mai sentita dai giovani, di
creare nuove categorie identitarie sessuali nelle quali
potersi riconoscere quali ad esempio, pansessuale,
polisessuale, gender fluid, no gender...
In realtà, la sessualità fluida riguarderebbe tutti
poichè, sebbene ognuno di noi si sia riconosciuto sin
da piccolissimo in una specifica identità sessuale
(maschio/femmina, bambino/bambina, uomo/
donna), essa non è affatto definitiva.
In molti sono, infatti, gli studiosi che credono che
i tempi siano maturi per questo passo, auspicato
da tempo. E, in fondo, si tratta di riconoscere
onestamente che la sessualità o il sesso inteso anche
come identità sociale è sì un elemento ben definito,
ma anche altrettanto instabile e vulnerabile, motivo
per cui, definirlo rigidamente per tutta la vita, e
soprattutto in età giovanile, può creare, e di fatto
crea, delle storture e delle sofferenze che sarebbe
utile ridimensionare.
L’obiettivo del progetto è andare oltre le sigle,
costruendo una realtà che dia spazio a ogni
Che cosa si intende con questo concetto e in che identità sessuale, senza mai escludere le categorie
modo la “questione” riguarda i giovani?
considerate “conformi”.
In Italia, la fluidità sessuale è diventata oggetto
di un progetto online chiamato fluIDsex, ideato,
patrocinato e coordinato dell’Università Sigmund
Freud University di Milano, con la partecipazione di
psicologi e psicoterapeuti insieme a giovani studiosi
e laureati, come l’ideatrice Greta Riboli, studentessa
del corso di laurea magistrale in psicologia clinica
della SFU. fluIDsex, online su “State of Mind
- Il giornale delle scienze psicologiche” (www.
stateofmind.it), è uno spazio sul web totalmente
anonimo e gratuito dove discutere e informarsi sul
tema dell’identità sessuale.
Con ciò, come si è detto, non si vuole screditare
o sminuire l’importanza identitaria del sesso
biologico, bensì rendere più malleabile e accettabile
la declinazione della sessualità che nel corso
della vita di un individuo in fase di crescita e di
identificazione socio-sessuale può subire varie
valutazioni e rivalutazioni.
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SESSO E SALUTE
MENARCA, COME SPIEGARE LE PRIME MESTRUAZIONI A
TUA FIGLIA
Le prime mestruazioni, ovvero il menarca, sono un
argomento fondamentale nella crescita delle figlie
femmine e, checchè se ne dica, anche dei figli
maschi.
Le bambine (oggi adulte) che hanno affrontato il
menarca senza alcuna informazione e istruzione
sull’argomento, dichiarano in uno studio condotto
dall’Università di aver subito un forte trauma alla
comparsa della prima mestruazione, ed è facile
Come spiegare le prime mestruazioni? Quando si capire il perchè.
verificano? Perchè vengono solo alle ragazze? Cosa
significano? Che cosa si prova? Quanto durano? La migliore cosa è perciò studiare bene come
Che cos’è il menarca nello specifico?
funziona l’arrivo della prima mestruazione,
rivolgendosi magari al consultorio, al ginecologo
Diciamo che le probabilità che una ragazza arrivi al o allo stesso pediatra di fiducia. E’ necessario
menarca già “informata sui fatti” sono decisamente informare le bambine vicine al menarca che il loro
più alte di un tempo. Tuttavia non è scontato che corpo ha intrapreso un cambiamento ormonale che
una ragazza sappia cosa aspettarsi dalle prime presto le vedrà diventare donne con la comparsa,
mestruazioni: è infatti compito dei genitori, e non appunto, delle prime mestruazioni. Rassicuratele,
solo della madre, parlare alle figlie femmine di perchè questo è altrettanto importante rispetto al
questa delicata faccenda.
fatto di sapere di essere fertili da quel momento
in poi.
Molto dipende dal tipo di rapporto che abbiamo
con nostra figlia, dal fatto di avere in casa altre A parte le mestruazioni, infatti, la fertilità con i
figlie o figli più grandi e così via. L’argomento conseguenti rischi di gravidanze è un argomento
andrebbe affrontato con le figlie femmine già ad 8- che va trattato benissimo e con l’ausilio del
9 anni, a detta degli esperti. Il perchè è semplice: personale adatto, come educatori professionali
a questa età le bambine cominciano ad avere i e medici. Potete usare dei video, dei dépliant
primi cambiamenti ormonali, la crescita del seno, informativi, la buona vecchia enciclopedia; ma
dei primi peli e, spesso, una crescita ponderale non affidatevi per nessuna ragione al mondo al
importante. Il menarca, inoltre, può manifestarsi passaparola da adolescenti perchè, sebbene sia il
a 10 anni come a 16, a seconda dei casi.
più spontaneo, è anche il più fuorviante.
9
SESSO E SALUTE
Inoltre, parlare di questo argomento con le vostre
figli creerà un legame importante tra voi e la nuova
figlia-donna che presto vi ritroverete a dover
gestire.
i figli maschi.
Un consiglio? Non escludete i papà. Sono preziosi
in questa delicata fase di sviluppo adolescenziale
e, se correttamente coinvolti con un ruolo attivo,
sono un grande supporto per lo sviluppo sessuale
E se siete voi ad avere bisogno di parlare del ed affettivo delle figlie femmine per le quali il ruolo
menarca? Sì, è vero, anche questa è una evenienza del padre è determinante.
che si può verificare: quella in cui i genitori
hanno bisogno di supporto e di informazioni Come affronteranno il sesso, come tratteranno il
“all’altezza” dei figli e della materia. Chiedete aiuto loro corpo, la maternità e la paternità, in fondo,
al ginecologo o al pediatra e/o al pedagogista che dipende soltanto da cosa e come i genitori si
certamente avrà piacere a spiegarvi tutto in modo disporranno all’ascolto e alla formazione in questa
dettagliato e vi darà dei consigli pratici su come materia che, potremmo dire, inizia proprio con il
affrontare l’argomento con le figlie femmine e con menarca.
http://www.donnaclick.it/mamma/158531/menarca-come-spiegare-le-prime-mestruazioni-a-tua-figlia/
10
SESSO E SALUTE
ADOLESCENTI, A CHE ETÀ SI PUÒ COMINCIARE A FARE LA
CERETTA?
La ceretta è sicuramente uno dei modi migliori
per avere una pelle perfetta in estate e lo sanno
bene anche le ragazzine di oggi, che la richiedono
sempre più spesso ai loro genitori. Infatti, la
maggior parte delle adolescenti inizia a depilarsi
e farsi la ceretta a partire dai 13-14 anni, ma alle
volte si inizia anche prima con una depilazione
purtroppo prematura. Dunque, a meno che i
peli non siano davvero tanti da creare disagio,
una bambina con meno di 12 anni non dovrebbe
andare dall’estetista a farsi la ceretta!
Ad ogni modo, un’adolescente può iniziare a fare
la ceretta una volta avuta la prima mestruazione:
in questo modo la ceretta non crea nessun
problema ma deve essere eseguita dalle mani di
esperte estetiste. In particolare, prima di iniziare
il trattamento si dovrà verificare che non vi siano
lesioni o infezioni della pelle e che non vi siano
particolari segni di allergie. Inoltre le teenager
dovranno ricordarsi di stendere sempre un buon
olio idratante subito dopo la ceretta e nei giorni
successivi, ma dovranno anche evitare di esporsi
al sole per almeno 12-24 ore dopo aver eseguito
il trattamento di depilazione con la cera.
Per le adolescenti che vogliono fare la prima
ceretta è preferibile scegliere quella “a freddo”,
che risulta meno traumatica per la pelle rispetto
alla classica ceretta “a caldo”. Allo stesso modo,
alle teenager è consigliabile anche una ceretta
delicata, come ad esempio la ceretta araba fatta
solo con ingredienti naturali. Ovviamente fare
la ceretta non è mai un gran piacere, specie se
non si è abituate a farla, ma nei giorni precedenti
all’arrivo delle mestruazioni il dolore può essere
avvertito in misura maggiore per via delle
variazioni ormonali. Per tale motivo si sconsiglia
in genere di fare la ceretta in quei giorni, mentre
per quel che riguarda la frequenza con cui fare la
ceretta vale la solita regola di farla una volta al
mese e non oltre.
Infine, per eliminare i peli superflui del viso, le
giovanissime potranno optare per delle creme
schiarenti che sostituiscono la classica ceretta. Il
consiglio in più per i genitori è comunque quello
di cercare di capire se la scelta della figlia di fare
la ceretta sia davvero dettata dalla necessità o
da un disagio o se invece si tratta di un semplice
capriccio da adolescenti o preadolescenti.
http://www.donnaclick.it/bellezza/148323/adolescenti-a-che-eta-si-puo-cominciare-a-fare-la-ceretta/
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SESSO E SALUTE
SPORT PER L’INFANZIA: 7 CONSIGLI DEL PEDIATRA DA NON
DIMENTICARE MAI
Praticare uno sport nel periodo dell’infanzia e
dell’adolescenza, ma anche in età adulta, comporta
benefici fisici, psicologi e relazionali. Lo sport,
infatti, può svolgere un ruolo importante nella
costruzione di una positiva immagine di sé, di una
disposizione ottimistica verso il futuro, favorendo
la socializzazione e facilitando le relazioni amicali
e quelle con adulti capaci di offrire dialogo,
comprensione, aiuto. Inoltre, può rendere capaci
le persone di rispetto di codici e norme, di scambi
efficaci con gli altri e di reciproco aiuto.
I bambini devono praticare sport sempre e comunque
e quale sport è più adatto?
Perché le potenzialità dello sport si realizzino è
necessario che gli allenatori, i genitori, i dirigenti
sportivi e gli atleti stessi si impegnino a fare della
pratica sportiva un insieme di esperienze positive,
felici, edificanti.
Una vittoria, ad esempio, non deve incrementare
l’aspettativa narcisistica di essere sempre vincenti,
così come una sconfitta non deve generare un senso
di fallimento personale ma bisogna riconoscere ed
apprezzare un buon risultato anche se il figlio non
è salito sul podio ma ha dato il meglio di sé.
Per lo sport come pediatra consiglio:
1. Deve essere divertimento e gioco
2. Deve piacere al bambino
3. Meglio fargli fare attività diverse per fargli
imparare, per esempio a nuotare, a giocare a
tennis eccetera
4. Mai competizione organizzata da noi adulti
5. Ci sono tanti sport, non solo il calcio
6. Attenti alla parola agonismo e semi-agonismo:
lasciate la scelta al bambino
7. Non trasferite sul bambino le vostre ambizioni o
frustrazioni (o quelle degli allenatori)
8. Nella pratica sportiva agonistica la vittoria è
certamente un evento esaltante che gratifica
l’atleta e la squadra, che infonde entusiasmo e gioia,
che ripaga i sacrifici e l’impegno dell’allenamento,
che rinforza l’autostima del singolo e del gruppo.
I bambini ed i ragazzi hanno bisogno di persone
adulte che consentano loro di prendere
consapevolezza delle proprie caratteristiche e
capacità, di costruirsi un concetto di sé positivo
e duraturo e di interagire in modo efficace con i Il bisogno di vincere però non è un bisogno
coetanei.
spontaneo del bambino o dell’adolescente:
12
SESSO E SALUTE
in genere essi hanno la necessità di sentirsi Vi riporto la Carta dei diritti dei giovani che praticano
riconosciuti e valorizzati in quanto individui sport.
capaci di conseguire dei risultati.
1. Diritto a praticare lo sport e a sceglierlo
Per loro il successo non è collegato con la liberamente.
vittoria in sé poiché, anche il solo fatto di aver 2. Diritto ad essere rispettati come persone e
superato un limite personale, offre una grande come atleti.
soddisfazione.
3. Diritto a vivere una valida esperienza
educativa.
La vittoria pertanto non è un obiettivo prioritario 4. Diritto ad esprimere la propria personalità e le
dei giovani atleti almeno fino a quando qualcuno proprie doti e caratteristiche.
non dice loro che devono vincere. I ragazzi che 5. Diritto ad un ambiente che tutela la salute fisica,
hanno alle spalle genitori ed allenatori che psicologica e sociale.
desiderano la vittoria a tutti i costi sono costretti 6. Diritto a comprendere e a partecipare al progetto
a perseguirla per trovare risposta ai loro bisogni di formazione sportiva.
di sicurezza, di stima e di approvazione. Se essa 7. Diritto ad avere relazioni interpersonali
sfuggirà loro, subiranno una ferita sul piano positive.
personale cominciando a temere di essere atleti, 8. Diritto a divertirsi.
e poi persone, di scarso valore.
9. Diritto a crescere e a migliorare le proprie
prestazioni.
10. Diritto a competere, a vincere, a perdere.
http://www.donnaclick.it/mamma/158105/sport-per-linfanzia-7-consigli-del-pediatra-da-non-dimenticare-mai/
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BULLISMO
Uno dei fenomeni più dilaganti all’interno dei gruppi sociali formati da adolescenti è il
bullismo, in cui il “branco” sceglie la propria vittima, incapace di difendersi, sulla quale
intraprende azioni violente o intimidatorie. Con l’avvento dei social network, sempre
più popolati dai giovanissimi che ne sono talvolta dipendenti, il cyber bullismo è
l’evoluzione tecnologica di un fenomeno sociale fortemente invalidante per la crescita
dell’individuo nella già critica età dell’adolescenza.
Difendere i propri figli, e insegnare loro a rapportarsi con i coetanei nel modo corretto
deve essere una priorità per ogni genitore.
• 6 LIBRI SUL BULLISMO DA LEGGERE INSIEME AI BAMBINI
• CYBERBULLISMO, NASCE IL PRIMO CENTRO DI SUPPORTO PER LE VITTIME
14
BULLISMO
6 LIBRI SUL BULLISMO DA LEGGERE INSIEME AI BAMBINI
Il bullismo è una piaga da sempre diffusa tra i
giovanissimi, riguarda maschi e femmine e, per via
delle tecnologia, trova ulteriori modi d’esprimersi.
Il bullismo ingloba una serie di violenze fisiche
e psicologiche, perpetrate con più mezzi (dalle
aggressioni fisiche agli insulti fino alla messa in
ridicolo sui social) che limitano e spesso rovinano
la vita di chi ne è vittima. I genitori hanno un ruolo
fondamentale, sia per difendere i figli dai bulli sia
per evitare che lo diventino.
bullo è proprio lui.
• “La coccinella prepotente”, Eric Carle, Mondadori,
9€, 2008
Una coccinella rissosa e prepotente sfida tutti
gli animali più forti, perché attraverso al violenza
pensa di dimostrare la sua superiorità. Dopo aver
errato in giro per il mondo battendo rinoceronti ed
elefanti, si trova assetata, e la sua forza non le
vale nulla. Correrà in suo soccorso una coccinella
gentile, che le insegnerà il significato della vera
L’educazione al rispetto è la prima garanzia per forza: la bontà d’animo e la cooperazione. Una
tutti, perché anche i ragazzi che si trasformano in fiaba dolce e buffa, ma piena di significato, adatta
aguzzini vivono un disagio che va riconosciuto e dai 3 anni in su.
affrontato con un esperto. Ci sono molti libri che
possono aiutare figli e genitori a discutere del Libri sul bullismo per i bambini delle scuole primarie
tema, per riconoscersi nella vittima o nel carnefice: • “Al bullo? Mi ribello”, Daniele Giancane, Adda, 10€,
vediamo i migliori da leggere insieme.
2011
Un approccio moderato e non certo shoccante,
Libri sul bullismo per i bambini dell’asilo
questo libro racconta storie per introdurre ai
• “Bulloni Svitati”, Sonia Loffreda e Giuliano bambini il tema del bullismo. Tanti racconti diversi,
Crivellente, Mela Music, 19.30€, 2009
che non mancano di umorismo, per indurre i
Un libro adatto dai 5 anni in più, che contiene bambini a leggere e riflettere su un tema che
anche un CD audio, con canzoni da ascoltare potrà condizionare il resto della loro vita. Un libro
insieme. Protagonisti tanti piccoli animaletti, dalle perfetto per i bambini che hanno più di 8 anni.
coccinelle ai ragnetti, che aiutano i più piccoli ad
identificarsi. Attraverso le canzoni, poi, molto • “Dura la vita da duro”, Margherita Micheli,
orecchiabili, il bambino capisce non solo come Coccole&Caccole, 10.12€, 2011
comportarsi se è vittima di bullismo, ma anche a Un confronto tra le due tipologie: il bullo e la
comprendere di compiere azione poco belle se il vittima, lo spavaldo e il timido, il discolo e il
15
BULLISMO
secchione, arrivando poi a capire che tutti i ruoli
nascondono dei tratti in comune e dei disagi da
affrontare. Un libro che offre i due punti di vista
opposti e che si fronteggiano, necessari anche ai
genitori per sondare i comportamenti dei propri
figli ed evitare il peggio.
Libri sul bullismo per i bambini delle scuole medie
• “Bull Over, Stop alla Prepotenza”, Patrizio Righero,
Edb, 3.90€, 2010
Una scolaresca di preadolescenti resta bloccata
in una baita, senza adulti. Devono collaborare
per cavarsela da soli, ma i due bulli, Barbara e
Max, non fermano le loro quotidiane vessazioni
neanche in queste circostanze particolari. Il tempo
e le necessità, però, permettono ai ragazzini di
dialogare, aprirsi, mostrando un mondo simile
sia per i bulli che per le vittime, fatto di dispiaceri
scolatici, problemi in famiglia e le prime delusioni
d’amore e d’amicizia. Un libro perfetto per i
ragazzini dagli 11 anni in su.
• “Il branco e la nebbia”, Martìn Casariego, Atmosphere
Libri, 16.50€, 2011
Una storia che è un vero e proprio romanzo, adatto
ai ragazzi dai 13 anni in su. Si incrociano le vicende
dell’adolescente Ander, vittima di bullismo,
dell’ingenuo fratello minore Leandro dell’anziano
Ignacio, scrittore. Tre personaggi diversi che
però, a modo loro, vivono il disagio e affrontano la
violenza del gruppo verso il singolo. Un racconto
toccante e intenso, ma formativo, da leggere con i
figli più grandi e da commentare insieme.
Le istituzioni prestano sempre maggiore
attenzione anche al cosiddetto cyberbullismo,
quello che si esercita attraverso i social network
e le nuove tecnologie. La Polizia di Stato ricorda
di non fornire mai dettagli circa gli spostamenti,
l’indirizzo di casa ed evitare di condividere foto
di minori. Se i vostri figli navigano su internet,
è importante modificare le loro impostazioni di
privacy e non consentire di aggiungere persone
sconosciute, con nomi palesemente inventati e
di controllare sempre le loro bacheche, per capire
se ci sono messaggi minacciosi da parte di altri
ragazzi.
http://www.donnaclick.it/mamma/146043/x-libri-sul-bullismo-da-leggere-insieme-ai-bambini/
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BULLISMO
CYBERBULLISMO, NASCE IL PRIMO CENTRO DI SUPPORTO PER
LE VITTIME
Il Cyberbullismo è un fenomeno sociale
relativamente nuovo che è sottoposto al
vaglio degli esperti, nonché delle autorità, in
quanto riguarda la sfera psicologica e quella
criminologica. Il bullismo, fenomeno noto per
la sua crescente evidenza soprattutto tra gli
adolescenti (ma non solo), infatti, ha assunto
una nuova forma, passando dalla vita “reale” a
quella telematica dei social network e, più in
generale, di internet.
Ecco perchè Samsung e Moige - Movimento
Italiano Genitori Onlus, in una partnership nata
appositamente per combattere questo fenomeno,
hanno fondato da pochi giorni un centro di
assistenza per le vittime di Cyberbullismo.
sentendosi “protetti” da uno schermo, possono
diventare impulsivi o dannosi per gli altri.
Il Cyberbullismo avviene in genere con una presa in
giro di qualcuno; se questa presa in giro raccoglie
consensi online può accadere che il fenomeno si
trasformi in caricatura. In men che non si dica, il
soggetto del contenuto “ridicolo” può diventare
la vittima virtuale (ed anche reale) di vero e
proprio fenomeno di bullismo, con persecuzione
e intrappolamento concreto.
La linea di demarcazione tra il virtuale e il reale
è infatti decisamente labile e la rete diventa
una trappola per indifesi. Se non si interviene
in tempo, si può arrivare a distruggere la vita di
una persona, specie se giovane e indifeso.
Il occasione del lancio del servizio, inoltre, è stata
fatta anche una campagna di sensibilizzazione I dati del cyberbullismo
#OFF4aDAY lo scorso 19 Ottobre.
Questo fenomeno è ormai diffuso anche in Italia:
le vittime sono molto spesso minori, che non
Vediamo però in che cosa consiste il cyberbullismo sanno difendersi dai coetanei che li perseguitano
propriamente detto.
e che non conoscono le conseguenze di un
Come ben sappiamo, oggi si fa sempre più amicizia comportamento che di fatto è criminale.
online e si stringono legami in un meccanismo di
sostituzione istantanea della “relazione” con la Il 31% dei tredicenni (35% ragazze) dichiara di
“connessione”. A parere degli esperti, ciò può aver subìto atti di cyber-bullismo e il 56% di avere
essere pericoloso, soprattutto per i ragazzi che, amici che lo hanno subito. Tra gli adolescenti
17
BULLISMO
che utilizzano almeno tre piattaforme di social
networking, la percentuale di chi ha subìto atti
di bullismo online sale al 45%, come emerge da
una recente indagine della Società Italiana di
Pediatria.
risultata evidente sia a Samsung che a Moige,che
hanno dato vita a questo servizio di aiuto.
Le vittime del bullismo su internet potranno
scrivere al numero 393.300.90.90 o all’indirizzo
e-mail [email protected], gestito da un team di
psicologi pronti a rispondere ed aiutare chiunque
Ecco perchè la necessità di vigilare su tale ne avesse bisogno. Il servizio è attivo dalle 14.00
fenomeno e intervenire con azioni concrete è alle 20.00, dal lunedì al sabato.
http://www.donnaclick.it/societa/94997/cyberbullismo-nasce-il-primo-centro-di-supporto-per-le-vittime/
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ALCOL E DROGA
Bere, fumare, provare sostanze stupefacenti. Sono alcune delle forme che lo svago
può assumere nell’adolescenza, con grandi rischi per la salute. Nonostante la legge
vieti la somministrazione di alcolici al di sotto dei sedici anni e la vendita di tabacco
ai minorenni, molti sono coloro che non rispettano questa norma. In questo delicato
momento di transizione, la trasgressione può rappresentare una delle forme con cui
si afferma l’identità degli adolescenti, ed è importante riconoscere i primi segnali per
poter accompagnare i ragazzi in un processo di crescita sano e sicuro.
• ADOLESCENTI E FUMO: LE E-CIG POSSONO CREARE DIPENDENZA TRA I GIOVANI?
• 5 SEGNALI PER SCOPRIRE SE UN ADOLESCENTE FUMA
• FIGLI ADOLESCENTI E ALCOL: COSA PUÒ FARE LA FAMIGLIA?
• FIGLI ADOLESCENTI E PRIME USCITE SERALI, COME REGOLARSI?
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ALCOOL E DROGA
ADOLESCENTI E FUMO: LE E-CIG POSSONO CREARE
DIPENDENZA TRA I GIOVANI?
Quando sono apparse sul mercato, le e-cig, ovvero
le sigarette elettroniche, sembravano essere un
miracolo della tecnologia moderna. Vip come
Katy Perry, Johnny Depp e altre celebrità, negli
States, “sfumacchiavano” sigarette elettroniche,
come se non ci fosse un domani. Invece il domani
è arrivato e non ha portato buone nuove sulle
dipendenze da fumo negli adolescenti.
A differenza delle “vere sigarette”, quelle
elettroniche non bruciano tabacco. I dispositivi
a batteria di cui sono dotate trasformano un
liquido aromatizzato in un vapore da aspirare
ed inalare come fosse fumo. Tale liquido di solito
contiene solitamente nicotina, proprio allo scopo
di battere gli effetti nocivi del tabacco sulla salute
garantendo comunque una dose giornaliera di
nicotina, che però è la vera responsabile della
Prima di tutto, bisogna dire che le e-cig hanno dipendenza.
creato una nuova tendenza, ma “in negativo”:
oggetti alla moda, come fossero nuovi giocattoli Un dato inquietante riportato da uno studio
elettronici, sono stati resi vendibili al pari della dell’Università americana su un gruppo di
gomma da masticare o dello zucchero filato, adolescenti distribuiti nei vari Stati è che una
prendendo i teenagers all’amo! Ma prima di grossa percentuale di teenagers fruitori di e-cigs
arrivare a tanto, dicono gli scienziati, sarebbe , dopo circa 6 mesi, iniziano a fumare sigarette
stato necessario fare studi accurati sugli normali. Questo significa che, mentre gli adulti
effetti a lungo termine dell’uso delle e-cig sugli iniziano ad usare le sigarette elettroniche per
adolescenti.
smettere di fumare le vere sigarette, per gli
spesso adolescenti vale l’opposto. Il motivo è
Oggi questi studi sono stati condotti e semplice: venduta come un gioco innocente, la edimostrano che i prodotti chimici presenti nelle cig può rappresentare in molti i casi il trampolino
sigarette elettroniche possono danneggiare di lancio di una dipendenza ben più dannosa:
il tessuto polmonare e ridurre la capacità dei quella da nicotina.
polmoni di impedire ai batteri e altre sostanze
nocive di entrare nel corpo.
Deve essere chiaro che fumare la sigaretta
elettronica, ovvero “fare vaping”, non è un gioco
Come funzionano le e-cig e perche producono con vapore innocuo: il liquido contenuto nelle edipendenza?
cig è cancerogeno e può creare dipendenza.
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ALCOOL E DROGA
Che fare?
che i ragazzi inizino a fumare; ma questo è un
La migliore cosa da fare per risolvere il problema fatto culturale e di igiene sociale che va attivato
adolescenti e fumo è evitare in ogni modo possibile con ben altre strategie differenti dalle e-cig.
http://www.donnaclick.it/mamma/144015/adolescenti-e-fumo-le-e-cig-possono-creare-dipendenza-tra-i-giovani/
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ALCOOL E DROGA
5 SEGNALI PER SCOPRIRE SE UN ADOLESCENTE FUMA
Molto spesso gli adolescenti sono una delle fasce
più a rischio nello sviluppare una dipendenza da
nicotina. Secondo alcuni studi, infatti, circa il 90%
dei fumatori ha iniziato a fumare le prime sigarette
prima dei 19 anni. Se siete madri di ragazzini che
hanno un’età compresa tra i 13 e i 19 anni, è bene
iniziare a prestare un po’ di attenzione sulle abitudini
e i comportamenti dei vostri figli per capire se sono
dei fumatori e decidere se e come intervenire.
C’è chi sostiene che sia giusto parlarne apertamente
senza però proibire, perché il rischio sarebbe quello
di fomentare questo desiderio solo per trasgredire
il divieto, e chi invece sostiene che sia fondamentale
agire prontamente cercando di stroncare il vizio
fin dall’inizio. In linea di massima, se scoprite che
vostro figlio fuma, cercate di non arrabbiarvi e di non
assalirlo verbalmente, provando piuttosto a capire
perchè e da quanto tempo ha iniziato e quante
sigarette fuma al giorno. Ribaditegli il vostro forte
disappunto informandolo dei gravi rischi, cercando
così di dissuaderlo. Quello che vogliamo fare oggi è
fornirvi qualche indicazione per capire se vostro figlio
adolescente fuma, per lasciarvi il tempo di riflettere e
capire quale sia la strategia migliore da adottare per
affrontare il problema.
fondamentale che tutti i genitori sono tenuti a fare.
Informarli senza spaventarli è la miglior cosa che tu
possa fare. Inizia presto, quando ancora non sono
entrati nell’adolescenza e non vedono il fumare
come qualcosa di attraente e trasgressivo.
Avere la consapevolezza dei danni che le sigarette
provocano è sicuramente un modo per tenerli lontani
dal tabagismo. Per spiegarglielo utilizza parole
semplici ma anche scientifiche, per far capire che
non si tratta solo di paranoie e preoccupazioni da
genitori apprensivi. Puoi anche portare degli esempi
di persone che lui stesso conosce che hanno subito
gravi danni alla salute a causa del tabagismo.
Non dimenticare di illustrare anche le conseguenze
apparentemente meno pesanti, facendo leva sul
pessimo odore che impregna capelli e vestiti,
sull’insorgenza di macchie e rughe della pelle e
sull’ingiallimento di unghie e dita. Questi elementi,
assolutamente non trascurabili, hanno di solito una
forte presa sui ragazzi giovani così attenti all’aspetto
fisico esteriore.
2. Osserva i sintomi fisici
La tosse persistente è un sintomo dei fumatori ed è
un indicatore molto soggettivo che può presentarsi
1. Parla del fumo presto e apertamente
alcuni giorni dopo avere iniziato a fumare o anche
Iniziare a parlare del fumo con un adolescente, quando si fuma occasionalmente. Di solito è più
elencandogli i rischi che esso porta, è un aspetto intensa al mattino, soprattutto se la sera prima si è
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ALCOOL E DROGA
fumato molto, e diminuisce durante la giornata, ed che lo accompagna al suo rientro.
è spesso accompagnata da catarro, sia in estate che
in inverno.
4. Controlla come spende i suoi soldi
Dare un po’ di autonomia agli adolescenti anche dal
Nota anche lo smalto dei denti che può tendere al punto di vista economico è molto importante per
giallastro, anche se spesso questo effetto tende a far iniziare loro a gestire al meglio le entrate e le
comparire solo dopo parecchio tempo. In ogni caso, uscite, tuttavia è spesso necessario avere un’idea
se noti che ti chiede il dentifricio sbiancante o di di dove questi soldi vengano investiti. Al giorno
andare spesso dal dentista per l’igiene potrebbe d’oggi le sigarette costano parecchio e quindi il
essere proprio perché tuo figlio ha iniziato a fumare. fumo risulta essere un vizio costoso che incide di
Più immediate sono, invece, le macchie gialle sulle dita non poco sul budget settimanale o mensile degli
e sulle unghie, un sintomo da non sottovalutare.
adolescenti. Ogni tanto chiedere dove spende i suoi
soldi è importante ed è sintomo di attenzione e di
3. Nota i comportamenti sospetti
interesse.
L’uso eccessivo di profumo può essere un modo
per coprire l’odore di fumo, così come le finestre 5. Chiedi se i suoi amici fumano
della sua camera spesso aperte nonostante il I fumatori adolescenti riescono spesso ad essere
maltempo può essere un modo per cambiare l’aria molto convincenti e sono quindi in grado di
e liberarsi dell’odore di fumo stantio che le sue cose coinvolgere anche chi fino a quel momento non
possiedono.
aveva mai pensato di prendere in mano una
sigaretta. Durante l’adoelscenza, infatti, è molto più
Fai anche caso alla presenza di accendini o fiammiferi, semplice cedere alle pressioni esterne, soprattutto
ma anche ad eventuali segni di bruciature da se arrivano dai coetanei. Non è matematico, ma
sigaretta sui vestiti, sui tappeti o sui sedili dell’auto. molti studi affermano che gli adolescenti con amici
Spesso basta un secondo e il buco è fatto! Osserva che fumano sono maggiormente portati ad iniziare
se mangia spesso le gomme da masticare quando a fumare rispetto a quelli che non ne hanno. Per
rientra in casa e se inizia ad essere restio nei questo cerca di informarti sempre su chi frequenta e
confronti dei tuoi baci e abbracci quando rincasa. sulle loro abitudini, anche perché dalle sue risposte
Probabilmente sono degli atteggiamenti per tenerti e reazioni puoi capire se l’argomento lo mette a
lontana per non farti sentire l’odore delle sigarette disagio, se mente o se cerca di non approfondire.
http://www.donnaclick.it/mamma/144093/5-segnali-per-scoprire-se-un-a dolescente-fuma/
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ALCOOL E DROGA
FIGLI ADOLESCENTI E ALCOL: COSA PUÒ FARE LA FAMIGLIA?
L’alcol è sempre più assunto dai ragazzini adolescenti
e le cause di tale fenomeno sono davvero svariate.
Spesso, ad esempio, sono proprio i luoghi di
aggregazione (come le discoteche, i locali notturni
o i bar) dove i ragazzini ricercano lo sballo e il
divertimento sfrenato a favorire l’uso di sostanze
d’abuso. Ma cosa cercano davvero gli adolescenti
e perché vogliono sballare assumendo alcolici o
super alcolici? Spesso i più giovani bevono proprio
per compensare il loro umore negativo, ricercando
nell’alcol un modo per socializzare, per vincere i loro
problemi o più semplicemente per trasgredire o
provocare.
Cosa può fare la famiglia
Riconoscere in tempo l’uso o la dipendenza da alcol può
risultare difficile per i familiari di un figlio adolescente,
proprio perché i ragazzini che bevono prendono in
genere tutte le precauzioni affinchè i genitori non
si accorgano di nulla. Ad ogni modo, è importante
che i genitori riconoscano subito i segnali di questa
abitudine del figlio, ma soprattutto è indispensabile
che la famiglia favorisca il dialogo, proprio per lo
sviluppo della responsabilità del figlio.
Per questo motivo, è fondamentale parlare con i
propri figli e spiegare loro, ad esempio, che prima
dei 15 anni di età assumere alcol può creare seri danni
all’organismo, in particolare al fegato e al cervello
(difatti la capacità di assorbire l’alcol si sviluppa solo
intorno ai 20-21 anni). Dunque i ragazzini che in
quella fascia bevono alcol sono destinati ad avere più
difficoltà intellettuali e di apprendimento rispetto ai
coetanei che non assumono bevande alcoliche.
In tal senso, il dialogo fin da bambini e all’inizio
dell’adolescenza è indispensabile: si può spiegare
loro cos’è la gradazione alcolica e perché assumere
molto alcol può far male al corpo, adottando sempre
in famiglia comportamenti e stili di consumo sani.
Inoltre è importante spiegare loro che esiste
un limite tra uso e abuso di alcol e informarli di
come l’alcol possa alterare e peggiorare lo stato
psicofisico delle persone. Troppo spesso, infatti,
i genitori sottovalutano l’impatto positivo che un
dialogo duraturo possa rappresentare tra genitori
e figli, soprattutto nell’età dell’adolescenza.
Anche molte ricerche scientifiche sostengono
che discutere sul tema dell’uso dell’alcol con i propri
figli sia importante, in quanto l’atteggiamento del
genitore potrebbe influenzare l’atteggiamento del
figlio. Dunque se gli adulti non potranno decidere
per i propri figli, potrebbero comunque influenzare
le loro scelte discutendo dei contro legati all’uso
dell’alcol, prima che si verifichino situazioni in cui si
sceglie autonomamente.
http://www.donnaclick.it/mamma/136781/figli-adolescenti-e-alcol-cosa-puo-fare-la-famiglia/
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ALCOOL E DROGA
FIGLI ADOLESCENTI E PRIME USCITE SERALI, COME REGOLARSI?
Sono usciti: non attaccatevi al telefono
Abbiamo detto che il rientro è fissato alle 22? Non
attaccatevi al telefono per controllare e, con questo,
trasmettere ansia: la pazienza e la fiducia rendono i
figli leali e responsabili. Sempre all’interno del patto
di cui sopra, fate in modo di avere anche i numeri
di telefono delle altre mamme e dei compagni di
uscita dei vostri figli adolescenti. E’ bene tenere
gli occhi aperti su che cosa fanno, dove vanno e
Rigidità no, regole sì
chi frequentano ma la cosa ideale, in tutto questo
Uscire da soli la sera è un tipo di esigenza che i figli controllo, è non farsi trascinare dalle proprie paure
iniziano ad avere intorno ai 12 anni, ovviamente con e intervenire con un parental control più ferreo solo
le dovute varianti del caso. Qualunque sia l’età in se risulta necessario.
cui si comincia ad avvertire questo tipo di esigenza,
la prima cosa da fare è impostare delle regole che Da soli di sera, ma non del tutto
dovranno essere condivise, riviste e discusse sin Lo saprete bene ma è decisamente necessario che
da subito. Il rischio che si corre, viceversa, è quello lo capiscano anche i figli adolescenti: prima dei 18
di dare un lasciapassare ai propri figli adolescenti anni la responsabilità è del genitore. Non è una
(o, al contrario, un divieto) che poi non sapremo cosa da poco. E non è una questione di comando, di
come giustificare quando sarà necessario farlo. La autorità o possesso: i genitori dei figli adolescenti
modalità con cui le regole vengono decise e condivise, hanno il diritto e il dovere di controllarli. Come fare a
nonché, interiorizzate e accettate, infatti, con i figli comunicare tutto questo ad un adolescente? L’unico
adolescenti, fa davvero la differenza. Stipulate modo per fare capire ai figli che cosa significhi la
dunque un patto: orario di rientro, luoghi, regole “responsabilità di un’altra persona” è far provare
di buonsenso e ragionevolezza, sincerità, mezzi loro ad averne una: potete fare degli esperimenti
(bus, tram, motorini...) e amici con cui si rientra in affidando loro un fratellino più piccolo per alcune
casa. Insomma, fate un contratto sulle uscite serali e ore, un animale da portare a spasso o addirittura
dialogate finchè non avrete la certezza che tutto sia passando voi stessi dalla parte di quelli che... fanno
chiaro ed accettato dai vostri figli adolescenti.
tardi la sera.
Lo abbiamo detto tante volte e lo ripetiamo anche
in questa discussione sui figli adolescenti e le loro
prime uscite serali: nell’educazione non ci sono regole
fisse, ma prevalentemente buon senso e amore.
Tuttavia sapere come regolarsi sulla questione dei
figli adolescenti che cominciano ad uscire da soli la
sera è importante e rassicurante per ogni genitore.
Stabiliamo, dunque, qualche coordinata.
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ALCOOL E DROGA
I figli, nella stragrande maggioranza dei casi,
comprendono solo con esempi pratici e non con
parole e teorie astratte. E’ ovvio che se il vostro
rapporto di fiducia si incrina o si è incrinato, dovrete
riassumere il comando della nave e dare regole
ferree cui dovranno seguire delle soluzioni talvolta
drastiche: anche questo è un esempio pratico e non
teoria. Ovvero, non usate le minacce: agite! Usate le
punizioni e i divieti, però, solo nel caso di evidenti
trasgressioni al vostro patto; in tutti gli altri casi
non potrete appellarvi alla formula “qui comando
io e questa è casa mia”: non fa che produrre effetti
negativi. Le frasi che funzionano sono invece: “hai
tradito il patto che avevamo stipulato di comune
accordo, perchè? Io mi fido di te”.
Il punto è che i figli adolescenti hanno tanta voglia
di essere autonomi e non sarebbe giusto ostacolare
tale bisogno: è necessario, tuttavia, trovare la giusta
modalità di far assaporare loro questa crescente
frenesia di libertà, vissuta come un po’ come “un
tutto e subito” e un po’ come “paura di buttarsi”.
A proposito, voi, quante e quali paure avete? E,
soprattutto, si tratta di paura reali? Perché è con
questo che dovrete fare i conti per essere credibili
con i figli adolescenti!
http://www.donnaclick.it/mamma/141857/figli-adolescenti-e-prime-uscite-serali-come-regolarsi/
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PSICOLOGIA
Abbandono scolastico, piccole e grandi trasgressioni, dipendenza da internet e
videogiochi, problemi di insonnia e gestione della rabbia e dei conflitti, sono alcune delle
problematiche che i genitori si trovano ad affrontare nelle varie fasi dell’adolescenza
dei propri figli. In questo caso, il punto di vista della Psicologia può essere un valido
supporto per riconoscere alcuni comportamenti a rischio ed affrontarli nel migliore dei
modi, ma anche per venire incontro con consapevolezza al bisogno di autonomia dei
ragazzi, scegliendo quali libertà concedere loro per permettere un sano sviluppo ed
espressione della loro personalità e identità.
• TUTTE LE TAPPE DELLO SVILUPPO ADOLESCENZIALE: COSA CAMBIA ANNO PER ANNO
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PSICOLOGIA
TUTTE LE TAPPE DELLO SVILUPPO ADOLESCENZIALE: COSA
CAMBIA ANNO PER ANNO
L’adolescenza è una fase della vita che viene
ritenuta sempre più importante nello sviluppo
di un individuo. Mentre, infatti, la maggior parte
degli studi psico-pedagogici condotti fino a
qualche tempo fa si focalizzava soprattutto
sull’importanza dell’infanzia come momento
focale della formazione della personalità umana,
oggi si studiano sempre più le tappe dello sviluppo
adolescenziale e che cosa cambia anno per anno
nella vita e nella testa dei così detti teenagers.
L’adolescenza, di fatto, non è un periodo ben
definito ma lo si colloca subito dopo la pubertà e
l’inizio dello sviluppo sessuale adulto. Una cosa
non da poco! E sì, perchè è proprio questo nuovo
assetto ormonale e psichico che rappresenta una
nuova nascita nella vita di un essere umano, con
logiche, scoperte e dinamiche totalmente nuove.
L’inizio dell’adolescenza femminile è stata collocata
pressappoco intono ai 12 anni, mentre quella dei
maschietti verso i 13 anni. Sta di fatto che tra 12
e 13 anni i ragazzi e le ragazze iniziano lo sviluppo
adolescenziale.
e la fertilità. Inoltre le adolescenti hanno anche
l’ingrossamento delle ghiandole mammarie e
quindi la comparsa del seno.
In genere, in questa fase, c’è un cambiamento
dell’odore corporeo sia dei maschietti sia delle
femminucce e un cambiamento dell’umore. In realtà,
nei maschi il cambiamento di umore è dovuto
soprattutto al cambiamento fisico che genera in
loro una forte insicurezza alternata a momenti di
egocentrismo e di ottimismo immotivato.
Tra i 12 e i 14 anni, perciò, l’adolescente:
• E’ alla ricerca di una propria identità
• E’ soggetto a variazioni dell’umore
• Dà molta importanza all’amicizia più che alla
famiglia
• E’ ribelle e appare maleducato nei confronti dei
genitori
• Riconosce i difetti dei genitori e capisce che non
sono ideali come lui credeva
• Si innamora
• Conosce il proprio corpo e si masturba
• Fa esperienze occasionali con sigarette, alcol e
droghe
• Sviluppa notevolmente la capacità di pensiero
astratto
Sviluppo adolescenziale: prima fase - 12-14 anni
In questa prima fase nei ragazzi c’è la comparsa
della barba e dei peli pubici, mentre per le ragazze Sviluppo adolescenziale: seconda fase - tra i 15 e i
è l’età del menarca, ovvero inizia il ciclo mestruale 16 anni
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PSICOLOGIA
La cosa che appare più evidente e frustrante in
questa fase dello sviluppo adolescenziale è che la
stima nei confronti dei genitori si abbassa e che
l’adolescente tende a screditarli, con il desiderio
quasi palese di volerli allontanare dalla sua vita.
Altrettanto, però, in alcuni momenti ha un bisogno
smodato dell’amore e dell’affetto dei suoi genitori,
che risultano in fin dei conti l’unica sua vera
certezza.
In questa fase, gli adolescenti sono anche molto
attenti all’apparenza e sono quasi “succubi” del
giudizio del gruppo dei pari. A fasi di profonda e
insensata autostima, simile piuttosto a una mania
di onnipotenza, gli adolescenti alternano momenti
di grossa disistima personale e sconforto.
L’adolescente è interessato alla vita e si sente
finalmente in diritto di sperimentarla, ma al tempo
stesso si preoccupa di non essere all’altezza di
ciò che lo attende e spesso si comporta come un
bambino, specie quando sono gli altri a ricordargli
che è cresciuto.
Soprattutto i ragazzi sono preoccupati di non
essere attraenti dal punto di vista sessuale. Le
ragazze, invece, sono fortemente interessate alla
questione della perdita della verginità e iniziano a
farsi una chiara idea delle loro tendenze sessuali,
anche se, nella maggior parte dei casi, molti in
questa fase sono certi di essere eterosessuali.
Da questa fase in poi molti ragazzi creano la loro
identità e personalità, appassionandosi a ideali
vari, specie di carattere sociale.
Fase finale dell’adolescenza: da 17 e i 19 anni
A questa età i ragazzi e le ragazze sono in grado di
ragionare più autonomamente e sanno esprimersi
adeguatamente, dimostrando le proprie idee
attraverso linguaggio scritto e orale. Spesso gli
adolescenti in questa fase hanno uno spiccato
senso dell’umorismo e sono anche capaci di fare
autoironia su ciò che prima li rendeva fragili. Sono
meno timidi e gli interessi sono ormai diventati
stabili: il ragazzo o la ragazza di 17-19 anni
sa esattamente che cosa ama e per che cosa è
pronto a lottare. Con l’arrivo della maggiore età,
l’adolescente diventa autonomo psicologicamente e
si sente più sicuro del suo aspetto e del suo ruolo
nella società. Dal punto di vista affettivo, non è
più arrabbiato con i genitori, che a volte tende ad
ignorare, e altre volte considera parte integrante
della sua vita da adulto.
In questa fase, infine, i ragazzi e le ragazze
adolescenti si preparano al passaggio dalla scuola
al lavoro o all’università.
http://www.donnaclick.it/mamma/127199/tutte-le-tappe-dello-sviluppo-adolescenziale-cosa-cambia-anno-per-anno/
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PSICOLOGIA
7 ARGOMENTI DI CUI È BENE PARLARE CON GLI ADOLESCENTI
Quando si hanno dei figli che si trovano nell’età
dell’adolescenza non è sempre facile parlare con loro,
ma questo non deve portare i genitori a darsi per
vinti: quello dell’adolescenza è un momento delicato
per i più giovani e per questo vale la pena provare
ad avere un dialogo. Ad ogni modo, trasmettere
loro dei valori, delle idee e delle esperienze di vita
personali è una cosa davvero preziosa che può
aiutarli a crescere e a diventare grandi. Vediamo
allora quali sono gli argomenti di cui è bene parlare
con gli adolescenti!
Sesso, salute e malattie.
Tutti gli argomenti che riguardano la salute e il
benessere psicofisico vanno sempre affrontati
con i più giovani: non solo i discorsi sul sesso e
sull’amore, ma anche quelli che a distanza di anni
possono rivelarsi importanti per la prevenzione di
alcune malattie (comprese quelle sessualmente
trasmesse). Fondamentale è avere sempre un
atteggiamento di calma, tranquillità e apertura
verso i ragazzi adolescenti.
Cambiamenti del corpo durante l’adolescenza
Affacciarsi al periodo dell’adolescenza significa
anche affrontare un periodo che coincide con i
cambiamenti fisici del corpo. In questa fase delicata
di crescita è importante spiegare all’adolescente
che i cambiamenti che stanno sperimentando
sono del tutto naturali e normali: questi argomenti
importanti vanno trattati anche per evitare che gli
adolescenti più giovani cadano in disturbi o abitudini
alimentari sbagliate.
La dipendenza da droga o alcol
La possibilità di una dipendenza da droghe o alcol è
un problema che angoscia molto i genitori con i figli
adolescenti. Ma come affrontare tali argomenti?
Parlate apertamente con i vostri figli, facendo capire
loro quali sono i danni maggiori e i rischi più elevati
che derivano dall’uso di tali sostanze d’abuso.
Discorsi sul loro futuro.
L’adolescenza è un periodo nuovo e complesso che
lentamente segna il passaggio verso l’età adulta.
Bisogna sempre ricordarsi che per un adolescente
districarsi fra scuola, famiglia, nuovi amori, sogni e
pensieri su come costruire il futuro può essere una
cosa non facile da gestire e affrontare da soli.
L’importanza del condividere.
E’ molto importante per i genitori comunicare ai
figli adolescenti le loro esperienze di vita passate
e magari condividere insieme ai figli delle passioni:
trovare del tempo libero da trascorrere con loro o
un hobby da praticare insieme (sport, shopping,
cucinare, giardinaggio) può essere utile per
affrontare tutti questi discorsi e argomenti.
30
PSICOLOGIA
Far capire il rispetto delle regole.
Quando si cresce le regole, i consigli o gli
insegnamenti dei genitori vengono talvolta messi
in discussione dai figli: il no di un’adolescente ribelle
potrebbe essere anche una fase necessaria per il
suo processo di crescita e di indipendenza, per cui
talvolta l’unica cosa da fare potrebbe essere quella
di incentivare il dialogo con i figli, iniziando per
prima cosa a trattare gli adolescenti come ragazzi
giovani e non più come bambini piccoli. In tal senso
potrebbe essere utile spiegare ai figli adolescenti
le vostre convinzioni, motivazioni e i vostri pensieri
da genitori adulti, il perché di certe regole o il
motivo di alcuni vostri comportamenti: questo non
eliminerà i conflitti, ma aiuterà a conoscersi e a
discutere con maggiore serenità.
Il valore dei soldi.
Le difficoltà economiche quotidiane portano
spesso le famiglie a dover discutere del budget
familiare: è sempre importante condividere con
i figli adolescenti ciò che accade nell’ambito
familiare, perché questo contribuirà alla loro
crescita personale. Naturalmente, è bene scegliere
il linguaggio più opportuno da utilizzare, evitando
di sovraccaricare i figli adolescenti di ansie, sensi
di colpa e preoccupazioni difficili da sostenere per
loro. Ad ogni modo, tralasciare con i figli i discorsi
sul denaro o sulle difficoltà materiali è da evitare:
meglio parlarne e provare a comprendere insieme
le difficoltà della vita e il valore delle cose. Infine, è
altrettanto importante far capire ai figli il valore dei
soldi guadagnati col il lavoro: spesso gli adolescenti
sottovalutano tali aspetti concreti della vita.
http://www.donnaclick.it/mamma/139549/7-argomenti-di-cui-e-bene-parlare-con-gli-adolescenti/
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PSICOLOGIA
ROUTINE DELL’ADDORMENTAMENTO PER ADOLESCENTI, TUTTO
QUELLO CHE C’È DA SAPERE
1. Eliminare o ridurre la caffeina
Togliere un elemento eccitante come la caffeina
è un aspetto fondamentale e banale che aiuterà
moltissimo a riportare la sensazione di sonno nei
ragazzi. Attenzione non solo al caffè, ma anche al
tè e alle bevande energizzanti che è meglio non
Sì, perché secondo studi e statistiche molti assumere dopo una certa ora della giornata.
adolescenti dormono poco e male. Soprattutto in
questa delicata fase di crescita in cui il cervello 2. Attenzione agli spuntini notturni
subisce il momento di ristrutturazione maggiore La fame improvvisa, lo spuntino davanti alla tv o
è necessario avere un sonno più lungo e più il panino a mezzanotte prima di tornare a casa,
profondo, dal momento che lo studio e le attività sono tutti elementi che hanno conseguenze sul
extra scolastiche raggiungono il loro picco sonno. Avere lo stomaco pieno e in fase digestiva,
massimo.
infatti, può rallentare la fase di addormentamento.
Meglio optare per un piccolo snack con carboidrati
Vuoi le prime uscite serali, il senso di indipendenza complessi e un po’ di proteine e non proprio appena
e autonomia nella gestione delle serate prima di ficcarsi sotto alle coperte.
casalinghe, vuoi il malumore adolescenziale che
toglie un po’ di sonno notturno, il ciclo sonno- 3. Cura della stanza da letto
veglia degli adolescenti risulta poco conforme al È praticamente impossibile trovare delle case con
loro benessere.
stanze destinate solo al sonno, ma è possibile
cercare di tenere la camera un po’ in ordine
Proprio per questo è necessario provare a creando una zona letto isolata e senza troppo
costituire una routine dell’addormentamento per “rumore” di fondo e quindi perfetta per dedicarsi
adolescenti volto a ottenere un riposo adeguato esclusivamente al sonno.
e sereno. Ecco allora alcune fasi da seguire per
far addormentare gli adolescenti e garantire loro 4. Niente schermi in camera
le giuste ore di sonno.
Niente schermi in camera da letto! Questa è la
Quando sono stati piccoli ci hanno fatto passare
un sacco di notti in bianco perché si svegliavano
anche cinque volte per notte e ora che sono
diventati grandi il problema sonno, anche se
diverso, non sembra essere sparito del tutto.
32
PSICOLOGIA
parte più difficile perché togliere agli adolescenti
la televisione, il computer, il tablet, lo smartphone
e tutto ciò che ha uno schermo e una connessione
è particolarmente difficile. Lasciare fuori dalla
camera da letto tutti questi dispositivi non è solo
un modo per allontanare elementi di distrazione
che tengono attiva l’attenzione, ma è anche salutare
perché è stato dimostrato che la luce emessa dai
dispositivi elettronici non favorisce il sonno, inibisce
la melatonina e riduce il tempo del sonno REM.
5. Buio e silenzio
Mantenere un ambiente buio e silenzioso quando
si dorme è quindi l’ideale per favorire il riposo degli
adolescenti. Tenete le tapparelle abbassate o le
persiane chiuse nella loro camera, mettete tendoni
scuri e oscuranti e intervenite sulle finestre con
doppi vetri se la zona è rumorosa, oppure optate
per pratici tappi per orecchie.
6. Create una vera e propria routine del sonno
Senza farli sentire dei bambini piccoli, provate
–dando il buon esempio, ovviamente- a creare una
routine del sonno da ripetere ogni sera. Bastano
due o tre cose rilassanti che vengono ripetute
sempre prima di andare a letto per abituare il
cervello che è arrivato il momento del sonno e che
siamo nel momento del rilassamento completo.
Un po’ di stretching o di yoga, leggere un libro,
ascoltare musica, coccolare il cane o il gatto,
eseguire la routine di bellezza serale o bere una
tisana sono tutte azioni perfette. Sarebbe anche
indicato suggerire ai ragazzi di darsi un orario fisso
per andare a letto, per quanto possibile, durante la
settimana per garantire una certa ciclicità e un
numero minimo di ore dedicate al sonno.
http://www.donnaclick.it/mamma/160645/routine-delladdormentamento-per-adolescenti-tutto-quello-che-ce-dasapere/
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PSICOLOGIA
GENITORI E FIGLI ADOLESCENTI: ALCUNI CONSIGLI PER GESTIRE
I CONFLITTI AL MEGLIO
L’adolescenza è sicuramente un periodo
complicato, non è certo una novità, ma crea non
pochi grattacapi ai genitori, disorientati dai
repentini cambi di umore dei figli, dalla loro voglia
di indipendenza e dalle richieste che, a volte,
appaiono inopportune. In questi casi l’unione
fa la forza, perché quello davvero disorientato
e confuso è sicuramente l’adolescente, quindi
mamma e papà devono essere guida e faro in
quella nebbia che non si diraderà tanto in fretta.
Ci vuole una guida comune, salda: i genitori
non devono dire una cosa e poi cambiare idea e
devono, soprattutto, essere d’accordo tra loro
circa le cose possibili e accettabili e quelle da non
far passare sotto silenzio.
Conflitti genitori - figli: ecco come evitare le liti
Dialogate con loro
La fortuna delle famiglie moderne è il dialogo,
non la mancanza di regole. Questo significa
che alla contrapposizione potrete preferire
la spiegazione delle scelte che operate. Far
capire perché avete deciso per il “sì” o per il
“no” in determinate circostanze aiuterà molto
il ragazzo ad orientarsi. Ci sono molti modi per
farsi ascoltare dai propri figli: urlare e imporre
non è tra questi. Siete stati giovani anche voi,
sapete bene che oggi è anche più semplice
eludere la “sorveglianza” dei genitori: inutile e
deleterio cercare il “muro contro muro” pensando
di spuntarla.
Sappiate gestire il silenzio
A volte anche il silenzio è d’oro. Quando vostro figlio
ripete un atteggiamento su cui avete discusso a
lungo e si era impegnato a non reiterare ma lo fa,
tacete. Non significa ignorare la cosa, significa
gestire la delusione in silenzio. Lo conosce la sua
colpa, si aspetterà urla e rimproveri, il silenzio
lo spingerà a domandarsi quanto vi ha delusi e
cercherà il dialogo. Ascoltatelo, quando verrà da
voi, ma siate fermi sul punto: aveva promesso
e ha mancato. Deciderete poi una “punizione”
congrua, che accetterà di certo: tutto è meglio
del silenzio!
Insegnate il rispetto per poterlo pretendere
Se siete abituati ad usare linguaggi e
comportamenti sopra le righe, i vostri figli
faranno lo stesso alla prima occasione. Se per
riprenderli usate termini offensivi, prima o poi vi
torneranno indietro. Certo, ci sono cose che sono
ammesse ad una mamma e a un papà e non ad
un figlio, ma un insulto resta sempre tale. Non lo
spronerete a studiare di più chiamandolo “asino”
o sminuendolo. Dunque, per evitare di alzare i
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PSICOLOGIA
toni, siate sempre voi i primi a portare rispetto: notate degli atteggiamenti a rischio.
i bambini e i ragazzi ripetono ciò che vedono e
Passate del tempo con loro
sentono.
Scegliete un’attività che amano e chiedete di
poter passare un po’ di tempo insieme. Sbufferà,
Date fiducia
Quasi tutto dipende dall’età dei vostri figli, non vi dirà che ormai è grande, ma accetterà e vi
pensateli più maturi o assennati solo perché divertirete. Dedicate un po’ di tempo al rapporto
sono vostri figli, cercate di mantenere la lucidità figlio-mamma e figlio-papà, fate cose piacevoli,
quando li “giudicate”. Date fiducia e fate degli chiacchierate, coinvolgeteli, chiedete consigli su
esperimenti, per esempio potreste andare a libri e film, date importanza alla loro opinione!
pranzo fuori (senza allontanarvi troppo!) e
lasciarli con gli amici a casa, se al vostro ritorno Regole chiare
sarà tutto in ordine, concedete una mezz’ora Stabilite delle regole, insieme se volete. Orari,
in più fuori il prossimo venerdì sera, e così via. ore al pc o davanti alla tv, uscite con gli amici:
Lasciate che conquistino la loro libertà senza tutto deve essere scandito. Se non ci sono regole,
regalarla , ma non negatela per principio per cosa dovrebbero rispettare? Non derogate ogni
paura di pericoli esterni: il destino dei genitori è settimana su qualcosa, ma solo quando l’evento
è davvero importante. Se avete stabilito che alle
quello di essere in pensiero.
23 deve esser a casa e torna alle 23:10, il week
end successivo dovrà tornare alle 22:50: scalate
Siate genitori, non amici
Potete, a volte dovete, essere amichevoli i 10 minuti in cui ha scelto di venir meno alle
con i vostri figli, ma non siete amici! Non regole. Se poi ripeterà il ritardo, allora negherete
confidatevi con loro, non condividete le vostre l’uscita settimanale. Discuterete, urlerà, forse
preoccupazioni quotidiane con i figli adolescenti: piangerà, sarete tentati di cedere per mettere
per voi può essere uno sfogo momentaneo, ma fine a musi lunghi e rispostacce, ma l’educazione
loro resteranno spaesati e spaventati. Fate però dei vostri figli si basa anche sul conflitto a volte
capire che possono dirvi tutto, che sarete sempre inevitabile, quando è importante per mantenere
pronti ad ascoltare e capire, soprattutto quando i vostro ruolo di responsabilità, autorità e guida.
http://www.donnaclick.it/mamma/129149/genitori-e-figli-adolescenti-alcuni-consigli-per-gestire-i-conflitti-al-meglio/
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PSICOLOGIA
5 MODI PER GESTIRE LA RABBIA E L’AGGRESSIVITÀ DEGLI
ADOLESCENTI
Come si gestisce la rabbia e l’aggressività degli
adolescenti? Innanzitutto è bene sapere che è una
fase, che può essere più o meno lunga ma che di
solito è passeggera. È un momento particolare della
vita in cui questi ragazzini che hanno appena smesso
di essere bambini si sentono cresciuti, indipendenti
e reclamano il diritto di poter fare liberamente le
proprie scelte. Accadeva la stessa cosa due o quattro
generazioni fa, con la piccola differenza che oggi gli
adolescenti, per tutta una serie di circostanze sociali,
tendono a crescere molto più velocemente. Dunque,
senza lasciarsi prendere dalla disperazione, ecco
le migliori strategie e i modi per gestire la rabbia e
l’aggressività degli adolescenti.
puntare su attività “marziali”, però sicuramente
l’allenamento aiuta a scaricare tensione, stress e
aggressività. Se poi è uno sport che si pratica in
gruppo, in cui l’adolescente ha la possibilità di fare
squadra con altri coetanei, ancora meglio.
Supportare i figli
In questa fase della loro vita i ragazzi qualche volta
toccano il fondo. Non sono socievoli, non si dedicano
allo studio e neppure alle “buone” compagnie. Ma
la cosa peggiore è che tendono anche a perdere la
retta via, frequentando altri adolescenti problematici
e prendendo qualche cattiva abitudine. È proprio
questa l’età in cui cominciano a fumare, a bere
alcolici e a sperimentare tutto ciò che può rivelarsi
trasgressivo. Vuole fumare? Impediamogli di
farglielo fare di nascosto e offriamo una sigaretta
a casa, per esempio. Supportare figli, ogni tanto,
significa anche assecondare anche i comportamenti
che non condividiamo, ma farlo a fin di bene.
Parlare con i figli per capire cosa non va
In quanto genitori non è difficile accorgersi che
qualcosa non va. Invece di puntare il dito perché non
tolleriamo l’ennesimo scatto d’ira o non ammettiamo
certi atteggiamenti, sarebbe più opportuno fare un
respiro e cercare il dialogo. Siamo in una fase in cui
tocca a noi essere più accomodanti: per imporre il Regole e punizioni per adolescenti difficili
nostro ruolo ci sarà tempo, ma forse non è questo Vogliamo assecondarlo? Bene: ci sono tempi,
il momento.
momenti e luoghi, ma non dobbiamo tralasciare che
il ruolo del genitore è prima di tutto educativo, quindi
L’attività fisica per scaricare l’aggressività
ben vengano regole e punizione. Lui rientra a casa
Può sembrare una sciocchezza, invece lo sport sempre tardi e non chiama per avvisare? Diamogli
in questi casi è terapeutico; certo, non è il caso di il coprifuoco. Non rende a scuola? Bene, non uscirà
36
PSICOLOGIA
nel weekend. Se da una parte questo può scatenare
maggiore aggressività, dall’altra è impensabile
credere di risolvere il problema senza un pizzico di
autorità.
Il problema è che spesso i genitori non lo fanno
per paura di ammettere che il proprio figlio sia un
adolescente problematico. Ce ne sono tanti: i ragazzi
sono tutti diversi tra loro e gestiscono la rabbia in
modo diverso. Qualche volta è il caso di consultarsi
Adolescenti problematici in terapia
con uno psicologo per cercare di risolvere quei
Scatti d’ira, atteggiamenti violenti ed estrema tormenti interiori che provocano un certo tipo di
aggressività a volte richiedono un aiuto esterno. atteggiamenti.
http://www.donnaclick.it/mamma/160081/5-modi-per-gestire-la-rabbia-e-laggressivita-degli-adolescenti/
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PSICOLOGIA
ADOLESCENTI E ABBANDONO SCOLASTICO, COSA FARE SE
VOSTRO FIGLIO VUOLE LASCIARE LA SCUOLA?
Sembra un problema sempre distante da noi e
che coinvolge solo alcune fasce della popolazione,
ma l’abbandono scolastico è tra le questioni più
spinose che colpisce preadolescenti e adolescenti
e in grado di mettere in crisi molte famiglie.
dall’Università di Warwick, è molto importante
che i genitori trascorrano delle ore con i propri figli
dedicandosi a delle attività culturali. La riscoperta
della cultura in tutte le sue forme può fornire da
stimolo all’adolescente in crisi per fargli riscoprire
degli aspetti interessanti della cultura che esulano
In molti casi sembra che all’origine di tale dal programma scolastico e dallo studio sui libri.
comportamento ci sarebbe non solo un difficile
rapporto studenti-professori, ma anche una Infatti, secondo lo studio inglese, i teenager che
relazione problematica con la classe e quindi con non frequentano concerti, spettacoli teatrali,
i coetanei stessi. Alle volte queste motivazioni musei e gallerie d’arte hanno meno probabilità
sono anche accompagnate da uno scarso interesse di considerare importante l’università e anche
per la cultura e dalla poca fiducia che i giovani il diploma. Invece, partecipare a queste attività
ripongono nel percorso scolastico intrapreso circa culturali in compagnia di mamma e papà, sembrerebbe
la possibilità di avere un futuro migliore.
capace di ridurre il rischio di abbandono scolastico
più di quanto non facciano ore di ripetizioni e di
Ma come deve comportarsi un genitore se il figlio attività extracurricolari.
vuole abbandonare la scuola? Innanzitutto è il
caso che la famiglia rifletta sull’opportunità di Non dimenticate che gioca una parte importante
rivolgersi a delle figure specializzate in grado anche l’autostima e la fiducia che i ragazzi
di sostenere i genitori e i figli in questo delicato ripongono in loro stessi. Una serie di insuccessi
momento. Psicologi, educatori, sportelli di aiuto scolastici, una carriera scolastica altalenante, pochi
per le famiglie e consulenti scolastici sono tutte stimoli da parte della scuola e un rapporto difficile
persone idonee per dare supporto e aiutare il con compagni e professori, spesso possono essere
ragazzo ad affrontare la situazione in modo lucido motivo di demotivazione e senso di rinuncia.
e sereno.
A noi genitori spetta quindi il compito di motivare
Inoltre, secondo una ricerca inglese condotta i figli, incoraggiarli, sostenerli e far capire loro che
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PSICOLOGIA
siamo una squadra, pronti ad aiutarli nel momento
della difficoltà. Evitiamo di arrabbiarci con nostro
figlio se manifesta un disagio scolastico e
ascoltiamo le motivazioni che lo hanno spinto a
pensare di abbandonare la scuola per capire quali
sono l’origine del problema e il disagio profondo
che lo tormenta.
frutto di malessere o difficoltà e quindi, dietro a
quelle che spesso possono sembrarci delle prese
di posizione o delle forme di ribellione, possono
nascondersi dei problemi più complessi che è bene
affrontare prima che i nostri ragazzi assumano dei
comportamenti a rischio. È consigliabile cercare di
capire, magari con l’aiuto di qualcuno, se anche
dietro al desiderio di nostro figlio di abbandonare la
Dobbiamo sempre ricordarci che ogni richiesta scuola ci siano delle questioni che non conosciamo
“estrema” avanzata dai nostri figli è sempre che esulano dalla semplice non voglia di studiare.
http://www.donnaclick.it/mamma/146009/adolescenti-e-abbandono-scolastico-cosa-fare-se-vostro-figlio-vuolelasciare-la-scuola/
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PSICOLOGIA
ADOLESCENTI E VACANZE: A CHE ETÀ COMINCIARE A
VIAGGIARE DA SOLI?
Il viaggio è per ogni essere umano un’esperienza
insostituibile, irrinunciabile, immancabile. E, ancor di
più, il viaggio è fondamentale per gli adolescenti, per
la loro educazione, la crescita e il raggiungimento
della maturità. In viaggio l’essere umano cresce,
conosce, sperimenta. E allora dov’è il problema di
fare le vacanze da soli per i figli adolescenti? Beh,
ovviamente il “da soli”!
Ma anche questo non è un problema vero perchè, per
fortuna, viviamo in un contesto in cui l’organizzazione
di un viaggio a misura di teenagers è davvero
supportata da molti enti, da quelli che si occupano
dei viaggi per ragazzi con uno scopo educativo e
di istruzione, i cosiddetti viaggi di istruzione, agli
scambi alla pari in famiglia per viaggiare all’estero,
ai campi estivi e così via. Quindi, alla domanda “a che
età i figli adolescenti possono fare il loro primo viaggio
da soli”, la risposta è “sempre”, a patto che ci sia
intorno a loro una rete di protezione e dei contatti
capaci di rendere tutti noi (e loro) sicuri.
Di fatto, inoltre, la capacità e possibilità di un
adolescente di fare il primo viaggio da solo dipende
da come e quanto anche lui o lei si senta pronto e
da quanto sia stato abituato a farlo. Ci sono ragazzi
e ragazze abituati a viaggiare sin da piccoli e che
hanno contatti con altri amici e famiglie in tanti posti
nel mondo. Ci sono adolescenti più timidi ma che non
per questo dovrebbero rinunciare a viaggiare da soli.
Non certo con uno zaino in spalla e allo sbaraglio,
ma con il supporto di genitori e contatti d’arrivo che
rendano il viaggio confortevole.
Secondo l’educatore giapponese Tsunesaburo
Makiguchi, l’educazione senza la conoscenza della
geografia umana, ovvero della società e del mondo,
non è completa. L’essere umano può davvero
sperimentare e intuire la sua umanità quando si
confronta con il mondo. Quindi sì alle vacanze da soli
per gli adolescenti, a qualsiasi età si sentano pronti
di farlo.
A questo punto la domanda è: voi vi sentite sicuri
a lasciarglielo fare? Qualunque sia la vostra paura
e il vostro timore (che si facciano male, che si
sentano persi, che non vi ritrovino nel momento
del bisogno...), superatela. A che cosa servirebbe
la vacanza da soli dei figli adolescenti se non alla
crescita dei genitori?
A tale proposito, potrebbe essere interessante,
leggere l’articolo del pediatra sui genitori elicottero.
http://www.donnaclick.it/mamma/142801/adolescenti-e-vacanze-a-che-eta-cominciare-a-viaggiare-da-soli/
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PSICOLOGIA
6 FRASI DA NON DIRE AD UN FIGLIO ADOLESCENTE
Gli adolescenti, questi sconosciuti! Non sono più
bambini piccoli, non sono adulti, o per lo meno,
non lo sono ancora abbastanza! E ci sono alcune
frasi che non bisogna mai dire ad un adolescente,
pena la “catastrofe comunicativa” dalla quale sembra spesso non poter più tornare indietro.
L’adolescente è quel soggetto che ha sempre le antenne dritte sui segnali negativi che il mondo gli
rimanda e, soprattutto, sui messaggi che arrivano
dalle parole e dagli esempi di mamma e papà.
“Perchè lo dico io”
Prima frase da non dire ad un adolescente è perciò quella priva di spiegazione. “Si fa così perchè
lo dico io” è una frase che vostro figlio di 13-15
anni non accetta più o, se lo fa, è ancora per
poco. I motivi per cui questa frase non va bene
sono tanti, ma primo fra tutti è che questa affermazione manca di una logica di ferro. Un adolescente, nella migliore delle ipotesi, vi risponderà:
E perchè si fa come dici tu? Dove sta scritto?
Dato che voi non avete una risposta e tutt’al più
direte “perchè questa è casa mia” o “perchè tu
sei ancora un ragazzino”, evitate di dire questa
frase e preparatevi a dare risposte dettagliate
e concrete, che siano anche sostenute da validi
motivi.
giato, compreso. L’adulto che gli dice di fare qualcosa e di credere in se stesso sulla base di nulla
è praticamente un cretino, ai suoi occhi. Quando
diciamo ad un ragazzo in crisi di identità - come
è l’adolescente - che ce la farà, lui o lei vuole sapere: come fai a dirlo? sulla base di cosa? E’ difficile convincere un ragazzo di questa età che ce la
farà davvero a fare qualcosa se lui è convinto che
quel suo problema è insormontabile. Meglio non
dire nulla e mettersi a fare insieme quella cosa
o portare vostro figlio a fare naturalmente quel
salto in avanti.
“Io facevo così”
Non farete in tempo a dire la parola “Io” che già non
vi starà ascoltando più e starà pensando: “Questo
non ha capito niente di me. Crede che siamo ancora
nel Cretaceo. Ma si sarà accorta che ha le rughe e il
mondo adesso è altra cosa?”.
“Io avrei fatto così”
Io, io, io... non va bene! E poi, mettiamoci nei sui
panni: a noi piacerebbe che ci fosse qualcuno
sempre pronto a considerarci un bambino frignone? E perchè dovrebbe piacere a nostro figlio
o a nostra figlia?
“Non ti credo”
“Dai che ce la fai”
Questa è una frase che non andrebbe mai detta
L’adolescente odia essere sostenuto, incorag- a nessuno, salvo ad avere le prove inconfutabili.
41
PSICOLOGIA
Ma anche con le prove alla mano non è mai conveniente entrare in questo tipo di conflitto con
un adolescente. La logica ragione-torto lo fa
intestardire e conferma in lui o in lei la sfiducia
nelle sue capacità. E, se anche avesse mentito,
sottolineare questo tratto di personalità non
farebbe altro che rinforzare l’idea di essere un
bugiardo cronico, autorizzato da ora in poi a mentire. Per quanto difficile possa essere, invece, ad
un adolescente bisogna dire di avere completa
fiducia nelle sue idee, facendo capire però che la
fiducia è una concessione non da poco ed uno dei
beni più importanti di cui disponiamo.
“Non sarai mai come tuo cugino/fratello”
Questa è la frase peggiore che possiate dire ad un
adolescente. In questa frase di paragone ed esaltazione dell’altro rispetto a vostro figlio è l’inizio
della fine: della disistima, della rabbia, della sfiducia in se stessi. Soprattutto gli adolescenti che
si sentono da meno sono quelli maggiormente a
rischio di condotte lesioniste. Uno studio di qualche anno fa sugli incidenti stradali tra i 18 e i 25
anni dimostrava che i figli cui erano stati dati più e
più volte segnali di sfiducia o termini di paragone
troppo irraggiungibili erano anche i più a rischio di
incidenti stradali e condotte incoscienti.
http://www.donnaclick.it/mamma/130043/6-frasi-da-non-dire-ad-un-figlio-adolescente/
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PSICOLOGIA
ADOLESCENZA, COME RICONOSCERE I COMPORTAMENTI
A RISCHIO
La parola “adolescenza” è sempre più associata a
comportamenti a rischio della fase adolescenziale.
Rispetto al passato, d’altra parte, quando
l’adolescenza era pure sempre un momento
delicato dello sviluppo ma non era tenuto in
così tanta considerazione e si trascorreva in
famiglie di “tipo standard”, oggi l’adolescenza e i
comportamenti a rischio sono un binomio, ahi noi,
spesso scontato.
Ma non allarmiamoci! Infatti, se è vero che i giovani
adolescenti di oggi sono molto più a rischio di
quelli di ieri, è pur vero che una certa dose di
tolleranza e di empatia è spesso sufficiente a
superare l’impasse.
attenzione? Li lasciamo parlare e li accettiamo per
quello che sono, ovvero frutto del loro sistema?
Detto ciò, l’adolescenza ha dei comportamenti a
rischio che è bene riconoscere. Quali sono e come
riconoscerli?
I temi di rischio adolescenziali più scottanti sono:
• Uso di droghe e alcool
• Disturbi del comportamento alimentare:
digiuno, abuffate...
• Bullismo e Cyber-bullismo
• Uso improprio delle tecnologie
• Comportamenti sessuali a rischio e rapporti
non protetti
• Depressione e tendenza al suicidio
• Gravidanza indesiderata
• Violenza adolescenziale
Quindi diciamo subito che i rischi che i genitori
talvolta credono di vedere nella vita dei loro
figli adolescenti sono la proiezione della loro
“incapacità” di stare al passo con i tempi, tempi E per riconoscerli bisogna conoscerli, discuterne,
che, per inciso... corrono alla velocità della luce! studiarli, non basta esserne preoccupati o
spaventati!
Molti studiosi hanno già da tempo previsto che Peraltro la devianza minorile e i minori a rischio
il livello di complessità del mondo moderno è sono scientificamente definiti come quegli
così elevato che la comprensione tra diversi adolescenti inseriti in famiglie a rischio, poichè
(per età, sesso, etnie ecc.) invece di migliorare, non è possibile pensare a un comportamento
peggiorerà. Quindi la domanda è: capiamo i nostri deviante che esuli dalla famiglia, dalla scuola o
figli adolescenti? Li ascoltiamo? Li guardiamo con dal gruppo dei pari.
43
PSICOLOGIA
Durante l’adolescenza, è “normale” mettere a
rischio la propria ed altrui vita: in questo modo
si sperimenta la propria reale onnipotenza e si
scopre il mondo. L’adolescente mette alla prova,
provoca e testa il nuovo sistema di riferimento,
quindi fumare e provare droghe, tatuarsi, fare i
piercing, fare esperienze sessuali più forti può
non essere un reale comportamento a rischio, se
però lo teniamo sotto controllo e la situazione non
ci sfugge di mano.
che bisognerebbe fare è piuttosto riconoscerlo,
accettarlo e cercare al contempo di evitarlo,
fornendo all’adolescente una valida alternativa al
suo essere spericolato. L’adolescente è al bivio: è
in ricerca e se trova qualcosa di meglio delle sue
alternative, lo coglie.
Soprattutto, come spiegato bene nella teoria delle
finestre rotte esposta dal Dott. Ferrando, bisogna
dare esempi coerenti e non sperare che i nostri
figli smettano di fumare se noi per primi fumiamo
in casa. Per quanto riguarda il digiuno, l’uso di
Quando preoccuparsi dunque?
Solitamente se e quando un adolescente sta tecnologie e la violenza verbale, siamo proprio
provocando del male a se stesso e agli altri, sicuri di non avere dato l’imbeccata?
nonché se il suo comportamento diventa ripetitivo
e reiterato nel tempo; se mette cioè a repentaglio Allora, genitori, cambiamo noi per primi, non c’è
altra strada. Ma se anche non abbiamo dato mai
in maniera seria la propria e altrui salute.
un esempio di comportamento a rischio, riflettiamo
In questo caso è bene capire che se è vero che il sulla possibilità di mancare di attenzione alla loro
comportamento a rischio è tipico dell’adolescenza, crescita o di poter avere per loro una eccessiva
non è altrettanto vero che bisogna ignorarlo (a venerazione, che li legittimi all’onnipotenza, o di
volte sì) o lasciar correre. Tanto meno bisogna essere stati troppo severi con noi stessi... è un
etichettarlo o cercare di capirlo per forza: quello momento di crescita anche per noi adulti!
http://www.donnaclick.it/mamma/128213/adolescenza-come-riconoscere-i-comportamenti-a-rischio/
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PSICOLOGIA
ADOLESCENTI RIBELLI, 7 CONSIGLI PER FARSI ASCOLTARE
Tutti siamo passati dalla fase dell’adolescenza!
Alcuni solo da figli, altri anche da genitori, e per
questo sappiamo quanto sia difficile mantenere
un equilibrio in casa tra genitori e adolescenti. Il
periodo dell’adolescenza fa sì che spesso il rapporto
si trasformi in un vero “campo di battaglia”, dove
ogni momento è buono per sferrare un attacco,
per provocare e generare una serie infinita
di incomprensioni che rischiano di portare a
un allontanamento reciproco e a un dialogo
frammentato e caratterizzato solo da scontri.
consigli non richiesti. Gli adolescenti sono in quella
fase in cui sentono di essere in grado di prendere
le decisioni da soli perché adulti e padroni delle
situazioni. Ovviamente non è così, ma dovranno
essere loro ad accorgersi delle proprie debolezze
e della difficoltà e venire da voi per chiedere un
consiglio. È, invece, molto importante ascoltare un
figlio adolescente quando sarà lui a cercarvi per
chiedere e sapere la vostra opinione. Eliminate
completamente la fastidiosa espressione “te l’avevo
detto!”, che porta solo alla chiusura e aiutatelo
facendogli sentire la sicurezza e l’autorevolezza del
Ovvio, non tutte le famiglie e le situazioni sono vostro consiglio al momento opportuno, quando
uguali, ma la difficoltà è riscontrabile ovunque, sarà in modalità ascolto e sarà lui a voler sapere il
magari a livelli diversi e con modalità differenti. vostro parere.
Mamme e papà, quindi, dovrebbero sforzarsi di
superare gli atteggiamenti respingenti e di chiusura 2. Coltivate il rispetto reciproco
proposti dai figli per entrare in contatto con loro e Esiste una regola di base per far funzionare
aiutarli a trovare la propria strada in armonia. Ma qualunque rapporto: il rispetto reciproco. A maggior
come comportarsi con un figlio adolescente ribelle? ragione nel rapporto fra genitori e figli adolescenti
Per gestire una situazione del genere in maniera questo diventa un elemento imprescindibile.
positiva servono una serie di ingredienti che vi Per ottenere rispetto da un adolescente è, però,
permetteranno di farvi ascoltare, cercando di venirvi fondamentale coltivare questa attitudine fin
incontro pur mantenendo il rispetto reciproco e dall’infanzia, affinché sia ben chiaro che certe cose
senza prevaricare. Ecco alcuni consigli per affrontare non cambiano magicamente solo perché si sentono
gli adolescenti ribelli e uscirne, se non proprio più grandi. Il rispetto, tuttavia, deve essere anche
vincitori, almeno non sconfitti!
da parte dei genitori nei confronti dei figli e deve
esprimersi facendo attenzione a non invadere gli
1. Evitate i consigli non richiesti
spazi dei figli adolescenti, tutelando la loro intimità
Non esiste adolescente che voglia sentirsi dare e le loro trasformazioni.
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PSICOLOGIA
3. Sperimentate la via della mediazione
Se l’autoritarismo e l’intransigenza non portano da
nessuna parte e, anzi, spesso innalzano muri difficili
da abbattere, la mediazione con i figli adolescenti dà
ottimi risultati. Come in ogni rapporto equilibrato,
il compromesso porta molto più al dialogo rispetto
alla negazione. Questo atteggiamento vale per
tutto, da un nuovo taglio di capelli originale ad
un acquisto che voi ritenete superfluo o ad un
permesso per una festa serale: ascoltate le sue
motivazioni, parlatene insieme e giungete ad un
accordo che possa in qualche modo soddisfare
entrambe le parti.
4. Tenete per voi ansie e paure
Non ha senso scaricare le ansie da genitore sui figli
adolescenti, già insicuri per natura. Vedere il loro
punto di riferimento vacillare non li aiuta a stare
sereni e a fortificarli emotivamente. A volte la
ribellione adolescenziale è proprio una forma di
reazione ad una grande insicurezza di base che gli
adolescenti tentano di nascondere agli occhi degli
altri. Mostratevi tranquilli e fate percepire loro che
avete fiducia nelle loro capacità.
5. Chiedete il sostegno di altre figure adulte
A volte le stesse cose che dice un genitore hanno
un effetto completamente diverso se dette da
altre persone adulte. Uno zio giovane, un amico di
famiglia, un nonno particolarmente vispo possono
essere delle validissime figure di riferimento
durante l’adolescenza per condividere e parlare
liberamente dei cambiamenti che i ragazzi vivono e
che difficilmente riescono ad esprimere con i propri
genitori.
6. Assecondate le loro vocazioni
Una delle cose più difficili per un genitore è
lasciare liberi i figli di seguire la propria vocazione.
Magari nell’adolescenza è ancora troppo presto
per trovare una propria strada, ma lasciarli
sperimentare e approcciare ad ambienti e attività
che li incuriosiscono può essere solo un bene.
Evitate di scegliere voi al posto loro cosa sono
portati o meno a fare, quale scuola intraprendere o
di riversare su di loro le vostre aspettative e i vostri
sogni mancati. Cercate, piuttosto, di valorizzare le
doti dei figli adolescenti e offrire loro opportunità e
chance osservandoli e ascoltandoli per farli entrare
in contatto con il loro sentire più profondo.
7. Usate ironia e leggerezza
Non solo pugno di ferro, ma anche un pizzico
di ironia e leggerezza! Non avete idea di come
un sorriso al momento giusto, una battuta per
smorzare i toni e una risata con i vostri figli siano in
grado di aprire un varco nel vostro rapporto anche
dove sembrava impossibile entrare. Accoglierli con
un sorriso anche quando già sapete che sono pronti
a provocarvi o sdrammatizzare una situazione che
non si aspettano li spiazzerà e riuscirà a mettervi in
contatto con loro in modo spontaneo.
http://www.donnaclick.it/mamma/125545/adolescenti-ribelli-7-consigli-per-farsi-ascoltare/
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PSICOLOGIA
FIGLI ADOLESCENTI, LE 7 COSE CHE UN GENITORE DOVREBBE
SAPERE
Cambiamenti cerebrali
Gli adolescenti (tutti gli adolescenti del mondo,
non solo i vostri figli…) sono catastrofisti,
paradossali, irrazionali e urlano apparentemente
senza motivo. Hanno un profondo bisogno di
maggiore indipendenza e allo stesso tempo delle
vostre cure amorevoli. Per tutto ciò esiste una
ragione: dopo l’infanzia, il più drammatico picco
di crescita del cervello si verifica proprio durante
l’adolescenza.
il sistema-mondo, stanno uscendo dal guscio,
stanno facendo i conti con l’indipendenza e con
il dover fare a meno del nido. Sono spaventati a
morte, ma non lo sanno.
Spericolati
L’attrazione degli adolescenti per i comportamenti
spericolati è stata spiegata come manifestazione
di un tratto di personalità connotato dal desiderio
di vivere sensazioni nuove, forti ed eccitanti,
il sensation seeking. Lo psichiatra Zuckerman
Picco ormonale
(1979) trovò che i punteggi ottenuti dalla scala
L’adolescenza è il periodo compreso tra gli 11 e i 19 SSS, Sensation Seeking Scale, erano, infatti,
anni. Considerata un momento critico di sviluppo più elevati all’età di 16 anni e che diminuivano
sia dal punto di vista esteriore e corporeo, sia progressivamente con il passare degli anni.
da punto di vista interiore e psicologico, è la
fase in cui un picco di ormoni e una crescita Ottimismo ingiustificato
sconvolgente, richiedono (all’improvviso) molte Gli adolescenti sono protagonisti (e vittime)
nuove conoscenze e competenze cognitive di cui di fenomeni cognitivi quali l’egocentrismo e
l’adolescente spesso si sente incapace. Questo è l’ottimismo ingiustificato. L’atteggiamento
anche il motivo per cui, come dice un noto libro ottimistico, ossia la credenza d’essere immuni
sull’adolescenza - Questa casa non è un albergo - dai pericoli rispetto a coetanei messi nella
potrebbe sembrare di non riconoscere più vostra stessa situazione, è stato riscontrato in alcuni
figlia dalla sera alla mattina!
studi, ad esempio quello relativo alla guida in
stato d’ebbrezza (Arnett, 1992).
La paura e la depressione
Gli adolescenti amano il rischio e la provocazione, Imprevedibilità
ma quasi loro malgrado. Stanno sperimentando Gli adolescenti sono più veloci di chiunque altro nel
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PSICOLOGIA
comprendere le cose. In realtà, durante l’adolescenza,
il corpo si libera di alcuni neuroni che erano stati utili
nell’infanzia e crea nuovi collegamenti neuronali.
Ecco perché, sebbene gli adolescenti capiscano più
in fretta degli adulti, spesso non sanno riadattare
le loro emozioni alle nuove strutture cognitive di cui
dispongono e, soprattutto, alla nuova visione della
realtà. Per questo a volte sembrano “fuori controllo”
e sono imprevedibili.
Gli “amici” sono tutto
La fase adolescenziale è il periodo in cui ogni
individuo è maggiormente soggetta all’influenza
del gruppo dei pari. Questo fenomeno è
particolarmente evidente nei comportamenti
trasgressivi che erroneamente possono essere
scambiati per devianti. E’ anche il motivo per
cui dicono di odiare la famiglia a discapito degli
amici.
http://www.donnaclick.it/mamma/124001/figli-adolescenti-le-cose-che-un-genitore-dovrebbe-sapere/
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PSICOLOGIA
SINDROME DI HIKIKOMORI E DIPENDENZA PATOLOGICA DA
INTERNET E VIDEOGIOCHI
Adolescenti che si richiudono tra le pareti della
propria stanza e abbandonano ogni tipo di rapporto
col mondo esterno. Unici strumenti utilizzati
per trascorrere le giornate? Internet, fumetti e i
videogiochi. Questa è la sindrome di Hikikomori.
Dal giapponese “isolarsi”, l’Hikikomori indica un
fenomeno che in Giappone si è ormai diffuso a
macchia d’olio, raggiungendo il numero strabiliante
di circa trecentomila casi.
Proprio per questo, esso rappresenta un problema
sociale, grave tanto quanto l’abuso di sostanze
stupefacenti e disturbi del comportamento
alimentare.
In Italia si contano una cinquantina di casi dichiarati
e presi in carico ma si ritiene che il fenomeno
rischi gradualmente di diffondersi, visto il numero
eccessivo di ore che gli adolescenti italiani
trascorrono davanti al computer.
quasi come un peculiare “stile di vita”, una sorta di
“anoressia sociale”.
I giovani adolescenti, infatti, decidono
deliberatamente di optare per una vita di reclusione
che rifugge da tutti quegli stimoli e da tutti quei
contesti sociali e relazionali che la vita quotidiana
mette a disposizione. La realtà virtuale diventa il
sostituto a 360° del mondo reale.
L’Hikikomori vive unicamente online: trascorrere
una vita sedentaria, dividendosi fra computer e
fumetti, inverte il ritmo sonno-veglia, ordina il
cibo online e lo consuma in isolamento e finisce
con l’escludersi totalmente dalla vita affettiva
familiare e sociale. Dopo essersi creato un’identità
virtuale ben precisa e spesso ben lontana dalla
propria vera personalità, inoltre, il giovane
Hikikomori, inizia a chattare e a crearsi una rete
di amicizie online, selezionando e prestando
attenzione a comunicare solo con altri Hikikomori e
gettando nella confusione più totale i genitori che,
spesso, non sono in grado di gestire la reclusione
del proprio figlio.
Attenzione però a non confondere la dipendenza
da internet col fenomeno Hikikomori che presenta
delle caratteristiche ben precise che la distinguono Secondo il neuropsichiatra Ferruccio Masnata
dall’abuso tecnologico.
che negli ultimi dieci anni si è confrontato
sempre di più con la patologia di ritiro casalingo
Il profilo degli Hikikomori può essere definito di adolescenti, maschi e femmine, l’Hikikomori si
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PSICOLOGIA
verifica spesso in famiglie in cui il padre è assente,
fisicamente per morte o divorzio, o praticamente,
per comportamento. I contatti reali con amici e
la frequenza della scuola sono sospesi. Talora i
ragazzi arrivano a picchiare la madre.
Lo Hikikomori non è solo un fenomeno giapponese
dove ha caratteristiche sue peculiari della cultura
del posto. Esso è riscontrato in Spagna, Italia,
Corea del Sud, perfino in Oman e da poco in Francia:
30 casi, dai 16 ai 30 anni, in 15 mesi all’Hopital St.
Anne di Parigi.
Spesso c’è ritardo a domandare aiuto, per vergogna
o senso di colpa. Unico mezzo di aiuto: visite a casa
di un terapeuta e presa in carico della famiglia.
Ricovero per i casi più difficili. In caso di successo
questi adolescenti ringraziano di averli fatti uscire
dal circolo chiuso.
Secondo lo psichiatra Serge Tisseron l’Hikikomori
potrebbe essere in adolescenza un ritiro all’interno
di sé che permetterebbe di gestire le emozioni, i
conflitti, le preoccupazioni per il futuro, evitando
di entrare in una patologia psichiatrica dichiarata.
www.ferrandoalberto.blogspot.it
http://www.donnaclick.it/mamma/95065/sindrome-di-hikikomori-e-dipendenza-patologica-da-internet-e-videogiochi/
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PSICOLOGIA
ADOLESCENTI E TATUAGGI, TUTTO QUELLO CHE DEVI FAR
LORO SAPERE PER UNA SCELTA CONSAPEVOLE
I tatuaggi sono ormai da tempo sdoganati e non
fanno più parte di quell’immaginario in stile “brutto,
sporco e cattivo” che lo circondava molti anni fa.
Oggi molte coppie scelgono di tatuarsi qualcosa
che suggelli per sempre sulla pelle il loro amore
ed è diventata una moda che piace ad ogni età.
Quando a chiedere il permesso per un tatuaggio
sono gli adolescenti, però, i genitori vanno in crisi,
specialmente se anche loro hanno la pelle tatuata. È
importanti che i ragazzi siano consapevoli di ciò che
fanno al loro corpo e di come certe decisioni siano
irreversibili. Il tatuaggio e i piercing possono essere
rimossi, ma mai del tutto, quindi è fondamentale che
la scelta di tatuarsi qualcosa sulla pelle venga presa
in piena consapevolezza, animati da un desiderio
più profondo che non sia la semplice moda o perché
“ce l’hanno tutti i miei amici”.
Questo discorso va fatto con chiarezza ai figli
adolescenti che vogliono un tattoo. I gusti, con l’età,
cambiano e potete fare un esempio in questo
senso: quante attività hanno appassionato i ragazzi
e sono state poi abbandonate? Il tatuaggio non lo
si può mettere da parte, resta con noi per sempre.
Quello che piace a 16 anni può risultare infantile o
addirittura irritante a 25 anni, ma correre ai ripari
è molto difficile se si tratta di un tatuaggio. Un
altro fattore, certamente personale ma presente,
che dovete ricordare ai vostri figli, è il dolore fisico
che si prova quando si effettua un tatuaggio. Nulla
di insopportabile, ma esiste e se ne deve tenere
conto poiché non si può lasciare un lavoro a metà:
bisognerà finire il tatuaggio anche quando il dolore
sarà forte.
Un altro problema non trascurabile è la noia; chi
ha il proprio tatuaggio sempre sotto gli occhi può
provare noia per quell’immutabile disegno sulla
pelle. Questo, ovviamente, avviene quando il tattoo
è stato fatto per seguire la massa e non per vera
convinzione, ma il rischio c’è sempre; è come avere
sempre lo stesso taglio di capelli tutta la vita, a
17 anni come a 60. Per ovviare al problema, potete
chiedere ai ragazzi di fare un tatuaggio temporaneo
e prendersene cura come se fosse un tatuaggio a
tutti gli effetti.
Se dopo un mesetto il disegno e la “beauty routine”
sul tatuaggio non vengono a noia, allora vuol dire
che probabilmente il desiderio del tattoo è profondo
e sentito e ha un significato importante per loro. Se
dopo tutte queste osservazioni, quindi, i vostri figli
sono ancora convinti di volersi tatuare e voi siete
d’accordo, accompagnateli presso centri seri, da
tatuatori di comprovata bravura e professionalità;
i centri devono essere scrupolosi in fatto di igiene,
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PSICOLOGIA
gli aghi devono essere monouso e i pigmenti usati
devono essere nuovi: prestate massima attenzione
su questo punto, il sangue infetto su un ago può
portare a contrarre malattie come l’AIDS e l’epatite.
Inoltre, il tatuaggio può dare reazione allergica per
via degli elementi che compongono i pigmenti
colorati: tenetene conto se i vostri figli hanno già
delle allergie.
http://www.donnaclick.it/societa/91171/adolescenti-e-tatuaggi-tutto-quello-che-devi-far-loro-sapere-per-una-sceltaconsapevole/
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PSICOLOGIA
FIGLI ADOLESCENTI CHE VOGLIONO FARE TATUAGGI E
PIERCING: COME COMPORTARSI?
Ogni generazione ha le sue mode e le sue
“trasgressioni” e i genitori si trovano sempre a
dover fare i conti con i tempi che cambiano e con
richieste nuove e diverse da parte dei figli. Gli
adolescenti di oggi sono decisamente affascinati
da tatuaggi e piercing, diventati molto di moda e
sfoggiati con grande fierezza ed entusiasmo, quasi
al pari di vestiti e accessori.
Le motivazioni per voler fare un tatuaggio o
un piercing possono essere diverse ed è molto
importante per un genitore che si trova di fronte a
questa richiesta capire cosa spinga il proprio figlio
a volere compiere questo gesto.
tatuaggio o un piercing a placare questo disagio,
ma che l’accettazione di se stessi, e la conseguente
necessità di farsi accettare dagli altri, è qualcosa di
molto più profondo che deve partire prima da noi e
dal volerci maggiormente bene.
Se la motivazione riguarda più il bisogno di esprimersi
e di creare un contatto maggiore con se stessi e il
proprio corpo, allora sarà il caso di indagare questa
necessità, chiedendo quale soggetto intende
tatuarsi o dove vuole farsi il piercing, per capire se
anche qui è qualcosa di realmente intimo e personale
che vuole segretamente custodire o una forma di
comunicazione, di esibizione e di affermazione di se
stessi nei confronti del mondo.
C’è chi lo fa per emulazione, perché sente la
necessità di imitare un modello per sentirsi cool e
perfettamente integrato in un gruppo da cui si sente
in parte respinto, e chi, invece, lo fa per esprimere
sé stesso e la propria individualità, magari volendo
dichiarare in questo modo una sorta di indipendenza
dal mondo degli adulti prendendo la prima decisione
importante della propria vita.
Se, poi, la richiesta nasce dalla moda, allora sarà
fondamentale spiegare ai ragazzi che tatuarsi
la pelle non è come indossare un paio di scarpe
trendy o una borsa della nuova collezione primavera
estate, ma qualcosa che ci teniamo tutta la vita e
che potrebbe stancarci o non rappresentarci più tra
qualche anno, vista la volubilità che caratterizza il
periodo adolescenziale.
Individuare la vera natura della richiesta è
fondamentale per un genitore per capire come
affrontare la questione. Se si tratta di “accettazione”
è giusto far capire all’adolescente che non è un
Un metodo per valutare la richiesta può essere
quello di chiedere ai nostri figli tre motivazioni
valide per cui noi dovremmo acconsentire, così da
avere più informazioni da mettere sulla bilancia per
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PSICOLOGIA
prendere una decisione ben ponderata.
Non ci sarà mai la risposta giusta da dare e sta
al genitore valutare tanti aspetti e cercare di
interpretare la richiesta in base alla conoscenza che
ha del proprio figlio. Proibire tassativamente senza
avere un dialogo può portare a comportamenti
irresponsabili e pericolosi, come provare a farsi il
piercing da soli e di nascosto o rivolgersi a qualche
“amico” che tatua anche i minorenni senza il
consenso dei genitori.
Al di là della nostra decisione, è nostra responsabilità
informare gli adolescenti sui rischi che piercing
e tatuaggi possono comportare, come reazioni
allergiche, infezioni cutanee e patologie infettive, e
assicurarci che lo studio a cui intendono rivolgersi
rispetti tutte le norme igienico sanitarie.
http://www.donnaclick.it/mamma/151535/figli-adolescenti-che-vogliono-fare-tatuaggi-e-piercing-come-comportarsi/
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