Maestra violenta con i bimbi a Rimini, linea dura della Cassazione

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Maestra violenta con i bimbi a Rimini, linea dura della
Cassazione: accolto il ricorso della Procura
Venerdì 18 Novembre 2016
Annullata l'ordinanza del Tribunale del riesame di Bologna che aveva posto fine alla
detenzione domiciliare della 61enne maestra dell'asilo 'I Delfini'
L'asilo Il Delfino di Rimini dove lavorava la maestra arrestata per maltrattamenti sui minori (foto Migliorini)
Linea dura della Cassazione con le maestre che usano maniere violente con i bambini degli asili, come gli
strattonamenti o il brusco sollevamento dei piccoli. Di fronte a questi fatti, non di rado frequenti nelle vicende di cronaca, non
si può che ribadire - affermano i supremi giudici - "che l'uso della violenza, quale ordinario trattamento del minore, anche lì
dove fosse sostenuto" dall'intenzione di 'correggere' i bambini, "non può rientrare nell'ambito dell'abuso dei mezzi di
correzione, ma concretizza gli estremi del più grave delitto di maltrattamenti". Per questo la Suprema Corte ha accolto il
ricorso della Procura di Rimini contro la decisione con la quale il Tribunale del riesame di Bologna - lo scorse sette
giugno - aveva posto fine alla detenzione domiciliare della maestra dell'asilo 'I Delfini', di Rimini, Loredana P., di 61
anni.
Ad avviso della Cassazione, i giudici bolognesi hanno adottato un provvedimento "gravemente viziato dal punto di vista
fattuale, logico e giuridico" e hanno sbagliato "a negare la gravità indiziaria del reato di maltrattamenti" affermata
nell'ordinanza che in origine aveva applicato gli arresti domiciliari alla maestra Loredana, accusata anche di aver "sculacciato"
un bimbo.
Nella sentenza 48703, gli 'ermellini' sottolineano che ci sono testimonianze ed elementi che indicano "comportamenti non
isolati, ma ripetuti nel tempo nei confronti di una pluralità di minori affidati alla sua cura, suscettibili di costituire risposte
sproporzionate rispetto alle cause ed alle finalità perseguite, a causa dell'uso di metodi di natura fisica, psicologica e morale
esorbitanti dai limiti del mero rinforzo della proibizione o del messaggio educativo, in ragione dell'arbitrarietà dei presupposti,
dell'eccesso nella misura della risposta correttiva - anche tenuto conto della tenera età dei bambini - nonchè del non
infrequente ricorso a condotte oggettivamente violente, quali gli strattonamenti, il fatto di alzare i bimbi in maniera brusca o gli
Rimininotizie
schiaffi sulle mani".
Così l'ordinanza che aveva rimesso in libertà la maestra è stata annullata con rinvio per nuovo esame al Tribunale di
Bologna, in diversa composizione.
Cronaca
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