Caravaggio all`origine della natura morta

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casione sul pendant
i capolavori caravaggeschi presenti in mostra
con canestra di frutta (cat. 5) e la Canestra
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– il Bacchino malato (cat. 4), il Ragazzo
Roma tra XVI e XVII secolo, di cui saranno esposte, oltre alla tela eponima del Wad
critica ha ricomposto attraverso ipotetici nomi di convenzione. Innanzitutto il Maestro
quindi, trova origine negli esordi romani di Caravaggio nell ’ultimo decennio del Cin quecento e comprende, per il primo quarto del Seicento, le conseguenze della sua opera,
modo di recepire e produrre la pittura di natura morta che, da quel momento in avanti,
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decorativismo che, nei secoli precedenti, aveva dato adito a dettagli anche eccezionali
per mimesi naturalistica, ma comunque attributi accessori di composizioni dai temi più
ligenza” (R. Longhi, Un momento importante nella storia della ‘Natura Morta’, in Paragone,
I, 1950, pp. 34-39): ma comunque sempre sottomessi gerarchicamente a quei temi. Ora
invece emerge un’oggettività che supera la precisione lenticolare del particolare e impone
l’oggetto contemporaneamente all ’occhio e alla coscienza tramite la sintesi concettuale
operata dalla luce. Si delinea insomma una concezione diversa che si sviluppa tutta in
Questo catalogo e questa mostra vogliono descrivere l ’origine della pittura di natura
morta a Roma come un segmento dotato di caratteri propri, all’interno della complessiva
storia del genere.
È una produzione che, a Roma, s ’innesta su precedenti tipologie nordeuropee
(Germania e Paesi Bassi) e norditaliane (Lombardia) e subito si distingue per un rapporto
Anna Coliva
Caravaggio all’origine della natura morta
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natura morta sia stato considerato uno specialismo di settore, piuttosto appartato rispetto
re” rendevano inevitabile, per il progresso della sua conoscenza, una particolare aderenza
congiunte e composte.
ti momenti distinti della conoscenza. Pronunciamo qui questi due approcci come una
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È un gusto che si sviluppa nel mondo concreto della produzione artistica attraverso
le dinamiche del suo mercato, ma simultaneamente e inscindibilmente riguarda anche
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Giovanni Battista Crescenzi nel suo Palazzo alla Rotonda adiacente al Pantheon, di cui il
Baglione, nelle Vite
naturale, & andava a prender qualche cosa di bello, e di curioso, che per Roma ritrovavasi
disegno sottile e schematico tracciato direttamente sull
’imprimitura, tecnica che si
discosta dalla presa dal vero della realtà tanto cara a Caravaggio.
presenza di numerosi pentimenti e mostrato il suo particolare modo di impostare la
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tempo in cui le problematiche della generale vicenda della natura morta europea risulta-
di riconoscere come un segmento particolare della complessiva storia della natura morta.
noisseurship
ta con quella generale sulla pittura secentesca e con i suoi enigmi stilistici e attributivi
superlativamente specialistiche, hanno avuto grande utilità e grandi meriti per lo svilup-
Giulio Mancini o Vincenzo Giustiniani al genere
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dimostrazione della necessità di aderire alle condizioni storico-estetiche ritenute proprie
del genere e della relatività del suo tempo, dimostrando implicitamente come le teoriz -
da Lionello Venturi all’idealismo crociano; mentre, su un versante divergente, era stato
soprattutto Roberto Longhi a opporre un ’accesa contrarietà di principio a ogni teorica
pregiudiziale, sostenendo il pertinace tardopositivismo della conoscenza empirica delle
e non si elabora in un ’organicità culturale, resta erudizione e non arriva a costituirsi in
ulteriori precisazioni), la questione primaria era sempre quella distinzione tra erudizione
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‘La
Natura Morta ’, in L’Europa delle Capitali 1600-1700 , Milano 2004). Si tratta di due aspetti
vicenda artistica di Caravaggio, quanto sulla cultura pittorica, sia romana, sia italiana,
sia europea, del periodo storico relativo, tra ultimo decennio del Cinquecento e primo
– ulteriori approcci.
tore che sia evoluto verso una complessità culturale, tale da assimilare i vari momenti:
propria del barocco.
ulteriori caratteri, e vari altri ancora, ci permetteranno di ipotizzare una conclusione di
Quando, nel tempo, questi caratteri si saranno arricchiti di ulteriori intenzioni, attraverso
alla comprensione della portata di questo particolare, stranissimo stile di nature morte
nitide, immobili, analitiche, che si succedono come conseguenza dei suoi brani pittorici
tamente nuovi. Proprio l ’attività di Caravaggio a Roma sulla metà degli anni novan ta, il chiarimento sulle ragioni delle sue vicende e dei suoi orientamenti sono dunque
la pittura che oggi chiamiamo natura morta come un genere minore. È molto verosimile
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Il Caravaggio, i collezionisti romani,
le nature morte (pp. 31-45) pubblicato nel 1995 nel catalogo della mostra La natura mor ta al tempo di Caravaggio
di ‘durata sentimentale ’ delle cose, rivelate nel lume delle nuove verità cosmiche che
anche la scienza aveva rinvenute. ” Ma al culmine di questa intelligenza induttiva (la
verità e illusione, addirittura risalente al mito di Zeusi e Parrasio, questo genere pare
altro che per la speciale aderenza ai processi estetici della mimesi tipica della pittura
sulla tela, egli dava realtà alle cose essenzialmente attraverso la prassi della pittura. È
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realismo dell’oggetto ma del soggetto: un pensiero artistico che si sostanzia nella realtà
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za sensibile. Lo si sente. Come qualcosa di simile doveva sentirsi visitando la mostra
dell’Orangerie e seguendo il disegno espositivo di Sterling, che non per nulla all ’epoca
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seguito di questa sospensione, restava tutto da spiegare il suo meraviglioso e veritiero
saltare per pilastri successivi della natura morta moderna, da Vermeer a Rembrandt
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specialistica. Pertanto abbiamo voluto riunire qui testi propri dello specialismo di settore
quale distinta e nuova civiltà, rinnovava una locuzione della critica secentesca molto
luce a oggetto di scienza, all ’esordio di questo nuovo metodo della conoscenza. Colle -
direttamente sulla modernità, epoca in cui il valore autonomo del dipingere riceverà il
suo pieno riconoscimento estetico.
nei momenti iniziali, di massima verisimiglianza naturale e concentrazione mimetica,
tendo con la sua intelligenza induttiva, allora ineguagliabile, sulla mostra della natura
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