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Il Malpensante.com
Francesco Santavenere
11/11/2016
Roberto Gagliardini, 22enne in forza all’Atalanta, con all’attivo 9 presenze in serie A per
complessivi 411 minuti giocati, è stato convocato in Nazionale dal CT Ventura per la partita
valevole per le qualificazioni ai prossimi mondiali del 2018 contro il Liechtenstein, in programma
sabato 12 novembre, e per l’amichevole contro la Germania, in programma martedì 15 novembre.
Una convocazione a dir poco sorprendente, dovuta anche al forzato rientro a Torino “a scopo
precauzionale” di Claudio Marchisio, da poco ristabilitosi da un grave infortunio patito la scorsa
stagione.
Gagliardini, di ruolo centrocampista centrale, si sta mettendo in evidenza nell’Atalanta di
mister Gasperini che, dopo un inizio disastroso con 3 punti in 5 partite, è reduce da un
periodo decisamente positivo, che lo colloca momentaneamente al 4° posto, in coabitazione con la
Lazio, a soli 3 punti dalla zona Champions.
La maggior parte degli appassionati di calcio probabilmente non aveva (ancora) fatto caso alle
prestazioni del giovane ragazzo cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta e che ha esordito in serie A
con la stessa maglia soltanto lo scorso 15 maggio, nell’ultima di campionato contro il Genoa.
E forse gli stessi saranno ancor più sorpresi dal fatto che non si tratta in realtà nemmeno della sua
prima convocazione in Nazionale maggiore: anche Cesare Prandelli, infatti, lo aveva chiamato
per uno stage addirittura nel marzo del 2014, quando militava in prestito in Serie B al Cesena,
pur senza farlo mai entrare in campo.
GR SPORTS AGENCY
Roberto Gagliardini è assistito dalla GR Sports Agency. GR sono le iniziali di Giuseppe Riso,
33enne agente FIFA che, nonostante la giovane età, negli ultimi anni sta scalando
rapidamente le gerarchie di un mondo, quello delle procure sportive, visto dai non addetti ai
lavori come famelico e spietato.
Giuseppe Riso nel 2011, a soli 28 anni, conduce in prima persona la famosa trattativa tra il
Milan e Carlitos Tevez (a proposito di barzellette d’Italia). Trattativa sfumata, si sa, per
l’improvviso niet di Berlusconi al trasferimento, ormai definito, di Pato al PSG, quest’ultimo
propedeutico al passaggio dell’apache in rossonero.
Ed è sempre Giuseppe Riso a suggerire al buon Galliani l’acquisto dal Palermo di Antonio
Nocerino, sempre nel 2011. Acquisto concluso per soli 500.000 euro, con il giocatore autore di una
stagione al di sopra di ogni aspettativa, con 35 presenze in campionato condite dalla bellezza di 10
gol.
Riso è anche il procuratore di Bryan Cristante, 21enne centrocampista attualmente in
forza al Pescara, prodotto del vivaio del Milan e promosso in prima squadra nel 2011 dove, in 3
stagioni, racimola appena 5 presenze – e 1 gol – e viene venduto, nell’estate del 2014, al Benfica per
la ragguardevole cifra – in proporzione a quanto fin lì dimostrato – di 6 milioni di euro.
Tra i suoi assistiti figurano anche Stefano Sensi, 21 anni in forza al Sassuolo e soltanto un
anno fa, quando militava in serie B con la maglia del Cesena, conteso da mezza Europa, Inter
compresa; Marco Sportiello, portiere 24enne dell’Atalanta, e soprattutto, da questa estate,
Simone Zaza, attualmente in forza al West Ham dove non sta brillando particolarmente e che a
gennaio rumors di mercato danno per vicino al rientro in Italia, sponda Napoli o Milan.
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Riso mantiene stretti rapporti professionali con il
procuratore Vladica Lemic, fondatore della VL Sports Consulting, consulente di mercato del
PSV Eindhoven e soprattutto figura professionale di riferimento, in qualità di agente, intermediario
ed emissario, di gran parte delle operazioni di mercato effettuate dal Chelsea, grazie al profondo
rapporto di stima con il patron della squadra Abramovich.
Lemic è in più che ottimi rapporti anche con la dirigenza del Benfica, per il quale ha portato
a termine diverse operazioni di mercato, le più significative delle quali riguardano l’arrivo in
Portogallo di Miralem Sulejmani (nel 2013) e Nemanja Matic (nel 2011, proveniente proprio dal
Chelsea a cui farà ritorno 3 stagioni dopo), e con il Palermo di Zamparini, per il quale si spende
in prima persona, ad inizio anno, per l’approdo di Guillermo Barros Schelotto come
allenatore della squadra siciliana, avventura terminata grottescamente meno di un mese dopo a
causa dell’impossibilità di ottenere in tempi congrui il patentino di allenatore in Italia. Con Davor
Curkoc, il terzetto sembra avere un “peso specifico preponderante nella definizione delle strategie di
mercato in casa rosanero” (come da articolo su mediagol.it).
In ragione di tale sodalizio, Riso riesce a mettere a segno alcuni colpi importanti, tra cui
appunto i già citati Cristante (dal Milan al Benfica) e Nocerino (dal Palermo al Milan).
Insomma, davvero niente male per un ragazzo di soli 33 anni che fino a pochi anni fa si
guadagnava da vivere lavorando come cameriere nel ristorante milanese “Giannino”.
No, non avete letto male.
E non si tratta nemmeno di un refuso.
Giuseppe Riso lavorava come cameriere da Giannino.
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Articolo da Panorama.it
Ovvero quello che per anni è stato il quartier generale “ufficioso” dell’AD del Milan Adriano Galliani,
teatro delle più importanti trattative di mercato riguardanti l’altra sponda del Naviglio.
IL CERCHIO MAGICO DI GALLIANI
Nel 2011, appena insediata nel CDA della Società, Barbara Berlusconi entra da subito in rotta di
collisione con Galliani. Tra i vari punti di scontro, Barbara contesta al buon Adriano il
ragguardevole volume di operazioni di mercato convergente su una piccola nicchia di
procuratori molto stimati dal “miglior dirigente italiano degli ultimi 30 anni” [cit.].
Oltre al compianto Ernesto Bronzetti, intermediario per tutte le operazioni relative all’asse
Spagna-Italia ma non solo (Kakà e Ronaldinho, fino ad arrivare a Rami e Honda), a Raiola (Balotelli
e Ibra, ma anche van Bommel, Emanuelson, Roggia, Rodrigo Ely, Salamon, Niang), al binomio Oscar
Damiani/Fabio Parisi, punti di riferimento per il mercato francese (nello stesso anno di Niang:
Traoré e Constant, una stagione prima Taiwo, ma soprattutto, negli anni addietro, giocatori del
calibro di Shevchenko, Costacurta, Simone, Dida e non solo), figura proprio Giuseppe Riso,
rapporto decisamente più fresco rispetto a quelli appena citati e dalla cui procura, come
detto, passano molti dei giovani transitati nella Primavera del Milan, come Petagna, Kingsley
Boateng, oltre al già citato Cristante.
Nel dicembre del 2015 Giocondo Martorelli, storico (ex) procuratore di Giacomo “Jack”
Bonaventura, rilascia alcune interviste in cui, spiegando i motivi della rottura del rapporto
professionale con il centrocampista, getta pesanti ombre sull’operato della Società Milan e di
Galliani nello specifico.
Sarei un’ipocrita se dicessi che l’amarezza non è tanta dopo quanto è accaduto con Bonaventura [la
revoca della procura del calciatore ndr]. Purtroppo la vita spesso presenta novità indesiderate che
vanno affrontate. Io però, come mi hanno insegnato i miei genitori, ci metto sempre la faccia. Finora
ho mantenuto un profilo molto basso e ho spiegato come stavano le cose, cosa che ribadisco anche
qui. Bonaventura aveva firmato con me un contratto al Milan per 5 anni e con la promessa che,
qualora il giocatore si fosse dimostrato all’altezza, il suddetto contratto sarebbe stato rivisto.
Nonostante Giacomo fosse senza ombra di dubbio il calciatore più forte dei rossoneri e nonostante
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vari incontri con Galliani, questa revisione non è mai avvenuta. Così il ragazzo mi ha chiamato [nel
Dicembre 2015, ndr] per comunicarmi la sua decisione di cambiare agente per firmare il contratto
della sua vita col Milan. Nella società rossonera non si era mai verificata una cosa così da oltre 30
anni. Credo che se viene a mancare la fiducia i rapporti inevitabilmente finiscono. Io e Bonaventura
andremo dunque ognuno per la propria strada, con le proprie ambizioni e senza guardarsi indietro.
La mia è una chiusura tombale. Quello che lui ha raggiunto fino ad oggi lo ha fatto con me ed è
ingiusto che ora siano altri a beneficiarneGiocondo Martorelli
Oppure qui:
Il Milan da diversi anni non disputa una competizione europea. Sicuramente avvengono cose che non
rendono onore a una società così importante, avvengono cose strane. Non condivido che si possa
lavorare solo con pochi procuratori e vie preferenzialiGiocondo Martorelli
Cerchiamo allora di comprendere meglio il contesto.
Bonaventura, nell’estate del 2014, anno in cui la sua procura è affidata appunto a Martorelli,
viene acquistato dal Milan per circa 7 milioni, proprio ad un soffio dalla chiusura del
calciomercato.
Si tratta della famosa trattativa che Galliani stesso, con la collaborazione di una certa stampa
compiacente, ha cercato di far passare come un capolavoro, un colpo da maestro che gli ha
permesso di strappare il calciatore dalle grinfie di Ausilio.
Peccato che, sia Bonaventura che Pierpaolo Marino, all’epoca responsabile dell’area tecnica
dell’Atalanta (squadra di provenienza di Bonaventura), che lo stesso Ausilio, abbiano decisamente
smentito tale ricostruzione, affermando che il calciatore era stato bloccato dall’Inter ma che il suo
acquisto sarebbe stato perfezionato soltanto a valle della cessione di Guarin. Cessione, poi, non
concretizzatasi che ha quindi svincolato, come da accordi, le parti.
Se volete approfondire, i segnaliamo un articolo della Gazzetta dello Sport, uno di 90min.com, uno di
calciomercatoweb.it e l’altro di interlive.it.
Indipendentemente da tutto ciò, Bonaventura diventa un calciatore del Milan. E in questo Milan
è gioco facile per uno dal discreto talento come lui mettersi in evidenza, una sorta di oasi nel deserto
rossonero delle ultime stagioni. Di conseguenza, come è oramai prassi consolidata, il suo
procuratore comincia a bussare alla porta di Galliani per adeguare al rialzo l’ingaggio che,
alla fine del 2015 (e ancora ad oggi, in realtà), ammonta a poco più di un milione di euro netti
all’anno.
Ma sorprendentemente, tenuto conto di alcuni stipendi monstre elargiti da Berlusconi in questi anni
di decadenza rossonera (uno su tutti Mexes), Martorelli riceve picche.
La questione non si sblocca per mesi, fino a quando Bonaventura, a cavallo tra il 2015 e il
2016, decide di revocare la procura del suo cartellino a Martorelli e passare nella scuderia
di Raiola.
È notizia recente, poi, che le nuove parti (!) stiano discutendo l’adeguamento contrattuale, e questa
volta pare con profitto.
Nel frattempo, una ridda di voci incontrollate comincia a circondare tutta l’operazione. Le parole di
Martorelli sono crude, dirette, pesantissime.
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Piccola parentesi: prima d’ora avevate mai sentito parlare di questa storia? Eppure in rete,
soprattutto tra i blog milanisti, c’è molto materiale a riguardo. Tenetene conto, qualora qualcuno di
voi creda ancora che la prostituzione intellettuale di mourinhiana memoria fosse soltanto una
strategia comunicativa dell’allenatore portoghese.
Chiusa la parentesi, oltre alle parole dell’ex procuratore, in rete cominciano a girare appunto
storie secondo le quali Bonaventura sia stato “caldamente” invitato a cambiare
procuratore, in cambio del tanto sospirato aumento.
E quali sarebbero i procuratori “desiderati” dalla società rossonera? Raiola, of course, e Giuseppe
Riso.
Quello che sta succedendo al Milan è qualcosa di gravissimo e se così fosse, avrebbero ragione i
tifosi della Curva Sud. Perché il rinnovo di Bonaventura tarda ad arrivare? Bonaventura guadagna
1.1 mln a stagione ma dopo il primo tetto c’era un accordo di portare Bonaventura alle medie di un
titolare del Milan tra i 2 e i 3 milioni di euro. I problemi nascono sul procuratore del calciatore. Il
suo agente, da sempre, è Giocondo Martorelli ma ci sarebbero forti pressioni sul calciatore per un
cambio. Bonaventura, dimenticandosi del suo passato e di chi gli è stato sempre vicino come un
padre, guarda al suo conto corrente e starebbe prendendo in seria considerazione il cambio di
procuratore. Fin qui tutto normale, o quasi. Galliani non risponde alle richieste di un incontro
dell’attuale agente, Martorelli. La sensazione è che a Bonaventura sarà rinnovato il contratto solo
quando avrà cambiato il suo procuratore. I nomi che si fanno sono sempre i soliti: Raiola e Riso, da
sempre vicini a Galliani. C’è stato, nelle ultime ore, anche l’inserimento di Tullio Tinti altro amico
storico di Galliani (agente di Pirlo, Kaladze, Matri, Bonera, Inzaghi e Pazzini). Il gioco alle spalle di
Martorelli costerebbe all’agente storico di Bonaventura circa 200.000 euro a stagione per i prossimi
4 anni = 800.000 euro. Sarebbe scandaloso se tutto ciò dovesse essere confermato dai fatti
futuri“.Michele Criscitiello - direttore di TuttoMercatoWeb
Il Milan non smentirà mai.
Ma ribadiamo ancora una volta, si tratta unicamente di voci. Non c’è nulla di concreto.
A parte le parole di Martorelli. Che, magari, si sarà semplicemente sentito preso in giro e avrà
sfogato la sua delusione in questo modo.
Chissà.
LA CHIOSA FINALE
Siamo partiti dalla convocazione in nazionale di Gagliardini, la cui valutazione del cartellino non
potrà che ricevere indubbi benefici in sede di calciomercato per il solo fatto di essere entrato nel
giro della nazionale, e per raccontarvi in minima parte (una goccia nel mare, verrebbe da dire) il
mondo oscuro degli agenti dei calciatori, figure entrate a far parte del nostro quotidiano calcistico in
maniera preponderante, ma del quale tuttora sappiamo davvero molto poco.
Lo scopo di questo articolo, è bene precisarlo qualora non fosse chiaro, non è quello di accusare
nessuno. Nella maniera più assoluta: anche perché tutto quello che vi è stato raccontato, qualora
fosse vero, non costituirebbe reato di alcun genere. È bene precisarlo.
Quindi va tutto bene.
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