Transcript Documento finale Organi di Coordinamento First Cisl Mps 7/8

SAS COMPLESSO E GRUPPO MPS
Gli Organi di Coordinamento First Cisl della Banca e del Gruppo MPS, riuniti il 7 e 8 novembre 2016
hanno analizzato la situazione della Banca e del Gruppo alla luce del nuovo Piano Industriale.
Tale progetto presenta spazi e percorsi di condivisione con le rappresentanze sindacali e ambisce a
restituire alla Banca un ruolo primario di vicinanza e aiuto a famiglie e imprese.
Resta inteso che le incognite sulle modalità di attuazione del Piano stesso, oltre al contemporaneo e
indispensabile buon esito dell’aumento di capitale e del deconsolidamento degli Npl, richiederanno la
massima attenzione per affrontare con il consueto senso di responsabilità le eventuali ripercussioni, già
a iniziare dalla delicata cessione della piattaforma di gestione dei crediti in sofferenza.
Dal vivace dibattito interno sono emerse ulteriori considerazioni in merito alle questioni di più stretta
attualità.
In primo luogo riaffermiamo la imprescindibile necessità che ogni accordo sottoscritto debba trovare
corretta e concreta applicazione, come non sempre è avvenuto fino ad oggi.
Aderente a UNI (Union Network International), a CES (Confederazione Europea dei Sindacati) e a ITUC-CIS (Confederazione Internazionale dei Sindacati)
Circa l’apertura del fondo di solidarietà, che ricordiamo essere l’unico strumento per la gestione delle
eccedenze, riteniamo che lo stesso debba avere carattere di volontarietà e contenere, ricercando
soluzioni condivise, un elemento di innovazione estendendo l’accesso alla categoria dei dirigenti come
già avvenuto nei principali gruppi bancari domestici.
In ordine al clima aziendale, ritenuto unanimemente deteriorato, si registra la necessità di un cambio di
passo rispetto alla precedente gestione, che ha prodotto, con iniziative unilaterali, una spaccatura tra i
lavoratori sia sul piano generazionale che professionale, negativo a nostro parere per un reale rilancio
della rete che deve invece passare da un coinvolgimento di tutti i colleghi. La politica del ricatto e della
minaccia, che mai avevano avuto casa nella nostra banca, hanno prodotto solo disaffezione e sfiducia
minando il tradizionale rapporto fiduciario con la clientela.
Un primo segnale positivo potrebbe venire dagli incontri con le RSA periferiche nelle aree territoriali del
nuovo Responsabile della rete, così come dichiarato in sede di presentazione del Piano Industriale alle
OO.SS..
Apprezzabile inoltre il timido segnale rispetto alle annunciate assunzioni per le quali riteniamo però
necessario un percorso di condivisione lineare e trasparente.
In definitiva l’ODC ritiene che il complesso delle sfide che ci attende debba essere affrontato in un clima
di collaborazione e condivisione di intenti, pur nel rispetto delle peculiarità delle singole sigle sindacali
presenti in azienda. Non sono pertanto accettabili atteggiamenti di distinzione registrati in periferia e
volti a meri interessi particolari in evidente contraddizione con l’obiettivo di unità.
Una specifica riflessione ha meritato la vicenda dei colleghi Fruendo, che in questa fase vivono
un’ulteriore incertezza rispetto al passato, derivante oltre che dalla mancata osservanza degli impegni
presi a suo tempo dalla Banca in seno all’accordo, anche dagli esiti delle cause individuali. Auspichiamo
pertanto che la questione Fruendo trovi una rapida e positiva definizione per il bene di tutti i lavoratori
interessati.
Il momento che stiamo vivendo e la situazione che abbiamo delineato comporteranno un forte impegno
della nostra sigla mai venuto meno nella nostra storia. Il recente travagliato periodo della banca ci ha
comunque rafforzato, unito e resi capaci di affrontare in piena autonomia l’oggi nella speranza che il
Monte dei Paschi mantenga la propria identità storica.
CASTELNUOVO DEL GARDA, 8 NOVEMBRE 2016
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