Comune che vai, fisco che trovi: Cna presenta l

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11 novembre 2016
Comune che vai, fisco che trovi:
Cna presenta l'indagine sul "total
tax rate"
Il tavolo dei relatori
La media dei quattro Comuni ravennati è pari al 59,5%, circa
un punto in meno rispetto allo scorso anno
La CNA ha presentato ieri sera l’indagine
annuale sul “total tax rate” delle PMI.
All’intervento del responsabile delle politiche
fiscali di CNA nazionale, Claudio Carpentieri, è
seguita una tavola rotonda a cui hanno
partecipato i Sindaci dei Comuni di Ravenna,
Michele De Pascale; Faenza, Giovani Malpezzi;
Lugo, Davide Ranalli; Cervia, Luca Coffari e il
direttore della CNA di Ravenna, Massimo
Mazzavillani.
La ricerca - prodotta dalla CNA nazionale, su richiesta della CNA di Ravenna determina il peso esercitato dal fisco (total tax rate) sul reddito delle piccole
imprese attraverso la misurazione del livello di prelievo presente nei quattro
principali comuni del nostro territorio (Ravenna, Faenza, Lugo e Cervia).
La media del total tax rate dei quattro Comuni ravennati è pari al 59,5%, circa
un punto in meno rispetto allo scorso anno.
“Tale media – ha detto il responsabile delle politiche fiscali della CNA
nazionale, Claudio Carpentieri - è il frutto di un total tax rate che a Cervia si
colloca al 62,9%, a Ravenna al 59,6, a Lugo al 59,3% e a Faenza al 56,1%.
Quindi, la posizione dei quattro comuni ravennati, globalmente intesi, si
collocherebbe attorno al 78° posto rispetto alla classifica nazionale (scalando
ben 10 posizioni rispetto alla 68° posizione dello scorso anno). La media
nazionale del total tax rate nel 2016 è pari al 61%”.
“Da questa analisi – ha aggiunto - emerge un sistema fiscale malato che
richiede cure appropriate. La nostra ricetta cerca di intervenire su tre punti
specifici: ridurre la pressione fiscale garantendo, al contempo, maggiore equità
nel prelievo tra diversi redditi da lavoro; invertire sensibilmente la tendenza di
questi anni di trasferire sulle imprese gli oneri dei controlli: usare
intelligentemente la leva fiscale per aumentare la domanda interna”.
Nel suo intervento, De Pascale ha evidenziato come occorra creare sempre di
più un meccanismo affinché i cittadini possano percepire la qualità del servizio
e avere la consapevolezza di come vengano spesi concretamente i loro soldi.
“Occorre, inoltre – ha detto – diminuire la tassazione generica e intervenire su
tributi che hanno una finalità precisa. Ad esempio – ha aggiunto - non si parla
più di compartecipazione all’IVA”.
Ranalli ha insistito molto sulla “necessità di rivedere l’organizzazione
istituzionale allo scopo di semplificare le procedure. Questo sarebbe
sicuramente un aiuto importante per le imprese e, su questo aspetto,
strategica sarà la collaborazione con le Associazioni di categoria. Nei nostri
territori le Unioni dei Comuni stanno reggendo i colpi della crisi perché, oltre
alle risorse aggiuntive provenienti dalla Regione, abbiamo scelto di indirizzare
le risorse introitate dalla fiscalità trasformandole in servizi utili allo sviluppo
delle aziende, come ad esempio la banda ultra larga”.
Alla domanda su cosa i Sindaci farebbero se ci fosse un recupero
dell’autonomia impositiva, Malpezzi ha risposto affermando che agirebbe
subito sull’articolazione delle aliquote, attuando sgravi a favore di aziende che
ampliano le proprie strutture e realizzando contemporaneamente un
incremento occupazionale mentre Coffari introdurrebbe subito la tassa di
soggiorno, utile per riqualificare il territorio e l’offerta turistica e per rimettere in
moto l’edilizia e l’economia locale. “Cervia – ha aggiunto – è già attiva in
questo senso, attraverso l’emanazione di bandi rivolti alle ditte locali per la
realizzazione di piccoli lavori”.
Tutti concordi poi su una stretta collaborazione con le Associazioni di
categoria affinché le entrate derivanti dalla tassazione locale vengano spese
nel migliore dei modi.
Mazzavillani, ringraziando i quattro Sindaci e Claudio Carpentieri per
l’importante contributo offerto, ha concluso i lavori della serata evidenziando
come manchi una politica di prospettiva dovuta alla costante incertezza che i
Comuni hanno rispetto alle entrate attribuite loro dallo Stato centrale. Ha poi
sottolineato quanto sia insostenibile dalle imprese il peso del fisco e della
burocrazia. “Ciò che mi appresto a chiedere – ha affermato - è di investire le
risorse garantendo le quote ai Consorzi Fidi e, soprattutto, riducendo la
burocrazia dove non serve. “Spesso – ha detto – vale più un “no” veloce che
un “sì” dopo anni, perché nella prima ipotesi l’impresa è in tempo utile per fare
valutazioni diverse”.
Collegamento sorgente: http://www.ravenna24ore.it/news/ravenna/0073511-comune-che-vaifisco-che-trovi-cna-presenta-lindagine-sul-total-tax-rate