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La ricetta elimina-code delle strutture d'eccellenza: un sovrapprezzo
sul contributo al Servizio sanitario per assicurarsi visite ed esami in tempi brevi
Il superticket per saltare la lista d'attesa
l'ultima frontiera delle cliniche private
ALESSAD
CORICA
MILANO. La chiamano la "terza via". Per ottenere la visita
specialistica o l'esame di cui
si ha bisogno in tempi relativamente rapidi. Mettendo
mano al portafogli ma senza
svenarsi, come occorrerebbe
fare se si prenotasse una visita privata. E la "solvenza calmierata", l'ultima frontiera
della sanità privata made in
Lombardia: visite a pagamento, ma con tariffe più basse di
quelle tradizionali. Comunque superiori rispetto al ticket del Servizio sanitario nazionale. Una sorta di sovrapprezzo, insomma, che permette di saltare la coda e ridurre i giorni da trascorrere
in attesa che arrivi il proprio
turno.
A introdurre la novità sono
stati diversi tra i grandi centri privati che operano a Milano e nell'hinterland: il San
Raffaele e il San Donato, del
gruppo controllato dalla famiglia Rotelli. Ma anche la Multimedica di Sesto San Giovanni
e l'ospedale San Giuseppe, e
poi le strutture che fanno capo all'Auxologico. Tutti centri di eccellenza: chi si rivolge
a uno di questi a pagamento
dev'essere pronto a spendere
almeno 120-150 giuro per una
visita specialistica. Al contrario dei piccoli centri medici
low cost, che sono spuntati come funghi negli ultimi anni,
dove per un controllo specialistico si spendono al massimo
60 euro.
Di qui, la strada del sovrapprezzo "tagliacode", che dà al
malato la possibilità di essere
visitato prima (ma non da un
medico scelto da lui), purché
sia disposto a pagare di tasca
propria, nella grande struttura d'eccellenza. Una soluzione che, d'altro canto, consente al grande ospedale privato
di non perdere pazienti (e
clienti) a favore dei centri low
cost.
L'iniziativa è partita, tre anni fa, nelle strutture (tra cui i
centri San Carlo, San Michele, San Luca e Capitano) che
fanno capo all'Auxologico di
piazzale Brescia a Milano: qui
l'opzione è scelta dal 10 per
cento dei pazienti. Che oggi
per una visita cardiologica
possono attendere tra sette e
dieci giorni pagando 65 giuro
con la "solvenza calmierata".
Oppure 125 giorni al
San Carlo, 133 al San Luca e
127 alla Capitano, pagando il
ticket di 28,50 giuro. Più alto il
costo di un'ecografia bilaterale al seno: in questo caso, il paziente paga 75 giuro per fare
l'esame in massimo dieci giorni. Con il ticket a 46,80 giuro
aspetterebbe circa due mesi
La scelta di alcuni grandi
centri per arginare
l'emorragia di pazienti
verso alternative low cost
in tutte le strutture dell'Auxologico.
«La solvenza calmierata è
un'opportunità di scelta in
più per il cittadino. Quasi tutte le prestazioni possono essere richieste con questa modalità», assicurano dall'istituto.
Discorso simile nelle strutture del gruppo San Donato,
come il San Raffaele e il
policlinico San Donato: qui la
tariffa si chiama "smart cost"
ed è stata introdotta un paio
d'anni orsono. Ormai la sceglie un paziente su due, tra
quelli che fanno visite ed esami a pagamento. «Con la tariffa smart il paziente ha a disposizione uno specialista dell'équipe di riferimento - spiega
Paolo Rotelli, numero uno del
gruppo - L'esborso è leggermente più alto rispetto al ticket: per una visita specialistica che prevede un ticket di 28
giuro il paziente ne paga circa
50. Mentre con la solvenza
piena il costo della visita sarebbe di 120 euro circa: in
questo modo cerchiamo di andare incontro alle nuove esigenze di cure della popolazione». Così, per esempio, per
una visita cardiologica sem-
plice (senza esami strumentali) al San Donato un paziente,
pagando 28 giuro di ticket, deve aspettare 25 giorni. Versandone 120, con la classica
tariffa a pagamento, appena
due. La via di mezzo? Cinquanta giuro, e dieci giorni di
attesa, con la tariffa pari a ticket più sovrapprezzo.
Alla Multimedica la tariffa
ridotta è disponibile solo per
le prime visite e per gli esami
semplici, come le ecografie.
Costo, 55 giuro: così, per una
visita cardiologica con il ticket si possono aspettare fino
a 33 giorni. Con la tariffa ridotta, al massimo dieci. «Da inizio 2016 - dicono dalla sede
di Sesto San Giovanni - finora l'ha scelta un paziente su
dieci».
"Ma fl diritto alla priorità è già legge
99
«Si tratta di una norma varata dalla Regione Lombardia nel 2003. Parte da un presupposto: nel momento in cui il medico di
famiglia prescrive una visita o un esame,
assegna alla prescrizione un codice di priorità: il paziente deve fruire della prestazione entro 30 o 60 giorni, a seconda dell'urgenza».
MILANO, Paola Pelliciari è la coordinatrice
del Tribunale dei diritti del malato in Lombardia.
Cosa pensa della tariffa calmierata negli ospedali privati per ridurre le attese?
«È un'iniziativa imprenditoriale, all'insegna del business is business. Non penso
però che sia la strada giusta per ridurre le
attese: le soluzioni credo siano altre»,
Ovvero?
«Innanzitutto, bisognerebbe informare
bene i cittadini sull'esistenza del call center a cui è possibile rivolgersi per prenotare visite o esami: tanti ci dicono di essere
andati direttamente in ospedale, non sapendo dell'esistenza del numero verde.
Ma soprattutto, quasi nessuno sa che, se la
struttura a cui si rivolge per fare una visita
non rispetta i tempi d'attesa massimi previsti dalla Regione Lombardia, quella stessa struttura è obbligata a erogare la prestazione in regime privato. Facendo pagare al
COORDINATRICE
Paola Pel liciari,
dei Tdm Lombardia
he
e
.re
Questi tempi, però, difficilmente riescono a essere rispettati.
«Esatto. Il paziente però a quel punto ha
il diritto di fare comunque, nella struttura
che sfora i tempi, l'esame o la visita che gli
è stato prescritto. A pagamento, e non con
il ticket, ma sborsando una cifra pari al ticket stesso».
Ma è una opportunità che i pazienti
sfruttano?
«Ad oggi, assolutamente no: quasi nessa di avere questo diritto. E per questo che dico: partiamo dall'informazione,
spieghiamo ai pazienti cosa possono fare.
Già così, la situazione potrebbe migliorare».
paziente, però, una cifra pari al solo impor-
(al.cor.)
to del ticket».
Si spieghi meglio.
3 RIVRGIJULIGNE RISENVAI A
PRIMA VISITA
GINECOLOGICA
Poliambulatorio
Via Baroni
Ospedale
di Cuqqiono
Asst Melegnano
e della Martesana
Ospedale
diLeanano
Niguarda
giorni
Ospedale
Luigi Sacco
Ospedale S. Carlo
Borromeo
Z
1111
Istituto Auxologico
San Luca
Istituto Auxologico
Capitanio
1111
Q
[ [ (( 1v//// ,
Poliambulatorio
di Paderno ougnanoïiïïi
Ospedale
di Magenta
Ospedale
diLeanano
Ospedale
di Abbiatecirasso
Istituto Auxologico
S. Carlo
Niquarda111111—
Niguardaii1ii1lxé
Policlinico
Mangiagalli
Ospedale di Vizzoto
Predabissi
11111
PRIMA VISITA
g
GASTROENTEROLOGICA
PRIMA VISITA
DERMATOLOGICA
Istituto Auxologico
San Luca
Istituto Auxologico
S. Carlo
111111
PRIMA VISITA
NEUROLOGICA
Le attese più lunghe
a Milano e provincia
PRIMA VISITA
CARDIOLOGICA
Ospedale
di Cuggiono
111111111 -
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Ospedale
11111111 ..
Bassini
Policlinico
Mangiagalli
111 --Ospedale Città
di Sesto S. Giovanni
•-,
Ospedale
Luigi Sacco
Fonte: Agenzia tutela della salute
città metropolitana di Milano
DOVE
A Milano hanno introdotto
la "solvenza calmierata"
la Multimedica, l'Auxologico
e il gruppo San Donato
QUANTO
Icostivai oda50a65euro,
dai 20 ai 35 euro in più rispetto
al ticket di 28,5 previsto perle
prime visite specialistiche
QUANtii
Se si sceglie la formula
del ticket cori sovrapprezzo
i tempi di attesa si accorciano
e vanno da sette a dieci giorni