Varese e la Terza Guerra di Indipendenza

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Transcript Varese e la Terza Guerra di Indipendenza

Varese e la Terza Guerra di
Indipendenza, convegno ai Musei
Civici di Villa Mirabello
Museo Villa Mirabello
VARESE, 10 novembre 2016- Sul finire del 2016 i Musei Civici di Varese, la
Società Storica Varesina, ed il Comitato varesino dell’Istituto per la Storia
del Risorgimento hanno deciso di ricordare la Terza Guerra di Indipendenza
che fu combattuta nell’estate del 1866, proponendo un convegno di studi che
si terrà nelle giornata del 15 novembre nella Sala del Risorgimento dei Musei
Civici di Villa Mirabello.
Il nostro esercito e la nostra marina subirono nel 1866 le gravi sconfitte di
Custoza e di Lissa, ma le vittorie dei Prussiani nel nord Europa vennero in
soccorso del nostro Paese che riuscì finalmente a ottenere il Veneto e
Venezia.
Dopo centocinquanta anni si possono rivedere quei fatti e cogliere qualche
aspetto della storia di un’Italia giovane che aveva da poco trasferito la
capitale a Firenze e che certamente non aveva dismesso l’intenzione di
giungere a Roma, ancora governata dal Papa (l’anno seguente, il tentativo dei
volontari di Garibaldi si sarebbe arrestato a Mentana).
Il convegno di Varese vedrà la partecipazione di esperti provenienti da
diverse università italiane per riflettere sui temi generali del Paese in
quel delicato momento storico. Si tratterà della situazione politica, ma pure
del mondo culturale, scientifico, letterario, artistico.
In particolare, sarà anche l’occasione per conoscere meglio quel che accadde
quell’anno nella nostra città. Da Varese partì il Corpo dei Volontari
garibaldini e non si deve dimenticare che questi volontari detti Cacciatori
delle Alpi non subirono le sconfitte del Regio Esercito e si condussero
vittoriosamente nell’alta Lombardia verso il Trentino fino alla battaglia di
Bezzecca. Come tutti ricordano, Garibaldi già sulla via di Trento dovette
fermarsi per l’ordine di La Marmora, al quale rispose con il celebre
telegramma del 9 agosto: Obbedisco. Con Garibaldi combatterono molti giovani
varesini, alcuni dei quali destinati poi a posizioni di rilievo nella vita
politica, sociale e scientifica del Paese. Tra questi patrioti Giulio
Adamoli, Rinaldo Arconati, Giuseppe Bolchini, Federico Della Chiesa.