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Venerdì 11 Novembre 2016
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Incontro «eccellente» alla Casa Bianca. Ma le distanze restano. Proteste e scontri nelle piazze
Obama-Trump, prove di pace
Dow Jones al massimo storico. Referendum, respinto il ricorso Onida
DI GIAMPIERO DI SANTO
ED EMILIO GIOVENTÙ
L’
incontro alla Casa
bianca tra presidenti, quello in carica Barack Obama e il prosimo Donald
Trump, che si impegnano
a collaborare in un clima
di apparente concordia, salutati da Walla Street, che
a metà seduta guadagnava
ieri l’1,53% con il suo indice
Dow Jones giunto al massimo storico di 18.769,46 punti, per poi rallentare la corsa intorno a +1,03% mentre
il Nasdaq segnava un calo
dello 0,88%. Gli scontri in
piazza negli Usa per contestare il nuovo numero
uno della Casa bianca, con
oltre 100 arrestati in tutti
gli States. E lo scontro
in Italia sul referendum
costituzionale, con il no
del Tribunale di Milano ai ricorsi presentati
da Valerio Onida e da
alcuni avvicati contro
il quesito referendario,
respinti per l’unanime
(almeno a parole) sollievo dei sostenitori del
Sì e del No. Scontro che
ieri si è arricchito di
una nuova iniziativa,
quella del Movimento
5 Stelle , pronto a organizzare un tour in treno,
partito ieri da Aosta e
destinato a percorrere
l’intera Italia da Nord
a Sud per raccontare le
gesta dei sostenitori del
No dei grillini alla riforma costituzionale messa a punto dal ministro
Maria Elena Boschi
e approvata dal parlamento con tre letture di
ciascuna camera.Mentre
il presidente del Veneto
Luca Zaia, galvanizzato
come buona parte del centrodestra e anche del M5S
per la vittoria di Trump
contro Hillary Clinton,
annuncia che viaggerà
prossimamente verso il
Sud America per convincere gli italiani all’estero a
votare No al referendum e
lancia il numero uno della
Lega Nord Matteo Salvini
come leader della coalizione
di centrodestra che sfiderà
Pd e il M5S . E sempre per
restare in tema di scontro
referendario, monta la polemica sulla lettera che il premier Matteo Renzi invierà
agli italiani all’estero per
convincerli a votare Sì. Missiva che secondo quando ha
dichiarato Boschi dovrebbe
arrivare contemporaneamente alla scheda referendaria con le istruzioni per
l’uso. Contemporaneità contestata dall’opposizione, in
particolare dall’ex ministro
delle riforme istituzionali
Gaetano Quagliariello.
L’incontro Obama-Trump
e le manifestazioni
contro il nuovo presidente
È stata, quella di ieri, una
giornata importante per gli
Usa, perché Obama ha ricevuto Trump alla Casa Bianca per un colloquio durato
oltre 90 minuti. Obama si
è detto «pronto a collaborare» con il proprio successore fino a gennaio, quando il
quarantacinquesimo presidente degli Stati uniti si insedierà ufficialmente. «Con
Trump abbiamo avuto una
conversazione eccellente
su questioni importanti di
politica interna ed estera»,
ha sottolineato. «Farò tutto il possibile per aiutarlo
e mi auguro, insieme con la
first lady Michelle che, i
grande rispetto per Obama.
Abbiamo parlato delle difficoltà che ci aspettano e
delle grandi cose che sono
state raggiunte. È stato un
onore incontrarla e non
vedo l’ora di avere altre
conversazioni con lei». Il
freddo, però, è riapparso
nelle parole del portavoce della Casa bianca Josh
Earnest che ha precisato:
«Non sono state superate le
loro profonde differenze, ma
l’obiettivo del colloquio era
assicurare un’agile transizione. Considerando anche
che non si erano mai incontrati e l’importanza che il
presidente pone sul buono
svolgimento della transizione, il colloquio è da definirsi
eccellente». Ma l’imbarazzo
si coglieva anche nelle pose
Vignetta di Claudio Cadei
Trump si sentano i benvenuti alla Casa Bianca». Parole cordiali, dopo il grande
gelo dei giorni scorsi, quando Obama aveva dichiarato
di considerare The Donald
non in grado di governare
gli Usa e soprattutto inadatto a maneggiare i codici per il lancio dei missili
dotati di testate nucleari
e per tutta risposta si era
sentito definire «il peggior
presidente della storia degli
Usa». Ma in politica, si sa,
tutto cambia e la concordia
ieri è stata quasi totale,
perché Obama ha sottolineato che «è importante per
tutti noi, prescindere dal
partito, riunirci e lavorare
insieme per affrontare tutte le sfide che abbiamo davanti» e ha concluso, «se lei
(Trump) avrà successo, noi
avremo successo». Il tycoon
dell’industria immobiliare
ha commentato così l’incontro: «Abbiamo discusso temi
importanti, non ci eravamo
mai incontrati prima, ma ho
delle foto ufficiali dell’incontro e ancor più sottolineato,
secondo il Wsj, dal fatto che
al termine dell’incontro i coniugi Obama hanno cancellato la ‘photo-opportunity’
che ritrae insieme l’attuale
e la futura coppia presidenziale all’ingresso sud della
Casa Bianca. Nel paese, del
resto, lo scontro non è finito, perché da mercoledì sera
sono in corso proteste anche
dure. A Washington i dimostranti hanno dato vita a
una veglia lungo Pennsylvania Avenue, nei pressi della
Casa Bianca. In California
cortei sono andati in scena
a Los Angeles, a San Francisco, a Oakland, a Berkeley e
in altri centri urbani. Gente
in strada anche a New York,
Portland, Chicago, Seattle,
Austin, Boston, Detroit,
Philadelphia, Phoenix.
Molte le dimostrazioni partite dalle università e dalle
scuole. «Not My President»
(«Non è il mio presidente»)
lo slogan più ripetuto, insie-
me a «Love Trumps Hate»
(«L’amore batte l’odio»). A
New York, nella Fifth avenue dove sorge la Trump
Tower, la polizia ha schierato centinaia di agenti in
assetto antisommossa per
difendere la residenza del
nuovo presidente e anche
in California si sono svolte
manifestazioni spontanee al
grido «Not my president»,
Lo scontro sul
referendum in Italia.
Bocciato il ricorso Onida
In Italia intanto infuria la
contesa referendaria, mentre
si allontana lo spettro del rinvio della consultazione, fissata per il prossimo 4 dicembre.
Il giudice del Tribunale di
Milano Loreta Dorigo ha,
infatti, respinto
i due ricorsi presentati da Onida,
presidente emerito della Corte costituzionale e da
un pool di avvocati
che chiedevano di
suddividere il quesito referendario
in più quesiti per
per dare ai cittadini la possibilità
di esprimere anche orientamenti
diversi su materie
eterogenee. Ma
per il giudice il
quesito referendario non viola in
alcun modo la libertà dell’elettore.
Insomma, il rinvio
sembra scongiurato, anche se il 15 e
il 16 novembre le
sezioni unite della
Cassazione e Tar
del lazio esamineranno il ricorso del
Codacons e quello proposto
da Onida e su quello presentato da Fulco Lanchester e
Marco Staderini per il Comitato per la libertà di voto.
Mentre il primo dicembre la
Sesta sezione del Consiglio di
Stato deciderà sulla richiesta
di sospensiva cautelare della consultazione referendaria presentata dal Comitato
per il No. ma nel frattempo
la campagna referendaria
ribolle di polemiche e iniziative. Anche perchè la vittoria
di Trump ha dato nuovo vigore alle oppposizioni, pronte
a cogliere al volo l’occasione
offerta dalla sconfitat democratica negli Usa. Non è un
caso che il M5S poprio ieri
abbia fatto partire un tour di
parlamentari che percorreranno oltre 6.000 chilometri
su treni regionali e traghetti
per tutta la penisola da Nord
a Sud, Sicilia e Sardegna inclusa. Deputati e senatori
faranno tappa in 47 piazze,
«una per ogni articolo della
Costituzione devastato dalla
controriforma Renzi-VerdiniBoschi» spiegano i 5 Stelle.
Viaggio che si concluderà a
Torino il 2 dicembre. Quanto
al premier, ieri Renzi è stato
a Pescara per illustrare le ragioni del sì e ha sottolineato
che «se gli elettori di M5s e
lega leggono la riforma votano sì». Il premier ha ironizzato su quanti a destra celebrano la vittoria di Trump
e ha dichiarato che «Salvini
sembra abbia vinto lui in Michigan». Mentre Gianni Cuperlo, intervenuto a Otto
e mezzo dichiara che voterà
sì perché anche Italicum
cambierà come concordato,
e aggiunge che in caso di
vittoria del No Renzi salirà
al Quirinale per rimettere
il mandato nelle mani del
capo dello Stato, Sergio
Mattarella.
© Riproduzione riservata
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