Transcript Italiano

T: +41 71 227 6040
F: +41 71 227 6041
[email protected]
www.ccee.eu
Gallusstrasse 24
CH-9000 ST. GALLEN (SCHWEIZ)
St. Gallen, 10 novembre 2016
Prot. N. B2 / 1177
A Sua Eccellenza Mons. András Veres, Presidente della Conferenza Episcopale
d’Ungheria,
A Sua Eminenza Cardinale Péter Erdő, Arcivescovo di Esztergom-Budapest e
Primate di Ungheria,
A tutti i Vescovi della Conferenza Episcopale d’Ungheria
Eminenza,
Eccellenze,
Nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria liturgica di San Martino che
quest’anno segna la chiusura dell’anno celebrativo per il 17° centenario della sua
nascita, vorremo unirci ai Vescovi e a tutti i fedeli dell’Ungheria, terra natia di
questo grande Santo, nel rendere grazie a Dio per il contributo umano e
spirituale che San Martino ha dato al continente.
A qualche giorno della chiusura del Giubileo della Misericordia, non
possiamo non notare la felice coincidenza con la memoria di uno dei santi che
meglio seppero incarnare nel loro tempo il volto misericordioso di Cristo. La vita
di San Martino ci dice che nell’incontro con il mendicante infreddolito il santo
scoprì Gesù Cristo, si convertì, cambiò vita, mettendola non più al servizio di un
potere mondano ma di Dio. Con questo incontro, Cristo rese San Martino capace
di vivere e di amare. Obbedendo alla chiamata divina san Martino, intraprese un
itinerario di vita cristiana che lo portò a prendersi cura dei poveri e degli
oppressi, a diffondere il Vangelo con coraggio, a combattere gli errori del suo
tempo, a edificare le comunità ecclesiali con spirito di pastore, con i sentimenti
di Cristo e la capacità di vedere il mondo con gli occhi di Dio.
San Giovanni Paolo II affermò che San Martino fu uno dei fondatori del
monachesimo occidentale; egli appartiene anche a quella schiera di uomini che
sono a fondamento della cultura e della civiltà europea, realtà che non è soltanto
una memoria, ma anche un progetto da costruire con fiducia e convinzione. La
figura e il ministero di San Martino testimoniano l’immenso contributo umano,
culturale e spirituale, che il cristianesimo ha offerto all’Europa. Il continente è
erede di San Martino, di quegli uomini e di quelle donne, che come lui, sono alla
base dell’umanesimo europeo.
CCEE pagina 2 di 2
Anche nel nostro tempo è necessario ricordare che la vita cristiana unisce
la profondità della preghiera, la vita comunitaria, l’annuncio del Vangelo,
l’attenzione e la dedizione ai poveri e a quanti soffrono.
Noi ringraziamo Dio per la luminosa testimonianza di S. Martino, che ha
contribuito a mantenere accesa la fiaccola della fede cristiana nel mondo.
Unendosi ai vescovi ungheresi, il CCEE chiede al Signore la grazia di
suscitare nuovi santi europei che possano vivere la Misericordia e testimoniarla
nella loro vita personale e comunitaria.
L’Europa e il mondo hanno oggi bisogno di “una Chiesa ricca di testimoni”.
Solo in questo modo la Chiesa “potrà ridare l’acqua pura del Vangelo alle radici
dell’Europa.” (Papa Francesco, Discorso per il Premio Carlo Magno, 6 maggio
2016).
Sull’esempio di S. Martino, anche noi, vogliamo annunciare gioiosamente
che Cristo è la nostra vita e il perenne fondamento di civiltà e cultura.
In comunione fraterna,
Angelo Card. BAGNASCO
Arcivescovo di Genova
Presidente della Conferenza Episcopale Italiana
Presidente del CCEE
Vincent Card. NICHOLS
Arcivescovo di Westminster
Presidente della Conferenza
Episcopale d’Inghilterra e Galles
Vice-Presidente del CCEE
 Stanisław GĄDECKI
Arcivescovo di Poznań
Presidente della Conferenza
Episcopale della Polonia
Vice-Presidente del CCEE
Mons. Duarte DA CUNHA
Segretario Generale del CCEE