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VENERDì 11 NOVEMBRE 2016
Tropicana visto al Teatro Verdi
Il dolore per l'abbandono familiare in una
scenografia pop
VALERIA PRINA
[email protected]
SPETTACOLINEWS.IT
Il dolore di una assenza vissuto in modo differente, che porta però a una
solitudine sopportata o usata come rifugio. È Tropicana, ora a Milano al
Teatro Verdi, che prende il titolo dalla famosa canzone. Ed è proprio
questa, con il suo ritmo allegro, orecchiabile e spensierato, a dare tutto il
colore allo spettacolo. A cominciare dalla stessa scenografia dai colori
pop, che, anche grazie a delle nuvole in rilievo sulla parete, fa pensare a
Magritte. Gli oggetti sono accennati, il telefono suona attaccato al nulla,
il campanello è l'unico elemento che permette di immaginare una porta
d'ingresso. E il regalo di un compact disc è simboleggiato da un
cartoncino in cui è intagliata la scritta CD. Da questi pochi oggetti e dai
movimenti dei quattro personaggi traspaiono i loro sentimenti. E, in una
messinscena che richiede agli spettatori di dare vita a tutta la loro
fantasia, anche i sentimenti sono da intuire. E sono sentimenti di dolore
per l'abbandono.
Ma siamo davvero sicuri che la canzoncina Tropicana - nella pièce la
canta Nina che cerca di imparare anche a suonarla con la chitarra - sia
così allegra, come il suo ritmo farebbe immaginare? Perché, se
esaminiamo le parole, ci parla di una distruzione prossima futura e di una
catastrofe a cui non si sfugge. E infatti la vita dei personaggi - comunque
tutti e quattro - è completamente influenzata dall'abbandono di Mauro.
L'esplosione dirompente qui c'è già stata. Ed è un abbandono che per la
figlia Nina significa un dolore da sopportare a fatica, la moglie Lucia
rifiuta convinta che lui stia per tornare, la vicina di casa Meda, con tono
sempre molto arrabbiato, lo vive come una occasione per sfuggire alla
propria solitudine rifugiandosi sul divano di Lucia. Finché arriva Leo, neo
fidanzato della figlia e qualcosa poi cambierà.
In fin dei conti, anche la canzone Tropicana supera la catastrofe
ascoltando la tv che dice di berla perché è Tropicana je. Ed è una
canzone lanciata d'estate, atmosfera mare: una atmosfera che influenza
le ultime battute della pièce?
Tropicana
di Irene Lamponi
con Elena Callegari, Cristina Cavalli, Irene Lamponi e Marco Rizzo
regia di Andrea Collavino
Assistente alla regia Roxana Doran
Produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
Creazione drammaturgica realizzata con il sostegno di "CRISI - Teatro
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Valle Occupato
A Milano al Teatro Verdi dall'8 al 20 novembre 2016 - prima milanese
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