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Latina
Il giornale di
LUNEDÌ 7 NOVEMBRE 2016
Fondi
Itri
UN ALTRO ARRESTO DEI CARABINIERI
Droga, preso pusher in gonnella
Trentenne sorpresa a cedere dosi di eroina a tossicodipendenti
Ancora un arresto in flagranza di reato per spaccio di sostanze stupefacenti, nel centro storico di
Fondi, nelle ultime settimane, dopo le ultime proteste di residenti ed esercenti, oggetto di un giro
di vite a 360 gradi: nelle
maglie delle forze dell’ordine, come già accaduto
di recente, una presunta
pusher in gonnella.
Ovvero Samanta S., 33en-
SANITÀ
ne del posto già ampiamente nota alle divise. Nel 2014
era finita in manette
nell’ambito dell’operazione
“Boomerang”,
volta
a
smembrare un gruppo di
spacciatori operante tra il
Basso Lazio e la Campania,
e da allora era stata arrestata almeno altre due volte
per droga, ed almeno altre
cinque volte per evasione
dai domiciliari.
Sabato pomeriggio l’ultima
puntata, con la donna che è
stata notata dai carabinieri
della Tenenza locale mentre, in cambio di 25 euro,
cedeva tre dosi di eroina a
due
tossicodipendenti
giunti appositamente da
fuori città. Uno scambio avvenuto lungo corso Appio
Claudio, e che dopo l’intervento dei militari dell’Arma
e il contestuale sequestro
della sostanza e del denaro
ha portato la 33enne mo-
mentaneamente ai domiciliari. Questa mattina comparirà in tribunale per la direttissima.
Un arresto che segue quello
di venerdì in via Mercadante, a poche decine di metri
di distanza dalla Tenenza:
all’esito di una perquisizione domiciliare un 50enne
pregiudicato fondano, Emilio C., era stato trovato in
possesso di 21 grammi di
cocaina e uno di crack.
Il restyling alle sale operatorie di Formia porterà Baiano e i suoi a Fondi per 15 giorni
Chirurgia rinasce, ma è un’illusione
Intanto le criticità dell’ospedale saranno al centro di un nuovo incontro tra De Meo e Zingaretti
di MIRKO MACARO
Dopo un lungo periodo
con un’operatività ridotta
ai minimi termini a causa
della riconversione in ossequio ai dettami dell’ultimo, contestato atto aziendale dell’Asl pontina, la
Chirurgia di Fondi “rinasce”. Ma solo virtualmente
e per una manciata di giorni: il tempo di ultimare i
lavori alle sale operatorie
dei cugini dell’ospedale di
Formia.
Una necessità non più procrastinabile e che a partire
da oggi porterà all’occorrenza i camici bianchi, i
ferristi e gli anestesisti
dell’equipe del dottor Giovanni Baiano a fare la spo-
g
L’ospedale San Giovanni Di Dio a Fondi
la col “San Giovanni di
Dio” per operare parte dei
pazienti in lista d’attesa al
“Dono Svizzero”. Almeno
quelli sui quali sarà possibile intervenire in regime
di day surgery e one day
surgery – ernie e colecisti
in particolare -, sebbene
non mancherà una turnazione notturna. Il restyling alle sale operatorie
di Formia, progressivo, un
ambiente dietro l’altro,
porterà Baiano e i suoi a
Fondi per un periodo stimato in circa 15 giorni.
Per una riattivazione quasi
a tempo pieno del reparto
che ha il sapore di un ritorno alle origini. Proprio
l’attuale primario del “Dono Svizzero”, infatti, a reg-
gere a lungo negli anni
scorsi le sorti la Chirurgia
dell’ospedale della Piana.
Fino a farla diventare, a
colpi di interventi d’avanguardia, tra le eccellenze
dell’intero comparto sanitario provinciale. Un’altra
epoca, ormai. Il lento depauperamento di risorse
ed operatività, unito alle
nuove disposizioni dell’Azienda sanitaria nell’ambito del pur necessario restyling della rete provinciale, ha dato il via a un generalizzato declino che infine, dal 2015, ha restituito un reparto che ha cambiato volto, andato incontro a una metamorfosi che
l’ha visto riconvertito alla
cosiddetta piccola chirur-
gia.
Trasformazione risultata
indigesta a livello locale,
sia a gran parte dell’utenza
che alla politica. E quindi
andata ad ingrossare il
pacchetto d’istanze e rivendicazioni rivolte dal
comprensorio di riferimento ai vertici di Asl e
Regione per un “San Giovanni di Dio” con un ruolo
differente, rispetto a quello – marginale - cui è stato
destinato nello scacchiere
della sanità pontina. Istanze e rivendicazioni
che saranno affrontate a
breve in un nuovo incontro tra il sindaco Salvatore
De Meo e il governatore
regionale Nicola Zingaretti.
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI ITRI RISPEDISCE AL MITTENTE LE ACCUSE SULLA PRESUNTA PERICOLOSITA' DEI PLESSI
di ORAZIO RUGGIERI
Non si spegne la querelle tra
l’Amministrazione Comunale di Itri e parte dell’opposizione sulla sicurezza delle
strutture scolastiche che, secondo l’ultima denuncia dei
consiglieri Osvaldo Agresti,
Giuseppe Cece ed Elena Palazzo, presenterebbero gravità tali da rendere urgente
l’intervento dei competenti
uffici di controllo centrali,
come richiesto dalla nota dei
tre, inviata, tra gli altri, alla
Procura della Repubblica di
Cassino e alla Prefettura d Latina. “Ritorniamo a parlare
–esordisce il documento
dell’Amministrazione- della
vicenda legata alla sicurezza
degli edifici scolastici, su cui
sin dall’inizio è alta l’attenzione da parte della maggioranza. E lo facciamo dopo che
le Autorità scolastiche locali
hanno fatto pervenire, nella
“Scuole, nulla da nascondere”
giornata di venerdì 4 novembre, la nota a firma di alcuni
consiglieri dell’opposizione
che reclamano l’adozione di
ogni provvedimento ritenuto
utile per valutare l’idoneità.
Dalla sua lettura sembrerebbe che i sottoscrittori abbiano
avuto contezza della situazione degli edifici scolastici,
solo dalle comunicazioni del
Consiglio del 25/10/2016. La
circostanza non risponde al
vero. Il Sindaco, Avv. Fargiorgio, dopo aver disposto la
chiusura del plesso “A” di via
della Repubblica (una misura
che non sembra avere eguali
negli ultimi venti/trenta anni
in città), ha chiesto e ottenuto dagli Uffici tecnici comunali una relazione circostanziata sugli edifici scolastici,
g
Il sindaco Antonio Fargiorgio
rimessa in data 09/09/2016 e
rilasciata anche agli stessi
consiglieri di opposizione.
L’attuale Amministrazione
ha fatto chiarezza (allegando
pertinenti certificazioni) su
una vicenda sulla quale altri
hanno glissato negli ultimi
anni, ignorando un problema
che era sotto gli occhi di tutti
coloro che volevano vederlo.
Le certificazioni che oggi
mancano, mancavano in verità anche 3, 5, 10, 15, 20 anni
fa… Premesso che la mancanza del certificato di agibilità non rende perciò stesso inagibile e non fruibile l’immobile che ne è sprovvisto, va
segnalato (come ribadito sin
da settembre 2016) che sono
4 gli edifici sprovvisti. Gli edifici di Via della Repubblica, in
cui sono sistemate le aule
della materna, refettorio e
mensa, hanno il certificato di
agibilità, così come il plesso
di Via Matteotti. L’Amministrazione comunale ha cercato di evitare disagi all’utenza,
assicurando la continuità didattica. E ancora da ultimo ha
avanzato alla Dirigente scolastica la proposta di attuare
il doppio turno nell’edificio di
Via Matteotti, pur consapevole che tale misura inevitabilmente avrebbe creato e
creerebbe problemi organizzativi non solo alla scuola, ma
in seno alle stesse famiglie,
con i ritmi scanditi dall’occupazione scolastica dei figli.
Siamo aperti a tutte le verifiche e a tutti gli accertamenti
sui plessi, forti del fatto di
non aver nulla da nascondere
e animati dalla volontà di far
ulteriormente chiarezza sulla
sicurezza dei nostri edifici
scolastici”.