1 - CGIL FORLI

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Transcript 1 - CGIL FORLI

SPI:
Elenco
assemblee
informative
sul
verbale
Governo-Sindacati
ELENCO ASSEMBLEE SPI CGIL – FNP CISL – UILP UIL “VERBALE” GOVERNO SINDACATI
LEGA
LUOGO
INDIRIZZO
DATA
ORA
BERTINORO
CIRC. 3
CIRCOLO ANPI BERTINORO
VIA SAFFI 19
LUNEDI’ 7 NOVEMBRE
15,00
SEDE SPI RONCO
VIA BIDENTE 13
LUNEDI’ 7 NOVEMBRE
15,00
CIRC. 2
SEDE SPI CA’ OSSI / SALA PD
VIA E. CHIESA
MARTEDI’ 8 NOVEMBRE
15,00
RABBI
CIRCOLO PREDAPPIO
VIA GRAMSCI 5
MARTEDI’ 8 NOVEMBRE
15,00
BERTINORO
S.MARIA NUOVA SALETTA UNIPOL
VIA S. CROCE
MERCOLEDI’ 9 NOVEMBRE
15,00
FORLIMPOPOLI
CIRCOLO S.PIETRO AI PRATI
MERCOLEDI’ 9 NOVEMBRE
15,00
ROCCA S. CASCIANO
SEDE CGIL
GIOVEDI’ 10 NOVEMBRE
15,00
CIRC. 1
TAVERNA VERDE PIANTA
LUNEDI’ 14 NOVEMBRE
14,30
S.SOFIA
SALA PERTINI
LUNEDI’ 14 NOVEMBRE
20,30
CIRC. 1
VIA LUGHESE 242
MARTEDI’ 15 NOVEMBRE
20,30
CIRCOLO ARTICOLO 3 FIUMANA
VIA PROVINCIALE 25
MARTEDI’ 15 NOVEMBRE
15,00
TRAMAZZO
CGIL MODIGLIANA
VIA D.G. VERITA’ 35
MERCOLEDI’ 16 NOVEMBRE
15,00
CIRC. 2
CENTRO SPORTIVO VECCHIAZZANO
VIA PIGAFETTA
GIOVEDI’ 17 NOVEMBRE
15,00
FORLIMPOPOLI
AUSER
VIA HO CHI MIN 28
LUNEDI’ 21 NOVEMBRE
15,00
RABBI
BAR T’IMBALLO –
VILLAFRANCA
VIA SOMALIA 2
MELDOLA
SALA MEDUSA
VIA ROMA 36
MARTEDI’ 22 NOVEMBRE
15,00
CIRC. 2
BAR AMADORI S. MARTINO IN STRADA
VIALE APPENNINO 657
MERCOLEDI’ 23 NOVEMBRE
15,00
BASSO MONTONE
CGIL CASTROCARO
PIAZZA MARTELLI 4
GIOVEDI’ 24 NOVEMBRE
15,00
MEDIO BIDENTE
CIRCOLO ARCI GALEATA
PIAZZA PALARETI
GIOVEDI’ 24 NOVEMBRE
15,00
FORLIMPOPOLI
SALA CIRC. SELBAGNONE
VENERDI’ 25 NOVEMBRE
15,00
CIRC. 3
CIRCOLO VILLA ROTTA
MARTEDI’ 29 NOVEMBRE
15,00
MEDIO BIDENTE
BAR GIARDINO CUSERCOLI
MERCOLEDI’ 30 NOVEMBRE
15,00
CIRC.3
CIRCOLO ARCI VILLA SELVA
VIA COSTIERA
MERCOLEDI’ 30 NOVEMBRE
20,30
CIRC. 2
CIRCOLO ARCI S. LORENZO IN NOCETO
VIALE APPENNINO
GIOVEDI’ 1 DICEMBRE
15,00
CIRC. 2
CIRCOLO RIVALTA CAVA
VIALE BOLOGNA 250
VENERDI’ 2 DICEMBRE
15,00
#ReferendumCostituzionale le
ragioni per votare NO
#ReferendumCostituzionale le ragioni per votare NO
Sarà presente e porterà un saluto Monica Guerritore
Sabato 12 Novembre presso il Circolo Asioli alle ore 17 ne
parliamo con:
Roberto Zaccaria (Costituzionalista)
Paride Amanti (Segr.Gen CGIL Forlì)
Tamer Favali (Presidente ANPI Forlì-Cesena)
Vincenzo Colla (Seg.Gen CGIL ER,)
Valter Bielli (Presidente Ass. Luciano Lama)
Motorizzazione Civile: stato
di agitazione dei lavoratori
Le scriventi Organizzazioni Sindacali FP CGIL e FP CISL,
congiuntamente a tutto il personale degli uffici della
Motorizzazione Civile di Forlì -Cesena, considerato il
processo di riorganizzazione messo in atto dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, conseguentemente ai tagli
previsti dalla spending review, che comporterà la chiusura
della sede della Motorizzazione attualmente ubicata a Forlì
invia Golfarelli (zona industriale),
Comunicano a tutte le Istituzioni pubbliche e
private ed ai cittadini
la proclamazione dello stato di agitazione del
personale in servizio.
Non si ritiene condivisibile la scelta di voler sacrificare,
sull’altare dei costi e degli sprechi, una sede lavorativa
quale quella della Motorizzazione di Forlì, da sempre al
servizio diretto di Imprese, Agenzie e semplici cittadini.
Infatti il previsto spostamento della attuale sede, sita in
via Golfarelli , a Pievesestina comporterebbe un grave danno
economico a tutta l’utenza dequalificando inoltre il
territorio di Forlì perdendo in sostanza un servizio di
prossimità creato proprio per rendere più semplice l’approccio
dei cittadini ai servizi pubblici. FP CGIL E CISL FP ritengono
inaccettabile che a pagare siano sempre i cittadini, che
inevitabilmente sarebbero costretti ad incessanti viaggi tra
Forlì, sede delle maggiori Istituzioni (Prefettura, PRA,
Tribunale, ecc.), e Pievesestina. Negli anni 80 si scelse,
proprio per dare maggiori servizi all’utenza cesenate, di
aprire una piccola sede decentrata a Pievesestina, ora,
anziché ricercare soluzioni più utili ed immediate, quale una
sede demaniale sul territorio di Forlì, il Ministero dispone
di impoverire il Comune di Forlì, già capoluogo di Provincia,
per portare un servizio di pubblica utilità in zona
assolutamente decentrata e poco accessibile con mezzi
pubblici. FP CGIL CISL FP e tutto il personale dicono NO a
questa presunta riorganizzazione che avrà solo ricadute
negative, sia su chi vi lavora che sui cittadini, creando così
un alibi a chi dice e professa che la Pubblica Amministrazione
non offre buoni servizi. La Motorizzazione di Forlì ed i suoi
dipendenti sono da anni al servizio dei cittadini offrendo
servizi di qualità ed assistenza anche fronte del calo
progressivo del personale che non viene avvicendato e delle
poche risorse economiche a disposizione. FP CGIL CISL FP ed il
personale della Motorizzazione di Forlì Cesena, a difesa del
diritto dei cittadini di avere un servizio pubblico di qualità
e soprattutto di capillarità, comunicano, al fine di
sensibilizzare tutte le Istituzioni sia locali che nazionali
oltre all’utenza, che, nell’ambito del proclamato stato
d’agitazione, dal 01.12.2016 IL PERSONALE ESAMINATORE E
TECNICO SOSPENDERÀ LA PROPRIA ATTIVITÀ PER OPERAZIONI TECNICHE
ED ESAMI IN CONTO PRIVATO OLTRE A QUALSIASI PRESTAZIONE DI
LAVORO STRAORDINARIO, attenendosi solo ed esclusivamente alle
attività operative possibili durante il normale orario di
lavoro.
Forlì, li 9/11/2016 FP CGIL – CISL FP
FILCAMS: Il Lavoro nei giorni
festivi NON è un obbligo
Le Organizzazioni Sindacali dei lavoratori del commercio, FILCAMS CGIL,
FISASCAT CISL e UILTuCS UIL, dell’Emilia Romagna confermano la netta
contrarietà alle aperture festive nel settore del commercio.
Oggi vediamo rafforzato quanto da noi sempre sostenuto sulla base dei
contenuti del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro: La disponibilità
al lavoro festivo è una scelta libera e autonoma di lavoratrici e
lavoratori. E’ confermato anche da recenti sentenze che il datore di
lavoro non può imporre al dipendente di lavorare in una giornata festiva
e definisce illegittima l’eventuale sanzione disciplinare a punizione del
rifiuto al lavoro festivo, se non vi sia stato preventivamente un assenso
di quest’ultimo.
Nelle giornate festive : del 1 novembre, 8 dicembre, 25 e 26 dicembre
FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTuCS UIL Regionali INVITANO AD ASTENERSI
DAL LAVORO FESTIVO i lavoratori del commercio e gli addetti di tutte le
attività svolte all’interno dei centri commerciali.
Come noto la LIBERALIZZAZIONE degli orari introdotta nel 2011 con il
Decreto “Salva Italia” ha eliminato, ogni vincolo e regola in materia di
orari commerciali, nel totale disinteresse degli effetti negativi
prodotti su milioni di persone, in prevalenza donne, e sulle loro
famiglie.
Le nuove regole, ancora ferme in Parlamento, se da una parte potranno
permettere agli enti locali e alle parti sociali di ridiscutere di orari
di apertura degli esercizi commerciali nei territori, dall’altra, non
ponendo vincoli, se non la chiusura in sole 6 festività, sostanzialmente
non risolveranno il problema. Le liberalizzazioni sono sbagliate, non
aiutano la crescita economica, creano dumping tra piccola e grande
distribuzione, svendono le festività, svuotano i centri storici delle
città a favore delle cittadelle del consumo, sviliscono la qualità del
lavoro spezzettando la prestazione lavorativa e costringendo i dipendenti
ad orari improbi ben poco concilianti con le necessità di riposo. Il
Parlamento deve riprendere la discussione per porre fine ad una norma
sbagliata ed ingiusta!!!
Per queste ragioni, le Segreterie regionali invitano all’astensione dal
lavoro per tutto il turno di lavoro delle festività sopra riportate,
ricordando ai lavoratori che sulla base delle norme contrattuali vigenti,
e alla luce delle recenti sentenze della Cassazione potranno rifiutarsi
di effettuare prestazioni lavorative in tutte le festività, senza
incorrere in nessuna sanzione.
FILCAMS CGIL FISASCAT CISL e UILTuCS UIL
Forli 28/10/16
4 Novembre: Sciopero Generale
Lavoratori Poste Italiane
4 NOVEMBRE 2016 SCIOPERO GENERALE LAVORATORI POSTE ITALIANE
Le OO.SS. nazionali di SLP-CISL SLC-CGIL FAILP-CISAL CONFSALCOM UGL-COM hanno proclamato un mese di blocco delle
prestazioni straordinarie e aggiuntive dal 24 Ottobre al 23
Novembre 2016 e una giornata di sciopero generale nazionale
per il
4 Novembre 2016.
Per:
– Scongiurare la svendita di un’altra quota di Poste Italiane,
azienda che per il suo ruolo pubblico, non può e non deve
essere ceduta totalmente in mani private. A tal fine le OO.SS.
chiedono il ritiro del provvedimento presente in parlamento
che prevede la ulteriore privatizzazione di Poste Italiane. Il
rischio sarebbe quello di una totale finanziarizzazione del
Gruppo, il decadimento del servizio pubblico universale, lo
scorporo dei servizi postali e pesanti ricadute occupazionali
ingestibili dal punto di vista sociale.
– Il mantenimento dell’unicità aziendale.
Contro:
– La crisi del settore Posta Comunicazioni e Logistica (PCL).
– Il nuovo modello impostato dalla legge e dall’AGCOM, del
recapito a giorni alterni, prevedeva una fase sperimentale,
per apportare tutti i correttivi necessari, una serie di
investimenti in logistica integrata, nel settore dell’ecommerce e dei pacchi. Invece per l’AD tutto funziona
benissimo e continua a procedere in tutte le realtà, incurante
del decadimento della qualità del servizio e delle proteste
dei cittadini e delle iniziative di protesta dei sindacati in
tutte le regioni.
– Le continue e pesanti pressioni commerciali del Settore
Mercato Privati. L’azienda cambia i prodotti, acquista nuove
aziende e per spingere sui suoi progetti passa sopra i
lavoratori.
– La mancata definizione degli organici degli uffici postali.
– Le reiterate minacce ai lavoratori e contro
indiscriminato dei provvedimenti disciplinari.
l’uso
Contro l’atteggiamento negativo e arrogante dell’azienda al
tavolo del rinnovo contrattuale che sta, di fatto, impedendo
il veloce rinnovo del CCNL.
CONCENTRAMENTO ORE 9,00 PORTA LAME
CORTEO fino al CMP in via Zanardi 30
saranno presenti
Vincenzo Colla – Segretario Generale CGIL ER
Cinzia Maiolini – Segreteria Nazionale SLC
Settore
legno-arredo
industria: Sciopero nazionale
il
28
ottobre
con
manifestazione regionale a
Forlì davanti Unindustria
Il 28 ottobre 2016 sono state proclamate, dalle Segreterie
nazionali Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, 8 ore di
sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori del settore legnoarredo industria.
A distanza di 7 mesi dalla scadenza del contratto ad oggi
permangono distanze rilevanti al tavolo della trattativa, in
quanto Federlegno ha la pretesa di avere mano libera sugli
orari di lavoro, volendo gestire la flessibilità in modo
unilaterale, chiedendo di lavorare anche il sabato e la
domenica.
Secondo Federlegno i futuri aumenti salariali dovrebbero
essere legati al tasso di inflazione, con il rischio concreto
di cancellare gli aumenti in caso di inflazione inferiore alle
previsioni.
Inoltre chiedono di aumentare il lavoro precario inserendo più
contratti a tempo determinato e in somministrazione,
vanificando in questo modo la contrattazione di secondo
livello.
Federlegno in sostanza chiede di lavorare in modo precario,
senza nessun aumento salariale definito e senza nessun orario
concordato.
Le Organizzazioni sindacali hanno richiesto di tenere in
considerazione le esigenze dei lavoratori, perché solo in un
ambiente di lavoro sereno e rispettoso delle persone si
possono raggiungere buoni livelli di produttività. Per questo
occorre gestire in modo condiviso le esigenze aziendali,
compresa la flessibilità sugli orari di lavoro attraverso
l’informazione alle RSU e con la contrattazione di secondo
livello.
Inoltre per quello che riguarda la precarietà vanno estesi i
diritti anche ai lavoratori precari, potendo verificare la
trasformazione dei loro contratti a tempo indeterminato, e
quello che si chiede è un mercato del lavoro che risponda alle
necessità delle aziende attraverso la contrattazione di
secondo livello.
Sul piano del salario la richiesta è di aumenti salariali
dignitosi nella media dei contratti nazionali rinnovati in
categoria (Laterizi euro 70, Cemento euro 90, Lapidei euro
103).
Per questi motivi è stato proclamato sciopero il 28 ottobre,
in quanto salari e diritti non si tagliano. Si terrà una
manifestazione regionale a Forlì davanti alla sede di
Unindustria Forlì-Cesena, via Punta di Ferro 2/a, a partire
dalle ore 9,30.
Feneal-UIL Filca-CISL Fillea-CGI Emilia Romagna
R.Galasso, C. Raghitta, M.Maurizzi
Bologna, 25 ottobre 2016
Pensioni INPS: per il blocco
della prescrizione c’è tempo
fino 31 Dicembre
Lo Spi – Cgil di Forlì ricorda che c’è tempo fino al 31
dicembre di quest’anno per inviare all’Inps la richiesta di
interrompere la decorrenza dei termini e quindi evitare la
prescrizione per tutte le pensioni erogate nel 2012 e nel 2013
superiori a 3 volte il trattamento minimo (nel 2012 1.442,99
euro lordi).
Com’è noto, la legge che sanciva il blocco (“Legge Fornero”) è
stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta, con la
sentenza n. 70 del 2015.
A seguito della sentenza 70, il Governo è intervenuto con il
decreto legge n. 65/2015 (“bonus Poletti”), in modo però non
rispondente, secondo lo Spi-Cgil, allo spirito della sentenza
della Corte Costituzionale. Il decreto ha infatti ridotto
enormemente – e spesso addirittura escluso completamente – gli
aumenti e gli arretrati spettanti, causando numerosi ricorsipilota alla Consulta sulla costituzionalità del provvedimento
del Governo.
In attesa del nuovo pronunciamento della Consulta sulla
costituzionalità del decreto del Governo è indispensabile
evitare la prescrizione per potersi vedere riconosciuto, in
caso di pronuncia favorevole, il diritto a riscuotere gli
arretrati dal 1° gennaio 2012 e ripristinare l’aumento mensile
per il futuro, oltre a ricevere gli interessi e ottenere la
rivalutazione degli arretrati.
Gli interessati possono rivolgersi allo Spi Cgil presso le
Camere del Lavoro di Forlì e del territorio per avere le
informazioni necessarie; la compilazione degli appositi moduli
da inviare all’Inps sarà gratuita per tutti gli iscritti.
Spi Cgil
territorio di Forlì
Forlì, 24 ottobre 2016
22 Ottobre le immagini della
manifestazione a Piacenza
Si
è
svolta
a
Piacenza
una
manifestazione
contro
lo
#sfruttamento e il#caporalato per la Dignità di chi lavora.
Ecco le immagini:
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(29 Photos)
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Cgil Cisl Uil Forlì su AUSL
Romagna
Sì…
no…
a
noi
interessa “come”
In seguito alle difficoltà e ai disagi che nel Distretto
forlivese si sono evidenziati in sanità, le scriventi
esprimono le seguenti considerazioni.
A distanza di oltre un anno dall’approvazione dell’atto
aziendale, così come concordato sin dal mese di maggio tra
Cgil – Cisl – Uil di tutti i territori della Romagna e
l’Ufficio di Presidenza della CTSS, si rende necessario un
momento di verifica per valutare lo stato di attuazione e la
coerenza dei percorsi intrapresi rispetto agli obiettivi, sia
quantitativi che qualitativi, dei servizi per i cittadini.
In vista della predisposizione del piano strategico
dell’Azienda e a seguito della delibera regionale per la
riorganizzazione delle reti ospedaliere, necessita un
confronto che porti alla condivisione di ciò che sarà
l’assetto fondamentale dell’Azienda in termini di erogazione
dei servizi, tenendo conto dei principi espressi nell’atto
costitutivo dell’Ausl Romagna, nei protocolli sottoscritti e
in base alle vocazioni distintive dei territori coinvolti.
La CTSS (Conferenza Territoriale Socio Sanitaria) sta da mesi
discutendo sulle “linee di indirizzo per la riorganizzazione
della rete ospedaliera”. Le Organizzazioni Sindacali
continuano a rivendicare con chi ha responsabilità
programmatorie e organizzative (istituzioni locali e
regionali, Direzione Generale), la necessità di un servizio
sanitario pubblico di qualità e territorialmente articolato in
base ai bisogni reali dei cittadini.
Cgil, Cisl, Uil nei testi presentati hanno già evidenziato
come la proposta di riorganizzazione dei posti letto debba
essere modificata sostanzialmente.
In fase di confronto sembra emergere la possibilità di un
incremento dei posti letto presso gli ospedali, compreso
Forlì, in quanto, come sostenuto da Cgil – Cisl – Uil, si deve
tenere conto in modo diverso dell’ importante numero di posti
letto del privato accreditato, imputati alla Romagna, che sono
invece utilizzati per rispondere alle esigenze di cittadini
residenti fuori dal territorio romagnolo.
Il tema, quindi, non sarebbe più quello dei tagli ma di
incremento e di una rimodulazione dei posti letto, da
effettuarsi sulla base di carenze strutturali e del bisogno
effettivo dei cittadini.
Le Organizzazioni Sindacali sottolineano come l’incremento dei
posti letto sia necessario ma che, ovviamente, non possa
sostituire una qualificata risposta in termini di servizi ai
bisogni sanitari dei cittadini.
Al riguardo restano aperti evidenti problemi di spazi (pronto
soccorso) a cui vanno date rapide ed appropriate risposte,
così come si rende necessario intervenire sulle piante
organiche con figure e professionalità sanitarie, tecnico
amministrative, in grado di garantire la qualità del servizio
anche attraverso il completamento delle piante organiche a
partire dai contenuti dell’accordo siglato con la Regione
Emilia Romagna in merito alle politiche regionali di
innovazione e qualificazione del sistema sanitario.
Si sostiene inoltre il necessario sviluppo delle Case della
Salute in ambito territoriale che, laddove realizzate (vedi
Forlimpopoli) hanno prodotto risultati positivi ed apprezzati
anche in termini di prevenzione.
Cgil, Cisl, Uil sottolineano come il diritto universale alla
salute debba essere garantito, in particolare dalla sanità
pubblica, e perché ciò si realizzi è necessario avere ben
chiara, in Romagna, la necessità di garantire le quotidiane
prestazioni in tutte le strutture presenti e allocare le
vocazioni e le eccellenze nei quattro principali ospedali.
Per questo Cgil, Cisl e Uil evidenziano come il ruolo della
Conferenza Territoriale e di chi porta responsabilità sulla
programmazione del sistema territoriale (e non solo di chi si
occupa di gestione) è decisivo circa le scelte e di
conseguenza sui servizi, la loro articolazione e la loro
qualità.
Per queste motivazioni le Organizzazioni Sindacali, ribadendo
la propria disponibilità al confronto, evidenziano come anche
le difficoltà e le tensioni emerse in queste settimane debbano
trovare correttivi adeguati e rapide risposte nell’interesse e
nella tutela della salute dei cittadini.
Cgil Cisl Uil
Forlì
Forlì, 20 ottobre 2016
Ccnl legno-arredo industria,
trattative interrotte. Il 28
ottobre è sciopero nazionale
di 8 ore
Ccnl legno-arredo industria, trattative interrotte. Il 28
ottobre è sciopero nazionale di 8 ore
A Forlì la manifestazione regionale
alla sede di Confindustria
dalle ore 9,30
davanti
(via Punta di Ferro 2a) – scarica il volantino –
Trattativa interrotta, blocco delle ore di flessibilità e
straordinario, sciopero nazionale di 8 ore il 28 ottobre:
questa è l’amara conclusione dell’ennesimo incontro tra Feneal
Filca Fillea e Federlegno per il rinnovo del contratto del
settore Legno – Arredo Industria, che gli addetti del settore
attendono da sei mesi. “La mobilitazione – spiegano le
segreterie nazionali delle tre sigle – è la nostra risposta
alle proposte indecenti avanzate questa mattina a Milano dalla
controparte, secondo la quale i dipendenti del legno
dovrebbero lavorare concedendo il massimo della flessibilità,
lavorando anche il sabato e la domenica, con un aumento della
quota di lavoratori precari con contratti a termine e in
somministrazione, vanificando così la contrattazione di
secondo livello.
Inoltre, Federlegno propone un aumento salariale pari
praticamente a zero euro e meccanismi annuali di verifica e
restituzione. Ciò vuol dire che, qualora a livello nazionale
il tasso di inflazione fosse inferiore a quello previsto dagli
indicatori, i lavoratori si vedrebbero decurtare una somma
dalla tranche di aumento programmata per l’anno successivo. Il
rischio è che i lavoratori debbano restituire una parte dello
stipendio, una follia senza precedenti.”
I sindacati proseguono: “a Federlegno vogliamo semplicemente
ricordare che nei recenti rinnovi dei contratti di due settori
simili, il cemento e il lapideo, gli aumenti sono stati
rispettivamente di 90 e di 103 euro. Le condizioni del settore
legno-arredo sono positive, è quindi impensabile avere aumenti
al di sotto di queste cifre.”
Infine, per i sindacati “è da irresponsabili tenere da più di
6 mesi tutti questi lavoratori senza contratto, dopo oltre 15
incontri e nonostante la piattaforma sindacale sia stata
inviata alla controparte nei tempi previsti, vale a dire nel
settembre 2015, quando mancavano ben sei mesi alla scadenza
del contratto.”