06 11 16 Nuoro La.Nuova Assalto fallito, ritrovata una delle auto

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Nuoro
LA NUOVA SARDEGNA DOMENICA 6 NOVEMBRE 2016
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rapine ai blindati
Assalto fallito, ritrovata una delle auto
La Fiat Strada, usata dai banditi nella fuga, era nascosta tra i cespugli nelle campagne di Orani nella località Spirito Santo
◗ NUORO
È stata trovata ieri mattina dai
carabinieri del Comando provinciale di Nuoro una delle due auto rubate ad alcuni automobilisti nel corso del tentato assalto a
un furgone portavalori della Vigilpol, il 2 novembre scorso. I
banditi le hanno usate per fuggire dopo il fallito colpo perché è
sopraggiunto un blindato dei carabinieri con cui i malviventi
hanno ingaggiato un violento
conflitto a fuoco, finito fortunatamente senza vittime. L’auto,
una Fiat Strada, portata via ad
un allevatore di Orani, è stata individuata nelle campagne del
paese. A trovarla un allevatore in
località Spirito Santo. La vettura
era ben nascosta dalle frasche, e
difficilmente
individuabile.
L’uomo ha dato l’allarme ai carabinieri che si sono precipitato
sul posto, con la speranza di trovare elementi utili alle indagini.
La Fiat Strada è stata sottoposta
ad attenta analisi da parte dei
militari della Rilievi e dai colleghi del Reparto operativo del Comando provinciale, coordinati
dal maggiore Marco Keten. Man-
Il fallito assalto al portavalori all’altezza del bivio di Oniferi avvenuto la mattina del 2 novembre (foto Locci)
ca, invece, ancora all’appello la
Fiat Punto prelevata ad un altro
automobilista, che al momento
dell’assalto si trovava incolonnato sulla Statale. Entrambe le vetture sono servite ai malviventi,
almeno otto, per fuggire dopo il
conflitto a fuoco. Ritrovato subi-
to dopo il fallito assalto, vicino al
luogo della rapina, anche il camion usato per sbarrare la strada al furgone della Vigilpol. Per
ora dei rapinatori non si ha nessuna traccia.
Il 2 novembre il commando
armato è entrato in azione intor-
no alle 8.30, a poche centinaia di
metri dal bivio di Oniferi, subito
dopo aver predisposto il piano
nei minimi dettagli e aver cosparso la statale di bande chiodate. I banditi hanno sbarrato la
strada con un furgone per cercare di bloccare il portavalori che
da Abbasanta era diretto a Nuoro con circa un milione di euro.
L’autista del blindato si è reso
conto subito di quanto stava accadendo: ha ingranato la retromarcia scatenando la reazione
dei banditi che armati di fucili a
pompa, hanno sparato almeno
sette colpi in direzione del mezzo per arrestarne la corsa. L’azione è stata disturbata dall’arrivo
di un fuoristrada dei carabinieri,
che ha fatto fallire l'assalto. Sono seguiti attimi di terrore: i malviventi hanno sparato ad altezza
d’uomo verso l’autista e anche i
militari hanno risposto al fuoco
tentando anche l’inseguimento
dei banditi, che nel frattempo
avevano sbarrato la strada con
un’auto sottratta ad una giovane donna incolonnata lungo la
Statale. Si sono quindi messi in
fuga con un’altra vettura, ma anche questa è stata abbandonata
a causa di una foratura. Un automobilista è stato così bloccato e
il commando è riuscito ad allontanarsi con la sua macchina,
non prima di aver sparato in aria
e lanciato un fumogeno per coprirsi la fuga. Sulla 131 Dcn, rimasta bloccata per ore in entrambi i sensi di marcia, si è scatenato il caos. In pochi minuti in
tutto il Nuorese è scattato il piano anti-rapina con posti di blocco di polizia e carabinieri ed elicotteri che hanno sorvolato la
zona, ma dei banditi, per ora, si
è persa ogni traccia.
siniscola
il Ritrovamento dello scheletro
Vasto incendio nel Montalbo,
decine di ettari in fiamme
«Nessuno ci ha avvertito dell’identificazione»
◗ SINISCOLA
Un vasto rogo è stato appiccato al calare dell’oscurità in
una zona impervia della catena montuosa del Montalbo.
Intorno alle 18, le fiamme altissime sono divampate nei
pressi della fontana di Grassianu, all’uscita di Siniscola in direzione di Sant’Anna di Lodè.
IL fuoco, sospinto dal vento,
ha immediatamente devastato decine di ettari di macchia
mediterranea. Sul posto sono
subito intervenute le squadre
antincendio, il personale del
Corpo forestale, i vigili del fuoco del distaccamento di Siniscola, i barracelli e numerosi
volontari. Particolarmente difficile raggiungere la zona interessata dall’incendio, che è
stato arginato dopo qualche
ora di lotta lungo i costoni della montagna. Le operazioni di
bonifica sono andate avanti fino a tarda notte. Sempre ieri
durante la mattinata, un altro
incendio era divampato nel
cantiere forestale di Unnichedda, nella località di “Sas
lattas”, sempre in territorio di
Siniscola. (s.s.)
L’amarezza dei familiari di Olianas, il pastore ucciso e gettato in una grotta in Ogliastra
◗ USSASSAI
Il recupero dello scheletro
«Un dolore che si rinnova, scusate ma cercate di capire la nostra situazione» la nipote di Antonio Bernardo Olianas risponde con cortesia, ma chiede rispetto per i familiari del pastore
assassinato nel 1996 e in cui resti erano stati trovati a maggio
2014 in una grotta nelle montagne dell’Ogliastra. E dopo due
anni, la sconcertante conferma
dalla comparazione del Dna.
«Siamo ancora più addolorati –
ha aggiunto la donna molto
amareggiata – perché nessuno
l’incidente
Scontro tra auto, caos sulla 131 Dcn
■ ■ Altro incidente sulla 131 Dcn con due auto coinvolte. Al km 52 lo
scontro durante un sorpasso. I conducenti delle due vetture hanno
riportato ferite non gravi ma sono stati trasferiti in ospedale dal 118.
Sul posto gli agenti della stradale e i vigili del fuoco. (foto Locci)
si è degnato di informarci non
appena è stato accertato che i
resti trovati due anni a Bruncu
s’armidda erano di mio zio. Dopo oltre 20 anni di attesa di
qualsiasi notizia del nostro caro, abbiamo saputo soltanto attraverso i siti internet, la tv e i
giornali che era stato ucciso e
gettato in quella grotta. Nessuno si è premurato di avvertirci –
ha concluso la nipote del pastore ucciso – così il dolore è stato
ancora più grande».
Sul fronte delle indagini, i carabinieri hanno rispolverato i
vecchi rapporti per cercare di ri-
costruire nei dettagli la scomparsa dei Olianas e scoprire perchè è stato giustiziato con un
colpo di pistola in fronte e poi
gettato in quella grotta. «Per ora
non stiamo seguendo una pista
privilegiata, ma lavoriamo su
varie ipotesi investigative – ha
spiegato Biagio Mazzeo, procuratore della Repubblica di Lanusei -. Le indagini sono complicate dal fatto che l’episodio di violenza risale a oltre 20 anni fa».
I resti di Olianas erano stati
trovati dagli speleologi Club Alpino all’interno di una grotta
nelle campagne di Osini.