“Ripensare la comunicazione non farebbe male”.

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13 ATTUALITÀ

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LA TRIBUNA SAMMARINESE

VENERDÌ 11.11.2016

Riceviamo e pubblichiamo.

L’analisi di Don Mangiarotti sul voto che ha diviso gli Stati uniti.

“Ripensare la comunicazione non farebbe male”.

DON GABRIELE MANGIAROTTI

Le parole chiave:

• Trump 2016 • Informazione • Social media • “Santi” laici Il neo presidente Donald Trump

“A me pare che in Occidente troppi addetti si sono arrogati il diritto di essere gli interpreti e i creatori del pensiero cosiddetto «libero»”.

L ’hanno definito il giorno di #SBARACKOBAMA. Certo i risultati di queste elezioni sono stati diversi da quanto il main stream poteva farci intendere. E questo fatto pone certamen te alcune domande, e chiede riflessioni più serie del dire che «i sondaggi hanno sbagliato».

Innanzitutto ci dobbiamo chiedere quale sia il ruolo auten tico della stampa e della informa zione in genere. A me pare che in Occidente troppi addetti si sono arrogati il diritto di essere gli interpreti e i creatori del pensiero cosiddetto «libero». Sappiamo però, e mi riferisco alla storia del la Chiesa, che i cosiddetti «liberi pensatori» sono stati tra coloro che si sono opposti al pensiero cristiano tradizionale. Forse papa Benedetto avrebbe usato il termi ne «dittatura del relativismo», e papa Francesco «colonizzazione ideologica» per indicare questo fenomeno.

C’è un servizio che l’informa zione deve alla verità e al rispetto delle varie posizioni che non va tralasciato. L’accusa di arretra tezza culturale nei confronti di chi ha un pensiero diverso andrà bene (non ne sono poi troppo convinto) nelle discussioni un po’ rozze dei social media, così vicine alle chiacchiere da bar, ma non in chi svolge una altissima profes sione come è quella di chi scrive e comunica la realtà dei fatti.

Altrimenti non possiamo lamentarci che il popolo cerchi altre fonti di informazione e snobbi i giornali e le TV ufficiali. Sono vicino a chi chiede un po’ di aria fresca nelle redazioni dei mass-media. Non siamo in pe renne minorità per cui abbiamo bisogno degli intelligenti che «erudiscano il pupo». Allo stesso modo mi sento non proprio a mio agio nelle «beatificazioni» immediatamente post mortem dei personaggi della cultura, dello spettacolo, della politica… con cui veniamo som mersi da mattina a sera. Così coloro che hanno combat tuto la Chiesa, la dignità di OGNI vita, la giustizia nei confronti di chi è stato ingiustamente offeso sembrano i nuovi «santi» laici le cui azioni malvagie sono subito dimenticate e scusate. Equilibrio significa rispetto della verità, non peana sostanzialmente imme more di tutti i fattori. Ai giovani soprattutto bisogna dare di più, non bastano oleografie stantie ed esaltazioni immotivate. Anche perché poi, nei confronti di quelli che sono considerati i nemici (e non solo avversari) non si lesi nano accuse che sono autentici marchi di infamia, incancellabili. Meritiamo di più, se poi voglia mo che il clima culturale e poli tico sia attento al bene comune e non a interessi di parte, quando non di bottega.