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M5S: "Il Consorzio di Bonifica della Romagna ha incassato
contributi non dovuti"
Giovedì 10 Novembre 2016
foto di repertorio
"Il Consorzio di Bonifica della Romagna ha incassato per 15 anni contributi non dovuti" è quanto afferma, in un comunicato
stampa, il Movimento 5 Stelle di Forlì. Secondo quanto riferito dai consiglieri comunali dell'M5S: Daniele Vergini e Simone
Benini il consorzio - secondo le ricostruzioni esposte da alcuni cittadini - avrebbe fatto pagare per 15 anni una tassa non
dovuta a tutti gli abitanti del centro storico di Forlì!
La vicenda sarebbe, stando al contenuto del comunicato, sarebbe comprovata dal “piano di classifica”, cioè un piano che il
Consorzio è tenuto a realizzare per stabilire importi, quote, zonizzazione e definire ogni altra informazione utile per
determinare l’ammontare dei contributi dovuti dai cittadini forlivesi per il servizio erogato.
Secondo gli estensori del comunicato M5S, "il piano in vigore dal 2000 al 2015, infatti, conteneva la seguente frase: «Tra gli
elementi attribuibili alla disomogeneità dei diversi Piani di Classifica degli ex consorzi sono da citare quelli relativi alle zone
non assoggettate a contribuenza. In particolare, va rilevato che il territorio del centro storico di Forlì risulta non soggetto a
contribuenza, e che l’ambito territoriale della pianura forlivese non è soggetta alla ripartizione degli oneri C.E.R». Dal 2016 prosegue il comunicato - è entrato in vigore un nuovo Piano di Classifica che non contiene più quella frase, dunque, a nostro
parere, le richieste di contributo relative agli ultimi 15 anni inviate a tutti gli abitanti ed ai titolari delle attività del Centro storico
di Forlì debbono essere considerate illegittime".
Si tratterebbe, a onor del vero di quote annue mediamente di poche decine di euro "ma che - sostiene l'M5S forlivese - se
moltiplicate negli anni diventano significative".
Oltre alla cancellazione del file del vecchio piano di classifica dal sito dell’Ente, l'Ente non avrebbe assunto - facendo orecchie
da mercante - alcuna decisione né intrapreso alcun risarcimento per le somme impropriamente esatte. “A questo punto -
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prosegue il comunicato - chiediamo spiegazioni pubbliche e precise su questa vicenda e poi valuteremo la correttezza
dell’operato del Consorzio, decidendo quali azioni intraprendere per salvaguardare i diritti dei cittadini colpiti da oneri
probabilmente non dovuti. E cogliamo l’occasione per ribadire il nostro parere: i Consorzi di Bonifica sono enti vetusti e
ormai inutili, frutto di vecchie e superate logiche di spartizione partitocratica. Enti creati all’inizio del Novecento come organi
di autogoverno del territorio che reinvestono quanto ricevono dagli enti locali e dai proprietari dei terreni agricoli come
contributo di bonifica".
"Con un particolare - conclude il testo del comnicato pentastellato - su oltre 500 milioni di euro all’anno che entrano in
cassaforte, la metà se ne va per il personale e la burocrazia. E in varie parti d’Italia abbiamo registrato scandali milionari e
spese e cartelle “pazze”. Mentre in Romagna si è registrato un altro triste primato: per il rinnovo del cda del Consorzio di
Bonifica ha partecipato al voto solo lo 0,21% degli aventi diritto, 801 voti validi su più di 400mila aventi diritto: un dato
statistico misero che non può che sollevare numerose perplessità sulla reale visibilità e trasparenza dell’ente”.
Politica, Cronaca
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