Vallemania - Rosenga - Ristorante FRANCESCO

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Transcript Vallemania - Rosenga - Ristorante FRANCESCO

Genga - Vallemania - Rosenga - Monte di Frasassi
Dai piccoli paesi appoggiati sul monte, alle verticali pareti della Gola di Frasassi.
Dall'albergo-ristorante Magrini, presso il Bivio Pandolfi, si percorre la strada asfaltata seguendo le
indicazioni per Vallemania; superato il bivio con la strada che prosegue verso Lago Fossi, dopo circa 200
metri prendere a sinistra il sentiero che entra nel bosco. Si sale attraverso i versanti Ovest e Sud del
Monte Castellaro ricongiungendosi alla strada presso l'abitato di Vallemania. Dalla chiesa del paese
prendere a sinistra una stradina che conduce ad un piccolo vigneto. Al bivio con il sentiero 121B proseguire
a destra per la carrareccia che sale il pendio Ovest di Monte La Croce, per raggiungere il valico di Colle S.
Angelo. Dal valico proseguire a sinistra, per la carrozzabile, a raggiungere le prime case di Rosenga. Si sale
fra le case del Borgo, per la carrareccia, fino ai prati sul valico che separa il Monte Frasassi dal Monte
Ginguno. Qui si prende sulla destra il sentiero 121A, che risale il boscoso versante Est del Monte di
Frasassi, arrivando al bordo delle pareti a picco sulla Gola. E' questo il regno delle aquile, e qui si arresta il
percorso escursionistico per evitare ogni possibile disturbo a questi maestosi e rari rapaci.
ll guano, fonte di vita.
La Gola di Frasassi racchiude al suo interno diversi ecosistemi con una comunità faunistica ricca e
diversificata. Gli ambienti ipogei sono l'habitat di numerose specie di Chirotteri come il Pipistrello nano
(Pipistrellus pipistrellus), il Miniottero (Miniopterus scheibersi), il Ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus
ferrumequinum) e il Ferro di cavallo minore (Rhinolophus hipposideros). Il guano prodotto dai pipistrelli è
alla base delle catene alimentari delle grotte e rappresenta il nutrimento per diverse specie di aracnidi e
coleotteri, i quali a loro volta costituiscono una fonte alimentare per il Geotritone (Hydromantes italicus).
Questo piccolo animale è un anfibio urodelo che vive in ambienti ipogei, con tasso di umidità elevato per
poter respirare mediante la pelle, non avendo i polmoni. Le pareti rocciose rappresentano l'habitat per
diverse specie di rapaci rupicoli, tra cui spiccano l'Aquila reale (Aquila chrysaetos), il Pellegrino (Falco
peregrinus), il Lanario (Falco biarmicus) e il Gheppio (Falco tinnunculus)
Incontri ravvicinati.
L'Aquila reale (Aquila chrysaetos) ha da sempre utilizzato le pareti rocciose della Gola di Frasassi per
nidificare. Il Procaccini-Ricci nelle sue memorie del 1809 la cita come nidificante nelle Gola di Frasassi:
"La dominatrice degli Uccelli fra i più reconditi altissimi screpoli vi adatta il suo Nido e ogni Anno rinnova
gli Allievi". Questo raro rapace al vertice delle catene alimentari appenniniche è studiato nella sua biologia
ed ecologia da Jacopo Angelini da quasi 14 anni nell'appennino umbro-marchigiano. Il primo incontro
ravvicinato con la coppia di Aquile reali di Frasassi avvenne nel 1986. Vengono qui narrati alcuni appunti dal
taccuino naturalistico dell'autore: "12 febbraio 1986 ore 15.00 località Gola di Frasassi condizioni di
tempo: molto nuvoloso vento da nord-est leggera nevicata due Aquile reali adulte con piumaggio uniforme
marrone chiaro con la testa dorata volteggiano nelle vicinanze della parete di Valmontagnana.
All'improvviso il maschio leggermente più piccolo si butta in picchiata con le ali racchiuse in direzione della
femmina. Questa si rigira in volo e aggancia i suoi artigli con quelli del maschio, rimanendo attaccata per
alcuni secondi. Questo comportamento è tipico nel periodo riproduttivo e viene definito come parata
nuziale, che rafforza il legame di coppia".