qui - Cliclavoro

Download Report

Transcript qui - Cliclavoro

APPROFONDIMENTO
• N E W S L E T T E R •
Salerno, Vercelli e Pesaro colloqui, laboratori e Job Speed
Date. È possibile candidarsi alle vacancies
attraverso il portale www.cliclavoro.gov.it
alle vacancies per le quali i giovani preselezionati saranno convocati a sostenere
i colloqui con le agenzie per il lavoro durante il Job Day.
Nella stessa giornata inoltre sarà possibile
incontrare direttamente le aziende, partecipando al Job Speed Date per presentarsi più velocemente e seguire i laboratori e
i seminari con gli esperti di settore.
Vediamo nello specifico di cosa si tratta.
I Job Speed Date sono “appuntamenti veloci” con l’obiettivo di far conoscere
alle aziende gli “aspiranti lavoratori”. Otto
minuti di tempo a disposizione: in questa
fase le aziende non dispongono del curriculum vitae del candidato visto che l’incontro è finalizzato a capire se un determinato profilo professionale può interessare
l’impresa.
Al termine dell’attività, ai singoli candidati
viene comunicato se l’impresa ha richiesto il curriculum vitae e viene specificato
che sarà l’azienda, se lo ritiene opportuno,
a contattarli direttamente.
I laboratori, invece, offriranno una formazione non solo teorica, ma piuttosto basata sul “fare” con un approccio pratico
e pragmatico per fornire ai partecipanti
reali e maggiori opportunità nella ricerca di
seguici su
1
L’INTERVISTA
Astaldi in cerca di
“Manager Del futuro”
5
DALL’EUROPA
Tre JOB DAYS per fare
incontrare giovani e aziende
Nell’ambito delle nuove politiche attive
del lavoro e in particolare del Programma
“Garanzia Giovani”, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali organizza tre
“Job Days – Appuntamento con il lavoro”.
Un’iniziativa che coinvolge tre città italiane. Salerno ospiterà la prima tappa il 16
novembre, seguirà Vercelli il 5 dicembre e
chiuderà Pesaro il 19 dicembre.
I Job Days hanno come obiettivo la promozione dell’incontro domanda e offerta di lavoro per i giovani, far conoscere
i servizi offerti alle aziende e aumentare
il rapporto di fiducia tra datori di lavoro e
uffici per l’impiego. Vedrà impegnati sia le
Agenzie per il Lavoro che i Centri per l’Impiego, oltre alle aziende che manifestano
le proprie esigenze.
Colloqui, laboratori e Job Speed Date le
principali attività previste durante le tre
giornate.
Come partecipare. Nei giorni precedenti ai Job Days sarà possibile candidarsi
Nel 2019 l’OIL si prepara
a parlare del “Futuro
del lavoro”, sarà
necessario creare
600 milioni di posti di
lavoro, probabilmente
nei servizi
3
n°11 - NOVEMBRE 2016
Ue: tasso occupazione
femminile al 75%
6
Web, social & tech
IN APERTURA
2
Facebook lancia
Workplace, il social
network per aziende
e lavoratori
un’occasione di lavoro. Particolare attenzione sarà dedicata agli strumenti digitali
che vengono utilizzati dalle aziende e dai
recruiter per selezionare i potenziali candidati da inserire in azienda.
Moduli ad hoc per ogni Job Day saranno
collegati a un’analisi del contesto produttivo locale per inquadrare il più possibile
l’approccio alla ricerca del lavoro in riferimento ai singoli settori industriali.
Non resta quindi che consultare le vacancies e partecipare.
Per maggiori informazioni vai alla sezione
dedicata su www.cliclavoro.gov.it
APPROFONDIMENTO
Ogni anno circa 40 milioni
di persone entreranno nel
mercato del lavoro: ciò
significa che da oggi fino
al 2030 l’economia globale
dovrà creare 600 milioni di
nuovi posti di lavoro
Nel 2019 l’OIL si prepara a parlare del “Futuro del
lavoro”, sarà necessario creare 600 milioni di posti di lavoro, probabilmente nei servizi
Il ministro Poletti assicura che l’Italia darà un contributo di alto profilo. Centrale l’alternanza scuola-lavoro
Il lavoro nel futuro
L’Organizzazione Internazionale del Lavo- ciò significa che da oggi fino al 2030 l’eco- mico e permesso a milioni di persone di
ro con l’avvicinarsi del suo centenario che nomia globale dovrà creare 600 milioni di affrancarsi dalla povertà attraverso il lavoricorrerà nel 2019, ha individuato nell’ini- nuovi posti di lavoro.
ro, aumentando allo stesso tempo i rischi
ziativa dedicata al “futuro del lavoro” una Posti che con molta probabilità saranno legati alla concorrenza a livello mondiale
delle
sue colonna
portanti. del
L’Organizzasettore dei
servizi Giuliano
che rappre- Poletti,
discutono
il Ministro
Lavoro e creati
dellenel
Politiche
Sociali
i rappresentanti
delleal parti
che potrebbe
esercitare pressioni
ribaszione a riguardo sottolinea come il miglior
senta circa il e49%
dell’occupazione
totale dell’OIL
so delle condizioni di lavoro e diritti fondai Parlamentari
il Direttore
Generale
punto di partenza per effettuare una cor- a livello mondiale.
mentali dei lavoratori.
modera sul
l’incontro
Presidente
Commissione
Lavoro
della
Camera
dei Deputati, Cesare Damiano
retta valutazione
futuro delilmondo
del Ildella
settore
agricolo e quello
industriale
inveAnche il nostro Paese è in prima linea nella
lavoro è l’analisi della situazione corrente ce rappresentano rispettivamente il 29% e discussione sul tema del lavoro del futuro.
Mercoledi 12 ottobre 2016
dello stesso. Ma quali sono le condizioni in il 22% del lavoro.
Lo scorso 12 ottobre si è svolta a Roma
Ore 10.00 - 13.30
cui si trovano i circa tre miliardi d’individui Il numero di lavoratori in condizioni di po- “Il lavoro nel futuro”, conferenza di lancio
Camera dei Deputati - Sala Mappamondo, Piazza di Montecitorio - Roma
che costituiscono la forza lavoro del nostro vertà estrema è diminuito notevolmente delle iniziative programmate dall’OIL per
Ingresso principale di Palazzo Montecitorio
pianeta? E dove si osservano i deficit più negli ultimi decenni, ma circa 319 milioni ricevere riflessioni nazionali sul futuro del
L’ingresso sarà
consentito entro le ore 9.45 fino ad esaurimento posti.
marcati di lavoro dignitoso?
di donne e di uomini che lavorano vivono lavoro.
richiesta
registrazione
entroancora
le orecon
12.00
di dell’equivalente
lunedì 10 ottobre
all’email
[email protected]
L’OIL senteÈ la
grande la
responsabilità
di rimeno
di 1,25
Il Ministro
del Lavoro, Giuliano Poletti, ha
flettere sulle proprie capacità di promuo- dollari statunitensi al giorno. Per la maggior infatti evidenziato come l’italia ricopra un
vere e accrescere la sua vocazione alla parte, questi lavoratori risiedono in paesi ruolo di primo piano nell’ambito dell’Orgiustizia sociale, in circostanze particolar- in via di sviluppo, specialmente in quelli ganizzazione e, per questo motivo, intenmente complesse.
meno sviluppati. Siamo davanti anche a un de assicurare un contributo di alto profilo
Il nostro pianeta ha raggiunto un livello di continuo processo d’internazionalizzione all’iniziativa. “L’Italia ha lanciato già il piano
prosperità mai visto, sottolinea l’Organiz- del sistema di produzione, a seguito della Industria 4.0 che vede la partecipazione
zazione, allo stesso tempo però la crescita globalizzazione, dove il numero crescente del settore privato e pubblico per gestire
economica globale rimane tendenzialmen- di filiere di forniture globali rende comples- la rivoluzione tecnologica. Chi si affaccia
te inferiore rispetto alla situazione antece- so individuare un unico paese d’origine adesso nel mondo del lavoro rischia una didente alla crisi finanziaria del 2008.
per i prodotti finiti che finiscono per essere scriminazione sul versante della conoscenLe attuali tendenze demografiche inoltre “made in the world”.
za. A tal fine la scelta del nostro Paese di
indicano che ogni anno circa 40 milioni di Si tratta di un fenomeno che ha sicuramen- costruire un sistema di alternanza scuolapersone entreranno nel mercato del lavoro: te aperto nuovi percorsi di sviluppo econo- lavoro risulta centrale”.
Il contributo dell’Italia alla riflessione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL
Ne
seguici su
2
sociali
L’INTERVISTA
Non oltre i 28 anni, voto
non sotto il 100, inglese
fluente e un buon livello di
una seconda lingua. Fanno
la differenza l’entusiasmo e
l’adattabilità
Astaldi in cerca di “Manager Del futuro”
Fonte:Astaldi
Selezione per giovani laureati da avviare a un complesso percorso di sviluppo professionale
Mario D’Angelo è il direttore Risorse
Umane del Gruppo Astaldi.
Astaldi è uno dei principali General Contractor italiani e tra i primi cento a livello
mondiale nel settore delle costruzioni in
cui opera anche come promotore di iniziative in project finance e concessione.
Attivo da oltre 90 anni, ha realizzato opere in oltre 40 paesi nel mondo.
Quali sono ora le sue dimensioni
aziendali e la sua mission?
Astaldi è cresciuta molto negli ultimi anni.
Il suo fatturato a fine 2016 si avvicinerà ai
tre miliardi di euro, sviluppati prevalentemente all’estero. Impiega nel mondo circa
11.000 persone, oltre naturalmente a tutto l’indotto che il volume di affari implica.
La nostra missione è portare innovazione e sviluppo nei paesi in cui operiamo,
contribuendo al benessere delle economie locali. Tutto ciò, mediante la realizzazione di opere distintive e all’avanguardia, frutto della tecnologia, del know how
e dell’innovatività che siamo in grado di
offrire ai clienti.
Negli ultimi anni, anche a causa della congiuntura economica sfavorevole
che si è verificata in Italia, la Società si
è molto sviluppata all’estero, sia sui mercati tradizionali che su nuovi mercati. Se
l’estero era già nel DNA aziendale, questo sviluppo ha portato a una ulteriore
apertura verso l’internazionalizzazione.
In questo percorso di crescita, la risorsa umana è uno dei principali fattori criti-
seguici su
3
ci di successo, su cui stiamo investendo
grandi energie per supportare lo sviluppo
del Gruppo con le competenze professionali necessarie. Stiamo lavorando quindi
all’inserimento di risorse, sia locali che internazionali, su diversi livelli dell’organizzazione, cercando, pur in questa fase di
forte accelerazione, di salvaguardare la
nostra politica tesa a valorizzare la crescita interna e la fidelizzazione delle risorse.
Astaldi è alla ricerca di “Manager Del
futuro”; nello specifico verso quali
profili professionali sono orientate le
attuali selezioni?
Con il progetto “Manager Del Futuro”,
cerchiamo giovani laureati in ingegneria
ed in economia, da avviare ad un percorso di sviluppo professionale in seno
a commesse di rilevante dimensione e
complessità.
Nelle grandi commesse i ragazzi possono acquisire l’esperienza e la competenza necessarie per ricoprire nel medio termine i ruoli apicali di project manager o di
responsabile amministrativo e finanziario
di commessa.
Una carriera, quindi, da maturare sul
campo e all’estero, con la flessibilità e l’apertura necessarie a capitalizzare al meglio le incredibili opportunità che può offrire l’essere parte di progetti di ingegneria
unici al mondo.
Nella selezione siamo molto rigorosi;
chiediamo:
• età non superiore ai 28 anni;
• laurea magistrale in ingegneria civile,
edile, edile-architettura, ambientale,
meccanica oppure laurea in economia;
• completamento del ciclo di studi univer-
Fonte:Astaldi
L’INTERVISTA
Il fatturato di Astaldi a fine
2016 si avvicinerà ai tre
miliardi di euro, sviluppati
prevalentemente all’estero;
impiega nel mondo circa
10.000 persone, oltre a
tutto l’indotto che il volume
di affari implica
sitari nell’arco massimo di 6 anni;
• voto di laurea magistrale non inferiore
a 100;
• conoscenza fluente della lingua inglese
e un buon livello di una seconda lingua
tra il francese e lo spagnolo.
Sono considerati fattori rilevanti eventuali
precedenti esperienze all’estero, di studio
o lavorative. Oltre a questi requisiti oggettivi, nel processo di selezione cerchiamo
di indagare la motivazione reale e l’attitudine di fondo a intraprendere una carriera fortemente internazionale, che è molto
lontana dal classico lavoro d’ufficio.
I ragazzi selezionati, tra cui con piacere
riscontriamo sempre più donne, svolgono un primo periodo di familiarizzazione
di due anni su più commesse all’estero, diverse per luogo e tipologia di opera, per venire poi assegnati ai primi ruoli di responsabilità nelle funzioni tipiche
di progetto: la produzione, il project control, l’ingegneria, il contract management,
l’amministrazione, ecc.
Oltre ai requisiti richiesti dal profilo professionale ricercato, qual è quel
“quid” in più che dovrebbe avere un
candidato per poter lavorare nella vo-
stra azienda?
Quello che fa la differenza nelle nostre selezioni è la motivazione e la reale passione per un lavoro con caratteristiche peculiari come il nostro.
Per affrontare lunghi periodi di lavoro in
condizioni ambientali spesso difficili, lontani da casa e a volte anche da centri
abitati, è necessario avere grande entusiasmo, capacità di adattamento e capacità di gestione delle difficoltà: quello che
in una parola chiamiamo “resilienza”. In
cambio, quello che si riceve è un incredibile acceleratore di maturazione e professionalità che fa delle risorse coinvolte dei
professionisti completi. Inoltre, lavorare
in Astaldi significa per noi aderire ad un
modello di azienda la cui carta vincente è
sempre stata e vuole continuare ad essere l’identificazione e l’orgoglio di appartenenza. Questi, naturalmente, sono sentimenti che si maturano col tempo, ma che
possono svilupparsi maggiormente in chi
ha già un solido “bagaglio” di valori. Volendo provare a fare l’identikit del nostro
candidato tipo, posso dire che i ragazzi
che fino ad oggi sono entrati a far parte
del progetto “Manager Del Futuro”, sin da
seguici su
4
piccoli hanno avuto una forte passione e
curiosità per il mondo delle grandi costruzioni; sono stati catturati dalla maestosità
di un ponte o dal progresso sociale rappresentato da una diga o da una ferrovia.
Sono aperti alle novità e non hanno paura
di fare le valigie. Sono orgogliosi di appartenere ad un gruppo italiano e di portare
nel mondo il nostro know how.
E per chi non ha tutte queste qualità la
strada è sbarrata?
Quello dei “Manager Del Futuro”, naturalmente, è un progetto specifico.
Ciò non significa che non vi siano altre opportunità per entrare a far parte del nostro
Gruppo.
La competizione è alta e l’offerta, purtroppo, eccede di gran lunga la domanda. Se
posso, comunque, dare ai ragazzi che
cercano un impiego un consiglio, senza
alcuna retorica e con la totale convinzione che mi deriva dal lavorare nelle risorse
umane da molti anni e dall’avere incontrato centinaia di giovani candidati, dico che,
accanto alla preparazione e serietà, non
deve mai venire meno l’entusiasmo: la positività è un virus che contagia l’interlocutore e che pervade tutta l’organizzazione.
DALL’EUROPA
Un tasso di occupazione
delle donne basso costa
370 miliardi di euro,
corrispondenti al 2,8% del
Pil dell’Unione europea;
escludere una donna per
tutta la sua vita lavorativa
costa tra 1,2 e 2 milioni
Ue: tasso occupazione femminile al 75%
Roadmap per facilitare l’attuazione del Social Investment Package e ridurre o eliminare i divari di genere
Aumentare la partecipazione delle donne
al mercato del lavoro è fondamentale per
raggiungere l’obiettivo della strategia Europa 2020 e raggiungere un tasso di occupazione complessivo di almeno il 75%
entro il 2020.
Nel pacchetto 2013 Social Investment
Package, la Commissione europea ha
ribadito l’importanza di favorire una maggiore partecipazione delle donne. Una
roadmap politica è stata messa a punto
per facilitare l’attuazione del Social Investment Package negli Stati membri e
per aiutare il raggiungimento degli obiettivi fissati nella strategia Europa 2020.
L’iniziativa mira a adattare il corrente
quadro giuridico e politico dell’UE al mercato del lavoro di oggi e consentire ai
genitori con bambini o familiari a carico
di migliorare l’equilibrio tra la cura della
vita personale e le responsabilità professionali. Nel 2014, il tasso di occupazione
dell’Ue per le persone tra i 15 ei 64 della
forza lavoro è stato del 59,6% per le donne e 70,1% per gli uomini. Dal 2008, il
tasso di occupazione femminile ha visto
un leggero aumento. Il divario di genere
del tasso di occupazione risulta essere
più alto in Grecia, Italia e Malta, mentre
rimane basso nei paesi del Nord come
Finlandia, Lettonia, Lituania e Svezia.
Il costo totale derivante da un tasso di
occupazione più basso per le donne è
stimato in 370 miliardi di euro nel 2013,
corrispondenti al 2,8% del Pil dell’Ue.
Questa è la somma di costi delle risorse,
che rappresentano gli utili non prelevati e
il mancato contributo di benessere degli
individui per la società, gli oneri finanziari
pubblici, che comprendono il benessere
individuale, trasferimenti e benefici sociali. Mentre il costo di una donna esclusa
dal lavoro per tutta la vita lavorativa viene
stimato tra 1,2 milioni e 2 milioni, a seconda del suo livello di istruzione.
Un recente studio di Eurofound, ritiene
che anche il lavoro domestico delle donne non attive dia un contributo sostanziale all’economia. In generale i ricercatori sostengono che la partecipazione al
mercato del lavoro non solo abbia ripercussioni economiche, ma migliori sensibilmente la percezione della qualità della
vita della persona e anche la qualità della
società. Le donne lavoratrici valutano più
positivamente la propria vita rispetto a
quelle fuori dal mercato, registrano livelli
più elevati di sicurezza economica e inclusione sociale, grazie al lavoro e all’ingresso in reti sociali che consente loro di
essere indipendenti.
La rete di contatti è più forte lavorando e
le donne non soffrono della sensazione
di essere escluse dal sistema ma sono
più coinvolte nelle azioni politiche.
seguici su
5
Cinque i modelli che possono essere delineati in questo contesto: i regimi universalistici dei paesi nordici fondati sui diritti
individuali e sulle pari opportunità; regimi
di welfare universalistici liberali, tipici del
Regno Unito che sostengono le donne
soprattutto attraverso prestazioni in caso
di povertà e di esclusione. Queste regimi
ignorano il ruolo della famiglia delle donne, tranne nei casi di povertà estrema.
Poi ci sono i regimi statali centrati sulla
figura maschile dei paesi continentali, in
cui di solito le donne sono oggetto di tutela nel mercato del lavoro quando sono
il sostegno della famiglia. In questo tipo
di regime, per lo più le donne lavorano
a tempo parziale, mentre le lavoratrici
madri sono protette come i capifamiglia.
Nei paesi del Mediterraneo, i regimi sono
incentrati sul ruolo maschile, le donne
sono trattate sulla base del loro ruolo in
famiglia e sono molto poco sostenute nel
mercato del lavoro a causa della mancanza di reddito minimo e di servizi per
l’equilibrio tra lavoro e vita personale. I
paesi dell’Europa orientale invece hanno
attraversato importanti processi di riforma e di riprogettazione dei loro regimi di
welfare nella transizione dal regime comunista. È ancora incerto quale modello
prevarrà tra un regime di welfare omogeneo o misto.
Questa classificazione mostra che, in
Europa vi sono due regimi opposti: universalistico, tipico dei paesi nordici a una
estremità e regimi incentrati sulla famiglia
tipici dei paesi del Mediterraneo all’altra.
Gli altri regimi combinano diverse caratteristiche di questi modelli con gradi differenti.
Web, social & tech
Garantite privacy e sicurezza
delle informazioni. Un utente
costa all’azienda tre dollari fino
a 1.000 utenti, due dollari fino a
10mila e un dollaro oltre questa
soglia
Facebook lancia Workplace, il social network
per aziende e lavoratori
All’interno del firewall aziendale un canale limitato alle persone che lavorano nella
stessa impresa
ferenziarsi dalle startup e dai colossi che offrono già simili strumenti per la comunicazione interna aziendale. Su tutti, Slack,
Microsoft e Google, che finora si sono concentrate di più sullo
sviluppo di singoli tool, come fogli di calcolo, condivisione dei documenti, messaggistica istantanea e VoIP. Facebook Workplace
sfrutta, inoltre, la diffusa familiarità che gli utenti hanno già con
la piattaforma per aiutare ad automatizzare alcuni compiti e organizzare meglio la giornata lavorativa.
Particolarmente importante è il rispetto della privacy: i profili
Workplace, sono completamente distinti da quelli personali, non
ci sarà alcun messaggio pubblicitario e le informazioni condivise
non saranno usate per pubblicità personalizzate.
Come si attiva il servizio? Facebook Workplace è a pagamento.
Dopo un periodo di prova di due anni, sperimentato da circa
Ma il modello di business è diverso da quello usato dai concor-
mille aziende, Facebook lancia Workplace, piattaforma online
renti che guadagnano soprattutto sulla base del numero di ac-
con un layout simile al canale tradizionale, ma in cui gli “Amici”
count e delle opzioni attivate dai clienti. Con Facebook, invece,
sono i colleghi d’ufficio. Il servizio è rivolto ad aziende e dipen-
le aziende pagano solo per gli account utilizzati almeno una volta
denti e punta a organizzare il lavoro, rendere più efficiente la
al mese: un vantaggio rilevante soprattutto per le grandi azien-
comunicazione interna e potenziare le relazioni professionali tra
de, all’interno delle quali possono esserci lavoratori non molto
i lavoratori.
attivi o poco avvezzi all’uso dei social. Con Workplace ogni uten-
Alcune delle funzionalità sono già familiari agli utenti del social
te attivo al mese costa all’azienda tre dollari fino a 1.000 utenti,
network da 1,6 miliardi di iscritti, come le chat di gruppo, i “Mi
due dollari fino a 10.000 utenti, un dollaro oltre i 10.000.
piace”, le “Reactions” e la possibilità di realizzare video per lo
streaming in diretta. Altre sono tarate su misura per lavorare,
• N E W S L E T T E R •
come lo scambio di file, i news feed per le notizie aziendali, i
gruppi per i team di progetto e una sezione con gli argomenti di
tendenza. Presto sarà anche possibile creare spazi condivisi per
dipendenti di aziende diverse.
n°11 - NOVEMBRE 2016
L’accesso a Workplace può avvenire da desktop o da un’appli-
COLOPHON
Redazione Cliclavoro
cazione dedicata. Tutto si sviluppa all’interno del firewall aziendale, garantendo privacy e sicurezza delle informazioni. Insomma, il funzionamento di base è identico, ma limitato alle persone
Direzione Generale dei Sistemi
Informativi, dell’Innovazione
Tecnologica e della Comunicazione
Via Fornovo, 8 - 00192 Roma
che lavorano in una stessa impresa, come se avessero un proprio social network.
Prima del lancio ufficiale, la lunga fase di prova si è rivelata necessaria, oltre che per testare le funzionalità, per cercare di dif-
[email protected]
www.cliclavoro.gov.it
seguici su
6