Il “re gno” delle patatine è a Novara

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Corriere di Novara
GIOVEDÌ 3 NOVEMBRE 2016
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ECONOMIA&lavoro
IN OCCASIONE DEGLI 80 ANNI DELL’AZIENDA, VISITA ALLO STABILIMENTO NOVARESE DELLA “SAN CARLO”
Il “regno” delle patatine è a Novara
In corso Vercelli ogni giorno 300 tonnellate di patate vengono trasformate in snack
n L'odore delle patatine fritte è
molto più gentile di quello che ci
si sarebbe aspettati entrando
nello stabilimento novarese della San Carlo. Invece il profumo ti
avvolge caldo e delicato mentre
tonnellate di patate vengono trasformate in migliaia di foglioline dorate e croccanti. D'altronde i processi e le macchine utilizzati sono tra i più avanzati, come
è stato spiegato ai giornalisti durante la visita che è stata organizzata ieri in occasione degli 80 anni dell'azienda. A fare da guide il
direttore dello stabilimento Federico Pelella e il direttore degli
Affari generali e relazioni istituzionali Valentina Maglio. Prima
di vedere da vicino la produzione è stata ripercorsa la storia dell’azienda nata nel 1936 come rosticceria in quel di Milano per
poi espandersi fino ad arrivare a
310 milioni di euro di fatturato e
2.000 tra dipendenti e collaboratori. Il gruppo Unichips comprende i marchi San Carlo, San
Carlo Junior, Wacko's, Pai, Highlander, Flodor, Crecs.
Eccoci quindi al primo step: l’arrivo e lo scarico delle patate, che
arrivano da produttori italiani
del centro e del sud Italia nella
stagione di produzione nostrana che va da giugno a luglio, negli altri periodi da Francia, Germania e Danimarca. Arrivano
già con delle caratteristiche par-
Susanna Vitaloni, vice presidente e ad, con Carlo Cracco
I NUMERI DELL’AZIENDA
NOVE
n Gli stabilimenti di cui 6 in
Italia e 3 in Francia (questi destinati però alla sola produzione di dolci e al mercato locale).
Quello di Novara è il più grande e il più avanzato dal punto
di vista tecnologico. E’stato acquisito nel 1992 ed ha una superficie di 40.730 m2. Gli altri
siti di produzione italiani si trovano vicino a Trento e a Mantova, a Senago e Cesate (Milano),
a Sant’Ambrogio di Torino.
.
300
n Le tonnellate di patate utilizzate ogni giorno nello sta-
bilimento di Novara
1 MILIONE
n I pacchetti di patatine prodotti
2.000
n I dipendenti compresi gli
agenti (a Novara sono impiegate 113 persone, 140 negli
uffici di Milano)
25
n I minuti della trasformazione dalla patata al prodotto finito nel sacchetto
Poste: domani giornata di sciopero
E Nastri interroga il Ministro
n Poste: il 4 novembre sarà
sciopero generale, per “fermare la privatizzazione di Poste
Italiane” e “per difendere il futuro dei 10.000 lavoratori del
Piemonte”. Lo hanno proclamato le segreterie nazionali
Slp-Cisl, Slc-Cgil, Failp-Cisal,
Confasal.Com e Ugl-Com
hanno per l’intera giornata,
con un presidio a Roma di
fronte al Mef e una manifestazione davanti alla sede centrale di viale Europa 175, e per il
Piemonte con un presidio regionale a Torino dalle 9, davanti alla sede regionale di poste italiane. «Una privatizzazione totale di Poste italiane dicono i sindacati - mette in discussione non solo anni di sacrificio e di lavoro dei dipendenti profusi per darle una dimensione d’impresa tra le più
importanti in Italia, ma anche
il futuro svolgimento del servizio universale, l’unitarietà
dell’azienda e la sua tenuta occupazionale». «Ci sono momenti nella vita di ciascuno in
cui bisogna mostrare la forza
necessaria ad una battaglia. Ci
sono momenti in cui i lavoratori e le lavoratrici postali devono saper dire basta ad un
management confuso e disattento, o forse, con obbiettivi
che a breve termine rischiano
di mandare in fumo 20 anni di
attività che fanno di questo
Gruppo un'azienda ancora solida e in grado di svilupparsi
ancora e dare buona occupazione. Non abbiamo mai avuto
Gaetano Nastri
dubbi sul fatto che una crisi così intensa come quella subita
dall'economia negli ultimi otto anni avrebbe impattato anche sul nostro Gruppo ma ne
conosciamo la solidità patrimoniale, lo straordinario potenziale industriale, lo straordinario capitale umano».
Intanto, sui problemi che si
stanno delineando in tema di
servizi postali, l’onorevole
Gaetano Nastri (Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale) interviene ancora una volta. E lo fa
con una interrogazione al Ministro dello sviluppo economico, al quale chiede se sono
confermate le notizie, apparse
sulla stampa, secondo le quali
dal prossimo febbraio 2017 la
corrispondenza verrebbe consegnata a giorni alterni, a seguito dell’ipotesi di vendite di
quote di maggioranza di Poste
Italiane ai privati.
«Secondo quanto asserito dai
sindacati – scrive Nastri - ci sarebbero numerose chiusure di
sportelli a partire da quelli periferici, ed inoltre il Centro postale operativo di via Monte
Rosa a Novara, subirebbe una
riduzione dell’organico del
personale sempre più netto.
Questa ipotesi conferma una
linea aziendale intrapresa già
da diverso tempo da Poste Italiane spa sull'intero territorio
nazionale, inaccettabile e sbagliata, in considerazione che,
nel tentativo di erogare lo stesso volume complessivo di servizi (mantenendo gli stessi fatturati), al contempo, la stessa
azienda fornisce servizi sempre più scadenti, riducendo
sempre più gli sportelli e il personale (con minori costi), senza rendersi conto che gli uffici
postali rappresentano una necessità indispensabile per le
moltissime persone che vivono in zone periferiche e soprattutto nei piccoli comuni
(in questo caso del Novarese)».
Al Ministro, Nastri chiede
«quali azioni intenda intraprendere nei riguardi di Poste
spa affinché, possa essere
scongiurata l’eventuale chiusura degli uffici postali della
provincia di Novara, come sostenuto dai rappresentanti sindacali, assicurando la permanenza di un servizio pubblico
essenziale per l’intera comunità interessata, nonché del servizio universale disciplinato
dalla vigente normativa nazionale».
l.c.
Un momento della lavorazione
ticolari (sono di due tipi, Lady
Claire e Lady Rosetta) ma viene
effettuato un ulteriore controllo
e poi la calibratura in due “formati”: quelle da 60 a 80 mm per
fare le patatine dei formati più
grandi, da 40 a 60 mm per i sacchetti più piccoli. Le patate vengono quindi poste in cassoni numerati e dotati di chip che registrano tutta il processo e consentono la tracciabilità. Poi un primo lavaggio, la pelatura, il taglio
(diverso a seconda del tipo di patatina, le lame sono cambiate
due volte per turno per mantenere il taglio più preciso possibile), quindi un nuovo lavaggio
più leggero, e poi il tuffo nell’olio
per la friggitura. L’olio è una miscela di olio di palma e olio di se-
mi di girasole. Bastano 3 minuti
a 180°. Quindi il passaggio nella
low oil chamber, una macchina
che aspira letteralmente i grassi
in eccesso: le patatine San Carlo
hanno una percentuale di grassi
del 27% contro la media del 33, le
light arrivano al 23%.
Poi c’è la fase di controllo ed eliminazione delle patatine “fallate”
che poi vengono inviate insieme
alle bucce a un impianto per la
produzione di biogas. Quindi la
salatura e l’aggiunta degli aromi:
molto successo ha infatti la linea
“Più Gusto” con sapori come lime e pepe rosa, paprika, cocco e
curcuma. Le nuove ricette vengono ideate dagli stessi consumatori con il concorso “Crea il
tuo gusto”: a gennaio partirà la
terza edizione. Quindi l’impacchettamento: si va dai formati più
piccoli di 25 grammi fino alla
confezione di 1 kg. Per gli 80 anni
è stato creato un pacchetto dedicato all’anniversario con i nomi
di tutti i dipendenti dell’azienda
«per ringraziarli di ciò che fanno
per garantire il successo del marchio». «I competitori maggiori
per noi sono Private label, Amica
Chips, Pata, Lays –hanno spiegato ancora i responsabili - Sul mercato italiano rappresentiamo il
40% se si guarda alla sola grande
distribuzione, arriviamo al 60%
se contiamo anche i bar, le macchinette, i cinema e tutti gli altri
canali di questo tipo. Il nostro è
un prodotto di alta qualità e un altro grande punto di forza è la capillarità della distribuzione».
Infine un accenno alla collaborazione con il noto chef Carlo
Cracco per la pubblicità: «Il nostro intento era quello di riportare la patatina a tavola e lo chef
ha proposto questi canapé fatti
con la rustica più spessa e quindi più adatta a questa preparazione. E’stata una collaborazione molto positiva».
E ora, quali sono gli obiettivi per il
futuro? «Siamo presenti in 30
mercati stranieri e puntiamo sia
all’espansione all’estero che al
consolidamento sul mercato italiano».
Valentina Sarmenghi