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Editoriale
Archiviata la vittoria con lo Slovan Liberec in Europa League,
la Fiorentina si rituffa a piedi uniti sul campionato. Domenica
alle 18 al Franchi arriverà la Sampdoria di Giampaolo, sfida valevole per la dodicesima giornata di Serie A. 4 vittorie ed un solo pareggio negli ultimi
5 incontri, numeri che sottolineano il cambio di marcia degli uomini di Sousa. Un
percorso di crescita non tanto a livello di gioco, ma che ha evidenziato una continuità positiva di risultati. La Fiorentina di oggi sembra la sorella lontana di quella dello
scorso mese, gli stessi interpreti sembrano essere tornati ai fasti di un tempo. Kalinic
pare aver riacquisito lo smalto della scorsa stagione, Ilicic si è trasformato nel vero
trascinatore di questo gruppo. Lo sloveno è capace di cambiare volto alla partita nei
due lati della medaglia: la Fiorentina mostra di essere dipendente dalle sue giornate.
In un periodo di magra dal punto di vista del gioco non resta che accontentarsi dei
singoli, degli uomini ritrovati. E allora meglio lasciar perdere i dibattiti tra sogni e
realtà, godiamoci questo momento con consapevolezza e con i piedi per terra. Sousa
ed il suo contratto potranno aspettare. Si dovrà arrivare a febbraio, un mese caldo, il
mese del giro di boa che inizierà proprio con la chiusura del mercato invernale. Più
avanti capiremo se la Fiorentina e Paulo Sousa andranno ancora a braccetto. Perché
per la società viola è chiaro il compito che dovrà avere l’allenatore e sarà sempre
quello di valorizzare al massimo il talento dei giocatori presenti nella rosa. Una chiave di lettura che non fissa obiettivi strategici, cosa che invece il tecnico vorrebbe.
Del resto chi gioca per partecipare? Ma prima di allora ci sarà ancora il rettangolo di
gioco a fare da spartiacque.
Per quanto riguarda la formazione anti Samp non ci dovrebbero essere dubbi sul
rivedere confermata in attacco la coppia gol Kalinic-Ilicic. In mezzo, dal primo
minuto, dovrebbe tornare Badelj ed anche Bernardeschi, dopo la prova brillante nel
derby dell’Appennino con il Bologna, si dovrebbe riprendere una maglia da titolare.
In difesa Gonzalo, Astori e Salcedo dovranno tenere a bada la coppia Muriel-Quagliarella. Testa dunque ai blucerchiati, un match che servirà per continuare o smentire quanto di buono fatto nelle ultime settimane.
Alfredo Verni
Il rammarico Fiorentina, la
Sampdoria e le parole di Sousa. Delio Rossi si racconta ed
ammette: “Che delusione a
Firenze! Se fossi rimasto…”
“Dipende da cosa si intende con il termine
“guarita”. Sicuramente la Fiorentina ha un
organico leggermente inferiore a quello di
altre tre o quattro squadre. Non bisogna farci
ingannare dal girone di andata dello scorso
anno, dove i viola si sono superati. Sì, fino
ad ora la Fiorentina è andata leggermente al
La Fiorentina è guarita? Può tornare a di sotto delle aspettative, ma adesso è tornata
sognare l’Europa o si deve rassegnare a correre”.
al realismo di Sousa? Sono tanti gli
interrogativi con cui i viola si avvici- Ma i problemi che ci sono stati a cosa eranano alla partita contro la Sampdoria, no dovuti secondo lei?
un crocevia importante per la stagione,
un ostacolo che dirà se questa squadra “E’ cambiato qualche interprete, qualche
può lottare o meno per le posizioni
leader come Borja Valero e Gonzalo non ha
che contano: “Mi aspetto una partita
avuto un buon rendimento e i nuovi acquisti
in cui le due squadre andranno oltre i offrono caratteristiche diverse rispetto a chi
propri limiti – spiega Delio Rossi, ex c’era. Poi all’inizio la condizione fisica non
allenatore di entrambe le compagini,
mi sembrava ottimale. Insomma, questi sono
in esclusiva a FiorentinaUno -, anche
perché non hanno problemi di classifica e possono giocare spensierate. Vedo
leggermente favorita la Fiorentina”.
Sette punti nelle ultime tre partite
di campionato: questa Fiorentina è
guarita?
i fattori che hanno penalizzato la squadra, non un presunto scarso feeling con
l’allenatore”.
Lei conosce Sousa, ma anche i Della
Valle. Non è che l’ambizione del portoghese è inconciliabile con la politica della
proprietà?
Si è parlato molto delle dichiarazioni
di Sousa pre Bologna. Lei le avrebbe “Io conosco i Della Valle e li ho sempre
considerati una proprietà importante. Sono
fatte?
orgogliosi, hanno investito per questa squadra. Diciamo che, una volta che si palesa
“Mi riesce difficile commentare un
episodio che appartiene ad un contesto una divergenza di obiettivi, allora bisogna
al quale sono estraneo, non ho tutti gli sedersi ad un tavolino e parlare. Forse
questo andava fatto prima, ma allo stesso
elementi per giudicare. In questi casi,
di solito, l’allenatore vuole lanciare un tempo dico che, quando si decide una cosa
messaggio all’esterno o alla squadra. Io insieme, dopo non ci si può lamentare o
conosco Sousa e lo reputo una persona tirarsi indietro”
davvero intelligente. Sicuramente avrà
Il contratto di Sousa scade nel 2017:
avuto i suoi motivi”.
lei non avrebbe dubbi a rinnovargli la
fiducia?
“Beh, onestamente ritengo sia ancora
troppo presto. Siamo appena alla decima
giornata: tre domeniche fa magari avrei
risposto in un modo, ora in un altro. Bisogna aspettare almeno la fine del girone di
andata prima di prendere una decisione”.
Tornando al suo passato, che ricordi ha
di Firenze e della sua gente?
“Guardi, nella mia vita ho avuto pochi
rammarichi. Ho sempre cercato di dare
tutto me stesso ovunque sia andato, delle volte ci sono riuscito, altre no. L’unico grande rammarico della mia vita
è proprio Firenze, perché qui non ho
avuto la possibilità di lasciare qualcosa,
dato che sono arrivato in un momento
delicato e non ho avuto il tempo di lavorare. Se fossi rimasto, l’anno seguente ci
saremmo tolti delle belle soddisfazioni”.
Nell’ultimo Fiorentina-Sampdoria
che ha visto dalla panchina, in viola
c’erano giocatori importanti quali Gomez, Rossi, Cuadrado, Savic,
oltre ai vari Borja Valero e Gonzalo.
Secondo lei, con una dirigenza diversa, la Fiorentina a quest’ora sarebbe
potuta essere la principale anti-Juve?
“E’ difficile dirlo. La Juventus è fuori
portata per forza tecnica ed economi-
ca. Tutti quelli che hanno cercato di raggiungerla senza avere le giuste possibilità
finanziarie hanno fatto una brutta fine. Alla
Juve ci si può avvicinare, ma nel tempo
non la raggiungerai mai. Con le altre sì, la
Fiorentina può lottare, ma devo dire che i
Della Valle hanno sempre investito sulla
squadra. In certe condizioni, senza la sicurezza di avere ritorni economici adeguati,
voglio vedere quanti imprenditori avrebbero avuto il coraggio di prelevare dalle
ceneri una squadra. Loro lo hanno fatto e
bene”.
Simone Golia
L’amore a prima vista per Firenze, i consigli di Rossi e Babacar ed un enorme grazie a
Montella. Simone Minelli si racconta: “Che emozione il debutto
in Europa! Sogno di tornare…
con calma!”
Fisico non proprio da maciste, ma attaccante dalle grandi capacità tecniche.
La Fiorentina di mister Guidi ha sfornato un altro talento: è Simone Minelli.
Carpigiano, classe ‘97, inizia a giocare
a calcio a soli 5 anni, quando i genitori
lo iscrivono alla scuola calcio Dorando Pietri di Carpi : “La passione mi è
stata trasmessa da mio padre che, non è
stato un calciatore professionista, ma ha
giocato a calcio. Da piccolo mi portava
sempre a giocare a pallone ai giardini, è
lui che mi ha messo la palla fra i piedi
e ho maturato così l’amore per questo
sport”. Nel 2008 viene notato da un osservatore della Reggiana e viene portato
nella città emiliana. Qui capiscono che
è un giovane dalle grandi potenzialità e
gioca con ragazzi di un anno più grandi.
Simone spicca per tecnica e determinazione e, a livello nazionale, ha gli occhi
puntati addosso. Ed è proprio a Reggio
Emilia che, nel 2011, il solito Pantaleo
Corvino fiuta il talento di Simone e riesce
a soffiarlo a club importanti, primo fra tutti
l’Inter. Approdato a Firenze colleziona
prestazioni da vero campioncino: prima
nei Giovanissimi Nazionali, con 30 reti
all’attivo, poi negli Allievi Nazionali, fino
ad approdare nella Primavera di Federico
Guidi. Le sue qualità non potevano sfuggire ad uno come Vincenzo Montella, un
allenatore da sempre attento ai giovani. A
soli 17 anni l’ex allenatore viola lo chiama
in prima squadra, dove Simone fa il suo
esordio entrando in Europa League al posto
di Cuadrado. Quest’anno la Fiorentina ha
deciso di mandarlo in prestito in Lega Pro
all’Albinoleffe. Parte da qui la nostra bella
chiacchierata.
Come ti trovi nella nuova squadra?
“Sono stato accolto subito benissimo, sia
dal mister che dai compagni. E’ una società
seria, ora sto cercando di ritagliarmi il mio
posto per giocare”.
Nel 2011 eri stato notato dall’Inter, ma
quando sembrava dovessi approdare a
Milano, hai scelto la Fiorentina. Come
mai questa decisione?
“La Fiorentina mi ha chiamato, sono andato a Firenze, mi hanno fatto vedere tutte
le strutture, il convitto, i campi da gioco.
Sono stato colpito dal loro progetto e ho
scelto Firenze perchè è stato un amore a
prima vista. Il primo impatto è stato decisivo e non mi sono sbagliato. A Firenze
ho trascorso 5 anni bellissimi, dove mi
hanno fatto crescere, sia come persona,
che come calciatore”.
Sei stato portato in prima squadra
da Montella e hai esordito in Europa
League. Al tuo ingresso in campo sembravi anche a tuo agio. Come ricordi
quell’esperienza a distanza di 2 anni?
“Ripenso a quell’esperienza come se
fosse successo ieri, ringrazio il mister
Montella e tutta la società che mi ha dato
l’opportunità di farmi giocare in Europa
League. I compagni sono stati bravissimi, mi hanno fatto sentire a mio agio, mi
hanno aiutato e a quel punto si è sciolta
la tensione ed è andato tutto come doveva andare”.
Fra i compagni, con chi avevi legato di
più, con chi parlavi e magari ti dava
dei consigli?
“Quelli con cui ho legato di più sono
stati Giuseppe Rossi e Babacar. Mi hanno dato molti consigli a livello tattico e
soprattutto Rossi, in quest’ultima sessione di mercato, mi ha consigliato di
andare in prestito da qualche parte, dove
avrei potuto trovare lo spazio per giocare, perché adesso l’importante è questo.
Devo pensare a crescere come calciatore,
indipendentemente dalla categoria”.
Dei tuoi ex compagni, sei in contatto
con qualcuno? Hai avuto modo di
vedere il debutto di Chiesa in prima
squadra?
“Federico è un bravissimo ragazzo e un
grandissimo professionista. Ha delle qualità molto importanti e lo sta dimostrando.
Spero che continui così, perché è quello
che si merita”.
A proposito di Fiorentina, come la vedi
questa squadra?
“E’ stato un inizio con degli alti e dei bassi,
ma sicuramente hanno le qualità per fare
bene e verranno fuori con il tempo. Sono
sicuro che torneranno nella posizione di
classifica che spetta loro e che meritano”.
Il tuo contratto con l’Albinoleffe scadrà
a giugno 2017. Cosa ti auguri, quali sono
i tuoi sogni e le tue aspettative?
“Sicuramente ora penso a lavorare, giorno per giorno, per poi sperare di salire di
categoria. Le cose vanno fatte con calma e
facendo le scelte giuste. Ora ho in testa la
prossima partita di campionato e non penso
a nient’altro”.
Ti piacerebbe tornare a Firenze?
“Si, sicuramente (ride, ndr)! Speriamo”.
Caterina Cappellini
Calcio & Mercato
Strano il destino di Daniele Pradè, che ricomincia dal
Franchi. Tanti amici, qualche
sogno ed un incubo…
a metterci la faccia anche quando le cose
non andavano bene.
SOGNI E REALTA’ – Pradè a Firenze
ha sognato davvero ad occhi aperti. Ha
piazzato colpi importanti e dentro la sua
testa ha fantasticato più volte su quello
Il destino ci mette sempre lo zampiche poteva essere. Ma che invece non è
no. Nella vita è così, figuriamoci nel
stato. Rossi e Gomez, insieme a Cuadrado.
calcio. Succede che Daniele Pradè
Non era Fantacalcio e neppure Football
rimane disoccupato per diversi mesi.
Manager. Pradè li ha presi. Prima Pepito,
Passano le domeniche e le partite, fin
poi Super Mario. Che di Super aveva solo
quando Ferrero gli propone una scrivail soprannome. Dettagli non da poco. Ma
nia nella sede della Sampdoria. Trattant’è. Quella Fiorentina ha incantato davtativa e firma, con qualche complicavero. E’ mancato poco per centrare qualzione. Ma il lieto fine c’è davvero. Ed
cosa di bello da mettere in bacheca. Una
allora eccolo lì, di nuovo in pista. Foto
finale ed una Semifinale di Coppa Italia,
di rito ed una firma che arriva qualche
ed ancora un’altra Semifinale di Europa
giorno dopo. Mercoledì scorso, esatLeague. Napoli, Juventus e Siviglia hanno
tamente, con l’ex ds viola che la sua
allontanato sogni e coppe dalle mani di
prima comparsata ufficiale da dirigenPradè e della sua Fiorentina. Ma sopratte della Sampdoria la farà proprio al
tutto sono mancati Rossi e Gomez. Troppi
Franchi. Contro quella Fiorentina che
infortuni. Troppi guai per avere continuità
per quattro anni è stata una sua creatue sperare di dare una mano alla squadra
ra. Gioie e dolori in riva all’Arno, per
ed a Montella. Rimangono negli occhi
lui che si è sempre dimostrato pronto
la partita contro il Grasshopper ed una
cinquina memorabile a Genova (anche
se mancava Cuadrado). Partite che
rimangono nella memoria e proprio
da qui si capisce che sono state poche.
Un’illusione durata mesi e che, nella
testa di qualcuno, dura ancora. Ma
com’è possibile avere Rossi e Gomez
e vederli insieme solamente in qualche
ironico fake-selfie davanti all’ingresso
di Careggi?
FINALE AMARO - Gli ultimi tempi
si sono rivelati più difficoltosi. Lui,
abituato sempre a lavorare con il
contratto in scadenza, non ha mai
accusato il minimo cedimento mediatico. Eppure erano in tanti a sapere
che nelle ultime sessioni di mercato era
stato depotenziato. Direttore Sportivo di
facciata, probabilmente non tutte le operazioni sono state condotte da lui. Gli
arrivi di Tino Costa e Benalouane hanno
definitivamente sfilacciato i rapporti.
Fu così negli ultimi mesi del suo primo
ciclo anche con Corvino. E’ la legge
del mercato. Pradè, tutto sommato, può
però tornare al Franchi a testa alta. E
per lui tornare a Firenze non sarà mai
una trasferta qualunque. E chissà come
sarebbe stato il ritorno, se quella coppia
dei sogni non si fosse trasformata rapidamente in un incubo…
Alessandro Latini
APERITIVI - COLAZIONI - PUNTO PRANZO
Viale Giovan Battista Morgagni 25/R, 50134, Firenze
Telefono +39 388 055 78 78
La televisione, il teatro e la Samp
nel cuore. Corrado Tedeschi gioca
per noi Fiorentina-Sampdoria:
“Muriel mi ricorda Ronaldo, ma
Ilicic e Kalinic…”
giornate se non avessimo avuto dei torti
arbitrali spaventosi e qualche fesseria
individuale saremmo molto in alto in
classifica. Questa squadra mi piace
perché ha un sacco di giovani, tutti
molto promettenti. Torreira è fortissimo, abbiamo un centrocampo di corsa
Attore dall’età di 4 anni, conduttore di
e qualità. La Fiorentina è indecifrabile,
programmi che hanno fatto la storia della
Sousa non mi sembra così entusiasta,
televisione italiana: da ‘Slalom’ a ‘Il gioco sembra rassegnato, che sia rimasto condelle coppie’, adesso è tornato alla sua
trovoglia. È un ottimo allenatore e una
grande passione, il teatro. Ma nel cuore di persona intelligente, ma non riesco a caCorrado Tedeschi c’è spazio anche per la pire le sue dichiarazioni. Probabilmente
Sampdoria. Maglia vestita ai tempi delle si aspetta qualche garanzia dalla società
giovanili, poteva diventare un calciatore,
per l’anno prossimo. La Fiorentina è
un attaccante, ma poi ha scelto di proseuna bella squadra, ma incompleta, ha
guire per la via dello spettacolo, gettando bisogno di una punta vera. Sampdoria è
sempre un occhio al mondo del calcio. La Fiorentina sono squadre che nonostante
redazione di FiorentinaUno.com lo ha
il gioco pazzesco, tirano poco in porta”.
intervistato prima di Fiorentina-Sampdoria.
Giocando come in uno dei programmi
Fiorentina e Sampdoria sono piuttosto
altalenanti in questo inizio di stagione,
come arrivano alla sfida di domenica?
che l’hanno fatta conoscere al grande
pubblico, chi sceglie tra Dello Rossi,
Mihajlovic e Montella, tutti ex allenatori di Fiorentina e Samp.
“La Sampdoria è
una squadra molto
organizzata. Contro
l’Inter si
muoveva
da squadra
rispetto
ai nerazzurri che
giocavano
individualmente. L’aver vinto il derby a
Genova è importantissimo. Nelle prime
“Personalmente detesto il
Guardiolismo,
il tiki taka di
Montella era
una noia colossale. Fare possesso palla non
vuol dire nulla,
spero finisca
presto questa
“moda”. Ad
esempio il Leicester è stata la squadra
con meno possesso palla del campionato
e guardate dov’è arrivato. Quindi fra i
tre dico Mihajolvic. È arrivato in un
brutto momento e ha sollevato la squadra. Avevamo bisogno di un allenatore
che desse fiducia all’ambiente. Ha saputo dare una svolta. Poi le sirene delle
altre squadre hanno rovinato tutto”.
Firenze-Genova, stessa tratta anche
per Daniele Pradé, che dopo la scadenza del contratto con la Fiorentina
ha deciso di accettare la proposta
di Ferrero come direttore dell’area
tecnica. Cosa pensa dell’operato a
Firenze?
“Ha fatto bene in tutti i posti dov’è
andato. È un dirigente molto valido. È
un segnale che la società non ha intenzione di smobilitare, anche se il nostro
presidente è imprevedibile. Ma uno
così lo prendi perché c’è un progetto”.
squadra, non ha mezze misure, è un grande
allenatore che ha le sue idee e non le cambia per nulla al mondo. I tifosi, infatti, non
hanno preso bene il fatto di andare a Torino
a fare l’agnello sacrificale. Preferiscono
perdere lottando che consegnare la partita
agli avversari. C’è stato molto malumore
ma poi, dopo la vittoria contro l’Inter, si è
placato tutto”.
L’anno scorso quando allenava l’Empoli
è riuscito a pareggiare al Franchi e a
vincere al ritorno un derby che i toscani
non vincevano da 19 anni. Riuscirà a
fermare la Fiorentina anche domenica?
“Sarà una partita equilibrata. Fiorentina e
Sampdoria sono due squadre che giocano
bene e mi aspetto una partita speculare che
può essere decisa da gente come Muriel, che quando parte è imprendibile, o da
Kalinic e Ilicic. Muriel potenzialmente è un
Un progetto ripartito con Giampao- fenomeno, mi ricorda Ronaldo e non credo
di esagerare. Quando è in serata è devalo...
stante. Finora gli è mancata la continuità,
“È un bravissimo allenatore, mi ricorda ora ce l’ha e speriamo continui così”.
molto Sacchi per il modo di gestire la
Norma Morandi