Teatri Vi.Vi. - Vicenza Report

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I “numeri” della Rete sono sempre più importanti e rappresentano un capitale sociale,
umano, artistico e culturale di tutto rilievo: 8 teatri più il teatro per eccellenza, il Teatro
Olimpico, teatro coperto più antico del mondo; 2 festival, con il Ciclo di Spettacoli
Classici del Teatro Olimpico e OperaEstate Festival (evento sul territorio che durante
l’estate coinvolge oltre 40 Città, più di 75 compagnie, 350 artisti, oltre 120.000
spettatori, oltre 6.000 abbonati); un pubblico diffuso (escludendo i 2 festival) che
corrisponde ad un pubblico complessivo di circa 120.000 persone (117.457 tra abbonati
e spettatori), un valore economico generato dagli incassi (comprendendo in una stima
prudenziale biglietti e abbonamenti venduti nella scorsa stagione) di quasi 1.000.000
di euro (per l’esattezza 950.011 euro), cifra importante anche per le notevoli ricadute
sull’indotto (fornitori di varia natura, tipografie, service tecnici, etc).
È la foto di un teatro vitale, nonostante le difficoltà nei bilanci, quella che restituisce la
rete Teatri Vi.Vi., una partnership che si è consolidata nel tempo e che intende avere
una voce per affermare ulteriormente il suo ruolo a livello regionale: per favorire una
maggiore circolazione e condivisione delle idee, coordinando le iniziative (nel territorio
vicentino non ci sono sovrapposizioni nell’offerta di spettacolo, se non mirate), per
migliorare la governance del sistema teatrale della provincia, creando una visibilità
d’insieme e consentire ai cittadini un accesso semplice, diretto, alle proposte teatrali.
Proposte teatrali che appartengono ad una pluralità di linguaggi, dal teatro di
tradizione alle voci del contemporaneo, dai classici rivisitati al teatro pop, sempre
nell’ottica di una crescita di consapevolezza e di libera scelta del pubblico.
Per la nuova stagione della rete Teatri Vi.Vi. che si inaugura nei prossimi giorni
(primo spettacolo “Filumena Marturano” di Eduardo De Filippo, regia di Liliana
Cavani, in programma al Teatro Comunale di Lonigo sabato 5 novembre) sono stati
rinnovati anche alcuni strumenti di promozione, come l’abbonamento “itinerante” che
sarà, per questa stagione, a 3 spettacoli (sui 24 che gli 8 teatri mettono a disposizione
del pubblico), al costo ridotto di 30 euro. Una formula più concentrata che favorisce la
mobilità di un pubblico che è, per definizione, molto legato al teatro a cui è abbonato.
L’abbonamento è in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale di Vicenza (viale
Mazzini 39, tel. 0444.324442, [email protected], aperta dal martedì al sabato, dalle
15.00 alle 18.15) e sul sito del teatro www.tcvi.it; gli spettacoli tra cui scegliere per
comporlo sono segnalati nell’allegato.
Altro strumento che permette un approccio facilitato, anche in termini economici, agli
spettacoli degli 8 teatri è la card rete Teatri Vi.Vi., offerta in omaggio agli abbonati delle
stagioni dei singoli teatri: ci si abbona alla Stagione di un teatro, ma si può avere lo
sconto per i biglietti degli spettacoli di prosa e danza degli altri, su un cartellone
complessivo che prevede oltre 80 titoli.
A livello informativo la programmazione della rete Teatri Vi.Vi. è presente sul sito
www.teatrivivi.it che permette una consultazione cronologica del cartellone comune,
sia il programma artistico di tutti i teatri coinvolti (Arzignano - Teatro Mattarello,
Bassano - Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”, Lonigo - Teatro Comunale, Montecchio
Maggiore - Teatro Sant’Antonio, Noventa Vicentina - Teatro Modernissimo, Thiene Teatro Comunale, Schio - Teatro Astra e Teatro Civico, Vicenza - Teatro Comunale) con
i riferimenti alle singole biglietterie per l’acquisto online dei biglietti a prezzo scontato.
Altro strumento di promozione e comunicazione è la brochure che contiene la
programmazione comune degli 8 soggetti, a breve disponibile nelle biglietterie dei
singoli teatri. È sicuramente un’esperienza fruttuosa, destinata a sedimentarsi e a
crescere, quella della rete Teatri Vi.Vi, per diventare modello anche per altre realtà a
livello nazionale. Una grande sfida che i teatri si sentono di accettare e proporre ad altri
interlocutori sociali per costruire insieme proposte culturali di valore.